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Autore: dramione5    06/02/2021    1 recensioni
Sono passati tre anni dalla fine della Guerra Magica. L'eroina del mondo magico viene colpita un giorno da un incantesimo di magia oscura che, come primo effetto, le fa perdere la memoria di quei tre anni e dei suoi avvenimenti più importanti tra cui la sua relazione con Draco. Chi è stato a lanciarle l'incantesimo e perché? Draco riuscirà a ricostruire il suo rapporto con Hermione?
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La serata era finita, le risate si erano smorzate e mentre le voci si riducevano ad un mormorio intervallato da sbadigli una leggera malinconia scendeva tra loro inoltrandosi nei loro cuori. Hermione guardò con tristezza la carta da regalo spiegazzata e strappata riversa sul pavimento, segno inconfutabile della fine di una delle serate più allegre e felici della sua vita. Avrebbe voluto vivere quel momento di  spensieratezza ancora per un po', forse per sempre, non voleva tornare in una realtà in cui il suo stato mentale peggiorava di giorno in giorno, in cui non sapeva cosa aveva fatto negli ultimi tre anni. Voleva vedere ancora Draco ridere e lasciarsi andare con i suoi amici, Ron arrossire per le riprese scherzose di Ginny, Harry giocare con suo figlio sul grembo che cercava di afferrare le carte da gioco che teneva in mano. Ma la carta era stata strappata. Sarebbero tornati alle loro vite e preoccupazioni. Una mano diafana dalle dita sottili e delicate entrò nel suo campo visivo ed Hermione si riscosse alzando la testa. Vide Draco in piedi, come tutti i suoi amici del resto, porgerle la mano per aiutarla ad alzarsi. La riccia gli sorrise e l'accettò mettendosi in piedi. Il dispiacere di poco prima si dissolse quando guardandoli ricordò che loro avrebbero vissuto lì accanto a lei e rivolse uno sguardo colmo di affetto e gratitudine a Draco intento a fissarla.

<< Allora Malfoy, quale stanza hai scelto per noi?>> chiese Harry sorridente volendo ricreare l'allegria di poco prima. Anche se non riuscì totalmente nel suo intento contagiò Hermione con il suo buonumore.

<< Non l'ho fatto in realtà, aspettavo che foste voi a sceglierle>> rispose Draco che represse l'istinto di alzare gli occhi al cielo quando si sentì osservato con stupore. << Se volete seguirmi ve le mostro>> continuò iniziando a voltarsi quando venne fermato dalla voce di Ginny.

<< Scegliete voi la mia camera, io nel frattempo vado a casa e prendo il necessario. Torno subito>> disse la rossa decisa.

<< Ormai si è fatto tardi, Ginny, domani prendiamo tutto>> intervenne per fermarla Ron che represse uno sbadiglio stanco. La sorella non rispose nulla indecisa sul da farsi.

<< Se vi servono dei cambi e dei vestiti ve li posso fornire io>> intervenne Draco capendo il problema. Ginny lo guardò sempre più meravigliata e annuì ringraziandolo.

Il Serpeverde, trovando ancora surreale tutta quella situazione, voltò loro le spalle e li condusse al piano di sopra dove vi erano le varie stanze per gli ospiti. Le mostrò tutte, una ad una e alla fine, come già aveva immaginato, erano state scelte le due camere accanto a quella di Hermione. La riccia  aveva abbracciato i suoi amici felice della loro presenza al Manor e dopo essersi scambiati la buonanotte era tornata nella sua stanza per cambiarsi e prepararsi per la notte. Draco dopo averla seguita con lo sguardo mentre tornava in camera entrò prima in quella di Harry, Ginny e il piccolo James chiamando Poppy per fornire loro tutto il necessario, abiti compresi, e infine in quella di Ron. L'elfo domestico preparò la camera allo stesso modo e quando andò via con un pop Draco guardò il rosso negli occhi.

