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Autore: LadyHeather83    17/02/2021    1 recensioni
Marinette si trova in coma, dopo una brutta caduta durante l'allestimento della recita di fine anno.
Durante il suo risveglio, avrà una brutta sorpresa: non riesce a trovare Tikki, le foto di Adrien appese in camera sua, non ci sono, ed in più la madre le dà una notizia sconvolgente, dovrà servire al catering di fidanzamento di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi.
Riuscirà a portare tutto alla normalità?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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REALTA’ PARALLELA

*

Capitolo 14 – Cancellare

*

La brezza primaverile investì il suo viso facendole socchiuderle gli occhi per bearsi di quella pace, anche i suoi capelli legati nella solita coda, venivano mossi a ritmo.

Nonostante fosse il mese di maggio, il sole splendeva alto in cielo, così Chloè ne approfittò per una prima tintarella, ovviamente usando la protezione cinquanta, non poteva rischiare di ustionare quella pelle nivea.

Si accomodò in costume da bagno giallo a righe nere, nel lettino a bordo piscina, dove era già stato precedentemente sistemato un asciugamano bianco dal suo valletto, aspettando le sue ospiti.

“Jean Tod, avvisami quando arrivano le mie amiche” Incredibile come in tutti quegli anni di servizio, la viziata figlia del sindaco non aveva ancora imparato il suo nome, e si meravigliava nonostante il suo carattere da signorina so tutto io, avesse delle amiche che le volevano bene.

Forse doveva avere qualche qualità che lui ignorava.

“Certo, madamoseille” Si congedò con un inchino, e con la solita riverenza che era solito a riservarle, ma dentro invece urlava e avrebbe tanto voluto mandarla a quel paese.

Abbassò le spalline in modo da non doversi ritrovare con delle antiestetiche righe bianche sulle spalle, se mai la melanina si fosse attivata sotto tutta quella coltre di crema.

Anche Alya era stata invitata a quello che aveva intitolato come tintarella party, e presto sarebbe arrivata anche Marinette, erano loro le amiche di cui attendeva la visita.

La corvina si era sfregata le mani, quella sarebbe stata l’occasione perfetta per rivangare vecchi discorsi, che a quanto pare il suo alter ego, le aveva fatto passare liscio.

Amica di Chloè Bourgeois? Anzi migliore amica? Ne in questo e ne nell’altro mondo, non poteva esistere amicizia tra quelle due, anzi secondo Marinette non poteva essere amica di nessuno quella ragazza se continuava a tenere quel carattere da snob saccente.

Per ripristinare l’ordine naturale delle cose ed avere una chance per tornare nel suo mondo, avrebbe dovuto mettere fine a quell’amicizia?

Ben venga e aveva sicuramente un motivo per farlo.

Bussò alla porta della sua camera, attendendo che il cameriere le venisse ad aprire.

Bonjour, madamoseille Dupain-Cheng. La signorina Bourgeois l’attende in piscina”. Le fece un inchino e segno con il braccio di entrare.

“Grazie mille Jean”. Per fortuna qualcuno ricordava ancora come si chiamava.

Marinette raggiunse la bionda a bordo piscina.

“Ciao Chloè” La salutò accomodandosi si un lettino.

L’amica aprì un occhio per accertarsi di aver captato la voce esatta “Marinette, ciao, benvenuta”.

“Ciao, Chloè” Le si parò davanti facendo schermo con il suo corpo e togliendole tutto il sole.

Marinette, tesoro, ti puoi spostare? Altrimenti non riuscirò ad abbronzarmi”.

“E allora? Tanto sei sempre dello stesso colore.” Fece acida.

La bionda aprì gli occhi, e la guardò stranita, non era da lei rivolgersi in quella maniera, di solito era molto pacata e servizievole.

“Sei sicura di stare bene?”

“Mai stata meglio, Chloè…

“Ho saputo che ti sei lasciata con Luka, se vuoi parlarmene, lo sai che ti ascolto.” Cercò di capire che cose le stesse succedendo, e magari era proprio a causa della rottura con il chitarrista a farla agire in quella maniera.

“Vedo che lo hai saputo…cos’è? Si è infilato già nel tuo letto?” Le alitò nel volto.

“Non ci hai ancora perdonato…

“No, direi di no” Lo disse, ma in lei non albergava nessun ricordo di quel tradimento, stava solo immaginando a come potesse sentirsi se una delle sue migliori amiche e il suo ragazzo fossero andati a letto insieme alle sue spalle.

