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Autore: LadyOfMischief    06/02/2021    5 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Contrariamente a quanto potesse sembrare, rivelare a tutti che Kylo Ren era stato lui aveva richiesto a Ben più coraggio di quanto immaginasse. Se lui e Rey dovevano aiutare quei ragazzi voleva essere completamente onesto con loro e guadagnarsi la loro fiducia, il primo passo per farlo era proprio dirgli che colui su cui avevano sentito tante storie era lì tra loro.
“È impossibile! Io l'ho visto a bordo del Finalizer [1], era una creatura mascherata e non era di certo uno Jedi, aveva una spada rossa” disse una delle ragazze, portava i capelli castani raccolti in una treccia ed era seduta sul pavimento accanto al divanetto del gruppo di Kashyyyk. Quelle parole gli ricordarono molto ciò che gli aveva detto Rey quando aveva ripreso i sensi dopo che lui stesso l'aveva messa fuori gioco, anche lei l'aveva definito creatura con la maschera e non sapeva il perché, ma le sue parole l'avevano colpito.
“Io ero al villaggio su Jakku, ho visto la stessa cosa e la sua voce era distorta dalla maschera” aggiunse un ragazzo biondo, che sembrava essere tra i maggiori del gruppo di Kashyyyk.
“E poi non era morto? Al mercato ho sentito dire che è morto prima della battaglia di Exegol” puntualizzò una delle ragazzine di Jedha, le voci sembravano spargersi in fretta nella galassia e avrebbe potuto approfittare del fatto che quasi nessuno conoscesse la sua identità, ma così facendo avrebbe dovuto mentire per tutta la vita. Ben non era mai stato il tipo di persona che mentiva, tranne in alcune occasioni con Snoke in cui riusciva a mascherare i suoi pensieri – come aveva fatto quando l'aveva ucciso – e con i generali perché non si fidava di loro.
“Tu non sembri cattivo e spaventoso” aggiunse la bambina dalla chioma corvina, che non poteva superare i dieci anni, quell'affermazione rendeva ancora più difficile ciò che Ben stava cercando di dire a quei ragazzini per convincerli che diceva il vero. Nessuno di loro voleva credere che la tanto temuta creatura mascherata fosse proprio in mezzo a loro, e molto probabilmente era la paura a fargli rifiutare di accettare quella verità. Inoltre era strano sentirsi dire esattamente l'opposto di ciò che le voci nella sua testa gli avevano sempre detto, Ben era cresciuto sentendosi dire che in lui ci fosse soltanto oscurità, che non ci fosse nulla di buono in lui e che avrebbe dovuto accettare la sua vera natura. Adesso si sentiva dire che in lui non sembrava esserci nulla di malvagio e che non potesse essere la stessa persona di quelle storie, ma era giusto che sapessero la verità.
“Lo so che è difficile da credere, ma è vero” intervenne Rey.
“Se è vero, perché sei sua amica e l'hanno mandato con te ad aiutarci?” chiese la ragazzina di Jedha che aveva parlato prima e indicando Rey con un dito.