<< Non dovrebbe mancare nulla, nel caso chiama Poppy. Buonanotte>> gli disse con freddezza e distacco voltandogli le spalle per uscire dalla stanza avendo ancora difficoltà ad accettare la propria decisione. Era stato però necessario, si ripeteva, non solo perché sapeva che le condizioni di Hermione con il passare del tempo sarebbero peggiorate e avrebbe avuto bisogno di tutto il sostegno possibile ma anche perché era terribilmente preoccupato all'idea di un possibile ritorno del suo aggressore e la presenza di due Auror in casa avrebbe ridotto notevolmente il rischio che lei correva. Il Medimago aveva parlato, rivelando la stato della riccia, ricordò con un brivido alla schiena, e aveva l'orribile sensazione che presto sarebbe venuto a cercarla.

<< Aspetta!>> lo fermò Ron raggiungendolo e ponendosi davanti a lui mentre era sul punto di aprire la porta. Draco abbassò la mano che sollevata stava per poggiarsi sul pomello e spostò controvoglia lo sguardo sul rosso alzando un sopracciglio. Per un attimo tra loro aleggiò il silenzio. << Perché?>> gli chiese senza nessuna particolare inflessione nella voce. Non capiva perché stava facendo tutto questo dopo il comportamento che aveva avuto negli ultimi mesi.

<< Per lei>> rispose Draco dopo un attimo di silenzio. << Ciò non vuol dire che ho dimenticato quello che hai fatto>> sibilò potendo ancora sentire la rabbia affiorare al pensiero di come aveva sofferto per il dolore e la paura di perderla. Ron accusò il colpo abbassando di poco il capo e si rabbuiò. << Nonostante ciò sono disposto a ricominciare, per quanto mi costi, e a darti l'ultima possibilità per starle vicino>>

<< Molto generoso da parte tua>> commentò indispettito Ron alzando di scatto la testa percependo la proposta come una concessione. << E sentiamo, cosa vorresti in cambio?>> chiese disgustato.

<< Solo che tu stia al tuo posto, sai a cosa mi riferisco, e ti limiti a rimanere suo amico com'era giusto che facessi fin dall'inizio>> rispose Draco con durezza. << Sono tante le cose che disprezzo di te ma non mi sarei mai aspettato che l'avresti ingannata in un modo così meschino e disonesto>> continuò con aria disgustata e traboccante di disprezzo. Ron ricambiò lo sguardo con odio ma poi di colpo si sentì  stanco dopo anni passati a trattenere tutto dentro e la bile gli salì in gola. Desiderò rivelargli tutto ciò che pensava di lui, riversargli il male che lo corrodeva e dargli un assaggio di ciò che aveva patito per tutto quel tempo, sperando infine di poter trovare la serenità, di liberarsi dal peso del risentimento che gravava sul suo cuore.

