Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: smokelife11    20/02/2021    0 recensioni
Elisa e Mattia tutto si aspettavano dalla vita tranne ritrovarsi sposati a 18 anni. Costretti a una convivenza forzata, i due imparano a conoscersi poco a poco. Ma cosa succederà quando Elisa conosce Francesco e scoprirà che Mattia è sempre stato fidanzato?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vista la decisione di Elisa, Laura si era affrettata a preparare tutto nei minimi dettagli.
Elisa si sentiva sotto pressione, di lì a pochi giorni sarebbe dovuta andare a vivere con un ragazzo che non conosceva, in una casa e in una famiglia non sua. Avrebbe perso la sua indipendenza.
Ma la sua famiglia avrebbe avuto un assegno mensile con cui avrebbero potuto prendere un appartamento in affitto, e lasciare così la casa dei nonni, e comprare la bambola che Sara tanto voleva.
Laura aveva affittato la sala per la cerimonia e aveva incaricato uno wedding planner di organizzare tutto al meglio.
Voleva fare una cerimonia in grande, invitare quanta più gente poteva e far sì che quelle nozze venissero ricordate come le migliori per molti anni.
A Elisa tutto ciò faceva solo crescere l'ansia: lei, da piccola, aveva sognato di sposarsi in una piccola chiesetta di campagna, con solo i parenti più stretti e passare una giornata con le persone che amava.
Nella lista degli invitati del suo matrimonio invece, a stento riconosceva il nome dei suoi genitori.
Un pomeriggio Laura non volle sentire scuse , la trascinò con se a fare compere. Più in particolare a comprare il vestito da sposa.
Fosse per Elisa si sarebbe messa il primo che le fosse capitato per le mani, ma anche se era un matrimonio combinato per Stefania, la madre di Elisa, era pur sempre il matrimonio della figlia.
Entrarono in una boutique che aveva l'aria di essere frequentata da persone di un certo rango. E lei si sentiva fuori posto.
Per il resto della sua via si sarebbe sentita così?
-Laura sei sicura che devo comprare il vestito qui?-
Chiese un tantino intimorita dai prezzi.
-Certo!- vide che stava fissando il cartellino di un vestito e aveva gli occhi fuori dalle orbite.
Si avvicinò alla ragazza facendo risuonare i tacchi sul pavimento in marmo.
Le accarezzò dolcemente una spalla.
- Elisa, non preoccuparti per il prezzo., penserò a tutto io-
Elisa annuì nonostante non fosse convinta, non voleva dipendere da loro.
Passò la mano sui vestiti, Laura gliene mostrò qualcuno, ma erano troppo scollati o troppo elaborati.
Lei voleva un vestito semplice ma che la facesse sentire donna.
-Questo?- chiese Laura. Elisa si voltò con già la parola no sulle labbra quando vide ciò che Laura aveva in mano.
Era un vestito dalla linea dritta, ricamato sulla schiena con del pizzo e me maniche cadevano morbide. C'era un piccolo strascico non troppo esagerato.
Era lui!
Annuì con vigore e afferrò l'abito.
Una commessa la accompagnò in una cabina e l'aiutò a indossare l'abito.
Quando uscì, ancora non si era vista allo specchio, ma a vedere la faccia della futura suocera, quel vestito doveva caderle un incanto.
Salì su una piccola pedana e guardò il suo riflesso.
Per un attimo si dimenticò di essere in un atelier e che quell'abito valeva il doppio degli stipendi di due lavoratori medi. Dimenticò che stava per sposare uno sconosciuto.
C'era solo lei, lei e quel magnifico vestito.
Per un momento si sentì una sposa e immaginò quella stoffa così morbida avvolta al braccio del padre mentre camminava per la navata.
-Oddio sei bellissima!- esclamò Laura facendo risvegliare la ragazza dal suo sogno a occhi aperti.
Elisa sorrise debolmente e tornò a guardarsi allo specchio.
-Credo sia lui- lisciò la stoffa dell'abito e passò la mano sui ricami.
Laura acquistò quel vestito e si raccomandò con le sarte di farglielo avere in tempo.
Laura uscì dalla boutique più soddisfatta che mai, Elisa sempre più convinta di star fecendo un errore.
La ragazza se ne stava andante ma Laura la afferrò per il giubbotto e le propose di andare a prendere qualcosa al bar.
Il bar era poco distante dalla boutique, Elisa non c'era mai stata ma aveva sentito parlare che servivano caffè in tazze di porcellana dell'Ottocento. Decisamente non un bar che la ragazza era solita frequentare.
