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Autore: ladypink88    10/02/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Laura pianse fino a quando esaurì tutte le sue lacrime. Ad un certo punto torno in sé e si accorse che al suo fianco Serena e Silvia la stavano accarezzando e sorridevano.

La donna, abbozzando un sorriso sussurrò in tono amorevole :“ Bambolina, e ora che ne dici di assaggiare la torta che ho portato per finire come si deve questo bel pranzo?”
La puffa si asciugò le ultime lacrime che le rigavano il viso e si sforzò di apparire più allegra di quanto fosse in realtà :
“ Ma certo Silvia! Poi dovrò stare a dieta per una settimana per smaltire l’alcool di ieri sera e il pranzo di oggi, ma per la mia Sere questo ed altro!”

In men che non si dica Silvia tirò fuori dal frigo una torta di mele farcita con crema pasticcera dall’aspetto davvero invitante.
Serena aveva gli occhi a forma di cuoricino :
“ Certo che hai davvero un’ottima memoria Silvi! Ammettilo che te lo ricordavi che si tratta del mio dolce preferito!”
E mentre stava per prendere coltello e forchetta per iniziare a tagliare le forchette la bionda la fermò e disse con fermezza :
“ Cosa pensi di fare senza prima aver espresso il tuo desiderio e averci permesso di brindare?” la rimproverò amorevolmente Silvia.
Laura ne convenne. “ Eh sì Sere. Ricordati esprimi il desiderio e poi soffia la candela!”
Silvia accese la candela e Serena si concentrò e ripetè per la seconda volta il medesimo desiderio, sperando che la telefonata ricevuta quella mattina da suo padre non fosse frutto dei fumi dell’alcool o della sua fervida immaginazione.
“ O forse della mia disperazione!”pensò tra sé e sé la biondina.

Ci fu un ulteriore brindisi tra le tre amiche. Questa volta  più intimo e Laura mentre assaporava la torta si sforzò di dire qualcosa che aveva in mente da quando aveva smesso di piangere.
“ Ragazze, io vi ringrazio! Ho pianto come una matta e voi mi siete state vicino e non mi avete giudicata. Per me siete veramente delle amiche. Grazie di cuore.”
Poi guardò Serena negli occhi e si alzò.
“ Sere sono così felice che tu stasera possa festeggiare con tuo padre! So quanto ci tenessi!” e detto questo la abbracciò stretta a sé.
La festeggiata dal canto suo si sentiva in difetto nei confronti della puffa e decise di risponderle con altrettanta sincerità:
“ Laura, io ti ringrazio! E anzi mi scuso per aver nominato Manuel! Mi è scappato senza pensarci, e in quel momento ero così felice ed entusiasta che non avevo pensato al fatto che in questo momento voi due …ecco … “
La biondina si interruppe e si trovò in imbarazzo.
Ma  la puffa le venne in soccorso :
“ Fai riferimento al fatto che abbiamo litigato? In fondo è un problema fra me e lui, e anzi, ad onor del vero sono veramente felice che lui abbia in qualche modo fatto riflettere tuo padre … anche se mi chiedo  come abbia fatto..”
Entrambe pensarono la stessa cosa. E si guardarono negli occhi consapevoli di aver avuto la stessa intuizione :
“ Manuel ha contattato suo padre, è l’unica cosa che mi viene in mente. Non ci sono altre opzioni. Se ti ricordi ieri pomeriggio quando tu hai detto il nome di tuo padre lui ha fatto uno sguardo stupito, ma subito dopo ha detto che tuo padre ed il suo sono amici”.
L’analisi di Laura era molto realistica. Ma la puffa non aveva ancora finito:
“Sono più di due anni che Manuel non parla più con suo padre. Da quando i suoi si sono lasciati e ha scoperto che suo padre aveva una relazione parallela. Sua madre ha avuto una forte depressione e per lui è stato molto duro starle vicino ed aiutarla. Deve essere stato complesso per lui chiamare suo padre e parlargli della tua situazione.”
Il suo tono di voce era inespressivo, quasi come se la ragazza stesse parlando ad alta voce.
Ma ciò che disse colpì ancora di più Serena che per un momento invidiò la puffa, poiché sapeva perfettamente che il cuore del biondino batteva solo per lei.
Scacciò via quel pensiero e disse con fermezza :
“ Certo, deve essergli costato, ma deve anche essere stato piuttosto incisivo. Ti assicuro che mio padre non è un tipo così mansueto ed è ben difficile farlo rinsavire o ragionare su qualcosa se lui decide che non vuole vederla. Ho un forte debito verso Manuel. Questo è indubbio!”  affermò Serena con il tono di chi non ammette repliche.
Ma non aveva finito la sua disquisizione, poiché rivolse a Laura una domanda con tono deciso :
“Cosa pensi di fare Laura? Vuoi lasciare le cose così come stanno tra di voi o per una volta pensi di agire?”
La puffa evitò il suo sguardo, fissò ciò che rimaneva della sua fetta di torta e con tono titubante, sussurrando disse :
“ Certo che voglio agire! Io andrò da lui e mi scuserò, sempre che lui sia disposto ad ascoltarmi!”.
Serena si ritenne soddisfatta e non disse più nulla.

A questo punto intervenne Silvia, che aveva assistito in silenzio a tutta la scena :
“ Bè, ammettere i propri errori è una cosa saggia. Se poi lui non sarà disposto ad ascoltarti ci penserai, ma è giusto che tu faccia un passo se per te questo Manuel è una persona davvero importante”.
“ Lo è credimi, e molto!” esclamò Laura in tono deciso.
La donna assunse un’espressione estremamente emozionata
“ La mia pupilla stasera festeggerà con suo padre e questa bambolina cercherà di fare pace con il suo fidanzato! Sono più agitata io di voi!”.
Laura e Serena scoppiarono in una fragorosa risata.
Silvia aveva la straordinaria capacità di sapere dissipare ogni tensione con una genuinità straordinaria.
La puffa pensò che fosse davvero una persona speciale.
 
