La mattina dopo Mycroft,
cercò di trovare la maniera di contattare
Eleanore sperando che lei avesse capito la sua inquietudine,
pensò di andare
nel suo ufficio, verso mezzogiorno. Le inviò un sms
velocemente senza tanti fronzoli.
Lei rispose poco dopo, disse che l'avrebbe aspettato durante la pausa
pranzo.
Si sentì sollevato e lavorò rapido. Anthea lo
osservava stranamente
compiaciuta, si chiese cosa sospettasse, lei era una della poche
persone che lo
conosceva bene.
Si
fece accompagnare nel
edificio che ospitava anche la sede del primo ministro.
Ritrovò Elly nell’ingresso
con un fascio di carte in mano. Spensierata e dolcissima come sempre.
"Aspettami Myc, sbrigo questa
faccenda e sono da te." Le
posò un cortese bacio sulla guancia.
" Pungi, British Government, il
rasoio era forse in
vacanza?"
"Eleanore, ti assicuro che mi sono
rasato." Mycroft, era
contrariato e si ritrasse.
"Era uno scherzo Myc!" Eleanore gli
regalò un sorriso ridendo, salì
ai piani superiori.
Mycroft
rimase a bocca
aperta. Beata donna, era veramente sorprendente, non aveva nessun
risentimento
per la serata, tutti i discorsi che si era preparato volarono via
velocemente.
Era irrimediabilmente innamorato.
Eleanore, scese avvolta in un
cappotto azzurro, disinvolta e
radiosa. Aveva sciolto i capelli che contornavano il suo viso pulito.
Mycroft
cercò di darsi un minimo di contegno, ma capitolò
quando lei lo prese
sottobraccio e lo condusse in un piccolo pub lì vicino.
"Sono contenta di vederti Myc, ieri
sera ero un pò
preoccupata."
"Non è stata colpa tua,
te l'ho già detto, sono spaventato da
quello che mi sta succedendo. "
"O Myc, penso che tu abbia capito
che non riesco a contenere
il mio sentimento, sono così presa dalla voglia di
conoscerti, che a volte
posso sembrarti precipitosa." Lui
camminava al suo fianco, ma rallentò indignato con
sé stesso. "Sono
io che ieri sera ti ho baciato,
tu hai rispettato i miei tempi."
"Myc, a me non è
dispiaciuto affatto, lo rifarei anche qua di
fronte a tutti, se non conoscessi la tua riservatezza. Io sono sicura
del mio
sentimento.” Gli strinse il braccio più forte
facendolo trasalire.
"Non credere che non senta lo
stesso per te, Eleanore, ma se
staremo insieme molti lati del mio carattere non ti piaceranno." Scosse la testa avvilito
dalle sue
insicurezze.
"Vedremo, io amo Myc, non il
funzionario del governo."
Ne frattempo erano giunti al pub e
Mycroft trovò un tavolo libero,
pranzarono scambiandosi sguardi complici, ma lui continuava a guardarla
serio,
poi alla fine si decise.
"Eleanore, sai che il lavoro che
svolgo è continuamente in
bilico tra legalità e segretezza. Potrebbe non sempre
piacerti, potrebbe essere
pericoloso frequentarmi. La mia solitudine è stata anche il
mio punto di
forza."
"Myc ti scordi che sono
l'interprete del primo ministro?
Pensi che non si a conoscenza di quello che è la politica"?
Eleanore lo osservò con
tenerezza, non aveva motivo di
giustificarsi. Semmai era lei che gli nascondeva qualcosa, ritenne
fosse presto
per diglielo. Non ora che lui era così combattuto.
"Myc possiamo ragionare di tutto,
dei problemi che ci sono e
di quelli che verranno, oppure lasciare che il nostro sentimento vada
avanti,
affrontando le difficoltà insieme."
Mycroft la ascoltava attento,
mentre lottava con la sua mente
logica e il suo sentimento che cresceva verso di lei.
"Elly, tutti i discorsi che mi ero
preparato mi sembrano così
assurdi adesso." Mycroft scosse la testa sconfortato.
"Forse perché non ti
concentri sulla cosa più importante. Il
desiderio di stare insieme, di amarci."
Eleanore gli prese la mano e la
accarezzò dolcemente, lui non la
ritrasse, la voltò iniziando un gioco sensuale fatto di
carezze e tocchi. Di
desiderio di conoscersi profondamente che li lasciò indifesi.
Rimasero in silenzio per un po', ma
si era fatto tardi e Mycroft
la accompagnò in ufficio. Eleanore
prima
di entrare lo baciò teneramente sulla guancia sfiorandogli
il volto con una
carezza.
"Riguardati, mio Ice Man."
"Buon lavoro mia piccola Elly."
Mycroft tornò al lavoro
a malincuore. Poco dopo gli arrivò un
messaggio di Sherlock che lo avvisò del suo arrivo.