Si sedettero a un tavolino all'esterno. Tutto intorno a loro clienti che bevevano il tè con il mignolo alzato.
Elisa si sentiva fuori luogo. Non era abituata a stare in posti del genere.
-Prendi un tè?- chiese Laura che nel mentre attirava l'attenzione del cameriere per riferire l'ordine.
-No, grazie. Preferisco un caffè - Un buon caffè era ciò che veramente serviva a Elisa, con la faccenda del matrimonio erano ormai giorni che non chiudeva occhio.
-Un tè deteinato e un caffè – Il cameriere segnò  l'ordine e entrò dentro il locale per poi riuscire poco dopo con due tazze colme di liquido fumante.
Laura avvicinò la tazza alle labbra e ne bevve una lunga sorsata, Elisa girò il cucchiaino nella tazzina.
Laura stacco d'improvviso la tazza dalle labbra –Eccolo-Elisa alzò lo sguardo e lo vide arrivare.
Aveva visto Mattia solo una volta. Era andata a prendere sua sorella come tutti i pomeriggi da un anno a quella parte.
Lui era lì, appoggiato alla portiera della sua microcar, molto di moda in quel periodo , era con sua madre e stavano parlando di un ricevimento che si sarebbe tenuto quel week-end , uno dei tanti a cui la famiglia partecipava.
Elisa pensava che fosse il ragazzo più bello che avesse mai visto: era alto, caratteristica per lei fondamentale  visto il suo metro e settanta, aveva i capelli mori che ricadevano morbidi sulla fronte, gli occhi piccoli e lievemente allungati color nocciola, vestiva sempre di nero  e aveva l'aria da duro nonostante la madre lo descrivesse come un ragazzo dolce ed educato, ma erano in pochi a crederci.
Poco tempo dopo fu arrestato e Elisa non lo vide più.
In paese c'era un solo istituto superiore ma la madre aveva preferito mandarlo in un istituto fuori città perciò era lì che passava la maggior parte del suo tempo.
Mattia si avvicinò al tavolino, fissò Elisa da testa a piedi poi si lasciò cadere sulla sedia.
Tutti intorno a loro li fissavano, e mentre la ragazza si sentiva un po' troppo osservata, Mattia si sentiva a suo agio, era ormai abituato a essere squadrato da tutti.
-Mattia ti presento Elisa-
Il ragazzo fece un cenno del capo.
-So chi è. Non parlano d'altro in paese.
Quindi tu sei quella che mi dovrebbe incastrare?-
Elisa non rispose si limitò a abbassare lo sguardo e fissarsi i pantaloni scuciti.
-Ma che è muta?-
-Mattia, per favore. Sii gentile con lei- lo intimò la madre.
-Vado un attimo in bagno- Laura si alzò  lasciando così i ragazzi da soli. In realtà non aveva bisogno del bagno, voleva solo che i ragazzi stessero un po' da soli.
Sperava di aver visto giusto su quella ragazza e che il figlio imparasse a prendersi delle responsabilità e magari mettere la testa a posto.
Sapeva che obbligare una ragazza a sposarlo era una forma di ricatto, ma in fondo era a fin di bene.
La famiglia di Elisa avrebbe avuto dei soldi con cui crescere una bambina nel pieno delle forze senza farle mancare niente.
Certo però lei aveva pensato al figlio e alla sorella di Elisa ma chi ci avrebbe pensato a lei?
Intanto i due ragazzi rimasti soli al tavolino non aprivano bocca. Si stavano studiando, cercavano di capire che razza di persona era quella con la quale stavano per andare a convivere.
Inconsapevolmente stavano pensando le stesse esatte cose.
Anzi la stessa identica cosa: potremo divorziare?
-Dì di no-
-Cosa?- chiese Elisa risvegliandosi dai suoi pensieri.
-Devi dire di no- ripeté il ragazzo.
-A cosa scusa?-
-Ma sei stupida? Quando il prete dirà vuoi tu prendere tizio come marito... Tu devi dire no!-
-E per quale motivo, scusa?-
-Perché io non ti voglio sposare-
-E allora dì tu di no!-
-No, mia madre me ne darebbe le colpe... Mentre se ti rifiuti tu tutti penseranno che non te la sei sentita-
-Allora non ci siamo capiti: io ti sposo non perché voglio stare con te, ma per dare una vita migliore alla mia famiglia.-
-E allora vedi di raggirare qualche altra famiglia-
-Guarda che è stata tua madre a venire da me, non il contrario-
Elisa si alzò dal tavolino e corse via.
Cosa sarebbe successo se avesse veramente rifiutato?
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: smokelife11