CAPITOLO #4
- AD UN PASSO DALLA DIAGNOSI -
Mi svegliai soprassalto al suono della sveglia ripensando al sogno appena fatto, quella è stata la prima notte in cui sognai Sasuke Uchiha. Cercai di calmare il respiro levandomi le coperte di dosso, scoprendomi sudata marcia, decidendo di buttarmi sotto la doccia per raffreddare i bollenti spiriti che quella notte si erano impossessati di me. Mi cambiai indossando una tuta comoda con la quale, dopo colazione, decisi di uscire per fare un po di spesa.
Approfittando del tempo libero di quella mattina, preparai con calma il pranzo per la giornata e per quelle future, congelando un po’ di cose per avere del cibo pronto in caso di emergenza e turni folli. Dopo pranzo dedicai il mio tempo alla ricerca della malattia che affliggeva quello che, da 3 giorni, era diventato il mio paziente, scoprendomi però, a tratti incapace di riuscire a concentrarmi. Ancora pensavo al sogno di quella notte, nitido nella mia mente: con quale coraggio oggi sarei andata nella stanza di Sasuke? Il fatto era che la visita del giorno prima mi aveva scombussolata alquanto, nonostante non fosse la prima volta che ne facevo una. Nel mio sogno ero in ospedale, avevo appena finito di visitare un paziente, ed ero in pausa nell’area comune per un caffè, quando Sasuke mi prendeva per le spalle, facendomi rovesciare il contenuto nel bicchiere, iniziando a baciarmi per poi spingermi contro il tavolo della zona relax; un attimo dopo mi aveva sfilato le mutandine, entrando prepotentemente in me con il suo membro turgido e marmoreo, facendomi godere come mai prima d’ora.
Mi scoprii a sbavare con la penna in bocca come una ragazzina che fantastica sulla sua prima cotta adolescenziale, scuotendo la testa per darmi una regolata.
- ma che cosa fai Sakura? - mi dissi ad alta voce - sei seria? Dopo 3 giorni che lo conosci siamo già a questi punti? - continuai - certo che però… - ripensai al giorno prima - era davvero messo bene… - mi riscossi - no! Ora basta! È un paziente come un altro, quando lo avrai curato non lo vedrai più, inoltre: anche Naruto ti ha detto che non è una persona raccomandabile - ricordai - però… a me non sono mai piaciuti i perfettini raccomandabili - finì sbuffando - sai una cosa? Se deve succedere qualcosa succederà, anche se non farai niente - mi convinsi - quindi lascia che le cose si evolvano da sole - terminai
Quel discordo di auto-convinzione mi mise in testa più dubbi di quanti ne avesse levati, adesso ero sicura di essermi presa una cotta per un mio paziente, ero nei guai: dovevo parlare con Ino. Chiamai la mia amica, scoprendola già al lavoro, dicendole che nel mio momento di pausa sarei passata a fare un paio di chiacchiere, quindi mi cercai di rimettere al lavoro e collegare i sintomi dell’Uchiha a possibili malattie, quando il mio cerca persone suonò: erano arrivati i risultati degli esami.
Arrivai in ospedale con un’ora di anticipo, approfittando per andare a trovare Ino che mi aspettava nel suo ufficio.
- ehi! - disse la bionda - allora come va? - chiese, abbracciandomi
Le raccontai tutto, della visita del giorno precedente, al sogno che avevo fatto appena 12 ore prima, a come mi sentivo quando ero in presenza di Sasuke e come la cosa mi faceva stare subito dopo, aspettando un verdetto finale da parte della mia amica che era rimasta tutto il tempo in disparte ad ascoltare.
- hai avuto un colpo di fulmine, Sakura - mi disse - lo capisco dal tuo sguardo, dal fatto che ti viene da sorridere anche se non lo fai apertamente vedere, e da come sei seduta su quella poltrona - finì
Mi guardai immediatamente le gambe cercando di capire cosa non andasse.
