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Autore: coopercroft    07/02/2021    0 recensioni
Mycroft Holmes si innamora di una donna bella e determinata, ma che nasconde un piccolo segreto. Un Ice Man che si ritrova a combattere con la sua solitudine e una promessa di vita diversa. Come farà a conciliare amore e lavoro?
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente Mycroft pensò molto all'incontro della sera prima. L'aveva destabilizzato, doveva ammetterlo, perché nella sua carriera di donne ne aveva incontrate molte, ma Eleanore aveva quel qualcosa in più che lo aveva affascinato. Si specchiò aggiustandosi la cravatta azzurra del suo abito blu tre pezzi, si ricordò del gesto di Eleanore, che gli aveva sistemato il papillon con le sue delicate mani.

Scosse la testa cercando di eliminarla dai suoi pensieri e si diede del perfetto cretino.

Uscì con la testa altrove, cercando di ritrovare l'Ice Man che tutti si aspettavano di vedere.

Passò buona parte della mattinata tra telefonate e impegni di lavoro noiosi.

Poi finalmente prese il cellulare e mandò un sms a Miss Brett, si era stancato di nascondere il suo desiderio di rivederla. Le aveva chiesto un appuntamento per la sera a cena. Aspettò la risposta emozionato come un ragazzino.

Eleanore rispose quasi subito e confermò l'appuntamento.

 Improvvisamente la giornata di Mycroft si aprì e diventò radiosa. Il lavoro sembrò pesargli meno e trascorse veloce. In serata si fece portare a casa per cambiarsi, fece una doccia veloce e poi scelse con cura il suo guardaroba per la sera.

Mycroft aveva deciso per un elegante ristorante vicino al Tamigi.  Salì leggermente ansioso nell’auto governativa. Rigirava fra le mani l’impugnatura del ombrello nero, pensò che non gli avrebbe fatto male frequentare una donna come Eleanore, ora che Sherlock non era più la sua priorità. Aveva ancora una vita davanti. 

 Fu puntuale come sempre, miss Brett scese dall'appartamento di un bel palazzo del centro. Aveva un elegante soprabito cammello, che la avvolgeva. Mycroft da vero gentleman la aspettò in strada e le aprì la portiera.

"Vedo che apprezza la puntualità. Siamo perfettamente in orario." Mycroft si sedette in auto sul sedile posteriore accanto a lei. L'autista partì e li condusse al ristorante.

"Mr. Holmes, di solito rispetto gli appuntamenti con la massima precisione.  Il primo ministro è molto esigente."    Elenoire si voltò verso lui, riconobbe la cura del suo abbigliamento. Una sciarpa nocciola di seta, spuntava dal collo del cappotto. E i calzoni blu spigati erano pregevoli. Un paio di stringate nere completava il tutto. Nell'auto c'era il piacevole profumo del suo dopobarba.

 

"Mi sta esaminando Miss Brett?"  Mycroft inclinò il capo di lato osservandola compiaciuto.

"Beh, Mister Holmes la trovo molto raffinato nel vestire. Lei mi affascina devo ammetterlo, gli uomini trasandati non mi piacciono."

"Anche lei Miss Brett, stasera è attraente. Ma perché non smettiamo con queste formalità. Il mio nome lo conosce è Mycroft, da piccolo mia madre lo abbreviava in Myc. Di secondo nome sono Alexander, ma nessuno lo ha mai usato." Lui la guardava intrigato.

"Il mio nome viene spesso abbreviato in Elly, Eleanore spesso è difficile da pronunciare."

"Lo trovo molto appropriato per te invece, Eleanore."   Rimasero silenziosi affiancati senza avvicinarsi troppo.

Giunsero lungo il Tamigi e scesero dall'auto nera. Camminarono lentamente, lui non la prese sottobraccio, gli sembrava troppo presto, non aveva rinunciato al suo ombrello, che ondeggiava al suo fianco.  Elly lo scrutò quasi sorpresa.

"Mycroft, non lo abbandoni mai? Lo sai che è diventato parte della tua leggenda, come il soprannome di Ice Man?"

Mycroft fu colto alla sprovvista.  "Mi trovi Ice Man, Eleanore? "

Lei lo prese inaspettatamente sottobraccio, ridendo lo attirò a sé. Mycroft sentì la sua stretta e avvertì un sottile piacere avvolgerlo.

