Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ladypink88    20/02/2021    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Laura non era del tutto lucida mentre afferrava la mano di calda di Manuel e lo portava verso casa sua.
Mentre erano nell’ascensore agì d’impulso un’altra volta e lo baciò.
Lo baciò con passione, intensità e coinvolgimento.

Manuel si sentiva in difficoltà.

Era in preda a sentimenti contrastanti : da una parte il desiderio di lei cresceva ogni secondo di più, dall’altra la consapevolezza del tormento interiore della ragazza lo frenavano.
Era assolutamente consapevole della fragilità di Laura. E anche se la desiderava ardentemente, non voleva fare altri errori.
Si chiese se la puffa fosse realmente consapevole di ciò che stava facendo, l’aveva sempre vista come una bambolina un po’ fragile che avrebbe potuto spezzarsi da un momento all’altro.
Ma in quel preciso istante stava scoprendo un lato della ragazza che non conosceva.
Stava venendo fuori la donna, l’amante.
La passione.
E desiderava proprio lui.
Arrivarono davanti alla porta dell’appartamento e lei l’aprì molto velocemente.

Una volta dentro la ragazza ebbe l’accortezza di accendere solo la lampada del salotto.
Ancora una volta, prese per mano il ragazzo e lo condusse verso il salotto.

Si sedettero.

Manuel non riusciva più a tenere dentro i suoi pensieri e ancora una volta chiese :
“ Laura, ascolta, so che abbiamo discusso, ma non è assolutamente necessario farlo adesso. Non devi in alcun modo forzarti.”
La puffa sorrise. Non si era mai resa conto fino a che punto Manuel si preoccupasse per lei. Aveva dato tutto per scontato.
Ma adesso era giunto il momento di cambiare le cose. Sarebbe stata chiara e onesta con lui. O almeno avrebbe fatto del suo meglio per farlo.
Gli strinse la mano e si avvicinò ancora una volta al suo orecchio e gli sussurrò:
“ Comprendo appieno le tue perplessità, tuttavia, dimmi, i baci che ci siamo scambiati prima ti sembravano forzati?”
“ No affatto.” Ammise lui.
“ Anche se non riesco ancora a capire cosa succede nella mia testa, tutto quello che posso dirti è che con te va bene. Con te mi sento me stessa.E anche io ti desidero. Credimi Manuel, ti prego!”.

Per Manuel le parole ora non erano più necessarie.
Aveva compreso . Lei era stata più che chiara e le credeva.
Le mise una mano dietro al collo e la baciò.
Uno di quei baci che lasciavano senza fiato.
La dolcezza aveva lasciato spazio ad una passione avvolgente e ansimante i baci di Manuel erano passati dalla bocca al collo.
Indugiando solo un momento lui le tolse il maglioncino che lei indossava e rimase sopraffatto dalla sua bellezza : quel reggiseno a balconcino in pizzo bianco, quei seni così sodi lo mandavano fuori di testa.
Le sfilò con leggiadria il reggiseno e la fece sdraiare sul divano. Le baciò i seni, giocò con i suoi capezzoli.
Laura era in preda ad un turbinio di emozioni fortissime. Da un lato credeva che ciò che stava vivendo fosse un sogno surreale , dall’altro era consapevole che era esattamente ciò che voleva da tempo, solo che non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo soprattutto a sé stessa.
Manuel continuò a baciarla e ad esplorare il suo minuto, ma splendido corpo, arrivò alla zona del basso ventre e poter toccare e assaporare quel ventre piatto lo mandava fuori di testa.
Con non poco indugio slacciò i jeans della ragazza guardandola e lei gli sorrise in gesto di assenso e complicità.
Le mutandine in pizzo che indossava erano coordinate con il reggiseno in pizzo che le aveva sfilato poco prima.