“Perché proprio come voi ho fatto una scelta, ho voltato le spalle al Primo Ordine e al Lato Oscuro, anche se troppo tardi” disse semplicemente Ben, era disposto a raccontare l'intera storia se necessario.
“Se sei qui non è troppo tardi, significa che ti hanno dato una seconda occasione” disse il ragazzo biondo “Hai fatto delle cose orrende, come molti di noi, io ho ucciso tanto quanto te e non sta a me giudicarti” nell'udire quell'affermazione Ben provò soltanto disgusto – anche più del solito – verso il Primo Ordine, quel ragazzo aveva forse sei o sette anni in meno di lui e aveva già le mani macchiate del sangue di innocenti.
“Gen ha ragione, abbiamo eseguito ordini sbagliati e tolto delle vite senza alcun rimorso” concordò la ragazza con la treccia, tutti gli altri concordarono con lei annuendo e scambiandosi sguardi di assenso “Non è il nostro passato a definirci, perciò siamo pronti ad ascoltare qualunque cosa abbiate da dire e accetteremo l'aiuto di entrambi”.
Sotto un certo punto di vista Ben comprendeva come si sentissero quei ragazzi, certo lui non era mai stato sottoposto al condizionamento o era stato rapito, ma Palpatine era riuscito comunque a plagiare la sua mente tramite Snoke e ad allontanarlo dalla sua famiglia. E forse era questa la ragione per cui anche loro erano disposti a dargli un'occasione senza giudicarlo, Ben era sempre stato convinto che non esistesse il perdono o redenzione per quelli come lui, ma Rey gli aveva dimostrato il contrario. Adesso anche quei ragazzi glielo stavano dimostrando, accettando il suo aiuto nonostante sapessero chi era e cos'aveva fatto.
Dal momento che non c'erano altri posti a sedere, Ben e Rey si sedettero sul pavimento per spiegare ai ragazzi cosa fosse la Forza nella maniera più semplice e che non fosse soltanto una prerogativa dei Jedi o dei Sith, poiché erano soltanto degli ordini nati seguendo soltanto una via. Gli spiegarono la differenza tra i sensibili alla Forza – come la maggior parte di loro – e tra coloro che potevano usarla, a Ben non sfuggì l'espressione sollevata dipinta sul volto dei ragazzi e quella di confusione su quello dei bambini, per un attimo gli ricordarono se stesso alla sua prima lezione con suo zio.
“Quindi credete sia questo il motivo per cui il condizionamento è svanito?” chiese una ragazzina di Jedha.
“Sì, siamo più che certi che siete tutti sensibili alla Forza e ch-” Ben non ebbe neppure il tempo di finire quella frase che la bambina lo interruppe con una domanda.
“Come lo sapete?” chiese curiosa la bambina spostando lo sguardo prima da lui poi su Rey, non era un concetto facile da spiegare neppure a una persona adulta e persino a lui era stato spiegato soltanto qualche anno dopo dal suo arrivo al tempio di Luke.

