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Autore: Danamochi97    10/02/2021    2 recensioni
“Quando siamo tornati non li abbiamo visti” disse Hoseok
“Beh ci credo era talmente buio che abbiamo scambiato una vecchietta per un albero stanotte ...” disse Jin con fare colpevole
“Andava così lenta che sembrava non si muovesse” tentò di giustificarsi Tae
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VENERDÌ SERA, 23:45
I ragazzi entrarono nel locale emozionati per quell’unico weekend di libertà che avevano ottenuto. 
Luci soffuse, fumo, odore di alcol e corpi in movimento annebbiavano la vista e confondevano i sensi.
Era appena finita una canzone con un beat esageratamente forte, tutti applaudirono e gridarono per la bravura del dj; qualche istante dopo partì Crazy in love di Beyoncé versione remixata, ancora più bella dell’originale.
Jin agguantò Jimin per una mano e lo portò con sè al centro della pista da ballo
 
Arrivarono giusto in tempo per il ritornello, si guardarono per un istante negli occhi con uno sguardo di intesa e, spalle contro spalle, iniziarono a twerkare 

Uh oh, uh oh, uh oh, oh, no, no
lanciando la testa da una parte all’altra,
Uh oh, uh oh, uh oh, oh, no, no
gridando a squarciagola,
Uh oh, uh oh, uh oh, oh, no, no
saltando a ritmo,
Uh oh, uh oh, uh oh, oh, no, no 
 
Erano così liberi, così strambi e così belli da vedere, che Jungkook, poggiato ad un muretto con un bicchiere di aranciata in mano, non riusciva proprio a smettere di guardarli.
 
~~~~~
 
Quando la canzone finì, Jimin ringraziò per gli applausi e, assetato, mandò giù in un sol colpo un bicchiere di vodka liscia, per poi tornare in pista, questa volta però con una spiacevole sorpresa: qualcuno non voleva proprio saperne di lasciarlo in pace e iniziava fastidiosamente ad allungare le mani.
Jungkook, che non lo aveva perso d’occhio un attimo, lo raggiunse e si interpose tra Jimin e questo tipo che continuava nonostante tutto a provarci spudoratamente, sotto lo sguardo fulminante di Jungkook 
 
“Perché non vai a farti un giro?” 
disse Jungkook stirando il collo da una parte all’altra e cercando di mantenere la calma 
 
“Non è mica il tuo ragazzo” rispose il tizio con presunzione
Jimin, ormai ubriaco per quel bicchiere di vodka che aveva raggiunto i neuroni, a quella frase si girò immediatamente, mise un braccio intorno al collo di Jk
 
“Lo sono invece guarda”
 
e stampò quello che doveva essere un rapido bacio sulle labbra di Jk, ma che invece proseguì sotto lo sguardo attonito del rivale, che ora vedeva la lingua di Jimin infilarsi nella bocca di Jungkook e quest’ultimo rispondere stringendo possessivamente la vita di Jimin con le braccia 
“D’accordo il messaggio è arrivato forte e chiaro” gridò il ragazzo girandosi e andandosene sbuffando.
 
Jungkook ci mise un po’ ad elaborare la frase dello sconosciuto, ma quando vide che se n’era andato, lasciò la bocca di Jimin
“Ah ecco dove eravate ragazzi non riuscivamo più a trovarvi, dobbiamo rientrare, chi lo sente bang pd domani” stava dicendo Jin 
“Ooh ma io mi sto divertendo così tanto!!”
disse Jimin piagnucolando 
“Hai fatto anche troppo per stasera” 
“Non è mica colpa mia se quello ci ha provato con me, sono bellissimo io, solo tu mi resisti” concluse la frase ridendo. 
Jin guardò interrogativo Jungkook
“Non farci caso, sai com’è quando beve..” 
“Io sono sobrio infatti posso vedere chiaramente che i tuoi occhi sono azzurri, che belli che sono.. sembrano il cielo.. però devo dirti che io li preferisco castani” 
“Jimin i miei occhi sono castani”
“Ah davvero? Wow allora sei proroio pefetto”
 
 
Jungkook e Jin presero Jimin ciascuno per un braccio e uscirono dal locale 
“Lascia viene in macchina con me” disse Jungkook a Jin 
Fece sedere Jimin con delicatezza nel sedile posteriore della sua Jeep nera e lui si mise al posto del guidatore.