Si tolse a sua volta i vestiti e iniziò a baciare la sua parte intima da sopra gli slip.
La sentì gemere di piacere.
Ogni suo gemito , ogni suo sorriso, il suo sapore, ogni cosa di lei lo mandava fuori di testa e aveva paura che se da lì a poco lei si fosse tirata indietro avrebbe fatto una fatica immensa a non perdere il controllo.
Con estrema cautela le sfilò gli slip….
Avvicinò il viso al suo e le sussurrò:
“ Sei splendida, molto più di quanto non mi potessi immaginare” e con dolcezza la baciò.
Piano piano il suo membro entrò in lei.
Cercò di essere il più delicato ed attento possibile e non gli sfuggì un piccolo urlo di dolore che scappò alla ragazza quando sentì che era completamente dentro.
La loro danza dell’amore iniziò . Dapprima lenta e delicata, poi sempre più incalzante e appassionata.
Lui non smetteva mai di baciarla e di darle piacere, lei sorrideva e si lasciava trasportare.
Ad un certo punto lei emise un gemito di piacere che portò il biondino al culmine dell’eccitazione e a quel punto non riuscì a trattenersi.
Entrambi erano stremati e intrisi dei loro sapori.
Lui prese una coperta che era giusto al lato del divano e la mise sopra di loro che si addormentarono così, nudi e abbracciati, dopo aver unito per la prima volta le loro anime ed i loro corpi.
 
***

Il sole penetrava dalla finestra del salotto dell’appartamento di Laura.
La tapparella era stata abbassata solo per tre quarti e il sole birichino aveva inizato a far notare la sua presenza sostituendosi alla curiosa luna.
La ragazza aprì gli occhi.
Il salotto di casa mia. Che strano…”
Un ciuffo biondo le ricadde sul viso.
Si girò e vide Manuel che si era addormentato dopo quello che era successo la sera prima.
Sorrise.
La stava abbracciando anche mentre dormiva e l’aveva coperta in modo da non farle prendere freddo, mentre probabilmente quello che aveva preso più freddo quella notte era stato lui.

La puffa si alzò con estrema cautela e abbassò totalmente la tapparella. Sapeva quanto Manuel fosse sensibile alla luce quando dormiva e non voleva svegliarlo. Con la stessa attenzione lo coprì e andò un attimo in cucina sincerandosi di essere silenziosa il più possibile.
Portò con sé i suoi vestiti e si rivestì.
Diede un’occhiata all’orologio.
Erano le 6 del mattino.
Accipicchia sono le 6 del mattino!” pensò.

Ma si ricordò anche di non aver preso le maledette la sera prima, e per non averle prese dormire anche solo cinque ore era decisamente un successo.
Si preparò un bel caffè forte. Ne aveva bisogno.
Mentre lo sorseggiava guardando la città alle prime luci dell’alba si rese conto dentro di sé di provare una profonda gioia.

Mai prima di allora si era sentita così felice e grata alla vita.
Aveva l’amicizia di Serena e Silvia e l’amore di Manuel.
Non si era mai sentita così ricca.

Decise che sarebbe scesa al bar sottocasa per prendere la colazione per lei e per Manuel.
Per una volta avrebbe fatto lei una sorpresa a lui.
Scese nel bar sottocasa e in men che non si dica avrebbe preparato due cappuccini.

“ Mi sa però che mi toccherà aspettare! Quel dormiglione…”
“ Buongiorno puffa!” spuntò Manuel dalla porta della cucina, indossando solo i jeans ancora a dorso nudo.
Laura lo guardò e non potè fare a meno di fissarlo e di pensare quanto fosse bello e desiderabile.
Arrossì.

Lui la abbracciò e le sussurrò all’orecchio :
“ Allora chi sarebbe il dormiglione?”
“ Oggi escluso, di solito lo sei. Non mi aspettavo che ti saresti svegliato così presto. Entrava troppa luce nella stanza?” si sincerò lei.
“ No affatto! Sarei andato avanti a dormire per ore, ma ieri prima di…. “ si interruppe un attimo.
“ Ecco prima di vederci avevo deciso che stamattina mi sarei alzato presto per andare ad allenarmi in piscina e… “
Lei lo interruppe.
“ In piscina? E le lezioni te le sei forse dimenticato?”
“ No affatto! Ma ho deciso che andrò solo un paio di volte a settimana  in università a seguire i corsi che mi interessano e che ritengo davvero utili. Sono davvero troppo indietro con lo studio per frequentare corsi che non ritengo importanti.”