“Possiamo percepirlo, è un po' come socchiudere gli occhi e vedere la fiamma di una candela” spiegò Rey, Ben aveva notato che ci sapeva fare con i più piccoli ed era decisamente più brava di lui a semplificare concetti complicati. Lui invece era fin troppo tecnico e preciso, era sempre stata una sua caratteristica perché gli era sempre piaciuto studiare e riusciva a imparare tutto ciò che leggeva fin nei minimi dettagli, ma adesso si rendeva conto che con quei ragazzini doveva adottare un altro metodo.
“Possiamo imparare anche noi?” chiese una ragazza dai capelli corti e rossi, lei era una dei pochi presenti che con il giusto addestramento avrebbe potuto servirsi della Forza.
“È per questo che siamo qui, se lo vorrete possiamo aiutarvi ad affinare la vostra capacità di percepire la Forza” gli assicurò Ben, quella scelta spettava unicamente a loro, una scelta che lui non aveva mai avuto.
“Prendetevi del tempo per pensarci su, chiunque voglia imparare può contare sul nostro aiuto” aggiunse Rey.
Qualche istante dopo i due lasciarono l'area comune e tornarono in corridoio, Finn li stava ancora aspettando e Ben si chiese quanto avesse sentito della conversazione.
“Com'è andata?” chiese rivolto ad entrambi.
“È andata bene, e se vorranno li addestreremo”rispose Rey.
“Gli abbiamo concesso un po' di tempo per decidere” aggiunse Ben.
“E che mi dite di quelli che possono usare la Forza come voi? Lo sanno?”
“Non ancora, hanno molto da metabolizzare in questo momento” disse Ben, come da un tacito accordo né lei né Rey gliel'avevano detto, saperlo avrebbe soltanto generato confusione e non volevano far pressione su di loro.
“Capisco, avete fatto la cosa giusta” disse Finn incrociando le braccia al petto.
“E vale anche per te” intervenne Rey con gentilezza “Sai a cosa mi riferisco” come quei ragazzi anche Finn avrebbe potuto imparare a sfruttare la sua sensibilità alla Forza, nel suo caso avrebbe potuto persino salvargli la vita in missione o sul campo di battaglia. A Ben ancora sfuggiva il motivo per cui l'avesse tenuto nascosto a tutti, ma spettava a Rey chiederglielo dato che era la sua migliore amica.
“Se non vi dispiace vado a cercare Lando, vorrei parlargli in privato” disse Ben, così facendo avrebbe anche fornito a Rey l'occasione perfetta per parlare da sola con Finn e chiarirsi. Nonostante lui e Finn si ignorassero la maggior parte del tempo, principalmente perché a quest'ultimo non andava ancora a genio, Ben non voleva che Rey si allontanasse dai propri amici o che trascorresse poco tempo con loro a causa sua.
“Nessun problema” si limitò a dire Finn.
“Va' pure, ci vediamo dopo” gli disse Rey, che un po' incerta si limitò a sfiorargli il braccio visto che in presenza d'altri cercavano sempre di essere discreti.
Per Ben non fu un problema intuire dove si trovasse Lando, l'aveva visto lasciare l'hangar in compagnia degli altri e sicuramente si trovava in compagnia di Chewbecca. Dopo tutte quelle ore di viaggio il wookie doveva essere affamato e in effetti anche Ben cominciava ad avere fame, non aveva neppure fatto colazione prima di raggiungere l'hangar e perciò decise di recarsi in mensa.
Il vento si era temporaneamente placato, ma faceva comunque freddo e la primavera era ancora molto lontana, su Oshira esistevano soltanto due stagioni e l'inverno era quella che durava di più. Quando erano arrivati l'inverno era già inoltrato da due mesi standard e in totale ne durava sei, mentre la primavera ne durava soltanto quattro e un anno standard era composto da dieci mesi.
