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Autore: SilvanaFreesound    13/02/2021    3 recensioni
Grande estimatrice di Haikyuu, in questa fan fiction Vi racconterò del mio personaggio preferito, Kei Tsukishima il quale si troverà alle prese con la quotidianità della sua vita scolastica e di tutti i giorni, argomento poco sviluppato da Furudate. Affiancato dal simpatico lentiggiinoso Tadashi Yamaguchi, i nostri beniamini faranno conoscenza con una nuova compagna di classe, Lucy Hirose, estroversa, briosa, solare, invadente, sfacciata e passionale nonchè brillante negli studi: tutte caratteristiche che al nostro Kei danno sui nervi ! La storia si svolge dal primo giorno di scuola al liceo Karasuno fino a qualche giorno dopo la finale di prefettura contro la Shiratorizawa. Vi auguro buona lettura e buon divertimento con il Monster Blocker n. 11 ....vediamo cosa combinerà !
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Tsukishima, Nuovo personaggio, Tadashi Yamaguchi
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTENZE PER IL LETTORE: LEGGETE L'INTRODUZIONE.
NON FERMATEVI AL PRIMO CAPITOLO !
TSUKKI E YAMA ARRIVANO ...ABBIATE FEDE !




CAPITOLO UNO

 

La sveglia segnava le ore 6.45 di quel lunedi di inizio aprile quando suonò decretando un nuovo inizio per la giovane Lucy Hirose, la quale con estremo entusiasmo si accingeva ad affrontare il suo primo di giorno di scuola al liceo Karasuno.

Con un balzo scese dal letto precipitandosi davanti allo specchio a figura intera con bordi in ferro battuto in perfetto stile inglese, inaspettato quanto gradito dono della nonna materna risalente a qualche compleanno fa, per indossare la sua nuova divisa scolastica che giaceva su di una sedia, fresca di stiro ed ancora cellofanata.

Abbottonò la camicetta bianca facendo non poca fatica ad annodare quello stupido cravattino amaranto che, una volta infiocchettato, la faceva apparire più simile ad un uovo di Pasqua, di quelli a buon mercato. Per la parte inferiore la scuola adottò una gonna a pieghe color grigio canna di fucile, che ritenne poco affidabile rispetto ai suoi inseparabili jeans.

“Oh cacchio, è troppo corta! Come faccio ad uscire così? “ disse avvilita mentre tentava di sistemarsi, abbassandola il più possibile sui fianchi. Era cresciuta parecchio durante l’ ultima estate, ma la divisa era stata ordinata dalla madre mesi prima non appena seppe della scelta della figlia. Pensò di smorzare l’outfit da lolita indossando dei calzettoni bianchi da maschiaccio lunghi fin sotto il ginocchio in modo da sembrare coperta il più possibile.

Si piegò impetuosamente in avanti tentando di districare con le mani i suoi capelli mossi di un inusuale castano chiaro, ritornò su e fece per scuoterli in aria come un cucciolo di cane intirizzito dalla pioggia; poi li arrotolò alla buona fermandoli sulla nuca con una pinza. Si diede un pizzico alle gote che divennero per un attimo color fragola e si completò con una passata di burrocacao, suo unico vezzo,indispensabile per umettare le labbra spesso secche quando esposte al sole e al vento durante le sue irrinunciabili scorribande.

Scese giù in cucina di corsa addentando un toast al prosciutto mezzo abbrustolito e si diresse verso l’uscio di casa.

“Ah già, l’iscrizione al club di musica, che testa che ho!”

Dovette risalire le scale per recuperare il modulo accuratamente precompilato la sera prima e dimenticato sul comodino.

La studentessa aveva riflettuto a lungo in merito all’istituto da frequentare. Più volte era stata tentata nel seguire le sue amiche del cuore le quali optarono tutte per il liceo femminile del paese, che eccelleva nella preparazione delle allieve, ma alla fine scelse il liceo Karasuno, l’ unico a prevedere un buon club di arti musicali, passione coltivata fin da piccola dalla fanciulla.

Qualche giorno prima incontrò le amiche al loro solito ritrovo, una pasticceria con un piccolo angolo bar non molto lontano da casa sua. Le ragazze spesero lacrime e suppliche scongiurandola di cambiare idea, ma lei fu inamovibile:

“Per carità, troppi estrogeni per i miei gusti! Sarà la volta buona che mi faccio il ragazzo!” esclamò forzatamente, fingendosi allegra.

Ancora a casa, sussultò non appena sentì il clacson suonare: era George che, spazientito, la aspettava in sella alla sua enduro di colore indefinito che il ragazzo si dilettava a customizzare durante il poco tempo libero.
 

Di quattro anni più grande di lei, bella presenza, la testa rasata, il comportamento fiero ed il chiodo nero di pelle consunto nei gomiti lo facevano apparire un buono a nulla. In realtà era un bravo ragazzo; studente universitario, da circa un anno frequentava la facoltà di ingegneria elettronica stando al passo con gli studi e conseguendo ottimi risultati. Appreso dell’iscrizione della ragazza, si offrì di darle uno strappo a scuola considerando la vicinanza delle due strutture.

Lucy non si fece attendere e gli venne incontro con l’argento vivo addosso.

“Non dimentichi nulla? “ le domandò il motociclista sfoderando il suo solito sorrisetto beffardo.

La fanciulla si diede una rapida occhiata per poi fare spallucce.

“Che fine ha fatto la tua gonna?” disse sghignazzando sguaiatamente

“Non prenderai troppo freddo lì giù?”

“Sei sempre il solito idiota! Spicciati e dai gas che siamo in ritardo” sbottò la neo liceale per nulla infastidita, anzi abituata alle sue provocazioni.

“In ritardo? Ma se siamo in perfetto orario!”

“E’ il primo giorno e voglio fare una bella impressione” disse mettendosi la mano destra al petto, come se stesse facendo un giuramento di fede.

“E cioè che sono una perfetta studentessa, una che ci tiene agli studi e che è puntuale alle lezioni.”

“Si, come no? Non ti conoscessi! Vuoi arrivare prima di tutti per accaparrarti il posto migliore!”

La riccioluta ragazza era per George un libro aperto: al solo pensiero di dover frequentare quel liceo per tre anni buoni, sentì il bisogno di occupare un posto il più possibile vicino alla finestra, in modo da poter di tanto in tanto scrutare l’orizzonte in cerca di nuove ispirazioni.

“Comincia a mettere il casco, se no non si va da nessuna parte.”

Lucy smontò l’acconciatura: i folti capelli caddero sciolti fin sotto le spalle le cui ciocche, colpite dai primi raggi mattutini, assunsero dei riflessi rossastri.

Il ragazzo rimase per un attimo abbagliato dalla sua bellezza e pensò fra sé e sé:

La mia Lucy si sta facendo donna.”

   
 
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