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Autore: StregaDAutunno    10/02/2021    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: perdonate la mia assenza, è quasi un anno che non aggiorno la storia. La mia scusante? Sono diventata mamma di una bellissima bimba. Bellissima ma impegnativa. XD 
Ma ora sono finalmente riuscita a riprendere in mano i miei appunti.
Dunque, dove eravamo? 
Ah sì...

 
 
Non appena fu entrato in camera ed ebbe chiuso la porta la prima cosa che John fece fu sbuffare per la rabbia ed assestare due pugni a mano aperta contro l'armadio.
"Maledizione!" sibilò.
Ciò che era successo alla piantagione degli Underhill era un bel problema.
Non voleva credere a Billy, no, Madi non li avrebbe mai traditi, non avrebbe mai tradito lui.
"Ma tu lo hai fatto John." disse una vocina nella sua testa "Quella notte con Leni..."
Scosse la testa, no, non era la stessa cosa e poi Madi non era a conoscenza di ciò che provava per Leni.
Sì, ciò che provo, riflettè.
Un sentimento innegabile ma che doveva rimanere sopito.
Se solo lei non fosse venuta da me quella notte, rimuginò.
Ma non doveva nemmeno pensare a questo, scosse di nuovo la testa.
Fin dall'inizio, fin dal primo giorno sulla Walrus lui sapeva che Leni era inaccessibile.
Lei e Billy erano una realtà che aveva dovuto accettare. 
Molti mesi prima Gates glielo aveva spiegato, Leni e Billy badano l'una all'altro, ed esistono molti modi per prendersi cura di qualcuno, tutto ciò può avere molti nomi e significati, puoi chiamarlo come ti pare. 
C'è chi potrebbe arrivare a invidiarlo.
Come aveva fatto Dufresne, come aveva fatto lui stesso, ammise.
Ma ora lui aveva Madi, la amava, in un modo diverso ma la amava, e lei provava un sentimento profondo per lui, si erano avvicinati in un modo così naturale ad Ocraoke, sorrise nel ripensare ai loro primi discorsi, le ore passate sulle spiaggia, la prima notte insieme.
Madi condivideva con lui il fardello di mostrarsi sempre forte di fronte ai suoi uomini, essere un punto di riferimento, era caparbia e forte.
Come Leni.
Ma era diversa, non era Leni, e per questo forse era stato più facile.
Madi non lo sapeva, si disse di nuovo.
E se lo avesse capito, come aveva insinuato  Billy, se avesse intuito ciò che provava per Leni? Bastava quel sospetto per escluderlo dai suoi piani, dai suoi pensieri, per non rivelargli la verità sugli schiavi?
In favore di Flint oltretutto.
Anche con Flint lei condivideva qualcosa, erano guidati  dalla stessa ambizione, lo stesso orgoglio, questo lo aveva già compreso.
Flint e Madi, uniti da quella insaziabile voglia di riscatto.
Ma così tanto da non coinvolgerlo e attuare un piano tutto loro, questo no, non voleva crederlo.
Si sdraiò sul letto e stranamente non fece fatica a prendere sonno, ma il suo dormire fu turbato da sogni bui.
Se solo lei non fosse venuta da me quella notte, si ripeté.
Perché Leni era andata da lui? Se lo era chiesto spesso. Quel gesto rimaneva un mistero. 
"È una cosa mia, è tua, non ne parleremo mai più. Volevo solo che sapessi che sei ancora un uomo John."
Così gli aveva detto, e infatti non avevano più toccato l'argomento, eppure John si era chiesto se quella premura non nascondesse dell'altro. 
Esistono molti modi per prendersi cura di qualcuno, tutto ciò può avere molti nomi e significati, puoi chiamarlo come ti pare, la voce di Gates risuonò di nuovo nella sua testa, poi divenne un leggero eco, e John sprofondò in un sogno profondo.
Si svegliò nel cuore della notte, aveva come avvertito una presenza nella camera.
Si guardò attorno ma non vide nessuno. 
Fantasmi, pensò, incubi.
Invece quella presenza si manifestò repentina, le sue sembianze erano quelle di una mano che gli tappava la bocca e di un'altra che gli bloccava un braccio.
"Fai silenzio." mormorò la presenza "E vieni con me."
Era Kembe, uno degli uomini di Madi.
Quando l'africano gli tolse la mano dalla bocca John bisbigliò qualcosa, una domanda, ma l'altro lo zittì.
"Dobbiamo fare in fretta. Madi e Flint ci aspettano in un luogo sicuro." 
