* Entri nella grotta piena di pietre luminose. Paiono preziose, e provi anche a toccarle, ma bruciano al tatto. *
* Procedi dritto tenendo, per prudenza, la torcia accesa, fino a che non senti dei rumori come di lenzuoli stessi al vento provenire dall'alto. Ti fermi e guardi cos'è. *
* Vedi tante figure semitrasparenti fuggire in alto troppo rapidamente per capire cosa fossero e, preso dalla paura, fuggi anche tu. *
* Nel correre rischi di cadere in una voragine, quindi lanci un piccolo urlo. Poi ne lanci un altro, ma stavolta per un motivo differente. Una di quelle figure trasparenti esce proprio da quel grande foro nella roccia, ma si ferma poco sopra di te e prende forma. È una ragazza dalla pelle grigia e i capelli bianchi che sembrano non avere gravità. I suoi occhi brillano di azzurro, riprendendo il colore del lume proveniente da un suo ciondolo dalla forma di una freccia.*
* Dopo il tuo secondo urlo ella volge lo sguardo verso di te *
- Tsè... Vivi... -
* Capisci che forse non ha cattive intenzioni, ma palesa del disprezzo verso di te. Essendo tu un tipo molto permaloso, non puoi fare a meno di invitarla a dirti cosa c'è che non va da più vicino e non dall'alto in basso *
- Sciocco mortale, semmai avessi potuto avvicinarmi a te l'avrei già fatto, anche se la cosa non mi entusiasma -
* Quest'ultimo concetto ti distrae dal tuo orgoglio perché un po' ti confonde, così le chiedi di spiegarsi meglio *
- Fluttuo, non per mia abilità, ma perché la terra mi rinnega da ormai secoli e anche il cielo si rifiuta di accogliermi, capisci? -
* Non sai perché, ma la cosa ti rattrista più del dovuto. Lei non la prende bene *
- Tsé... Lancia un altro urlo quando vorrai smetterla di compiangermi, stupido mortale. -
* Buttando la testa all'indietro se ne ritorna da dove è uscita facendo rimbombare l'ultimo appellativo per tutta la caverna. Vorresti arrabbiarti come tuo solito e smetterla di provare compassione, ma proprio non riesci. *