Le attività quotidiane stavano cominciando lentamente, Ben vide alcuni dei membri del Consiglio dirigersi al quartier generale e alcuni ribelli dirigersi ai magazzini, probabilmente per fare l'inventario. La nuova sistemazione della Resistenza era senza dubbio meno caotica rispetto all'accampento su Ajan Kloss e non mancavano neppure le comodità per condurre uno stile di vita senza troppi stenti, ma quanto sarebbe durato ancora? Prima o poi anche Maz Kanata non avrebbe più potuto aiutarli, e se al momento il Nuovo Impero non aveva ancora fatto saltare in aria l'intero pianeta né l'aveva conquistato era perché la loro attenzione era concentrata sul sottomettere l'intero Orlo Esterno. Neppure il Primo Ordine ci era mai riuscito, ritenendo quel settore inutile e indegno della propria attenzione, mentre l'Impero aveva permesso ad alcuni sindacati criminali di operare in quel settore e collaborato con loro – com'era successo su Tatooine – perché ne traeva vantaggi.
Ben raggiunse la mensa e spinse la maniglia della porta per entrare, c'erano ancora molte persone sedute ai tavoli, ma individuare Chewbecca era facile dato che era l'unico wookie. Come immaginava Lando era in sua compagnia e i due stavano chiacchierando, Chewbecca gli aveva detto che si erano rivisti su Pasaana e che Lando aveva preso parte alla battaglia di Exegol, ma che poi subito dopo era partito per la questione degli assaltatori. Improvvisamente l'appetito gli era passato e non sapeva neppure cosa dire, doveva scusarsi con Lando non appena si fosse seduto con loro o attendere che fosse lui a parlare per primo? Ben non era mai stato troppo bravo a fare conversazione né a relazionarsi con gli altri, l'unica persona con cui riusciva ad aprirsi completamente era Rey.
Esitante si avvicinò al tavolo occupato dai due, a cui non era seduto nessun altro, Chewbecca gli fece posto accanto a lui visto che occupava buona parte della panca, Lando invece gli riservò un sorriso maliconico.
“Quanto sei cresciuto, l'ultima volta che ti ho visto eri alto la metà di me” gli disse l'uomo, Ben lo guardò confuso e non seppe cosa rispondere.
“È passato molto tempo” si limitò a dire.
“Anche troppo” replicò Lando “Chewbecca mi ha raccontato cosa ti è successo in questi anni”
“Ti ha anche detto cos'è successo a mio padre?” gli chiese.
“Sì, ma vorrei sentire la tua versione” quella richiesta colse Ben alla sprovvista, Lando gliel'aveva chiesto con calma e non c'era alcuna nota d'accusa nel suo tono.
“Non c'è un'altra versione, Snoke mi aveva convinto che uccidere Han mi avrebbe reso più forte...e io l'ho fatto” quel gesto continuava a tormentarlo e molto spesso aveva degli incubi in cui riviveva quella scena, tuttavia non ne faceva parola né con Chewbecca né con Rey per non farli preoccupare, oltretutto era abituato agli incubi. Ben aveva lasciato che Snoke si insidiasse così a fondo nella sua mente al punto tale che aveva creduto che l'unico modo per soffocare quel buono che ancora c'era in lui fosse uccidere suo padre, ma quel gesto atroce aveva soltanto alimentato di più il suo conflitto e gli aveva provocato un dolore immenso.
“Han sapeva a cosa stesse andando incontro, per quanto potesse essere uno sprovveduto non è mai stato stupido”
“Questo non cambia le cose, non mi perdonerò mai per averlo ucciso” ammise Ben, poteva perdonarsi per gli altri errori commessi, ma per quello non l'avrebbe mai fatto e si sarebbe portato dietro quel peso per tutta la vita.
“Adesso ti sembra impossibile, ma un giorno ci riuscirai” gli disse Lando “Tuo padre si è sacrificato per te affinché tu aprissi gli occhi e capissi, se adesso potesse vederti sarebbe fiero di te”
“I miei genitori e Luke sono morti a causa mia, non c'è niente di cui essere fieri”
“Sbaglio o ti trovi qui a sostenere ciò in cui tua madre ha sempre creduto? Stai rimediando per i tuoi errori, stai combattendo per la libertà di tutti noi” gli fece notare l'uomo, Ben si soffermò a pensare a quell'affermazione, avrebbe potuto tranquillamente scegliere l'esilio sapendo che Rey l'avrebbe seguito, ma non era ciò che voleva ed era una scelta estremamente egoista. Invece aveva scelto di lottare per gli ideali in cui i suoi genitori avevano sempre creduto perché sapeva che era la cosa giusta da fare, la galassia non aveva bisogno di tiranni per raggiungere pace e ordine.