Era furiosa.

E avrebbe riversato quella rabbia su quel bel faccino perfetto che si ritrovava.

“Senti, Marinette, ti ho già detto che mi dispiace. Eravamo ubriachi e lui pensava che fossi te” Cercò di giustificarsi.

“E tu non lo hai rifiutato”.

La bionda aveva scosso la testa “Non mi ricordo molto di quella serata.” Poi abbassò lo sguardo, si vedeva che le dispiaceva, ma sapeva anche che Chloè Bourgeois avrebbe fatto di tutto per tirare l’acqua al suo mulino.

Le piaceva Luka, le era sempre piaciuto, e quella maledetta volta, aveva solo colto l’occasione per entrare nel suo letto.

Non  lo avrebbe saputo nessuno, se non fosse stato per Marinette che era entrata in casa sua per una colazione romantica.

Io…

Chloè, non meriti la mia amicizia, anzi, non meriti quella di nessuno. Sei una persona viscida e meschina, tra le più cattive che abbia mai incontrato. Da oggi in poi non saremo più amiche.” Le aveva vomitato addosso tutta la frustrazione di anni e anni, come se davanti a se aveva la Chloè della sua realtà.

Aveva girato i tacchi e se ne era andata, lasciando Alya interdetta che era riuscita ad ascoltare tutto quanto.

Marinette…” Aveva provato a fermarla.

“Lasciami sola, Alya”.

*

Papillon era alla ricerca della sua vittima perfetta.

Akumizzando la signorina Bourgeois, avrebbe fatto venire allo scoperto Lady Bug e Chat Noir, per loro il richiamo della giustizia sarebbe stato forte e impossibile da ignorare.

“Vola da lei mia piccola akuma, ed oscura il suo cuore” Il malvagio Papillon aveva liberato una sua farfalla avvelenata, per insinuarsi dentro gli occhiali sa sole di Chloè.

“Ciao, Chloè, o dovrei dire Ereser, io sono Papillon. Ti dono il potere di cancellare nei cuori delle persone l’amore, e di poterti vendicare di chi ti ha spezzato il cuore, in cambio dovrai portarmi i miraculous di Lady Bug e Chat Noir”.

Alya era sconvolta, vedeva la sua amica in uno stato di tranche, con un ghigno sadico dipinto sul volto, cercava di smuoverla e di scuoterla leggermente per le spalle, sperando riprendesse conoscenza.

“Al tuo servizio, Papillon” Poi venne avvolta da una nuvola viola e nera e trasformata nel super cattivo chiamato Eraser.

I suoi capelli divennero bianchi e della consistenza della gomma da cancellare, bastava allungarli e toccare le persone per eliminare in loro l’amore che provavano per qualcuno.

E a fermare quell’ammasso informe in testa, i suoi fedeli occhiali da sole che nascondevano la malvagia akuma.

Il suo costume da bagno, si era trasformato in un paio di jeans neri e maglietta a righe bianche e nere.

Saltò dall’ultimo piano, atterrando all’ingresso dell’Hotel Le Grand Paris intatta.

Chloèèè!” Urlò Alya tentando di prenderla, ma senza riuscirci, poi prese di corsa il telefono e chiamò Marinette, perché, mentre si lanciava nel vuoto, aveva gridato il suo nome, ed era nella direzione di casa sua che stava per andare.

“Che c’è Alya?” Chiese scocciata, sicuramente l’aveva chiamata per cercare di farla ragionare.

Chloè…è posseduta, si è trasformata in qualcosa, è caduta dal palazzo…sta venendo da te” Biascicò una serie di frasi sconnesse e alle orecchie di meno esperti, sarebbero risultati senza alcun senso logico, ma non per lei, non per lei che combatteva Papillon da tempo immemore.

“Va a casa Alya, io saprò cavarmela” E senza darle tempo di replicare, riattaccò il telefono, era quasi arrivata alla pasticceria, e si fiondò in un vicolo vicino e buio.

Tikki, trasformami”.

*

In un batter d’occhio, era diventata Lady Bug, e tra un guizzo e l’altro sopra i tetti di Parigi, era quasi arrivata a raggiungere Chloè.

Seguì la serie di persone immobili e trasparenti che si ergevano come statue di ghiaccio sui marciapiedi delle vie principali.

Si avvicinò ad una per vedere meglio chi fosse, le sembrava di conoscerla.