<< Sarò sincero, non ha senso nascondere l'evidenza>> esordì piano il rosso prima di lanciare un muffliato alla stanza. << Io amo Hermione ed è vero, ho provato a portartela via dal primo giorno in cui si è svegliata, ho cercato di rimettermi con lei>> continuò con tono crudo guardandolo negli occhi grigi che lampeggiavano pericolosamente, le braccia erano rigide lungo i fianchi e le mani chiuse a pugno. << Ho sperato che con quella bugia in lei potesse emergere qualche sentimento, una prova che in fondo fosse ancora innamorata di me e non di te>> gli spiegò avvertendo il dolore, che quella confessione gli provocava, attanagliargli lo stomaco. Draco nel sentire quelle parole si irrigidì, la bocca ridotta ad una linea sottile, la mascella contratta e gli occhi che dardeggiavano. << Ma poi ho capito di aver commesso un errore. Vedo come ti guarda>> continuò con voce spezzata con le mani e le labbra tremanti e con le lacrime agli occhi per la sofferenza e la rabbia interrompendo sul nascere qualsiasi tentativo del biondo di controbattere. << Ogni volta che entri in una stanza i suoi occhi si illuminano e ti seguono, quando sei assente invece non fanno altro che cercarti. Nei momenti in cui le sei vicino non vede altro che te>> si sfogò con il respiro affannoso e la voce che si spezzava lasciandosi sfuggire un singhiozzo e sentendo la gola bruciare. Pallido si appoggiò al muro chiudendo per un attimo gli occhi come se stesse provando a combattere un veleno che lento lo stava uccidendo. Quando si riprese riaprì gli occhi fissandolo truce mentre il viso diventava gradualmente rosso e il respiro tornava affannoso. << Ti odio>> sputò con una intensità nella voce e nello sguardo che colpì Draco più di quando volesse. << Avrei accettato chiunque altro ma tu... tu non sei degno nemmeno di... di...>> continuò ormai non riuscendo a ragionare lucidamente sentendo la rabbia aumentare. << Ci hai fatto così tanto male in tutti questi anni e ancora continui! Continui! >> prese a gridare paonazzo riuscendo a respirare a malapena. << Guarda come si è ridotta a causa tua! Senza padre, senza colleghi, senza famiglia! Hermione avrebbe potuto avere una vita serena e felice ma da quando sei entrato nella sua vita non ha avuto un attimo di pace dalla fine della guerra. Come pensi che si sia sentita quando tutti la isolavano? Quando i giornali non le davano tregua nei momenti in cui aveva bisogno di una pausa dopo tutto ciò che aveva passato?>> incalzò con le domande ormai fuori di sé, Draco nel frattempo lo fissava colpito da ogni sua parola. << Ah, però la colpa di tutto questo non è tua, vero? È della società, è della sfortuna, tu invece nonostante questo anzi la rendevi felice, no? Harry e Ginny non fanno altro che ripeterlo, tutti dalla parte del povero e innocente Malfoy! Ma sai che cosa vedo io?>> chiese retorico e no, Draco non voleva saperlo. << Io vedo Hermione morire giorno dopo giorno lentamente, a volte stento a riconoscerla, non sembra più lei, sembra la pallida ombra di se stessa. Non lo po... non lo posso sopportare>> gli riversò addosso tutto ciò che lo feriva, le lacrime incontrollate gli rigavano il volto per il male che lo dilaniava e Draco, sul punto di vomitare, sentì sanguinare il proprio cuore come se avesse ricevuto una pugnalata. Le parole di Ron erano state i suoi pensieri nelle notti più tormentate e forse proprio perché accusava già se stesso di tutto il dolore che aveva patito Hermione credette alle parole del rosso trovando una conferma ai suoi timori. Era vero che le aveva fatto del male in passato, che a causa sua aveva dovuto fare tante rinunce. Il suo cuore si strinse in una morsa dolorosa e affiorarono il terrore e la convinzione di aver soffocato lei per emergere e respirare lui. Doveva andar via da lì o non ne sarebbe uscito vivo. Sentì il bisogno di aggrapparsi a qualcosa per dimostrare disperatamente a se stesso che anche Weasley l'aveva fatta soffrire.

<< Sull'isolamento sei proprio l'ultimo  che può parlare, c'eri anche tu tra coloro che la evitavano>> lo accusò convinto di poter evitare che il coltello andasse più a fondo.

<< Dopo tutto ciò che ho detto è solo questo che hai da ridire? Si, l'ho evitata perché ero un uomo distrutto>> rispose schietto Ron con voce ferma in contrasto con le lacrime che continuavano a bagnargli il viso. << E lo sono ancora. Hai distrutto tutto, le nostre vite, la nostra felicità. Per me Hermione è tutto dopo quello che è... dopo quello che è  successo a...>> balbettò scosso da singhiozzi violenti non riuscendo a nominare suo fratello.<<  Ma ha scelto te ed io non interferirò più. Hai vinto>> concluse ricomponendosi, superandolo e sedendosi sul letto con il capo basso terribilmente stanco. Il silenzio scese tra loro. Era vero, pensò Draco nauseato da se stesso mentre osservava Weasley per la prima volta sotto una luce diversa, distruggeva ogni cosa. Sentì il bisogno di dirgli qualcosa per dimostrare a se stesso che non era del tutto un mostro ma non gli venne nulla in mente, la sua mente era annebbiata dal panico e dal dolore. Senza dire una parola uscì dalla stanza sconvolto e la chiuse dietro di sé appoggiandovisi contro. Si piegò su se stesso senza fiato e nauseato mentre la testa gli girava al pensiero del suo egoismo, di tutto ciò che le aveva fatto.