 

 

Rey sapeva perfettamente che Ben fosse andato a cercare Lando non solo perché aveva bisogno di chiarirsi con lui, ma anche per lasciarla sola con Finn affinché anche loro potessero chiarirsi. L'idea che il suo migliore amico le avesse mentito per chissà quanto tempo l'aveva turbata, anche se lei era l'ultima persona a poterlo giudicare per questo dal momento che per un anno intero aveva tenuto nascosto il suo legame con Ben. E come aveva fatto a non rendersene conto? Era stata così concentrata sul proprio addestramente e i suoi segreti che non si era accorta di quello che stava succedendo a Finn, e quando lui aveva cercato di dirglielo più volte lei non gliene aveva dato modo. E Leia, lei lo sapeva? Ma se anche la donna l'avesse saputo non gliel'avrebbe detto perché era qualcosa che riguardava Finn, doveva essere lui a dirglielo.
Erano ancora nel corridoio della nave, Finn se ne stava appoggiato con la schiena contro una parete e Rey gli stava di fronte.
“Immagino che tu voglia una spiegazione” cominciò a dire Finn.
“Direi proprio di sì, da quanto lo sapevi?”chiese lei.
“Da mesi, all'inizio erano soltanto sensazioni, come quella che ho provato quando ho disertato e quando sono diventate più frequenti ne ho parlato con il Generale Organa” quella confessione confermò i dubbi di Rey “Mi ha spiegato ogni cosa e le ho chiesto di non farne parola con nessuno, volevo dirlo io a tutti quando mi sarei sentito pronto”
“Capisco, e mi dispiace se non ti ho dato ascolto, ma avevi scelto proprio un pessimo momento” scherzò lei “Poe e Rose lo sanno?”
“Sì, gliel'ho detto il giorno dopo il nostro ritorno e mi dispiace non averlo detto anche a te, ma eri così distrutta ed evitavi chiunque” Rey ricordava bene quei giorni in cui si era isolata tutto e da tutti, le sembrava essere passata un'eternità da allora.
“Avevo bisogno di stare da sola, perciò non ti biasimo se hai preferito non dirmelo”
“Quindi non sei arrabbiata?” chiese Finn.
“No, credevo soltanto che avessi smesso di nascondermi le cose” ammise “Ma io ho fatto lo stesso, perciò non potrei mai arrabbiarmi per questo”
“Beh, diciamo che il tuo segreto era decisamente più sconvolgente del mio e credo che nulla possa batterlo” scherzò l'amico e Rey si lasciò sfuggire una risata, nell'ultimo periodo aveva avuto l'impressione che lui la stesse evitando e gli unici momenti che trascorrevano insieme era durante le riunioni o qualche volta a colazione in compagnia degli altri.
“Allora, che farai? L'offerta è estesa anche a te” chiese tornando seria.
“Ho bisogno di pensarci su, e credi davvero che sia una buona idea farmi trascorrere più tempo con Solo? Lo sai che ci parliamo a malapena”
“Ci sarò anch'io, e se vi parlate a malapena è perché crede che tu lo odi, neppure ci provi a dargli una possibilità” gli fece notare Rey, a differenza di Poe e Rose lui neppure si sforzava di dialogare con Ben o provare a conoscerlo, si limitava soltanto a tollerare la sua presenza.
“Non lo odio, non più, ma ancora non mi sta simpatico” ammise Finn “Adesso vorrei tornare dai ragazzi e aiutarli ad ambientarsi” aggiunse cambiando argomento.
“Prenditi il tempo che ti serve” gli disse Rey dandogli una leggera pacca sulla spalla, poi andò via.
Rey si diresse alla piattaforma per lasciare l'hangar, non sapeva dove fossero Ben e Lando e preferiva lasciargli un po' di spazio, quei due avevano tanto di cui parlare. La piattaforma discese con i consueti cigolii, un po' come quelli che emetteva il Falcon ogni volta che avviavano i motori, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine. Nell'anno trascorso con la Resistenza Rey aveva imparato ad adeguarsi in fretta e come meglio poteva, tuttavia non si era ancora adattata del tutto a quelle temperature così basse e, nonostante le piacesse la neve, la prospettiva di altri quattro mesi d'inverno non la entusiasmava particolarmente. Ammesso che prima non li avrebbero trovati, il Nuovo Impero al momento era così concentrato nell'estendere il proprio dominio all'Orlo Esterno che nell'Orlo Centrale e nei Mondi del Nucleo c'erano soltato squadriglie di TIE e blocchi planetari, il che rappresentava comunque un rischio per la Resistenza.
Uscì dalla caverna e s'incamminò verso la mensa, prima di dedicarsi a qualunque attività preferiva fare colazione, inoltre quel giorno non sembrava esserci molto da fare. Le giornate su Oshira si alternavano tra momenti in cui tutti erano indaffarati a fare qualcosa, a momenti in cui non c'era nulla da fare perché nessuno sembrava avere una soluzione ai loro problemi. Quella guerra era decisamente diversa da quella contro il Primo Ordine, fatta di continui attacchi, inseguimenti e contrattacchi, ma questa volta invece non era così. In apparenza il Nuovo Impero non era interessato a distruggere la Resistenza, e molto probabilmente per la consapevolezza che prima o poi si sarebbe estinta una volta conquistato ogni angolo della galassia. Inoltre questa volta non era una guerra che si sarebbe potuta risolvere affidandosi alla Forza e a chiunque fosse in grado di padroneggiarla, il nemico contro cui combattevano non aveva a che fare con niente di mistico.
