LA CURA PERFETTA

Il giorno dopo il picnic, Demi decise di mangiare leggero. I panini e le patatine erano stati molto buoni ma pesanti e per questo preferiva che sia lei sia gli altri componenti della famiglia si nutrissero meglio. Quella sera mangiarono uno stufato con le verdure.
Ma durante la notte, mentre cercava di prendere sonno, la ragazza non si sentì bene. Una bolla di nausea le aveva invaso lo stomaco, risalendo fino alla gola.
"Oh Dio" mormorò.
Si precipitò in bagno e vomitò la cena. I conati la fecero piegare in due mentre si contorceva per il mal di stomaco.
"Demi, tutto bene?"
Andrew stava bussando alla porta ed entrò.
"Non è un bello spettacolo" mormorò lei, con un saporaccio acido in bocca che le faceva venire voglia di rimettere ancora.
"Non siamo sposati, ma si dice in salute e in malattia, giusto?"
Lei gli rivolse un debole sorriso e lui le sostenne la fronte e le tirò indietro i capelli mentre vomitava ancora, stavolta solo liquidi.
"Mi faresti un tè?" gli chiese alla fine, mentre si alzava e andava a sciacquarsi la bocca.
"Certo."
La ragazza si trascinò in cucina, seguita dal fidanzato che le diede una pastiglia che aiutava a far passare i dolori di stomaco. Lei la tenne in bocca finché si sciolse e, quando il tè fu pronto, lo bevve a piccoli sorsi.
"È molto buono."
"Sono felice che ti piaccia. L'ho fatto con amore" le disse con voce dolce.
"Scusa se ti ho disturbato mentre dormivi."
"Non preoccuparti, non sono arrabbiato. Hai fatto bene a chiamarmi, se ti sentivi male. In questi casi è sempre meglio avere qualcuno."
In quel momento Hope si mise a piangere e Andrew si offrì di andare a farla riaddormentare. Demi finì di bere e si sedette sul divano con una coperta sulle gambe. Hope aveva smesso di lamentarsi e la ragazza sperò che quei pianti e i discorsi fatti con il fidanzato non avessero svegliato Mackenzie. Stava iniziando a dormire meglio da quando la situazione a scuola era migliorata e i sintomi del disturbo post-traumatico da stress si erano attenuati.
"Come ti senti?" le chiese Andrew quando tornò, dopo una ventina di minuti.
"Il mal di stomaco inizia ad andare meglio, grazie."
"Mi fa piacere. Scusa, non si addormentava, ma ora riposa come un angelo."
In quel momento Danny saltò sulla coperta e si accoccolò sulle gambe della ragazza, dando inizio a una sinfonia di fusa.
"Lui fa parte della cura" disse Andrew, mentre lei accarezzava il gatto rosso su un fianco e sulla testolina.
Il micio si alzò su due zampe e le leccò la faccia facendola ridere. Si comportava come un cane. Si strusciò anche sul suo viso e la sua vicinanza la rilassò.
"Grazie per essere qui, Danny" mormorò. "Mi aiuti sempre, quando sto male."
L'avrebbero fatto anche Batman e Angel, ne era sicura, ma dormivano. Poco dopo i due fidanzati tornarono a letto e Danny saltò sul materasso e si rannicchiò sul petto della ragazza.
Il giorno dopo, Demi decise di non andare al lavoro. Andrew si occupò di portare le bambine a scuola prima di dirigersi allo studio legale. La ragazza si alzò, fece colazione con tè e biscotti e tornò un altro po' a letto. Trovò un biglietto sul cuscino.
Ho portato io fuori i cani. Ora dormono. Riposati. Ti amo!
Sorrise e sfiorò con il dito quelle ultime due parole.
"Anch'io ti amo" sussurrò.
Mentre tentava di riprendere sonno, qualcuno - oltre a Danny che era ancora presente - saltò accanto a lei e le leccò una guancia.
"Ciao, Batman" lo salutò la ragazza, grattandolo dietro le orecchie. Poco dopo arrivò Angel. "Anche voi avete capito che qualcosa non va, eh? Tranquilli, la nausea è passata e il mal di stomaco va meglio."
Le piaceva parlare con loro. E così, rimasero tutti e tre a letto per qualche ora, accoccolati gli uni vicini agli altri. Demi, circondata dai suoi animali, si sentì sempre meglio. Erano la cura perfetta per il suo malessere.

ANGOLO AUTRICE:
per i lettori di Cuore di mamma, il capitolo è online. Per quanto riguarda questa storia, dato che stavo male ho pensato di scriverci sopra qualcosa, ed ecco il risultato! Grazie come sempre per leggere ciò che scrivo.