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Autore: CatherineC94    21/02/2021    2 recensioni
Ginny ha scoperto sin dai primi giorni insieme, che Harry possiede diversi sguardi. Ci sono momenti, quando il sole è alto in cielo e nessuna nube minaccia il suo volto che quelle pozze verdi sembrano emanare luce. Percepisce una sorta di gioia che lo invade e allora lei, con molto tatto nemmeno gli chiede cosa stia succedendo; si limita a sorridere, contagiata da quel sentimento profondo di tranquillità che non le fa toccare terra. Nei corridoi si odono solo i loro passi, ogni tanto una risata e forse gli ansiti dovuti al fiato corto. Per lei è semplice affogare, in quei momenti, nel suo sguardo ed assaporare la sua bocca; l’ha sognato per anni anche se in quel momento lei comprende che, il suo amore non ha niente a che fare con quella stupida cotta da bambina.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Ginny..'
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Occhi
 
Ginny ha scoperto sin dai primi giorni insieme, che Harry possiede diversi sguardi. Ci sono momenti, quando il sole è alto in cielo e nessuna nube minaccia il suo volto che quelle pozze verdi sembrano emanare luce. Percepisce una sorta di gioia che lo invade e allora lei, con molto tatto nemmeno gli chiede cosa stia succedendo; si limita a sorridere, contagiata da quel sentimento profondo di tranquillità che non le fa toccare terra. Nei corridoi si odono solo i loro passi, ogni tanto una risata e forse gli ansiti dovuti al fiato corto. Per lei è semplice affogare, in quei momenti, nel suo sguardo ed assaporare la sua bocca; l’ha sognato per anni anche se in quel momento lei comprende che, il suo amore non ha niente a che fare con quella stupida cotta da bambina.
Harry è sorridente, con quei capelli indomabili, la camicia sbottonata e arrotolata fino ai gomiti. Lei lo trova bellissimo, ma non lo dirà mai proprio perché non vuole fargli capire quanto sia importante ai suoi occhi.
Lui sorride sghembo, forse i suoi occhi la tradiscono, ignobili.
«Perché ridi?»  chiede Ginny, poggiando la mano ai lati del suo collo.
«Sono felice» risponde Harry schietto.
Ginny abbassa gli occhi non perché si vergogni in realtà, l’imbarazzo o la paura non fanno più parte di lei da un po’, ma solo per riuscire a trattenere l’ondata potente di calore che la sta attraversando.
Ci sono invece momenti che i suoi occhi sono tempeste oscure ed indomabili.
Ginny non ama rivivere quei giorni passati, che hanno in un modo o nell’altro segnato per sempre le loro vite. In quei momenti, ha subito così tante sofferenze che a stento la mattina riesce a riconoscersi allo specchio.  Nemmeno Harry riesce a mettere da parte quei giorni terribili, le sue afflizioni sono state indicibili; lei ricorda il profondo stato d’ansia che ha travolto il suo corpo.
Non ha ricevuto per mesi sue notizie, nemmeno qualcosa che potesse farle sapere che Harry stesse bene, che fosse vivo. Ha lottato, quasi come una mera e bieca ombra di sé stessa, solo perché non ha voluto fermarsi, nemmeno un istante e pensare.
Nella Stanza delle Necessità, il giovane uomo che ha incrociato è stato solo una flebile ombra di ciò che ha vissuto durante quelle remote giornate di sole, distorto dalla stanchezza e da un peso troppo grande per le sue spalle.
Gli occhi verdi, che sono stati amore, passione, sicurezza le sono parsi un buco nero; lei ha fatto un passo indietro, impaurita.
Per attimo, le sono apparsi chiusi per sempre quegli occhi.
Forse quello è stato lo strazio maggiore, dopo aver perso suo fratello. Ma non ha pianto in quel momento, anche se dentro qualcosa ha graffiato per ore ciò che nasconde al mondo esteriore. L’ha visto, tra le braccia di Hagrid inerme e freddo; ha ricordato subito il calore che ha emesso, stringendola.
Poi però si è svegliato, tornando da lei.
Lo sguardo che ha ritrovato, quando il rombo di trionfo ha colmato la sala è stato incrinato dalle lacrime di dolore e sollievo. L’ha osservato di rimando, facendogli capire che lei è sempre stata lì, ferma, imperterrita. Niente l’ha scostata, niente l’ha abbattuta. Solo un grido, che proviene dal profondo a volte la scuote, perché assieme all’immagine di Harry morto lei ricorda bene gli occhi vitrei di suo fratello.
 