Il problema principale restava che non potevano sbarazzarsi dell'arma che forniva il vantaggio al nemico, prima di affrontare la flotta su Exegol Rose aveva esaminato gli schemi dei vecchi Star Destroyer utilizzati dall'Impero - il modello su cui si basava la flotta Sith – ed erano dotati di scudi deflettori, sensori a lungo raggio e numerosi sistemi di difesa. Tuttavia la flotta Sith era una versione migliorata di quella studiata da Rose e questa volta non avrebbero potuto adottare la stessa tattica adoperata su Exegol, in quella circostanza erano riusciti a fare in modo che gli Star Destroyer si colpissero tra loro nell'unico punto debole.
Rey raggiunse la mensa ed entrò, ironia della sorte Ben, Lando e Chewbecca erano lì ed erano impegnati in una conversazione, mentre prendeva dei biscotti e una tazza di caf valutò l'idea di sedersi altrove per non disturbarli, ma il wookie si accorse della sua presenza e le fece cenno di unirsi a loro. Non appena Rey li raggiunse il wookie le cedette il proprio posto accanto a Ben e si sedette accanto a Lando, non era necessario che lo facesse, ma trovò quel gesto davvero carino da parte sua.
“Grazie Chewbe” mormorò prima di prendere posto.
“Salve, che piacere averti con noi” la salutò Lando.
“La ringrazio” rispose Rey educatamente “Spero di non interrompere nulla di importante” Chewbecca intervenne dicendole di non preoccuparsi e che in realtà stavano parlando di qualcosa che riguardava anche lei.
“Già, sono curioso di sapere cos'è successo su quella dannata roccia umida mentre noi distruggevamo la flotta” disse Lando, che chiaramente si stava riferendo a Exegol, Rey credeva che non avrebbe mai più dovuto affrontare quell'argomento, ma chiaramente si sbagliava. Ben si accorse del suo disagio e istintivamente le strinse la mano, incurante del fatto che Lando li vedesse, del resto li aveva già visti tenersi per mano nell'hangar e doveva aver tratto le sue conclusioni.
“Lando, forse non è il caso di parlarne ora” disse Ben con gentilezza, Rey apprezzava la sua preoccupazione, ma non potevano evitare quell'argomento per sempre. Ci sarebbe sempre stato qualcuno che avrebbe voluto sapere cosa fosse successo e come Ben fosse tornato dal mondo dei morti, un caso più unico che raro.
“Va tutto bene, l'ho già raccontato altre volte” lo rassicurò Rey.
“Scusa, a volte sono un po' troppo curioso e non volevo rivangare brutti ricordi” si scusò Lando mortificato.
“Non si preoccupi, so che tutta questa faccenda è strana” disse lei.
“Non sai quanto, mi avevano detto che quello scapestrato di mio nipote fosse morto sul relitto della Morte Nera” il fatto che Lando considerasse Ben suo nipote – nonostante quello che aveva fatto – dimostrava quanto gli volesse bene e le fece capire qualcosa che già pensava da un po': la famiglia non era solo quella composta dai legami di sangue.
“È quello che credevano tutti perché mi hanno vista ferirlo” confessò Rey, ancora si vergognava per quel gesto dettato dalla rabbia e la parte peggiore era che tutti gli altri invece l'avessero ammirata per quello.
“E sarei morto davvero se Rey non mi avesse salvato” aggiunse Ben, Lando guardò entrambi con un'espressione confusa, la stessa reazione che avevano tutti ogni volta che raccontavano quella storia e a cui Rey ormai aveva fatto l'abitudine.
“Come ci siete passati dal cercare di uccidervi a vicenda a...questo?” chiese indicando le loro mani intrecciate sul tavolo.
“È complicato” dissero contemporaneamente e Chewbecca e Lando scoppiarono entrambi a ridere.
“L'amore non è mai semplice ragazzi, fatevelo dire da qualcuno che ne ha viste di tutti i colori”
“È cominciato tutto lo scorso anno, una settimana dopo il nostro incontro” cominciò a dire Rey per poi proseguire e spiegare come meglio poteva la questione delle loro connessioni, con Ben che ogni tanto continuava al posto suo per darle modo di consumare la sua colazione. Per la maggior parte del racconto Lando mantenne un'espressione abbastanza confusa, lui non sapeva nulla della Forza e la comprendeva a malapena.
“Quindi siete stati voi due a uccidere Snoke? Alcuni dicevano fosse stato Kylo Ren per prendere il potere, altri che fosse stata Rey” chiese Lando a entrambi.
“Ben l'ha fatto per salvarmi la vita, se non mi avesse uccisa lui l'avrebbe fatto Snoke” confessò Rey rabbrividendo al ricordo di quel momento, eppure non aveva mai dubitato per un istante di Ben e quando i loro sguardi si erano incrociati Rey aveva capito che lui non le avrebbe mai fatto del male.