“Sai chi è?” Chiese una voce sensuale alle sue spalle.

C-chat Noir! Tu uno di questi giorni mi farai fare un infarto”.

“Oh no Milady, non potrei mai rovinarti quel bel cuoricino che ti ritrovi. Posso solo fartelo battere più velocemente se me lo permetterai” Tentò un bacia mano a vuoto.

“Esatto, e l’infarto è uno dei motivi” Incrociò le braccia, cercando di fare l’offesa, anche se in realtà quel gattone le stava facendo si battere forte il cuore, ma per altri motivi.

Cercò si scacciare via l’immagine di Adrien e di pensare di avere solo Chat Noir davanti, di non conoscere la sua identità, ma non era di certo semplice.

“Vedrai che un giorno cambierai idea”.

Eccome se aveva ragione, ma non poteva dirgli che sapeva benissimo chi si nascondeva dietro la sua maschera, o chi era lei in realtà, non si conoscevano nemmeno molto bene, si erano ritrovati a parlare una volta sola e l’altra era rimasta solo abbracciata a lui, non dicendo niente, solo il suo gesto aveva parlato per lei.

Mmm lo vedremo” Le piaceva giocare in quel modo con lui, e ora che sapeva con chi in realtà aveva a che fare, la cosa era ancora più intrigante e le sue battutine, stavano prendendo una piega diversa, proprio come si stava facendo in strada in lei, il timore che si facesse male seriamente.

Non che prima non provasse questo sentimento nei suoi confronti, ma sapere che c’era Adrien dietro la maschera di Chat Noir, era tutto così strano, le sembrava persino inverosimile.

“Attenta!” Il gattone riuscì con un balzo a proteggere la sua partner roteando il bastone e respingendo un suo attacco, evitando che l’amore dentro il suo cuore, venisse cancellato ed evitando che si trasformasse in una statua trasparente.

G-grazie, Chat Noir” Balbettò sentendosi immediatamente una stupida per essersi fatta sorprendere così.

“Di niente. Avresti fatto lo stesso per me” Ammiccò aiutandola ad alzarsi, per poi correre a nascondersi dietro una macchina rossa parcheggiata.

“Non dubitarne mai” Gli sorrise, e quel gesto lo fece avvampare e battere il cuore ancora più velocemente.

“Ecco una persona innamorata!” Urlò Eraser captando l’amore di Chat Noir, che l’attirava come una falena dritta verso una fiamma.

Lady Bug inveì contro di lui, alterata perché si erano fatti scoprire, e senza prima mettere in atto un piano “Puoi tenere a bada i tuoi sentimenti per cinque minuti?”.

Balzarono in un altro nascondiglio, un vicolo stretto, e andarono a nascondersi dietro dei cassonetti.

“Colpa tua, milady”.

Non aveva il coraggio di replicare Lady Bug, lui lo guardava con quegli occhi colmi d’affetto.

“Non è il momento di litigare” Disse riacquistando un attimo di lucidità e calma. “Piuttosto, come la sconfiggiamo?”.

Chat Noir si mise a pensare, non era molto esperto in queste cose. “Forse usando un po’ di fortuna?”

“Giusto. Lucky Charm” Tirò in aria uno yo-yo e ne uscì fuori una penna e un foglio di carta. “Mi prende in giro? E che dovrei farci, la lista della spesa?”.

“Io la userei per scriverti una lettera d’amore, milady”.

Lady Bug ebbe un lampo di genio “Bene, allora inizia a scrivere” Gli passò gli oggetti.

“Scherzavo!”

Ereser cancella i sentimenti d’amore, quindi lei dovrebbe esserne priva, se le scriviamo qualcosa che poi leggerà, il suo cuore dovrebbe riempirsi d’amore e indebolirla. Credo che la sua akuma si trovi negli occhiali da sole”.

“Ottima intuizione, come sempre” Chat Noir prese il foglio e la penna ed iniziò a scrivere, Lady Bug cercò di sbirciare, ma lui balzò poco distante, celando quelle parole.

Appallottolò poi la carta e la lanciò in mezzo alla strada.

“Ora dovremo attirarla nella nostra trappola”.

“E come pensi di fare?”

“Stai al gioco” Ammiccò prendendolo per mano ed uscendo dal vicolo.

“Che vuoi dire stai al gio…” Non finì la frase che Lady Bug gli stampò un tenero e dolce bacio sulle labbra.

*

continua

 

  
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