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Autore: amrty    15/02/2021    0 recensioni
Settimo anno di Hogwarts per Harry Potter e i suoi amici. Molte cose sono cambiate. Molte altre cambieranno.
Un Grifondoro e una Serpe che si incontrano e scontrano, perchè per odio o per amore, sono sempre stati legati tra loro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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UN MARCHIO D’ODIO. UN MARCHIO D’AMORE
 
Settimo anno di Hogwarts.
Primo anno dopo la guerra.
Primo anno di Harry a scuola senza doversi preoccupare di Voldemort.

Era stata dura, molti di loro avevano ferite non visibili che ci avrebbero messo diverso tempo a guarire...
Ma eccoli ancora tutti lì, o quasi tutti, penso Harry rabbrividendo.

Il nuovo Ministro della magia, insieme alla McGranitt nuova preside della scuola, avevano deciso che riprendere immediatamente la scuola fosse nello spirito di cooperazione che si voleva creare dopo la guerra. Una scuola dove Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso potessero andare tutti d’accordo.

Tutti avevano accettato con entusiasmo ed ecco perché Harry si trovava ora nel solito scompartimento del treno con i suoi amici Hermione e Ron in direzione Hogwarts.
Le risate, gli scherzi, i sorrisi che Hermione e Ron si scambiavano, tutto gli riscaldava il cuore. Anche se in lui qualcosa era morto insieme a Voldemort, e si sentiva strano a riprendere la scuola dopo tutto quello che era accaduto.

Si accorse che anche qualcun altro era cambiato: Malfoy. Durante il processo ai Malfoy Harry era intervenuto a favore di questi ultimi, ricordando come, nel momento più decisivo, il suo antico nemico di scuola lo aveva protetto. Così ora Draco era tornato a scuola, mentre suo padre trascorreva la sua punizione a casa, in una versione degli arresti domiciliari babbani, con l’aggiunta che non poteva usare la magia per parecchio tempo.
Malfoy si comportava con indifferenza, non importunava più nessuno, non alzava la voce. Seguiva le lezioni e stava con i suoi amici. Eppure c’era qualcosa che non andava, spesso saltava le lezioni, a volte era pallido in viso.

Harry si Stava proprio chiedendo cosa c’era di strano in lui quando gli fu recapitato il giornale a cui si era abbonato, come ogni mattina. Sfogliandolo svogliatamente si concentrò su un articolo di un famoso Guaritore che parlava del marchio nero. Secondo quanto scriveva il Guaritore, colui-che-non-deve-esser-nominato poteva anche essere morto ma non significava questo la fine dei Mangiamorte. A quanto pare aveva studiato in questi mesi i comportamenti di coloro che erano stati sottoposti al marchio, chi per dovere chi per desiderio, e aveva notato una cosa molto interessante. A quanto pare le persone legate dal marchio, che lo avevano preso per desiderio, ora stavano lottando contro una depressione e un lutto inconsolabile. Poi c’erano coloro che avevano dovuto prendere il marchio sotto la maledizione Imperio, e questi, mentre giorno dopo giorno osservavano felici che il marchio scomparisse avevano scoperto che era un processo doloroso. Molto. Come se dell’acido ti stesse corrodendo la carne dall’interno. E non c’erano cure, rimedi per questo. Il Guaritore terminava l’articolo specificando che prima o poi il marchio sarebbe sbiadito fino a diventarne un lontano ricordo ma che al momento si faceva presente più che mai nei portatori proprio a causa di questi dolori indicibili che provocava. L’unica cosa che rendeva sopportabile la cosa, diceva a scotto di apparire ridicolo, è l’avere a fianco una persona amata, che si prendesse cura dell’altro. L’amore, diceva, ci salverà, come ha salvato nel tempo il nostro Bambino-che-è-sopravvissuto.

Harry chiuse il giornale, disgustato. Ancora non si era abituato a leggere il proprio nome sul giornale, neanche quando diceva cose sensate.
Un'altra persona, dall’altra parte della sala comune, stava chiudendo il giornale con aria scocciata.
Draco. Bruciò con aria indifferente poi il giornale come a rinforzare la sua opinione su quanto appena letto.

