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Autore: ArwenDurin    07/02/2021    1 recensioni
Hannigram 13 anni, che si incontrano all'orfanotrofio dove stette Hannibal nel canone
Hannigram più soft per via dell'età (per quanto essendo gli Hannigram qualcosina di sanguinolento ci sarà XD) e perché in parte ispirato ai Patrochilles della Canzone di Achille, da cui il titolo, il resto del rapporto tra Hannibal e Will è ispirato...A Hannibal e Will XD
Dal racconto:"Poggiò una mano sul vetro, di riflesso Hannibal fece lo stesso al suo lato: connessi su una linea parallela senza toccarsi, uno specchio che rifletteva i volti di entrambi distorti dalle goccioline di pioggia, ma così riconoscibili l’uno per l’altro."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hannibal Lecter, Will Graham
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La sala d’attesa era un corridoio piuttosto stretto con due poltrone nere in pelle, i muri erano asettici ma ben tenuti, anche se non lussureggianti per renderlo un magnifico corridoio degno del suo nome, ma oramai non era più un castello quello…la donna si strinse nello scialle scuro. Faceva freddo in quel luogo, ma non sapeva se in tutto l’orfanotrofio, o meglio il castello come a lei piaceva chiamarlo, ci fosse quel clima ma non gli piacque l’immagine di bambini infreddoliti, stringersi nelle coperte dei piccoli letti e nemmeno a pensare a Hannibal.
«Signora Musaraki, entri pure! A cosa devo il piacere?»
Il direttore Nikola Ogromov l’accolse con un sorriso a tutti denti, ma la donna ben percepì quanto voleva liberarsi di lei poiché guardingo e sospettoso.
La stanza era piccola ma accogliete e nell’angolo, Lady Murasaki notò un mobile elegante e dal tocco decisamente femminile, che le fecero capire di chi fosse la camera che ora era lo studio del direttore. Abbassò lo sguardo e si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania in legno dove l’uomo si accomodò.
«Spero che non ci siano problemi con suo nipote, di solito non riprendiamo i ragazzi se non in situazioni estreme e poi oramai sarà maggiorenne, se non sbaglio, e quindi…»
«Non sono qui per Hannibal, signor Ogromov.» Lo interruppe immediatamente alzando una mano avvolta nel guanto di seta scuro per farlo smettere.
L’uomo assunse un’aria curiosa e l’ansia svanì, facendo sì che prendesse un sorso di caffè dalla sua tazza bianca guardandola con insistenti occhi scuri.
«E per cosa è qui?»
«Hannibal aveva un amico, un certo Will, vorrei sapere se è qui e posso parlargli.»
Il direttore poggiò la tazza, fece scroccare il collo e assunse una smorfia, un mezzo sorriso divertito.
«Il suo unico amico vorrà dire! Erano sempre insieme, si diceva che in lui avesse trovato un fratello.»