John si limitò ad annuire e si mise seduto sul letto: "Billy mi ha detto cosa è successo."
"Ti spiegherà Madi." tagliò corto Kembe "Vieni, tra poco ci sarà il cambio di guardia, dobbiamo sbrigarci."
John seguì l'uomo fuori dalla stanza, nel corridoio, fino alla cucina, sarebbero passati da lì.
Kembe si bloccò, imprecando sottovoce nella lingua dei suoi padri.
John guardò oltre la sua spalla, Leni era nella stanza, sorseggiava un bicchiere d'acqua dando loro le spalle.
Kembe non ci pensò due volte. 
John capì ma non fece in tempo a fermarlo.
Estrasse la pistola e la appoggiò contro la nuca della ragazza, che sobbalzò.
"Non gridare, o sparo." bisbigliò lui. 
Leni fece un respiro profondo, appoggiò il bicchiere sul tavolo.
"Ora girati. E vieni con noi senza fiatare, o sparo a te e a chiunque accorra in tuo aiuto." la minacciò Kembe.
John cercò di dissuaderlo: "Kembe, non è necessario..."
In quel momento Morley fece capolino dalla soglia.
"Kembe, non manca molto...doc?" il pirata guardò Leni, poi il suo complice "Non era questo il piano!" sibilò.
Ma l'altro non gli diede retta: "Non possiamo rischiare che vada a dare l'allarme."
Leni si girò, guardò l'africano, poi osservò John che evidentemente non sapeva che stesse succedendo, e infine Morley che alzò nel braccia come per dire che non aveva vice in capitolo.
Rassegnata e non trovando risposte sospirò e annuì.
"Verrò con voi, ma non fare stupidaggini Kembe, siamo tutti dalla stessa parte qui, ricordalo."
Lui le sorrise: "Brava. Cammina ora, e non dire più una parola."
 
 
Jacob aveva scoperto i cadaveri all'alba, ed era corso a svegliarlo.
"Ero andato a dare il cambio agli uomini di guardia, all'inizio non mi sono accorto di nulla.
Mi sembravano addormentati, seduti per terra, le schiene appoggiate contro il muro posteriore della casa.
Stavo già pensando a una battuta per svegliarli quando ho capito che qualcosa non andava.
Gli schizzi sul muro, bruni e inconfondibili, sangue rappreso.
La posizione dei corpi, troppo rilassata.
Sono corso da loro chiamando auto, e ho visto lo squarcio sulle loro gole."
Billy lo ascoltava, attonito.
"Chiunque sia stato è stato rapido e silenzioso, sapeva dove colpire e quando."
Billy annuì.
Era evidente a tutti di chi si trattava.
Flint.
Lui conosceva meglio di chiunque altro la casa, il giardino, ogni angolo cieco. E sapeva dove Billy aveva posizionato le guardie, e che turni aveva predisposto.
Ben Gunn entrò trafelato nella cucina.
"Non ci sono, abbiamo cercato ovunque."
Billy si alzò in piedi, si grattò nervoso il mento: "Leni? Non avete trovato neanche lei?"
"No Billy. E non solo." Ben deglutì "L'ammiraglio...è sparito anche lui. E i due uomini che lo sorvegliavano...hanno nascosto i corpi nel capanno..."
"Porca puttana..." sibilò Jacob "Flint ha mandato i suoi a prendere John e Allister, Leni si è trovata in mezzo..." disse Jacob, poi si accorse che Billy si stava mordendo il labbro inferiore "Ehy, lei sta bene, probabilmente l'hanno solo portata via perché non desse l'allarme."
Billy annuì, ne era convinto anche lui, Flint era affezionato a Leni, non avrebbe permesso che le venisse fatto del male, eppure non poteva non essere preoccupato.
Billy scosse la testa, iniziò a camminare per la stanza: "Quanto vantaggio credi che abbiano?" chiese.
"Diverse ore." rispose Jacob "Poi non sappiamo con certezza dove siano diretti."
"Che facciamo?" chiese Ben.
Billy riflettè un secondo, guardò i suoi amici e disse: 
"Abbiamo costruito qualcosa di incredibile qui, un esercito improbabile per vincere una guerra invincibile. Se cediamo ora perderemo tutto. Flint di certo attaccherà la città oggi, è ciò che lui e Madi volevano fin dall'inizio."
"Billy, non starai pensando di unirti a loro!" esclamò Ben "Hanno ucciso dei nostri fratelli..."