Jimin rannicchiandosi tra i due lisci sedili in pelle, si appisolò.
Jungkook invece, con la scusa di assicurarsi che stesse bene, si girava di tanto in tanto, perché in realtà non resisteva a quel viso da mochi che Jimin aveva tutte le volte che si addormentava.
Erano le 4 del mattino, Jin faceva strada avanti.
Arrivati a casa, bussarono alla porta solo con le nocche per non far svegliare tutti.
“Ragazzi ma avete visto che ore sono?” disse tae con gli occhi appena aperti 
“Scusaci tae” dissero in coro Jin e Jungkook, ma tae si soffermò su Jimin, guardandolo con preoccupazione 
“Ha solo bevuto un po’ troppo” disse Jin 
“Lasciate lo metto a letto io, andate a cambiarvi e dormire, altrimenti sarete due zombie domani”
Annuirono silenziosamente ed entrarono.
“Taetae..” disse Jimin stordito
“Mi batte forte il cuore, fermalo mi fa male” 
“È successo qualcosa al locale Jimin? Hai conosciuto qualcuno?”
“Oh si.. un bel ragazzo.. con gli occhi azzurri come il cielo..”
Jungkook inciampò per le scale, si rialzò simulando un colpo di tosse e rosso in viso corse a chiudersi in camera sua.
 
Jin crollò poco dopo abbracciando il suo orsetto preferito 
Jungkook ci mise un po’ più di tempo.. 
colpa del rumore assordante diceva, 
non di certo delle labbra al sapore di vodka di una certa persona ...
 
 
 
 
———
 
SABATO SERA
Jhope era felice di ritornare al club.
Namjoon stava dicendo che sarebbe rimasto a casa per curare il suo bonsai; 
Suga anche perché aveva trovato l’ispirazione per una nuova canzone.
Jin era già pronto perché “al WorldWideHandsome basta poco per essere perfetto” cit.
Tae, abilmente assillato da Jimin l’intera mattinata, si stava cambiando per scendere.
Jimin era al settimo cielo.
Solo una persona non era contenta : Jungkook.
Non voleva saperne di tornare al club, già la notte scorsa era andato troppo oltre con Jimin, non avrebbe sostenuto un’altra serata come quella e poi aveva fatto un patto con se stesso “meno lo vedo, più tranquillo sto” 
 
Alle 23:30 Tae andò a prendere la macchina, Jhope si stava caricando ascoltando una canzone anni ‘80 e Jimin era in ritardo come suo solito.. cosa che però Jungkook non riuscì a notare perché si era letteralmente incantato nella visione che era Jimin quella sera
*glitter argento sugli occhi, linea di eyeliner sapientemente messa per delinearne il contorno e renderlo più “sexy” (come Jungkook aveva detto di lui in un’intervista), morbidi capelli biondi addolciti da un balsamo al miele che usava solo in occasioni speciali, pantaloni neri aderenti, una semplice maglia che lasciava libero collo e clavicole e, come tocco finale, sulle labbra un velo di gloss al sapore di lampone che poche ore prima Jungkook era riuscito a percepire nonostante l’odore prevaricante dell’alcol* era perfetto.
Jungkook cominciò involontariamente a sudare freddo e realizzò di non aver mai avuto tanta voglia di lamponi come ne aveva in quel momento.
 
“Sta attento..” sussurrò a Jimin quando gli passò accanto 
 
“Non mi serve un babysitter” rispose offeso Jimin
{perché Jk preferiva giocare alla sua maledetta play piuttosto che uscire con lui e gli altri..?}
 
*
*
*
03:00 
Jhope sembrava avesse le pile in corpo, non si stancava mai, pronto per ogni canzone, sempre sul pezzo.
Tae stava estorcendo informazioni al barman su cosa avessero avuto tanto da ridere lui e suga la sera prima
Jimin accanto a lui, stanco di ballare, aveva cominciato a bere bicchieri su bicchieri di vodka lemon, fortunatamente parecchio annacquata. 