Laura era stupita. Non aveva mai sentito Manuel parlare con tanta serietà.
“ Quindi vuoi studiare da casa? Ma come farai con gli appunti delle materie che non abbiamo in comune? Non frequentiamo lo stesso indirizzo di specializzazione.”
Si preoccupò lei sentendosi responsabile.
“ Non ti preoccupare puffa. Ho un amico che mi aiuterà a recuperare gli appunti dei corsi che non riuscirò a frequentare, ed in ogni caso posso sempre rimodulare il tutto se lo ritenessi necessario”.

Le sembrava serio e determinato. Laura non ebbe nulla da ridire.
“ Quindi oggi non verrai a lezione ?” chiese con voce un po’ malinconica.
“ No puffa, non verrò. Ma che buon profumino!”
 Diede un’occhiata ai croissant che Laura aveva preso e preparato su un vassoio per la colazione.
“ Dammi un paio di minuti e sarà pronto anche il cappuccino!” esclamò lei.
Mentre lei armeggiava in cucina lui le chiese da finto tonto:
“ Hai dormito bene? “
“ In realtà per non aver preso le gocce direi di sì. Devi sapere che 5 ore sono un gran risultato”.

Lui non rispose. Aveva avuto la risposta che cercava. Quella notte la puffa non aveva preso le maledette.
Non appena la ragazza mise in tavola cappuccino e brioches il ragazzo li divorò avidamente.
Dopo di che le stampò un bacio sulle labbra.
“ Sei un tesoro!”
La puffa arrossì.
“ Manuel, io credo che… “ disse assumendo un tono di voce più serio….
“ Che dobbiamo farci una bella chiacchierata io e te.” concluse lui la frase.
Sorrisero.
“ Il punto è che ci sono alcune cose che non sai, su quel diario non c’è scritto tutto e altre che non riesco ancora bene a capire nemmeno io”.
Puffa non è proprio così, io so molte più cose di quelle che pensi , ma i pezzi del puzzle li allineeremo assieme!”  pensò il ragazzo stringendo i pugni con rabbia.
Laura lo guardò preoccupata.
“ Va tutto bene? Ho detto qualcosa che non va forse?”
Lui le strinse la mano e si sforzò di rassicurarla :
“ Stavolta non sarai da sola. Ci sarò io con te. E poi, ad onor del vero, anche io ho i miei bei scheletri nell’armadio.”

Laura diede un’occhiata all’orologio. Da lì a un quarto d’ora sarebbe dovuta uscire di fretta per andare a prendere il treno.
“ Tra poco devo andare Manu. Scusami”
“ Figurati, puffa. Anzi, grazie per la colazione!”
“ Comunque , per gli appunti di economia politica non ti preoccupare, te li passerò io. Quelli di marketing chiederò a Serena.”
“ Così mi fate sentire uno sfruttatore !” esclamò il ragazzo.
“ Ma figurati! Ti scoccia se te li porto domani in serata? Stasera tornano le nostre mamme dal week-end e mi piacerebbe stare un po’ con lei!Ti va bene se ci vediamo domani pomeriggio?”
Manuel si ricordò dell’allenamento di pallanuoto. E della promessa che aveva fatto a sé stesso. D’ora in poi avrebbe pensato un po’ anche a sé.
“ Facciamo così puffa. Se ti va bene mercoledì sera andiamo a mangiare insieme la pizza e ci facciamo una bella chiacchierata. Domani proprio non posso, ho già un impegno!” esclamò lui sorridendo.
“ Va bene! E pizza sia!”.
Lui si rivestì ed entrambi lasciarono casa della puffa.

Nel momento in cui dovevano salutarsi lei si intimidì.
“ Bè…allora…. “
Lui l’abbracciò forte e la baciò.
“ Allora ci vediamo mercoledì puffa. Ti scrivo un messaggio stasera. Buona giornata!”
E si salutarono.
Lei iniziò a correre come una matta per non perdere il treno.
E lui rimase a guardarla fino a che la sua figura non scomparve in fondo alla via.
A quanto pare perdere le chiavi di casa non è poi così male” pensò tra sé e sé e si diresse verso casa deciso a portare avanti i suoi buoni propositi sullo studio in solitaria.
 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ladypink88