"E l'altra notte noi abbiamo fatto lo stesso, abbiamo aperto il fuoco contro di loro. Conoscevamo quegli uomini." gli fece notare "Sentite, non piace neanche a me...ma divisi siano vulnerabili..." sospirò scuotendo la testa "Devo parlare con lui." decretò Billy.
"È troppo rischioso, Flint non ci penserà due volte a ucciderti." disse Ben.
"Non è uno sprovveduto. Se io muoio perde i miei uomini, voi gli servite." gli rispose Billy.
Jacob distolse lo sguardo, Billy capì.
Gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla: "Quando tutto questo sarà finito vendicheremo i nostri morti, te lo prometto Jacob. Flint pagherà, una volta per tutte."
Jacob guardò l'amico, sapeva che diceva il vero, e annuì.
"D'accordo. Faremo a modo tuo Billy, ci fidiamo di te."
Bones sorrise, poi guardò Ben: "Vai a radunare un gruppo di uomini fidati, armali. Credo di sapere dove Flint e Madi si sono ritirati ieri notte."
 
 
John si massaggiò la gamba mutilata. 
"Ti fa male?" gli chiese Leni.
Lui annuì: "La protesi mi dà fastidio più che altro, e questi sobbalzi non aiutano." 
Erano seduti sul retro del carro di Kembe e i suoi uomini.
"Quando saremo arrivati darò un'occhiata." gli assicurò Leni.
Di fronte a loro, con ancora le manette ai polsi, sedeva l'ammiraglio Allister.
"Raccontano storie rocambolesche su come hai perso quella gamba." commentò "Dicono che è stato mentre salvavi la vita ad altri pirati."
"È così." rispose John.
"Un sacrificio nobile." commentò Allister, il suo tono era sincero, poi guardò Leni "Lo hai operato tu?"
Lei annuì, e suo nonno sorrise.
Leni a quel punto si girò per guardare  Morley che se ne stava in un angolo, ogni tanto dava indicazioni a Kembe, che conduceva il carro, su quali sentieri percorrere.
"Dove siamo diretti?"
"La vecchia missione." rispose il pirata.
"Non ho ben capito perché sei qui con noi." commentò John.
Morley sbuffò: "Mi hanno arruolato perché conosco l'entroterra di Nassau come le mie tasche, a Kembe serviva una guida. Non credere che abbia avuto molta scelta."
"Infatti mi sembrava strano che volessi aiutare Flint." disse Leni.
"Io aiuto i miei fratelli doc, e se per farlo devo appoggiare il piano del capitano allora sia." rispose Morley con il suo fare da teatrante.
"E credo per intanto dovremo farlo anche noi, collaborare con Flint per non mandare tutto a puttane." sospirò Leni.
Allister disse, contrariato: "Davvero credi di poterti fidare di quell'uomo? Dopo tutto ciò che ha fatto lo consideri ancora degno di stima."
"Flint mi ha salvata quando non avevo nessuno, quando non avevo un posto dove andare. Avrà sempre la mia stima e la mia fiducia ammiraglio, le riporrò in lui esattamente come faceva mio padre." sentenziò Leni sperando di zittirlo.
Ma non fu così.
Sul volto di Allister apparve prima un'espressione sorpresa, poi comprese, quella realizzazione   si trasformò in una smorfia compiaciuta: "Non lo sai." 
"Che cosa non so?"
"Billy non te l'ha detto...mi sembrava di aver capito che condivideste un profondo rapporto di fiducia. Eppure non ti ha raccontato nulla. Mi chiedo perché." ad Allister venne da ridere.
"Di cosa stai parlando ?" chiese di nuovo Leni.
L'ammiraglio la guardò, poi rispose: "Di ciò che il capitano James Flint ha fatto a tuo padre."
Lembi sbuffò: "Ancora con questa storia che lo ha traviato, corrotto..."
"No mia cara, parlo di quando lo ha ucciso." 
Le parole di Allister colpirono Leni come un pugno nello sterno, ma la sua reazione fu quella di scoppiare in una risata nervosa.
"Tra tutte le cose che potevi inventarti beh...tanto di cappello ammiraglio, ti sei superato."
"Tuo padre viaggiava sulla nave Marie Aleyne insieme ad Alfred Hamilton." continuò Allister "Flint li ha raggiunti e li ha barbaramente giustiziati."
Leni rise di nuovo: "Hamilton? Mio padre odiava quel bastardo, era la causa delle disgrazie capitate ai suoi più cari amici. Dubito che lo avrebbe scelto come compagno di viaggio."