Prese il telefono, cercò nella rubrica il nome di Jungkook e lo fissò 
Poi con un sorriso ebete ci cliccò sopra, partì immediatamente la chiamata e dopo neanche il primo squillo Jungkook rispose dall’altra parte 
“Dove sei?!”
“Ehi... juuunkoo snon al club”
“Sei solo?!” 
“Ahahahah no c’è tanfa gente qui”
“Hai bevuto?!”
“Nooooooooo...forse un po’ poco”
“Resta dove sei” disse Jungkook con voce ferma e seria 
“Che vuoi fare?”
“Venire a prenderti all’istante”
“No non serve lascmi sare”
Ma Jungkook aveva già chiuso la chiamata e alle 3 e mezza di notte stava percorrendo il rettilineo quasi al limite della velocità consentita per arrivare al club, stringeva così forte il manubrio che sembrava potesse consumarsi sotto il sudore delle sue mani.
Parcheggiò rapido e corse dentro in cerca di Jimin, lo trovò poggiato ad un muretto mentre un tizio altrettanto ubriaco stava tentando di fare amicizia. 
Jungkook li raggiunse, afferrò per un polso Jimin, e lo trascinò con sè verso l’uscita, facendo con la mano libera un cenno agli altri per avvertirli 
“Ahia! Jungkook mi fai male!”
Jungkook allentò leggermente la presa, 
ma non volle saperne di lasciarlo andare.
Jimin lo seguiva silenzioso.
Gli aprì lo sportello anteriore della macchina, aspettò che si sedesse, dopodiché entrò lui, mise le sicure e partì.
Il silenzio regnava sovrano, Jungkook stava andando lentamente nel tentativo di calmarsi, Jimin era a testa bassa
“Mi dispiace averti svegliato Jk..”
“Non stavo dormendo” rispose lui battendo le mani sul volante
“Ma perché sei arrabbiato?”
“Perché sei un bambino”
“No non è vero” 
“Si che lo sei”
Jimin ammutolì 
Il resto del viaggio stettero in silenzio 
Sotto casa Jungkook parcheggiò, ma non scese nè sbloccò le sicure.
Jimin fece per aprire ma non ci riuscì. 
“Apri avanti” disse scocciato Jimin 
“No” rispose Jungkook 
Spense tutte le luci della macchina e si voltò dalla parte di Jimin 
Il loro respiro diventava condensa, i vetri della macchina nel giro di pochi minuti si appannarono completamente 
“Jungkook che ti prende ora?”
 
Jungkook si prese del tempo per scegliere bene le parole, dopodiché disse
 
 
Non lo ripeterò una seconda volta perciò tienilo a mente
 
 
-
-
-
 
 
 
tu-sei-mio”.
 
 
 
Il cuore di Jimin prese a battere fastidiosamente forte, Jungkook lasciò le mani dal volante e le mise sulle braccia di Jimin
 
“..stasera non sono venuto non perché preferissi la play a te, ma proprio perché preferisco te alla play! 
Tu non capisci, ieri sera con quel bacio mi hai mandato al tappeto, eri ubriaco ma io no! io ho provato al massimo quella sensazione, quel subbuglio interiore, quel rivoltamento di stomaco, quel giramento di testa che non ti fa più ragionare, quel mal di testa cronico dato da una percezione troppo forte, il rimbombo del cuore nelle orecchie.
Ieri mi sono gestito, 
non ce l’avrei fatta di nuovo stasera.
Quello che sto contortamente cercando di dirti è che il mondo ti sovrasta, ma tu sovrasti me. 
Se ti guardo negli occhi,
in quei maledetti occhi,
io perdo me stesso,
perché mi perdo in te Jimin
 
 
Gli occhi di Jimin si inumidirono, una lacrima bagnò le sue labbra.
Gli occhi di Jungkook seguirono ipnotizzati quella lacrima e si fermarono sulle labbra di Jimin.
 
Jungkook avvicinò il suo viso lentamente a quello di Jimin, quasi per paura di non essere ricambiato, ma Jimin non arretrò.