Nel frattempo il bel sogno di una scuola unita senza fazioni si era già sgretolato. I Serpeverde che per natura erano orgogliosi e altezzosi certo non si attiravano simpatie e tutta la scuola ben si ricordava come molti di loro solo l’anno prima fossero dalla parte sbagliata della guerra. Scherzi, battute e a volte scazzottate erano all’ordine del giorno. Harry non ci faceva caso, lui era lì per studiare e vivere un anno da adolescente senza tanti problemi. Non voleva saper niente di diverbi o rinvangare ancora la storia della guerra. I suoi incubi gli bastavano, grazie.

Ron e Hermione trovavano conforto l’uno tra le braccia dell’altra ma, nonostante ci avesse provato, per lui e Ginny la cosa non aveva funzionato. Si erano lasciati come buoni amici e perfino la famiglia di lei aveva accettato la cosa senza grandi drammi.

Fu così che quel pomeriggio Harry stava tornando nella propria sala comune quando sentì delle voci dentro un’aula vuota che attirarono la sua attenzione.
Zabini e Malfoy, cosa staranno combinando ora?
Così, nonostante si fosse ripromesso di non impicciarsi in affari non suoi, si era messo ben nascosto ad ascoltare….
“Draco non puoi andare avanti così, stai ogni giorno peggio!”
“e sentiamo Blaise quale sarebbe la tua geniale soluzione?”
“Andare in infermeria, sapranno come aiutarti..”
“Si certo, mi presento da Madame Chips e gli dico che il marchio  mi sta uccidendo! Che bello! “ “sai cosa mi dirà? Che me la sono cercata e che ora me la devo risolvere”
“non puoi saperlo Draco se non provi”
“non ne parliamo più”

Harry era molto perplesso. Molto. Aveva dato per scontato che Malfoy stesse bene, lui il marchio lo aveva preso con gioia, con ambizione, non desiderava altro! Perché allora ora ne soffriva?
Harry era molto perplesso, ma decise di andare a letto. Un'altra notte insonne lo aspettava. Sapeva bene che appena chiudeva gli occhi, gli incubi sarebbero venuti a bussare alla sua porta, svegliandolo pieno di terrore.

Le giornate proseguirono tra temi da fare, pozioni da preparare, e molto studio (come faceva sempre notare Hermione, quello era l’anno dei M.A.G.O. e loro erano già indietro nello studio!) Harry si dimenticò quasi di quella strana discussione che aveva sentito per sbaglio.

Fino a quel giorno.

Fine lezione di pozioni, Harry è rimasto indietro per sistemare alcune cose, e sta uscendo per ultimo dall’aula quando si accorge che c’è qualcun altro lì.
Malfoy e Zabini.
Ancora.
Si avvicina per vedere cosa stanno combinando, sicuro che sia uno scherzo perfido da fermare immediatamente. Malfoy è più pallido del solito, sembra tremare, mentre Zabini continua a farfugliare qualcosa che assomiglia a “infermeria”. Harry gli è praticamente accanto quando Malfoy alza un braccio con l’intenzione di colpire il compagno, mentre dice “ho detto di no!” a labbra strette, con enorme sforzo. Harry non pensa, agisce d’impulso. Anni di allenamento a Quidditch hanno sviluppato i suoi riflessi, e senza pensare alle conseguenze o a cosa ne guadagni lui, afferra il braccio di Malfoy proteso verso l’amico. L’intenzione era quello di fermarlo, e così è stato.
Harry si accorge troppo tardi che il braccio dove ha preso Malfoy è quello del marchio. Lo sente pulsare sotto la sua mano, come se fosse una cosa viva. Una strana sensazione lo pervade. Dolore ma anche calore.
Malfoy è come paralizzato. Lo fissa esterrefatto.
“Potter” lo apostrofa con lo sguardo schifato guardando la sua mano sul suo braccio.
Harry non dice niente, prende e scappa via. E per questo che non nota la strana reazione del biondo. Se prima era tirato, tremante, al tocco di Harry i muscoli si erano sciolti e perfino il pallore era lievemente scomparso.

Ma Zabini aveva visto tutto.
  
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