John ricordò i racconti di Flint mentre navigavano verso Ocraoke, la sua amicizia con Thomas, il tradimento, l'esilio. E sapeva che Dominic Allister era stato un loro caro amico, l'unico del suo passato a non voltargli le spalle. Per l'affetto che li legava aveva accolto Leni sulla Walrus.
Allister alzò le spalle: "Lo sai che tuo padre sapeva essere, come possiamo dire, ambiguo  nei suoi sentimenti." rispose l'ammiraglio.
Leni impallidì, digrignò i denti.
"Non ti azzardare." lo ammonì.
Allister si voltò verso John: "Elaine ti ha mai raccontato di mio figlio Dominic? Era un talentuoso chirurgo, ammirato e rispettato nel suo ambiente e anche da molti ufficiali per il suo operato in battaglia. Ma questa sua grandezza era offuscata da un piccolo vizio. La nostra famiglia ha cercato di farlo passare per una banale calunnia messa in giro da qualche invidioso, ma tutti sapevano. Compresa mia nipote. Lei lo aveva visto, una volta, vero Elaine ?"
"Non sai nulla di lui, nulla!" disse Leni, ma l'ammiraglio non era intenzionato a tacere. 
"Mio figlio amava vestirsi da donna signor Silver. Gonne, corsetti, cipria e parrucche." concluse l'ammiraglio  noncurante delle obiezioni di Leni  "E lo faceva per prostituirsi con uomini facoltosi. Prima che conoscesse Thomas Hamilton riuscivamo a tenere a bada questa sua ossessione. Ma il giovane lord riuscì a convincerlo che doveva assecondare la sua natura." 
spiegò, la sua bocca reagì in una smorfia mentre spiegava "Ad ogni modo, non so perché fosse con l'uomo che tu dici odiasse così tanto, Elaine, ma so per certo che si era fatto passare per un passeggero di sesso femminile, e condividevano la cabina. Trai tu le tue conclusioni. Ma il fatto che Flint lo abbia ucciso non è un elemento in discussione."
"Certo, perché lo dici tu?" sibilò Leni, la rabbia le stava facendo lacrimare gli occhi.
"Ci sono dei testimoni Elaine, i segretari di Hamilton mi hanno confidato di questo viaggio. E poi anche uno dei vostri pirati ha visto tutto, me lo ha riferito Billy." rispose Allister.
"Cosa c'entra Billy adesso?" chiese Leni, sempre più confusa.
"Ha visto le voglie sulla mia pelle, visto come le fissava commentai che anche tuo padre le aveva. Scoprii che il suo interesse era dovuto al fatto che si era ricordato il racconto di un altro pirata al soldo di Flint, lui all'epoca assistette all'omicidio. Quest'uomo gli parlò di quella notte. Credo si chiami Marlin, o forse era Marley."
A quel punto il pirata, che era stato in silenzio, dubbioso sul da farsi, si fece avanti.
"È Morley, signore, non Marley."
Leni si voltò verso di lui, gli occhi verdi sgranati che quasi lo supplicavano. No, non dirmi che è la verità.
Morley si umettò le labbra: "Doc...io ero lì, sulla Marie Aleyne. Ed è vero, ho raccontato io a Billy dei due passeggeri misteriosi. Flint ci aveva fatto inseguire quella nave solo per ucciderli, è questo che gli ho detto. "
"E gli hai descritto le vittime, vero signor Morley?" disse mellifluo Allister.
"Certo, avevo visto i corpi. La donna...aveva quelle voglie sul viso...ma non sapevo di tutto questo, non che fosse tuo...padre...non mi ero accorto fosse un uomo, davvero."
Leni sentì come un laccio infuocato stringerle violentemente il cuore. Serrò le labbra, respirò profondamente dal naso ed espirò dallo stesso, più volte.
John le mise una mano sulla spalla.
"Leni, va tutto bene." le mormorò, e gli sembrò subito la peggiore banalità da dire ma non sapeva che altro fare.
"Comprendo che non è facile Elaine. Ma la verità doveva essere rivelata. Un giorno mi ringrazierai per averti raccontato ciò che altri ti hanno taciuto." la voce di Allister era ferma, e compiaciuta.
Leni lo inchiodò con uno sguardo rovente, e avrebbe voluto maledirlo, e con lui il suo nome che ormai tanto non le apparteneva più
Ma uno sparo le impedì di parlare.
Uno degli uomini di Madi, quello seduto accanto a Kembe, cadde all'indietro suo carro, quasi addosso a Morley, morto.