Però, gli occhi di Harry ha scoperto che hanno molte sfumature. Se ne accorge spesso di notte, quando lo trova tutto sorridente, con lo sguardo costellato dalla dolcezza che l’osserva e le bacia ogni lembo di pelle scoperto.
«Dovresti dormire invece di fissarmi» borbotta lei, girandosi di lato e trattenendo un sorriso.
Harry ride.
«Non mi basta solo tutta la giornata, sei così bella» le dice iniziando a baciare il collo.
Ginny sente qualcosa risvegliarsi e un forte calore la trafigge con lente ondate; a quel punto si volta, i suoi occhi si fondono con quelli di Harry e le parole di schermo che vuole usare per prenderlo in giro le muoiono in gola.
In quegli istanti è semplice essere inghiottiti dal suoi sguardo, forse perché è sempre stato l’unico che lei abbia amato, oppure perché ne dipende la sua stessa vita.
«Questo è perché siamo appena sposati, prima o poi ti stancherai» ammette Ginny.
Harry sorride come al solito suo e le slaccia la veste di seta con parsimoniosa tenerezza.
Lei ha gli occhi ricolmi di lacrime di gioia quando lui la guarda come se fosse il più importante dei tesori.
Nel corso degli anni gli occhi di Harry sono diventanti ancor più gioiosi; Ginny lo ha visto emozionarsi davanti ai loro figli, alle loro piccole gioie e momenti vissuti.
«Mi chiedo solo se, anche io abbia vissuto tutto ciò con i miei genitori» ammette un po’ triste la sera, quando le tre pesti dormono e loro due sono avvinghiati sul divano del salotto.
Ginny rivede l’ombra scura che minaccia di ricomparire nei suoi occhi e carezza il volto cosparso di graffi e lividi a causa delle sue missioni.
«Si, ne sono certa» tenta Ginny.
Harry muove la testa, quasi come a scacciare l’immagine di James e Lily che ballano cosparsi da foglie autunnali davanti ad una vecchia fontana.
Per tutta la sera non lo sente più parlare di certe cose, ma lei sa che quando nudi e stremati si abbracciano uniti dai loro cuori che battono, la sua famiglia perduta ricompare davanti e lo trafigge come una lama. Per lei è difficile riuscire a sollevarlo da certe piaghe che sa bene che lo segneranno per sempre; ma tenta in tutti i modi, amandolo con ogni fibra del suo corpo.
I suoi occhi, in quegli ultimi anni si sono incatenati spesso, complici.
Lo fanno quando avvincono i loro corpi bramosi come il primo giorno, oppure quando si ritrovano in situazioni spiacevoli e vogliono scappare via.
Gli occhi di Ginny lo attendono, ogni sera assieme alla cena in cucina.
Lei riesce a capire da quelle pozze verdi cosa sia successo e con un sorriso riesce  a cambiare il suo umore.
In quel momento lo raggiunge, gli cinge le spalle e bacia quei capelli ebano che sembrano un cespuglio.
Lei lo sente sospirare e scacciare via tutti quei macigni sul cuore.
«Ti ringrazio» sussurra Harry.
Lei lo stringe più forte, abbandona la sua mente nei suoi occhi e si dice tra sé e sé che annegare nei suoi occhi è la sua felicità più grande.
 


Note.
Ciao a tutti! Questa storia è non so come nata da una domenica infinita. Spero che sia di vostro gradimento, un abbraccio.
   
 
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