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Autore: SilkyeAnders    05/02/2021    1 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 15 CORSA CONTRO IL TEMPO TEAMMATES Capitolo 15: Corsa contro il tempo


Se qualcuno gli avesse detto che un giorno si sarebbe trovato in una simile situazione non ci avrebbe mai creduto, si sorprese a pensare che era più facile lavorare da solo. Non c'erano complicazioni quando non si aveva nessuno al proprio fianco.
Robin aveva sempre preferito fare la parte del lupo solitario, questo prima di conoscere i suoi amici. Si rese conto di essere diventato codipendente da loro, o meglio, da lei.
Aveva bisogno di Starfire allo stesso modo in cui aveva bisogno dell'ossigeno o dell'acqua, era una specie di rapporto malato in cui lui prendeva da lei senza dare nulla indietro.
Robin se ne era reso conto già da un pezzo, non si comportava sempre bene con Starfire e ora forse rischiava di perderla. Non si sarebbe mai perdonato il fatto di non essere riuscito a cambiare le cose fra loro.
Era decisamente più facile quando si metteva in pericolo da solo, in quei casi non aveva nulla da perdere se non se stesso.
Ora si trovava in territorio nemico, non sapeva nemmeno come fosse successo ma era rimasto solo.
-Che cosa vuoi da me?- gridò.
Non aveva nemmeno notato l'assenza di Raven e Cyborg per i primi venti minuti, si rese conto di essere solo quando nessuno rispose a una sua semplice domanda.
Da quanto tempo erano lì? Da quanto tempo lui era lì?
Lo sapeva che il nemico stava osservando ogni suo movimento, probabilmente era molto soddisfatto in quel momento.
C'era qualcosa di perverso in quel gioco del gatto e del topo, qualcosa di estremamente perverso.
-Non la farai franca! Te lo assicuro!- gridò di nuovo.
Fu in quel momento che sentì un pensiero attraversargli la mente, un pensiero non suo. Sicuramente era Raven ma, forse per la troppa foga, Robin non riusciva ad ascoltare.
Era così dunque, da solo era inutile. Non riusciva a fare nulla, neppure a sentire Raven chiaramente.
Non sapeva cosa fare e forse non lo sapeva per la prima volta in vita sua, era sempre stato un tipo sicuro: aveva sempre un piano, un'idea, qualcosa... Ora non aveva altro che il nulla assoluto.
No. Non doveva lasciare che quel tizio entrasse nella sua testa, doveva correre da lei. Dai suoi amici.
Doveva salvarli, poco importava come.
Si costrinse a concentrarsi sulla voce di Raven.
-Robin, ascoltami... Seguimi-.
Robin si guardò attorno, l'immagine sfocata di un corvo luminoso gli apparve davanti agli occhi come un miraggio.
Iniziò a muoversi lentamente per gli infiniti corridoi di quel luogo inquietante.
Più si addentrava nel covo di quel pazzo e più il posto si faceva spaventoso, notò diversi punti in cui le pareti erano incrinate e ricoperte di ghiaccio violaceo. Notò poi, con altrettanto orrore, che il ghiaccio sembrava muoversi velocemente nella sua direzione.
-Il ghiaccio attacca!- gridò a nessuno in particolare.
Si abbassò rapidamente schivando una scheggia di ghiaccio che serpeggiava verso il suo viso.
-Ma che diavolo succede?- si chiese.
Alzò di botto il capo, il corvo era scomparso... Era di nuovo solo e in pericolo.
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-L'ho condotto fin dove potevo... Più uso la magia più questo ghiaccio sembra inghiottirmi- mormorò la maga.
-Come ha fatto a prendere anche voi?- chiese BeastBoy.
-Non ci crederai mai amico ma... Le pareti di questo posto ci hanno risucchiati- rispose Cyborg.
-Se è così allora sarà difficile per Robin raggiungerci con le sue gambe- commentò il mutaforma.
-Almeno siamo insieme- borbottò Raven.
Sapeva di non averlo detto abbastanza a bassa voce da non essere sentita ma i suoi amici non dissero comunque nulla, gesto che apprezzò molto.
-Come sta Starfire?- chiese Cyborg.
-Riesco a sentirla ma è un segnale molto debole...- mormorò Raven.
Anche la maga stava iniziando a sopperire alla stanchezza, i suoi poteri sembravano consumarsi molto più in fretta in quell'ambiente.
-Che razza di posto...- ringhiò Cyborg.
-Non divincolarti o finirai come lei- spiegò BeastBoy facendo un cenno verso Starfire.
-Perché è messa così male?- incalzò il mezzo robot.
-Credo che il ghiaccio assorba l'energia vitale, più emozioni provi più il ghiaccio ti consuma-.
-Allora è per questo che su di me fa poco effetto- notò Raven.