“E tu hai salvato la sua un anno dopo, ma ho come l'impressione che non sia stato per sdebitarti” affermò Lando, era davvero così ovvio o Lando era semplicemente bravo a capire il comportamento delle persone? Rey arrossì e notò che anche Ben fosse lievemente arrossito, quando si trattava della loro vita privata si imbarazzava facilmente e lei la trovava una cosa davvero carina.
“Ma poi Ben mi ha salvata di nuovo, se non fosse stato per lui sarebbe finita diversamente su Exegol e io non sarei qui adesso” disse Rey “Ha dato letteralmente la sua vita per salvarmi”
“Oh” fu l'unica cosa che disse Lando con un'espressione cupa.
“Già...quel giorno sono morto per riportarla in vita” confermò Ben, sebbene non lo desse a vedere Rey percepì il dolore gli aveva risvegliato quel ricordo, ricordava bene la visione in cui aveva visto quanto la sua morte avesse distrutto Ben “E se adesso ti sto raccontando tutto questo è merito suo”
“D'accordo ragazzi, adesso sono davvero molto confuso, è un'altra delle vostre stranezze?” chiese Lando strabuzzando gli occhi.
“Proprio così, è stato grazie al nostro legame se sono riuscita a riportarlo indietro”
“Davvero impressionante, non avevo mai sentito niente del genere!” esclamò Lando.
“Non è stato facile, ma ne è valsa la pena” ammise Rey rivolgendo un sorriso a Ben.
“Posso soltanto immaginare” commentò Lando “E ti ringrazio”
“Per cosa?” chiese lei confusa.
“Per non aver perso la speranza con Ben, sei riuscita a riportarlo a casa alla fine”
“Non è tutto merito mio” replicò lei imbarazzata, c'era stato un momento in cui lei aveva rinunciato all'idea che Ben potesse cambiare idea e in cui aveva quasi perso la speranza.
“Sei stata tu a farmi capire che non fosse troppo tardi per me” le disse Ben sorridendole, attraverso il loro legame Rey percepì quanto lui in quel momento stesse resistendo all'impulso di stringerla a sé e darle un bacio sui capelli. Soltanto in quel momento si rese conto che non era mai successo prima d'allora, solitamente potevano percepire le rispettive emozioni, ma non i rispettivi pensieri com'era appena avvenuto.
“Non pensavo che sarei vissuto così a lungo da vedere un altro Solo cedere all'amore” commentò scherzosamente Lando “Forse sarà meglio che vi lasciamo soli” aggiunse alzandosi rapidamente – nonostante la sua età – e allontandosi seguito da Chewbecca.

“Scusa per i miei zii, a loro piace mettermi in imbarazzo” si scusò Ben spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
“Non devi scusarti, la tua famiglia mi piace così com'è” lo rassicurò Rey ridendo, non aveva mai conosciuto famiglie su Jakku – sebbene ne avesse intraviste all'avamposto di Niima – e quella di Ben, seppur non fosse perfetta e avesse commesso degli errori, si avvicinava molto al concetto di famiglia che aveva immaginato in tutti quegli anni di attesa.



 

Spazio Autrice:

Spero di essere riuscita a riprendere il carattere eccentrico di Lando in questo capitolo, non mi è mai sembrato un tipo particolarmente sentimentale (tranne quando si tratta del Falcon e della sua “defunta” droide L-3).
Dal prossimo capitolo ci sarà un breve salto temporale, cos'avranno deciso Finn e gli altri ex-assaltatori?

 

Note:

[1] Il Finalizer è lo Star Destroyer su cui viaggiavano Hux e Kylo in The Force Awakens.
 

   
 
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