"Potresti essere tutto il British Government, ma Mycroft Alexander Holmes, stasera non sei certamente un uomo di ghiaccio."

Eleanore lo baciò delicatamente sulla guancia. Mycroft si sorprese, ma non si scostò da lei, fece appello a tutta la sua freddezza per non farle scorgere il suo turbamento. Eleanore era una ventata di freschezza e spontaneità.

"Spero Myc, non ti sia dispiaciuto, questo segno di affetto. Non voglio vederti imbarazzato. Non voglio metterti fretta."  Mycroft prima si irrigidì, ma poi si rilassò, era stanco di auto controllo, non ne aveva ragione.  "È così difficile con te nascondere le mie emozioni? Sembro un pivello alle prime uscite. Quindi a questo punto, mia piccola Elly sono tutto tuo."

"Molto bene Myc, perché ho intenzione di approfittare di te."

Entrarono complici stringendosi sottobraccio nel locale.

Trascorsero due ore cenando rilassati. Mycroft la studiava per quanto potesse, cercando di non destare la sua curiosità.  Lui aveva quasi completamente capitolato, davanti al suo vestito blu, che la fasciava e metteva in vista il suo fisico snello e piacevole. Una scollatura adeguata la rendeva affascinante. I capelli castani erano sciolti, avrebbe voluto accarezzarli, ma non riusciva ancora ad avere quei gesti affettuosi che per anni aveva soffocato.

Perfino con Sherlock, il suo amato fratello, non c'erano stati più gli abbracci, né le carezze che invece si scambiavano da piccoli. Era bloccato, il mondo emotivo di Mycroft, lui lo aveva soffocato decidendo che non ne aveva bisogno, adesso, si rese conto che avrebbe voluto avere quell'affettività, che aveva perduto. Eleanore probabilmente avrebbe percepito la sua difficoltà, trovò giusto dirglielo.

"Mycroft, sembri improvvisamente pensieroso." Elenoire lo guardò seria. "Cosa ti tormenta, forse qualcosa che ho detto."

"Assolutamente no."   Lei allungò le mani verso quelle di Mycroft cercando di accarezzarle, ma lui si ritrasse intimorito, per poi scusarsi. Balbettò come non gli succedeva da tempo.

"È per questo Eleanore, ho difficoltà nel farmi toccare, non sono esperto per quei gesti affettuosi che sono così normali per te. Voglio che tu lo sappia, perché potresti pensare che non ti desidero.  Le emozioni le ho seppellite dentro di me, da tanto tempo. Se decidi di frequentarmi, dovrai avere un'infinita sopportazione. “Mycroft afferrò il bicchiere,  trangugiò un sorso di vino rosso, come lo erano le sue guance.

"Aspetterò Mycroft, perché ho molta pazienza, ma stasera allunga la tua mano e lasciati sfiorare."

Mycroft stese con preoccupazione la sua mano verso quella di Eleanore cercò di stringerla, lei si liberò e iniziò ad accarezzargliela, delicatamente. Si guardarono negli occhi complici, Mycroft sentiva passare il calore dalla mano di lei e alla sua, si sentì bene, rilassato.

"Non è così difficile Myc, se solo ti lasciassi andare, sei l'uomo più amabile che abbia mai incontrato."  Lei era gentile, si soprese ad essere troppo indulgente verso una donna che aveva incontrato da poco.

"Quindi ne hai incontrati molti Eleanore, e perché io dovrei essere il più amabile. "

"Potrei farti la stessa domanda, perché tra tante la tua mente razionale, cerca me." Continuava ad accarezzargli la mano con garbo, e lui non si sottraeva.

"Forse non c'è una risposta Eleanore, forse è un'alchimia. L'amore non ha senso logico. "

"In verità, io ti avevo notato, quando venivi in visita al primo ministro, eri così professionale, cosi affidabile, già da allora avrei voluto conoscerti. Ma tu eri così lontano, inavvicinabile, non ne ebbi l’occasione." Due fossette amabili si disegnarono sulle guance rosee.