***

Il pomeriggio trascorse tra chiacchere e le due ragazze ne approfittarono per farsi truccare da Silvia.
Dopotutto avevano entrambe le loro ragioni per apparire al meglio. Dovevano affrontare un momento delicato per loro e sicuramente vedersi bene le avrebbe aiutate ad essere più a loro agio.

Erano quasi le 19 e stava iniziando a farsi buio quando la puffa affermò:
“ Serena, Silvia vi ringrazio con tutto il cuore. Ma è il momento che io vada. Tra una ventina di minuti dovrebbe partire il treno e non vorrei fare troppo tardi per la mia importante missione”.
La biondina assunse un’espressione triste all’idea di doversi separare da Laura, ma anche lei da lì a poco sarebbe dovuta uscire per vedersi finalmente con il suo adorato papà.
La abbracciò e disse :
“ Va bene Laura, però promettimi che per qualsiasi cosa mi chiamerai, ed in ogni caso puoi venire qui quando vuoi, ormai lo sai!”
“ Ma certo Sere! In bocca al lupo per stasera e domattina ci diremo tutto a lezione!”
“ Puoi contarci!”
Silvia ne approfittò per intervenire :
“ Bambolina, non ti preoccupare te lo do io uno strappo fino a casa tua o a casa del tuo bello!”
“ Ma no Silvia davvero!”
“ Non ammetto repliche!” esclamò la truccatrice.
“ E va bene!Grazie mille!” sussurrò la puffa imbarazzata da tanta gentilezza.

In realtà la donna non voleva correre il rischio di incrociare Lorenzo, il padre di Serena.
Desiderava fortemente vederlo. Ma non in quel momento.
Si avvicinò a Serena , la ammirò compiaciuta del suo make up ed esclamò :
“ Sei una stella splendente tesoro! E stasera splendi ancora di più ! Goditi la serata con tuo padre! Ti chiamo domani!”.
L’abbracciò forte e accompagnata dalla puffa lasciò la casa della biondina.

***

Fuori era buio da un pezzo e Laura si sentì in un certo qual modo grata a Silvia anche per quel passaggio.
In macchina c’era un piacevole silenzio, interrotto ad un certo punto dalla canzone “Try” di Pink.

La puffa adorava le parole di quella canzone e si ritrovò a canticchiarla :

“ When there is a flame someone is going to get burn”
Quando c’è una fiamma qualcuno inevitabilmente si scotterà

“ But just because it burns it doesn’t mean you are goin to die”
Ma solo perché scotta non significa che morirai.

“ You’ve just to go on and try and try and try”
Devi solo andare avanti e tentare , tentare…tentare
 
“ Sai bambolina anche io adoro questa canzone, penso che sia fondamentale avere il coraggio di lottare per le cose importanti”  sussurrò empaticamente Silvia.
Laura la osservò mentre guidava. Quella donna  era molto criptica alle volte. Le sarebbe piaciuto conoscerla di più.
In qualche modo le ricordava qualcuno, ma non avrebbe saputo dire chi.
“ Silvia non abito lontano da qui dovresti….”
La donna la interruppe :
“ Sbaglio o la tua idea era andare da lui?”

Già. Maledetta  indecisione.

“ Hai ragione, Manuel vive qua vicino gira a sinistra e prosegui dritto!”.

In quel momento squillò il cellulare di Silvia. Sullo schermo appariva il nome di Romina.
“ Che seccatura!” esclamò la donna sbuffando e chiuse la chiamata .
“ Se è per me rispondi pure non ci sono problemi!” la rassicurò la puffa.
“ No bambolina questa Romina è veramente stressante , tu non c’entri nulla!”

Laura scoppiò a ridere.

“ Si vede che a volte certi nomi li scelgono con il lanternino : anche io avevo una psicoterapeuta che si chiamava Romina e a tratti diventava davvero stressante… ecco Manuel vive qui sulla destra. Puoi lasciarmi qui!”
Il suo tono era quasi spensierato, ma quelle che nella mente di Silvia prima erano delle ipotesi effimere, ora stavano prendendo forma.

“ Una psicoterapeuta di nome Romina? Possibile che sia lei la ragazza che ha mandato in crisi mia sorella? Non può essere, deve essere una coincidenza”
Moriva dalla voglia di fare altre domande a quella strana ragazza, ma si rendeva conto che era tutto fuorchè il momento adeguato.

“ Va bene bambolina. Eccoti a destinazione. Ora tira fuori il tuo coraggio e vai!” si sforzò di dire in tono allegro.
“ Lo farò! Grazie di tutto Silvia!”.
Laura prese lo zainetto, scese dalla Ka blu di Silvia e la salutò sbracciandoti fino a che la macchina non sparì alla sua vista.

***

Nel momento stesso in cui la puffa si ritrovò sola iniziò a perdere quella sicurezza che aveva acquisito nelle ultime ore grazie agli incoraggiamenti delle sue amiche.
Diede un’occhiata all’orologio : erano quasi le 20.
Chissà se  Manuel era in casa.
Si avvicinò al portone del citofono quando pestò qualcosa sotto i piedi.
Abbassò lo sguardo e riconobbe subito quell’oggetto : il portachiavi col simbolo della Ferrari di Manuel era inconfondibile.
 
 
 
 
 

   
 
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