Altri spari si susseguirono, i guerrieri africani che li seguivano a cavallo si girarono per rispondere al fuoco mentre Kembe spronava i cavalli al galoppo. 
"Reggetevi!" gridò.
Un drappello di soldati a cavallo li aveva raggiunti e si avvicinava sempre più.
Erano più numerosi, più armati, gli africani non ebbero scampo.
Il carro tremava nella corsa, John afferrò il braccio di Leni, lei ricambiò quella stretta. 
Un altro uomo accanto a loro venne colpito alla testa, John gridò alla ragazza di stare giù, si piegò su di lei per farle scudo col suo corpo.
In quel momento di confusione Allister scivolò verso l'estremità del carro e si buttò a terra, rotolando verso il ciglio della strada.
"Merda!" commentò John.
Leni lanciò un'occhiata a Kembe e notò che sul tessuto della sua camicia chiara si allargava una macchia scura. Era stato colpito alla schiena, e in pochi secondi cadde di lato sulla strada.
"Morley, le redini!" gridò lei, ma ormai era troppo tardi.
I cavalli erano ormai impazziti per la paura e galoppavano furiosi senza guida.
Svoltarono di scatto vicino a un tronco messo apposta per bloccare la strada, i cavalli saltarono ma il carro invece si impuntò e iniziò a rovesciarsi.
I passeggeri videro il panorama attorno a loro capovolgersi mentre il mezzo rotolava lungo la scarpata che costeggiava la strada.
John a quel punto strinse Leni più forte, non la lasciò andare nemmeno quando venne sbalzato sul terriccio umido, dove sbattè la testa e perse miseramente i sensi.
 
 
 
"Sei sempre dell'idea di attaccare la città?"
Flint si voltò, Madi lo guardava, fiduciosa.
Lui annuì.
Dopo lo scontro avevano trovato rifugio presso la vecchia missione, ormai abbandonata da quando il pastore Lambrick aveva preso il posto del suo predecessore e aveva voluto avvicinare il suo gregge alla comodità della città.
"E credi davvero che Billy seguirà il piano che abbiamo organizzato insieme, nonostante tutto?" lo sguardo di lei questa volta era dubbioso.
"Leni gli farà notare che è l'unica mossa possibile. Insieme possiamo vincere, divisi siamo vulnerabili. Questo pomeriggio conquisteremo la città." asserì con convinzione. 
Già, Leni. Contava su di lei.
La ragazza era quel tassello ragionevole che avrebbe tenuto unite le due realtà, in nome di una causa più grande di loro.
Madi guardò il cielo, era passato da poco il mezzogiorno.
Era tardi, Kembe e i suoi aiutanti sarebbero già dovuti essere di ritorno. Qualcosa era forse andato storto? 
Si strinse nelle spalle, preoccupata, Flint lo notò, e capì.
Le sorrise: "Kembe è in gamba, non lo avresti scelto altrimenti." disse con convinzione. Ma anche lui nutriva qualche dubbio su questo ritardo.
Ci volevano diverse ore di cammino per tornare alla vecchia missione, ma così tanto ritardo era sospetto.
Tuttavia mantenne la calma per lei.
"Porterà qui John e Allister, tutto andrà come abbiamo progettato."
Madi gli sorrise a sua volta. 
Voleva credergli, ne aveva bisogno.
"Capitano!" 
De Groot arrivò di corsa.
"Cosa succede? È tornato Kembe?" chiese Madi quasi trattenendo il respiro.
Ma il pirata scosse la testa.
"È Billy. E non è da solo."
Un'ombra cadde sul viso di Flint.
"Dovevo immaginare che ci avrebbe cercato qui...conosce questo posto..." disse.
Gates, lui ne aveva parlato ad entrambi.
Chissà cosa avrebbe pensato il suo vecchio amico di quella incresciosa situazione, di quella faida esplosa tra loro.
"Hanno consegnato le armi, vuole solo parlare capitano." specificò subito De Groot mentre insieme raggiungevano il gruppetto di visitatori.
Flint si aspettava di vedere Leni insieme a lui, lei lo avrà fatto ragionare, gli avrà spiegato che non possiamo dividerci, nonostante tutto, aveva detto Flint agli altri due mente si avvicinavano, ma rimase sorpreso nel vedere chi accompagnava Billy Bones.
Non era Leni.
Era Morley, ferito e claudicante.
Madi soffocò un urlo nel palmo della mano.
Adagiato sul dorso di un cavallo c'era il cadavere di Kembe.
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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