"Quindi è la donna che sceglie. Noi uomini, ci crediamo forti, ma in realtà siamo in balìa delle vostre scelte." Eleanore gli strinse la mano con affetto. Poi fece cenno di alzarsi.

"Usciamo, Myc vorrei passeggiare lungo il Tamigi con te." Lui si alzò, le scostò la sedia, uscirono nella sera frizzante di Londra.  Eleanore si appoggiò al suo braccio, lui la sostenne con tutta la dolcezza possibile. Mycroft sentiva l'aria sferzargli il volto e guardava il Tamigi che scorreva agitato, come il suo cuore, che tutti credevano non avesse, in realtà era rosso e pulsante come quello di qualunque altro.
"È bellissimo qui Myc."  Eleanore si fermò a guardare il fiume impetuoso, voleva abbracciarlo, ma che temeva non fosse pronto.  Holmes si girò per vedere il volto di Eleanore illuminato dalla luna, e non poté fermarsi, si avvicinò al suo viso dolce e pulito e la baciò, con tutto lo slancio di cui era capace, le strinse i fianchi attirandola a sé.

 Lei fu sorpresa, ma ne fu felice.  Rispose allo stesso modo, mentre faceva scivolare le mani sotto la sua giacca per sentire il suo corpo. Portò le mani lungo la sua schiena, lo accarezzò. Mycroft aveva un profumo maschile intenso, inebriante, si abbandonò a lui completamente.

Nessuno dei due si rese conto di essere allo scoperto, rapiti da un sentimento che non riuscivano a spiegarsi. Men che meno Mycroft, che era solamente un uomo discreto, amante della privacy. Si staccò imbarazzato dal suo troppo entusiasmo.

"Myc credo che vorrei vederti molto più spesso."  Eleanore capì il suo turbamento, lo accarezzò sotto la giacca sentendo il suo fianco asciutto, il fruscio della camicia che toccava la sua pelle. Appoggiò la testa sul suo petto, sentì il cuore dell'uomo   battere forte. Eleanore si rese conto di amarlo, in così poco tempo lo desiderò.

Mycroft reagì stringendola forte quasi avesse paura di perderla, sentì il profumo dei suoi capelli sul suo petto. Anche lui avrebbe voluto vederla più spesso. Si lasciarono per pochi secondi, si baciarono ancora. St Le mani di entrambi si cercavano, si esploravano, Mycroft improvvisamente si fermò, le prese il volto tra le mani e le chiese di smettere.

"Non adesso Eleanore, dammi tempo, sei un autentico ciclone, finirai per annientarmi. Non pensare ad un mio rifiuto. Se mi ami fermati." Eleanore capì, gli diede un ultimo casto bacio sulle labbra, e si fermò.

"Ti aspetterò Mycroft Alexander Holmes, prenditi il tempo che vuoi.”  Gli accarezzò la spalla tesa, sciolse la leggera tensione sul suo volto.

Mycroft chiamò l’auto, si incamminarono silenziosi, mano nella mano fino al parcheggio. Lui la fece accompagnare a casa mentre preferì fare la strada a piedi, più avanti avrebbe preso un tassì.

Eleanore lo vide turbato, cercò con insistenza di farlo salire, ma Mycroft fu irremovibile aveva bisogno di stare solo. Le assicurò che andava tutto bene, non avrebbe corso alcun pericolo, era comunque sorvegliato.

Holmes camminò lungamente pensando a tutto quello che gli stava succedendo. Questa attrazione verso Eleanore era devastante, lo costringeva continuamente a rivedere le sue priorità. Il lavoro di una vita non poteva essere compromesso, doveva mantenere un atteggiamento freddo e distaccato. Eleanore, invece gli mostrava una parte di sé più sensibile, più umana. Un aspetto che non conosceva.  Lei era così affettuosa, era spesso vicina, così vicina da turbarlo, mentre lui si rivelava incapace di essere un uomo premuroso.  Camminò immerso in mille dubbi, quella relazione metteva disordine nella sua vita così rigida. Chiamò un taxi, per non mettere in allarme la sorveglianza, che probabilmente lo seguiva da un po'.

 La preoccupazione crebbe ulteriormente, perché Elenoire avrebbe potuto rischiare frequentandolo. Alla fine concluse che il costo in tutti i sensi era molto alto.       

 

 

   
 
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