Quando la testa smise di girare si raddrizzò lentamente e percorse il corridoio con la vista appannata volendosi allontanare il più possibile da Weasley. Raggiunse presto la porta chiusa della stanza che condivideva con Hermione e si fermò intento a fissarla. Scosse il capo e si voltò per andare nell'altra camera ma la porta di quella cui aveva dato le spalle si aprì con un cigolio. Draco si fermò continuando a darle le spalle ma quando non la sentì parlare si girò lentamente e gli si mozzò il fiato. Era bellissima, con il suo pigiama di cotone, il sorriso timido e confidenziale, gli occhi che le brillavano. Doveva averlo sentito passare, lo stava aspettando? Hermione fece un passo indietro invitandolo ad entrare e Draco esitò cercando di capire se fosse la cosa giusta da fare. Quando vide però il suo sorriso spegnersi e il volto assumere un'espressione delusa e imbarazzata dimenticò i pensieri che lo avevano tormentato minuti prima e non resistette all'impulso di raggiungerla. Entrò in camera chiudendosi la porta alle spalle e l'abbracciò con forza potendo sentire il suo cuore battere più forte.

<< Va tutto bene?>> gli chiese Hermione avvertendo il suo abbraccio bisognoso ma non ricevette risposta. << I miei amici ti hanno detto qualcosa in mia assenza?>> ritentò dopo aver ricevuto il suo silenzio staccando il capo dal suo petto per guardarlo negli occhi. Draco però rifuggì il suo sguardo fissando il pavimento. << Che succede?>> gli chiese in un sussurro vedendolo tremare. Lo prese per mano decisa a capire cosa lo tormentasse e si sedettero sul bordo del letto.

Hermione gli prese con forza le mani cercando il suo sguardo. Draco si sentì male per il suo egoismo, per la sua incapacità di lasciarla andare, per la sua scarsa resistenza di fronte al bisogno bruciante di lei. Provava disgusto per se stesso, per tutto ciò che le aveva fatto, di cui ora aveva la conferma, ed essere lì con lei a farsi consolare senza meritarlo peggiorò il giudizio che aveva di se stesso.
Facendosi violenza ritrasse le dita dalla sua presa e si alzò bruscamente indietreggiando e mettendo più distanza possibile tra loro due. Hermione sussultò per la sorpresa e Draco si sentì morire quando vide un'espressione ferita sul suo volto. Spostò lo sguardo alla sua destra non riuscendo a sostenere il suo sguardo e trovò il suo riflesso nello specchio. Quando vide la propria espressione disgustata capì il fraintendimento, un ulteriore dolore che le infliggeva, e la sua immagine riflessa gli restituì uno sguardo spaventato e angosciato che non le sfuggì. << Sono un mostro>> sussurrò mentre si fissava cercando di fermare il tremore alle labbra.

La riccia si alzò e accanto al viso del biondo allo specchio si accostò quello più sereno della Grifondoro. Gli prese nuovamente le mani e lo fece girare di fronte a lei in modo da fargli dare le spalle allo specchio. Gli accarezzò con delicatezza la guancia e il biondo si sforzò di non andare incontro alla sua mano non riuscendo però a non socchiudere gli occhi. << I miei amici ti hanno rinfacciato il passato?>> gli chiese Hermione colpendo come sempre nel segno. << O sei tu che ti stai rinfacciando il passato?>> continuò cercando il suo sguardo puntato oltre la sua spalla, Draco non rispose. << Sai cosa sento quando sono con te?>> gli chiese e Draco scosse la testa abbassando di poco lo sguardo assente. << Mi sento al sicuro, felice e a volte dimentico perfino tutta questa storia dell'incantesimo, pensi che io proverei tutto questo se tu fossi un mostro?>> continuò con le guance che le si imporporavano per ciò che aveva confessato e il Serpeverde a quelle parole la guardò negli occhi sentendo il cuore sciogliersi e alleggerirsi. Hermione si fece coraggio, gli prese il viso tra le mani e, mentre gli occhi del biondo si sgranavano per l'emozione e la sorpresa, gli baciò le guance e le tempie. << Meriti amore come tutti, Draco, smetti di tormentarti>> gli sussurrò e stavolta non ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi.