Effettivamente, fra i quattro, lei era quella meno inghiottita dal ghiaccio.
-Riesci a liberarti?- chiese BeastBoy.
Raven si concentrò intensamente, non erano soli.
-Io...Io non penso- disse.
Il suo tono di voce lasciava ad intendere tutt'altro, BeastBoy sorrise mentalmente e guardò Cyborg in segno d'intesa.
Se il criminale si fosse allontanato Raven sarebbe riuscita a liberarsi, potevano ancora giocare sull'effetto sorpresa.
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Quel luogo era simile ad un labirinto, Robin si ritrovò a passare per lo stesso corridoio almeno sette volte e iniziava a stancarsi.
Avrebbe solo voluto combattere ad armi pari, quel tizio invece era un criminale astuto. Giocava con la sua mente per distrarlo e stancarlo prima dello scontro finale.
Fortunatamente non era la prima volta che gli capitava un avversario simile, se necessario sapeva come affrontare questo genere di persone.
Fece nota mentale di chiamare Bruce e ringraziarlo una volta finito quel calvario.
-Quella svolta non l'ho vista prima...- mormorò fra sé.
Parlare da solo lo aiutava a rimanere sano, o forse era il chiaro segno della sua follia.
Imboccò la svolta a sinistra che, a quanto pareva, era riuscito a mancare pochi attimi prima. Si chiese se il criminale non avesse anche il potere di modificare lo spazio attorno a lui, forse stava andando dritto dritto verso una trappola.
O forse era solo paranoico.
O forse entrambe le cose.
Sospirò amaramente, per qualche strano motivo quella situazione era la peggiore in cui si fosse mai trovato. Chiaramente immaginava che fosse per via del poco tempo che aveva, dei suoi amici in pericolo, della ragazza che amava in gravissimo pericolo... Stava perdendo tempo!
Era tutto confuso nella sua testa, non riusciva a fare chiarezza.
Ora si rendeva conto che una testa da sola, senza cuore, senza muscoli, senza sistema nervoso, senza struttura ossea... Una testa da sola non era niente. Solo una testa.
Ringhiò ferocemente battendo un piede a terra.
-Non è possibile- sospirò.
Decise di concedersi un momento di debolezza per crollare, il peso che portava sulle spalle era enorme. Crollò sulle ginocchia e si prese il volto fra le mani.
Sapeva bene che non poteva permettersi di crollare così in campo nemico, odiava essere così vulnerabile ma nella sua mente c'era una tale confusione.
Non c'era nulla che riuscisse a mettere in ordine i suoi pensieri.
Fu allora che si rese conto di non essere solo. Sollevò il capo di scatto e si trovò di fronte qualcosa per cui non era affatto pronto.
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-Ci sono quasi- ringhiò Raven.
-Pensi di riuscire a liberare anche noi?- incalzò Cyborg.
-Non so se avrò abbastanza energie per farlo, provo prima con Starfire-.
Raven si sforzò un'ultima volta attingendo a tutta la magia di cui era capace, non era per niente facile riuscire a non provare emozioni provando emozioni.
Sì, non aveva assolutamente senso ma per lei era chiaro come il sole cosa dovesse fare.
-Ci sono!- disse in un sospiro.
Poter posare di nuovo piede per terra era la sensazione migliore del mondo in quel momento, decise di godersela per qualche secondo prima di affrettarsi verso Starfire.
-Star, puoi sentirmi?- chiese allarmata.
-Ra... ven...-.
-Menomale! Ascoltami attentamente, devo entrare nella tua mente. Posso liberarti ma devi lasciarmi entrare- disse con fermezza la maga.
-Entra...- sospirò l'aliena.
Raven chiuse gli occhi e si concentrò sull'amica, sperava che il nemico non giungesse in quel momento o non ci sarebbe stato nessuno a difenderle da eventuali attacchi.
La mente di Starfire era un luogo accogliente contrariamente alla propria: un cielo assolato dalle tinte violacee e un ponte fatto di mattoncini luminosi segnato da arcate di energia verde, simile a quella che emanava dalle mani.
Ogni tanto, alzando gli occhi al cielo, si potevano vedere delle stelle cadenti sfrecciare verso il suolo senza fine che era la mente della ragazza.
Raven sorrise.
Si sedette a terra in una cunetta galleggiante e iniziò il suo mantra.
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Il nemico non era assolutamente come Robin l'aveva immaginato: una figura antropomorfa con un corpo deforme, il viso era parzialmente coperto dal ghiaccio e la sua bocca sembrava come essersi sciolta all'interno di quest'ultimo. La schiena dell'individuo era leggermente ricurva ma muscolosa, non c'era nulla di strano se non fosse stato per delle stalattiti che laceravano le carni dell'individuo facendolo sembrare un porcospino.