Le labbra di Jk ora sfioravano quelle di Jimin che iniziava a respirare faticosamente, mentre quel contatto appena percettibile lo snervava. Jungkook accarezzò ancora una volta le sue morbide labbra al gusto di lampone 
 
 
“Non farmi spaventare mai più così”
 
“Ad una condizione” rispose Jimin 
 
Jungkook lo guardò con occhi interrogativi mantenendo sempre quel contatto carnale 
 
“Che smetti di stuzzicarmi e mi baci come si deve”
 
Jungkook si sentì come fosse ad una gara di corsa e avessero appena sparato il colpo di partenza 
 
Attaccò le labbra di Jimin soddisfacendo quella voglia di lampone che si portava dietro da ore 
 
Jimin si sentì sovrastato dalla furia di Jk, 
ma non oppose resistenza, anzi, la accolse lasciandosi andare del tutto, abbandonandosi a quel ragazzo forte, che lo avrebbe protetto dal mondo intero fosse stato necessario
 
E così, fino alle prime luci calde dell’alba,
i due ragazzi consumarono silenziosamente il loro amore.
 
 
 
~
 
 
 
 
8:30
“Ragazzi ma dove sono Jimin e Jungkook?!”
“Non sono rientrati?!” chiese allarmato namjoon 
“Nei loro letti non ci sono” rispose tae 
“Quando siamo tornati non li abbiamo visti” disse Hoseok 
“Beh ci credo era talmente buio che abbiamo scambiato una vecchietta per un albero stanotte ...” disse Jin con fare colpevole 
“Andava così lenta che sembrava non si muovesse” tentò di giustificarsi Tae 
“Poteva avere l’artrite stupido” rincarò la dose Hoseok
Era un momento serio in realtà, 
ma di colpo iniziarono tutti a ridere 
“Dobbiamo andare a cercarli forza!” disse suga riprendendosi per primo
Ciascuno rapidamente raggiunse la propria stanza.
Il tempo di infilarsi un cappotto e, pantofole ai piedi e chiavi alle mani, avevano formato una fila indiana per uscire dalla porta di ingresso
 
 
“Fermi!”
disse suga facendoli rotolare uno sull’altro per effetto domino 
 
I malcapitati si rialzarono guardando prima male suga e poi seguendo la direzione dei suoi occhi 
“Guardate” 
fece segno verso una Jeep posizionata di fronte a loro dove i due maknae seduti ai propri sedili, si erano addormentati l’uno sulla testa dell’altro e ora stavano russando beatamente e sguaiatamente. 
 
“Dovremmo ucciderli per lo spavento che ci hanno fatto prendere!” disse suga 
 
“Ma sono così cariini” rispose tae con occhi lucidi 
 
“Sei il solito sentimentale” rispose suga 
 
“e tu un cuore di ghiaccio” controbattè l’altro
 
“la smettete voi due sembrate una coppia di vecchi sposi?!” li zittì Jin 
 
Tae e suga si guardarono arrossendo, per poi abbassare lo sguardo 
 
“Dite che dovremmo svegliarli?” chiese Hoseok 
 
“Guardate i loro visi, sorridono, staranno sognando qualcosa di bello” 
disse namjoon sollevato.
 
 
 
L’amore toglie il sonno della notte
dichiarò Jin come fosse la battuta di un copione teatrale
 
4 teste all’unisono si voltarono verso di lui  
 
“Che c’è? L’ho letto nel cioccolatino che ho mangiato prima!” 
 
 
 
Dopo un secondo di silenzio, 
tutti iniziarono a ridere a crepapelle 
 
 
                       
   
             
                       
 
 
“Rientriamo che è meglio” concluse suga incamminandosi verso casa seguito a ruota dagli altri, che continuavano a ridere spintonando Jin
 
 
 
 
 
~•~•~•~•~•~
 
 
 
 
 
 
. ..e che fosse il sogno di Jungkook o quello di Jimin poco importava: 
in entrambi, Jungkook non lasciava mai la mano di Jimin e Jimin non smetteva mai di sorridergli. 
   
 
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