- hai le gambe divaricate, Sakura - disse la bionda - tu non ti siedi mai così, ciò significa che, data la situazione e quello che mi hai detto, sei attratta sessualmente da qualcuno, in questo caso da Sasuke - finì lei
- Naruto però non è te - disse lei - devi capire com’è il tuo paziente come persona, e soprattutto, prima di dargliela… - la interruppi
- INOO - gridai, arrossendo
- cosa? - le scappò da ridere - va bene… prima di fare qualcosa - si corresse lei - devi capire perchè è qui perchè lo sai benissimo che è rischioso! Non è il familiare di un paziente, una persona in visita, ma il paziente stesso che ha contratto una malattia che ancora non riesci ad identificare -
Ino aveva ragione, non potevo permettermi neanche un bacio, se fosse scappato, non in quelle circostanze, sarebbe stato troppo pericoloso.
- il fatto è che non credo che lui voglia qualcosa oltre al sesso - disse, guardandomi piedi - allude sempre a quello, e io non voglio una cosa del genere, e poi… - rifiatai - colpo di fulmine… lo conosco da 4 giorni - ribattei
- ok, fantastico - dissi, rassegnandomi - e ora con che faccia torno da lui come suo medico curante? - feci
- cerca di essere professionale e di stare attenta, se dovrà sbocciare qualcosa anche da parte sua: fuori dall’ospedale, e post guarigione - disse Ino, molto chiaramente
Ero completamente d’accordo con le parole della mia amica, quindi cambiò argomento.
- e per l’altra questione? - iniziò lei - come stai? -
- bene - feci, abbassando gli occhi al pavimento
- Sakura, lo so che è difficile, ma non puoi andare avanti se non lo affronti - disse lei
- affrontare cosa? - dissi - è stata colpa mia! Tutta colpa mia! - dissi, le lacrime agli occhi
- lo sai che non è così, c’erano poche speranze in qualunque caso, ed i familiari lo sapevano -
- se io non le avessi dato quegli anti-trombociti, sarebbe ancora viva - replicai, una lacrima mi rigò il viso
- no, invece, anche Kakashi te lo ha detto - replicò lei - era rischioso, ma era l’unica cura che potevi avanzare - disse, prendendomi una mano - le hai dato una speranza di cura invece che stare a non fare nulla aspettando l’inevitabile, te ne erano grati anche i suoi familiari -
Cercai di convincermi che era così, anche se l’idea di non aver potuto fare nulla per salvare la vita di quella ragazza, poco più grade di me, mi faceva stare malissimo. La prima cosa che Kakashi mi disse fu: “stacca le tue emozioni dal lavoro perchè quando succederà che non riuscirai a salvare qualcuno, farà meno male; perchè la verità è che non ci si abitua mai, non importa quante volte succede, non sarà mai una cosa che supererai facilmente, e non ti puoi distruggere dietro ad essa”. Ricordo ancora le sue parole esatte, ed io cosa faccio? Mi innamoro di un mio paziente, devo essere proprio masochista oltre che stupida.
Asciugai le lacrime ai miei occhi, promettendo ad Ino che sarei andata avanti, quindi ringraziai la mia amica e andai a cambiarmi: il mio turno stata iniziando.
Passai da tutte le stanze ad eccezione della 4 a fare il giro visite, quindi chiesi ad Hinata i risultati dell’esame dei tessuti di Sasuke, scoprendo una cosa poco piacevole. Mi affrettai a raggiungere il moro nella sua stanza, trovandolo a guardare la televisione, che spense subito dopo aver notato il mio arrivo.
- deve visitarmi di nuovo, dottoressa? - fece - mi abbasso di nuovo i pantaloni? - disse con voce roca e sexy, ammiccando
Arrossii distogliendo il mio sguardo dal suo, non era il momento quello per fare dell’umorismo.
- ho i risultati del test di ieri - dissi - ho una teoria, ma dovremo fare un altro esame per sapere se ho ragione - finii, seria
Si era fatto più serio anche lui, osservandomi, impotente.
- cosa? - chiese
Chiusi la porta, prendendo una sedia e accostandola accanto al letto: quello che stavo leggendo dai risultati degli esami non mi stava piacendo, e avevo d’un tratto capito perché dagli esami del sangue non era emerso nulla.
