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Autore: ladypink88    14/02/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Manuel era davvero in difficoltà.
Vista l’ora era buio pesto, e questo sicuramente non lo avrebbe aiutato nella ricerca delle chiavi.
Si aiutò con la torcia del cellulare e fece il percorso verso la pizzeria e a ritroso. Cercò con molta attenzione, ma iniziava a perdere le speranze e il nervoso si stava impossessando di lui.

“ Maledizione! Ma è possibile che non me ne vada mai bene una? Ieri è successo quello che è successo… oggi mi impongo di fare andare bene le cose e …”

Di colpo sentì uno strano tintinnio metallico alle sue spalle.
Si girò di colpo per capire di cosa si trattasse ed improvvisamente…. eccola.
Lei. Che lo guardava . Sorridendo.

“ Stai cercando queste ?” chiese in tono dolce.
Lui non disse niente.
Tra i due si creò uno strano silenzio.

Ma Laura si ricordò la canzone di Pink e si disse che doveva almeno provarci.
Strinse forte i pugni e abbassò lo sguardo.
“ Senti Manu, so che non mi merito il tuo perdono e che ti ho trattato malissimo. Ma mi sbagliavo, non  avevo capito quanto fossi preoccupato per me, e la vera idiota sono io che non ho mai avuto il coraggio di confidarmi con te sebbene tu mi sia stato sempre vicino.”

La puffa aveva il fiatone e il volto rigato di lacrime. Guardava verso il cemento per terra e non aveva il coraggio di guardare il biondino in volto.
A Manuel mancò un battito.
Avrebbe voluto abbracciarla e dirle che era tutto ok, ma qualcosa lo bloccava.

Le si avvicinò e sussurrò con tono neutro :
“ Grazie per aver trovato le mie chiavi. Mi hai risparmiato un bel problema”.
Laura gliele passò e lui evitò accuratamente di toccarla.
Il biondino le prese e si avvicinò verso il portone con l’idea di tornare a casa.

La puffa agì di impulso. Corse verso di lui e lo afferrò per le spalle.
“ Manuel ti prego, non te ne puoi andare così. Tu sei l’unico con il quale io non mi senta sporca”.
E dicendo questo si ranicchiò giù su sé stessa.
Si sentì crollare all’improvviso.
Un’affermazione del genere non l’aveva mai detta né confessata nemmeno a sé stessa. Si sentiva senza fiato e in preda alle vertigini. Le sembrava di essersi affacciata sull’orlo di un’abisso che le faceva un’immensa paura.
E si rendeva conto che forse era troppo tardi . Quell’abisso avrebbe dovuto esplorarlo da sola.

Passò qualche secondo che a Laura parve un’eternità.
“ Ehy puffa , stai bene?”
Manuel si era rannicchiato anche lui alla sua altezza e ora la guardava dritto negli occhi con sguardo preoccupato.
“ Sì, penso di sì.” Affermò lei cercando in qualche modo di ricomporsi.
Si alzò in piedi e sussurrò.
“ Credo sia meglio che io vada a casa.”

Non sarebbe riuscita a gestire un altro gesto di freddezza da parte di lui.
Non in quel momento.
Mentre stava per incamminarsi la ragazza sentì che la sua mano venne saldamente afferrata dal ragazzo.
Si girò verso di lui con fare interrogativo :
“ Ti accompagno a casa. Non mi sembra tu stia benissimo”.
Lei non rifiutò.
Lui non le lasciò la mano e insieme si incamminarono verso casa di Laura.

***

I due camminavano a passo lento mano nella mano.
Un colpo di aria fredda lì investì in pieno.
Erano ormai le 11 di sera passate e la ragazza fu scossa da un brivido.

Manuel non le chiese se avesse freddo. La conosceva troppo bene. Era troppo orgogliosa per ammetterlo.
Stacco per un momento la mano dalla sua , si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle.
Lei lo guardò e sussurrò un timido :
“ Grazie mille!”
“ Figurati! Ma dimmi un po’, da quanto tempo eri lì ad aspettarmi?”
“ Da non molto, circa due ore e mezza!”
Manuel si fermò.
“ E perché non mi hai chiamato? Non fa certo caldo a quest’ora? E la primavera non è ancora iniziata!”
“ Perché non avevo il coraggio di farlo!” ammise lei.

Lui rimase spiazzato dalla sua sincerità.
Nel frattempo erano arrivati a casa della puffa.
“ Eccoti qua, sana e salva a casa!” sorrise lui.
Lei gli si avvicinò.
Lo abbracciò stretto.
Si mise sulle punte e le sussurrò all’orecchio con una voce timida e titubante, ma allo stesso tempo fremente di desiderio :

“ Non voglio che tu vada via. Resta con me stanotte.”

Ed in quel momento in Manuel ogni resistenza si sciolse.

La guardò dritto in quegli occhioni color miele.
La voleva.
La desiderava ardentemente.
Ormai da tempo. Troppo tempo.

Le afferrò con dolcezza il viso e la baciò teneramente.
Non vi era nessuno davanti al portone di casa della ragazza.
Solo due giovani che si stavano baciando appassionatamente incuranti del vento che si stava alzando.

Dopo averla baciata con estrema delicatezza lui la strinse forte a sé e disse :
“ Non c’è niente che desidero di più al mondo puffa, ma devi promettermi una cosa !” disse lui con dolce fermezza.
“ Cosa? “ chiese lei sorpresa.
“ Se per qualsiasi motivo, anche la più remota sciocchezza decidessi di fermarti, dovrai dirmelo. Non dovrai fare niente che tu non voglia perché… io ti amo Laura. Ti amo da molto tempo. E non voglio fare più nulla che possa ferirti. ”

Gli occhi color miele della puffa si riflettevano in quelli blu di Manuel.
Lei lo abbracciò più forte che poteva e gli sussurrò all’orecchio :
“ Te lo prometto Manuel… e anche io, anche io ti amo.”

 E stavolta fu lei a prendere l’iniziativa e a baciarlo con un’intraprendenza e una passione che accesero ancora di più il giovane.
Le loro lingue presero a danzare dapprima in modo soave, ma ben presto il loro ritmo divenne sempre più incalzante ad un punto tale che i due rimasero senza fiato.
Laura prese le chiavi di casa e disse :
“ A casa farà sicuramente meno freddo!”.

Stavolta fu lei a prenderlo per mano e a condurlo verso il suo appartamento.
I due ragazzi erano soli e la notte giovane.
Le loro madri sarebbero tornati solo all’indomani dal loro week-end alle terme.
Si chiusero il portone alle spalle.
La luna dapprima timida , aveva raggiunto ora il massimo della sua luminosità, quasi volesse anch’essa spiare e sapere cosa sarebbe successo da lì a poco.

Note della lettrice : da parte mia era doveroso scrivere qualcosa dopo questo capitolo. E appena scattato il giorno di San Valentino, e i nostri due piccioncini si sono ritrovati. Di sicuro non è finito tutto a tarallucci e vino, ma era da troppi capitoli che Manuel e Laura non si ritrovavano. Spero che questo capitolo vi abbia emozionato, almeno quanto abbia coinvolto me nello scriverlo!
Ringrazio infinitamente alex, marc, ele , giada e tutte le persone che seguono con affetto da tempo questa storia.
Ci ritroveremo settimana prossima per spiare insieme alla luna cosa combineranno i nostri protagonisti.... 
un grosso bacione,
Lady


 

   
 
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