Lady Murasaki sorrise leggermente a quell’affermazione, di chi ha occhi per vedere ma non vuole sentire e usare la ragione.
«In un certo senso.»
«Will Graham, sì mi ricordo di lui.»
«Si ricorda?»
Ogromov Incrociò le mani e si fece serio con le sopracciglia folte aggrondate, e si posizionò nella sedia in modo da farsi più impettito.
«Non capisco perché le interessa tanto, ma non è affare mio chiedere, le dirò soltanto una cosa, ci sono vari tipi di ragazzi che vengono qui: c’è chi accetta l’aiuto e cresce come ragazzo modello, chi invece lo diventa in seguito come suo nipote, e c’è chi non accetterà mai il nostro aiuto. Will Graham faceva parte di quest’ultima categoria.»
Si bloccò torcendosi le mani e donna si agitò sulla sedia, decidendo di sporgersi in avanti instaurando un rapporto di fiducia tale prima che l’uomo si tirasse indietro.
«Che cosa gli è successo?»
«Vede signora, alle volte capitano elementi senza speranza come lui e condannati a crescere in modo disordinato. È fuggito quasi da due anni oramai.»
«Mi scusi?»
«Eh sì, proprio così.» L’uomo le sorrise ammiccante nonostante l’argomento fosse di tutt’altro genere, e si sporse ulteriormente verso di lei sussurrando.
«Per qualche mese l’abbiamo cercato ma sa…abbiamo anche altri orfani a cui badare, altri bambini che richiedono la nostra attenzione e la polizia non lo trovò fino ad un anno fa.»
Il volto di Lady Murasaki si fece serio, e si distanziò dal direttore storcendo le labbra ma non mostrando nient’altro, accavallò le gambe e mantenne una presenza stoica.
«Dove si trova adesso?»
L’uomo sorseggiò ancora del caffè, nessun senso di colpa nel suo comportamento piuttosto rilassato vedendo che la donna non avrebbe causato nessun tipo di problema, e questo irritò la Lady ulteriormente.
«Non dovrei dirglielo ma visto ci tiene tanto, le accennerò soltanto che si trova a Baltimora. È iscritto al tirocinio dell’FBI, a quanto pare le sue abilità hanno colpito il capo di Quantico, un certo Crawfor, Crewford, al diavolo! Per catturare i pazzi ce ne vogliono altri.»
Un piccolo sorriso si dipinse sul volto grassoccio del direttore.
«Eppure lei non sa dove sia stato prima, via per un anno, nessuno lo sa…»
Nikola Ogromov poggiò la tazza del caffè e sospirò.
«Signora Murasaki, come le ho detto alcuni bambini sono casi persi, non possiamo farci niente oramai, l’abbiamo cercato e l’abbiamo trovato che è maggiorenne.»
La donna si alzò dal tavolo.
«La ringrazio delle informazioni.»
Nel prendere la borsa, colpì la tazza di caffè dell’uomo che finì sulla sua camicia e quello imprecò.
«Mi scusi, come sono stata sbadata ma non credo potrò più farci niente oramai, confido comunque avrà altre camicie uguali. Buona giornata.»
Si avviò alla porta e uscì più velocemente possibile da quel posto.
 