- Sasuke: che tipo di rapporti sessuali hai? - chiesi, guardandolo negli occhi, arrossendo
- se vuoi ti faccio vedere, sarebbe un vero piacere - disse, ghignando
- si… - mi corressi - cioè no! - mi calmai - sono seria - aggiunsi subito - hai un partner fisso? -
- no - rispose lui
- fai sesso protetto? - chiesi, annotando le risposte che mi dava
- non sempre - disse
- ok… - me lo scrissi - frequenti mica… - mi interruppe
- se intendi i bordelli, si, li frequento, anche se ho smesso da un mese - disse lui
- perchè? *domanda sbagliata Sakura! Come: perchè? Che ti frega perché non ci va più! Ecco cosa intendeva Naruto allora* - cercai di correggermi ma rispose prima che potessi dire qualcosa
- perchè ho chiesto di farmi trasferire qui - rispose, alludendo a me
- *cosa?* - lo guardai senza capire
- ti ho notata passando da qui per portare una cosa a mio fratello - spiegò - chiedilo al tuo amico, Naruto - disse infine
Rimasi a bocca aperta: se fosse questo il motivo per cui Naruto aveva detto che doveva stargli alla larga? Scossi la testa, mi girava, ma su quello avrei indagato dopo.
- Alcool? Droga? - chiesi
- mai drogato, ho avuto qualche eccesso di alcool ma al tempo dell’università - rispose - perchè che hai trovato? - mi chiese, impaziente
Dopo aver annotato tutto mi alzai dalla sedia, riportandola dove la presi poco prima.
- ti devo fare un ultimo esame prima - dissi, facendo per uscire dalla stanza
- aspetta - disse lui
Vidi il suo braccio oltre la mia testa che teneva bloccata la porta, spaventandomi; mi fece girare di forza, sbattendomi contro l’uscita della stanza, chiusa. I nostri visi erano vertiginosamente vicini, potevo sentire il suo respiro sul mio collo, più lo guardavo negli occhi, più mi ci perdevo, non capendo più neanche dove fossi. Sasuke stava accorciando le distanze, ma io sapevo che non avrei potuto concedere neanche un bacio, non potevo rischiare! Non fui abbastanza forte. Le nostre labbra si toccarono dando inizio ad un bacio appassionato, la cartella con i fogli mi sfuggì di mano, riversandosi a terra, sentii le mani di Sasuke passare dai miei fianchi al mio sedere,sollevandomi una gamba, portandola all’altezza della sua vita, le mie mani sprofondavano nei suoi capelli, morbidi, mentre le nostre lingue di intrecciavano e si esploravano.
Ebbi la forza di fermare quel bellissimo bacio, anche se pentendomi, avevo già rischiato troppo, lo guardai negli occhi, colma di desiderio, sentendo chiaramente anche la sua erezione contro il tessuto dei miei pantaloni: meno male che avevo messo i pantaloni quel giorni invece della gonna com’ero solita fare. Quanto sarei voluta andare oltre, quanto lo bramavo con il corpo, ma non potevo.
- aspetta - dissi in un sussurro - abbiamo rischiato troppo - feci
Lui mi lasciò andare, raccogliendo i fogli da terra, che gli strappai prontamente di mano.
- dimmi che succede - fece, mettendomi il braccio oltre la testa, avvicinandosi nuovamente
- ti prescrivo un altro esame, sarà la prova del nove - dissi, con la voce ancora colma di desiderio
Sasuke si distanziò, tornando al letto, permettendomi di uscire dalla stanza: mi diressi di corsa in bagno, dovevo calmarmi e pensare a cosa fosse appena successo.
**************************
Ciao a tutti :D
Buonasera con il quarto capitolo! Mi sa che
dovrò ad un certo punto alzare l'asticella veramente al rosso ^^"
Questo capitolo mi è piaciuto particolarmente da scrivere, ma il mio preferito deve
ancora arrivare >.<
Vi chiedo se potete lasciarmi qualche recensione, così che
possa avere un riscontro e potermi migliorare,
ci tengo molto a sapere la vostra opinione :D
Detto questo vi ringrazio tanto per seguire la
mia storia :D Vi mando un saluto ed un abbraccio a tutti, e al
prossimo capitolo, ciaooo :D
Talitha_love