Le sue mani avevano dita ricurve e artritiche simili a quelle di un vecchio ma erano completamente ghiacciate, le sue gambe muscolose presentavano delle strane abrasioni: la sua pelle era chiaramente lacerata ma sotto di essa non vi era carne, bensì ghiaccio.
Robin lo fissava con orrore.
Il losco individuo gli rivolse una specie di ghigno inquietante, era così soddisfatto di averlo colto di sorpresa...
-Ridammi i miei amici- ringhiò Robin.
L'uomo non rispose, e come avrebbe potuto?
Tese le braccia in avanti e chiuse gli occhi bianchi, una fioca luce violacea lo avvolse e Robin seppe istintivamente cosa fare: con un rapido movimento di gambe riuscì a schivare il colpo che il tipo aveva lanciato nella sua direzione.
-Suppongo che tu non sia uno che scende a compromessi- disse poi con aria spavalda.
Si sentiva uno sciocco a far finta di non essere terrorizzato ma lui era Robin, aveva sempre un piano e non vedeva perché quella volta avrebbe dovuto fare eccezione.
Rapidamente, in modo sinuoso, serpeggiò sotto alle gambe del criminale e gli arrivò alle spalle effettuando un calcio basso che lo fece cadere in terra.
Robin approfittò per alzarsi e recuperare il suo bastone, con foga lo colpì in pieno petto.
L'individuo rivolse a Robin un altro strano sorriso, o quello che poteva considerarsi il fantasma di un sorriso, divertito.
Sciocco ragazzino, pensi di poter battere me? Io sono grande, io sono magnifico, io sono perfetto!
Robin abbassò lo sguardo notando che il suo bastone stava iniziando a congelarsi, si allontanò di riflesso e il nemico decise di approfittarne per alzarsi. Prese il bastone congelato e conficcato nel suo petto, strinse forte con la mano e lo ruppe in mille pezzi liberandosi dall'incombenza.
Ridicolo. E' tutto qui il grande potere dei Teen Titans?
Robin poteva giurare di vedere uno sguardo di sfida in quegli occhi senz'anima. Provò improvvisa pena per quell'uomo, chissà com'era una volta? Chissà se era mai stato umano...
Non ebbe il tempo di pensarci su troppo, il suo avversario stava già sferrando un altro attacco.
Robin riuscì ad evitarlo di nuovo anche se per poco, non doveva distrarsi!
Ormai doveva mettere tutto se stesso in quel combattimento, doveva vincere.
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Raven era in seria difficoltà, la stanchezza iniziava a farsi sentire e non era nemmeno vicina a liberare la sua amica.
Era una corsa contro il tempo che doveva vincere e ce l'avrebbe messa tutta per fare in modo che fosse così.
Si concentrò costringendosi ad ignorare la stanchezza, il dolore e l'ansia.
Tutti contavano su di lei e non li avrebbe delusi, una volta liberata Starfire avrebbe liberato anche gli altri due e tutti insieme sarebbero andati a cercare Robin. Dovevano assolutamente vincere.
Azarath Metrion Zinthos...

-Pensi che ce la farà?- chiese BeastBoy allarmato.
Cyborg, posto di fronte a lui nella stessa posizione da crocifisso, lanciò una rapida occhiata alle due ragazze.
-Non lo so amico... Sembra complicato-.
-E se quel tipo dovesse arrivare? Come le proteggiamo se...- BeastBoy era preoccupato.
-Amico, rilassati. Ricorda, non devi provare emozioni. Dobbiamo solo avere fiducia in Raven e Robin- disse con fermezza il mezzo robot.
BeastBoy era stufo di non poter provare emozioni, avrebbe solo voluto preoccuparsi per Raven, per Starfire, per Robin... Avrebbe voluto gridare, rompere tutto ciò che era attorno a lui, piangere forse. Invece non poteva fare nulla.
Iniziava a sentirsi inutile ed impotente.
-BeastBoy, smettila. Andrà tutto bene- disse l'altro.
La sua voce non lasciava spazio ad equivoci, non c'era tempo per perdere la ragione.
In un modo o nell'altro i Titans se l'erano sempre cavata e stavolta non sarebbe stato diverso.
Uniti potevano fare qualunque cosa, anche l'impossibile.
-Vinceremo questa corsa contro il tempo- disse deciso il mutaforma.
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Ciao a tutti amici lettori, sono qui per chiarire alcuni punti del capitolo.
Sì, ho voluto di proposito fare un piccolo salto temporale.
Sì, è volutamente un capitolo molto confuso.
Spero che capiate il motivo di queste mie scelte stilistiche, mettiamola così...
Diciamo che sono un simbolismo, sto provando nuovi stili di scrittura e mi farebbe piacere ricevere un feedback.
-SilkyeAnders
   
 
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