Draco sentì le gambe tremare mentre l'abbracciava con forza togliendole il respiro e sollevandola di poco da terra. Fu il suo turno di baciarle il viso con venerazione, amore e gratitudine. << Come fai?>> chiese con il respiro spezzato poggiando la fronte alla sua. << Come fai ad avere sempre le parole giuste? Io so di non meritarti ma allo stesso tempo non riesco a rinunciare a tutto questo>> le sussurrò così vicino che Hermione poté sentire le sue labbra sfiorare le proprie.

<< Allora non rinunciare>> gli rispose sulle sue labbra che fissò prima di perdersi nei suoi occhi grigi. Occhi che ora fissavano con vorace intensità le sue labbra facendole quasi uscire il cuore dal petto.

<< Se non ci fermiamo adesso non potremo più tornare indietro>> sussurrò Draco sfiorandole nuovamente le labbra.

<< Correrò il rischio>> gli rispose la riccia accennando un sorriso e allacciandogli le braccia al collo. Draco a quelle parole trattenne il respiro e la Grifondoro poté notare i suoi occhi diventare quasi neri.

Il biondo avvicinò il viso al suo impacciato come se per lui fosse la prima volta e premette le labbra sulle sue quasi timidamente tastando la loro morbidezza. Hermione gli lasciò diversi baci a stampo sulle labbra con calma e lentezza per conoscerlo meglio e studiarlo e Draco li ricambiò tutti sorridendo e affondando una mano tra i suoi ricci. Senza rendersene conto la riccia schiuse le labbra e il Serpeverde si fece più audace mordendole con delicatezza il labbro inferiore e pieno. Hermione si ritrovò a stringere fra le sue mani i suoi capelli allontanando il labbro dai suoi denti per poggiare nuovamente le labbra sulle sue che trovò socchiuse. Draco non resistette più e approfondì il bacio ansimando leggermente per l'emozione, come un ragazzino alle prime armi, non potendo ancora credere che stesse davvero accadendo. Hermione ricambiò prontamente e sentì in bocca il suo sapore invaderla stupendosi quando in automatico pensò a quanto le fosse mancato. Il modo in cui la baciava, con passione senza mai eccedere, e la stringeva le fece girare la testa e si aggrappò a lui rendendosi conto di come i loro corpi si incastrassero alla perfezione come se fossero nati per stare insieme, per completarsi. Ogni suo movimento, il suo odore, il suo sapore la inebriarono, le sembrarono terribilmente familiari e già provò nostalgia delle sue labbra quando per un attimo si staccarono per riprendere fiato. Hermione approfittò di quella pausa per osservarlo e la sua bellezza la colpì ancora. Fissò le sue labbra rosse e gonfie, i suoi lineamenti delicati e infine i suoi occhi che la guardavano innamorati togliendole ancora una volta il respiro. Si sporse in avanti e lo baciò ancora ma prima che il biondo potesse di nuovo approfondire allontanò il viso con disappunto del Serpeverde.

<< Buon Natale, Draco>> gli disse piano sulle labbra.

<< Buon Natale, Hermione>> rispose il biondo baciandola con dolcezza.

Continuarono a baciarsi con il sorriso sulle labbra non riuscendo e non volendo smettere alternando baci più brevi e dolci ad altri più profondi e appassionati. Passò un po' di tempo prima che Hermione riuscisse a raggiungere il suo letto ostacolata dalle braccia di Draco che l'attiravano a sé in continuazione per baciarla facendola sorridere felice.

<< Andiamo a dormire, è stata una lunga giornata>> gli disse piano mentre continuava ad accarezzargli i capelli.

<< Altri cinque minuti>> le chiese Draco tra un bacio e l'altro e la riccia annuì divertita e intenerita.

Alla fine Draco a malincuore si staccò da lei e si preparò per la notte. I due si sdraiarono nei rispettivi letti e Draco represse l'impulso di unire il proprio letto al suo. Si guardarono intensamente con ancora il sorriso sulle labbra ed Hermione comprese la propria suscettibilità alle parole del biondo, il disperato bisogno di abbracciarlo, il suo continuo controllare se lui la stesse guardando o le fosse vicino in quei mesi e la comprensione dell'enormità di tutto questo le fece battere il cuore all'impazzata. Si era innamorata.
   
 
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