Vedere di nuovo la Francia la fece sentire sollevata, non che non le piacesse la Lituania nei suoi boschi ampi e nelle serate piene di lucciole, ma il posto dove aveva alloggiato così vicino al castello Lecter, le avevano lasciato troppa rabbia e ricordi per poterne giovarne, ma d’altronde era andata lì per uno scopo.
Bussò alla porta della stanza con delicatezza, e subito dei passi si fecero strada verso di lei.
«Milady, che piacere!»
Hannibal l’accolse con un sorriso e lei non poté far a meno di abbracciarlo, dopo il dolore del suo passato che le sembrava di aver toccato con mano in quell’orfanotrofio. Lui la strinse a sé con calore e stettero un po’ così in silenzio, prima che l’accogliesse in camera, con la solita eleganza che lo rendeva un uomo già nei suoi pochi diciotto anni. Le porse una sedia e si sedette di fronte a lei inclinando la testa di lato e aspettando. Erano al centro della piccola stanza dove Hannibal per motivo di studio alloggiava, eppure i disegni appesi alla parete e l’aroma dei fiori curati nel vaso sulla scrivania di legno come lei stessa gli aveva insegnato a fare, rendevano la stanza accogliente.
«Sono stata al tuo vecchio orfanotrofio giorni fa.»
Ci fu un lampo nei suoi occhi ambrati, una curiosità mista al dolore che non poteva cancellare nominando quel posto, Lady Murasaki tirò un sospiro e continuò.
«Sono andata a cercare Will.»
Hannibal sbatté le palpebre ma non ebbe altra reazione.
«Sei andata lì per me,» un sorrisetto colorò le sue labbra, poi aggiunse.
«Ma hai anche trovato ciò che volevi sapere… e lui come sta?»
La donna abbassò lo sguardo, le mani che aveva poggiato in grembo si mossero prima di tornare composte.
«Non saprei dirtelo, vedi non si trova più lì… è fuggito due anni fa.»
Si aspettava una reazione a questo ma Hannibal rimase impassibile, persino troppo immobile, tanto che lei stessa dubitò che respirasse se non fosse stato che il suo petto si muoveva.
«Non sei sorpreso.»
Assottigliò gli occhi mentre lui disperdeva lo sguardo altrove.
«Sapevo del desiderio di libertà di Will, era una delle possibilità che avevo previsto.»
Meditò qualche secondo prima di parlare.
«Immagino che l’orfanotrofio e la polizia l’abbiamo cercato, era ancora minorenne…non avranno voluto infangare il nome dell’istituto con incompetenza.»
«Il direttore mi ha detto dove si trova e non è da solo, sta seguendo la sua strada come tu la tua. Will sta facendo un tirocinio da agente dell’FBI.»
A quel punto Hannibal la guardò e vide una reazione di stupore nel suo viso, ma un frammento di un secondo, prima che la nascondesse dietro la sua maschera di fermezza.
«Una strada molto diversa dalla tua, si potrebbe dire.» aggiunse poi, guardandolo.
«L’ironia della sorte, avevo pensato qualche volte che la sua empatia avrebbe potuto essere un vantaggio in quel campo, ma non avrei immaginato si realizzasse.»
Ed eccolo lì, quel sorriso malinconico e quell’espressione che si disegnò nel suo volto ogni qual volta Will Graham era nei suoi pensieri, nei suoi disegni, o quando gli scriveva lettere. Non poteva nascondere quel sentimento a una donna che così bene lo conosceva e che aveva provato anni fa, per quanto si sforzasse di farlo.
«Mi chiedo cosa volessi sapere di Will che io non potessi dirti.»
La guardò di nuovo e lei deglutì, stettero un po’ in silenzio a fissarsi in attimi scanditi di emozioni prima che gli rispondesse.
«Volevo trovarlo finché tu lo trovassi di nuovo.»
A quel punto Hannibal si alzò, interrompendo il contatto visivo e andando verso la piccola finestra della sua stanza, coprì con la sua ombra la luce che filtrava dall’esterno.
Lady Murasaki sospirò piano le parole che tento di non far uscire, calcolando piuttosto cosa dire.
«Hannibal, so in quale città si trova e potrei sapere anche il nome della scuola dove Will Graham sta studiando, eppure tu non l’hai chiesto. Non sei curioso di sapere il perché non ti abbia più contattato?»
Il suo sguardo si fece speranzoso puntandosi verso di lui, per quanto il ragazzo la stava escludendo dalle sue emozioni o da qualsiasi voglia reazione che stava avendo, lo voleva aiutare, era questo il suo scopo dopotutto, avvicinarlo di nuovo al suo lato umano e non alla bestia che aveva stava diventando.
«Come hai detto prima si sta facendo la sua vita, come io la mia.»
Lady Murasaki si alzò poggiò la mano sulla sua spalla, e poi per qualche istante il capo sulla sua schiena e sentì il suo cuore.
«Le persone che si amano davvero sono sempre una parte di noi, anche se le si vuole allontanare, distanziare, o negare. Loro torneranno sempre.»
Sentì Hannibal sospirare e vide i suoi occhi luccicare nel riflesso del vetro.
«Se mai il destino lo vorrà, ci rincontreremo.»


Angolo Autrice: Ciao a tutti! 

Il capitolo dal POV della Lady mi è piaciuto scriverlo, poiché si percepisce quanto tiene ad Hannibal ed è awww😊
Sì, il suo intento è stoppare Hannibal dal vendicarsi su uno degli uomini, questo è preso dal libro/film, e quindi qui c’è Will, il farlo tornare da lui sperando che lo salvi.

Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà😊



 
   
 
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