100 ways to say ‘I
Love
You’
«Ieri notte ti ho sognato».
Al suono di quelle parole, Freed si trattenne a stento dallo sputare il sorso di caffè che aveva appena bevuto.
Non Mirajane, non Cana, non una qualsiasi altra ragazza. Laxus aveva sognato lui.
«E…». Freed poggiò la tazzina sul tavolo per rivolgere la sua completa attenzione ad un Laxus ancora assonnato e intento a divorare i pancake che gli aveva preparato per colazione. «…Cos’è che facevo esattamente?».
«Mi hai detto qualcosa», rispose Laxus ingoiando un boccone. «Ma non ricordo cosa».
«Oh». Freed sospirò affranto. Non che avesse sperato in qualcosa di più, naturalmente. Se solo Laxus avesse saputo che genere di sogni faceva lui sul suo Dio del Tuono, di sicuro non gli avrebbe mai più rivolto la parola.
«Solo che…», mormorò Laxus fissando un punto indefinito di fronte a sé.
Freed sbatté un paio di volte le palpebre. C’era forse qualcosa di più? Perché se c’era, lui doveva saperlo.
«Cosa?», lo invitò a continuare.
«Eravamo nudi», spiegò Laxus come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Freed temette di non aver sentito bene. «N-nudi?».
«Nel mio letto». Laxus aveva ormai abbandonato i pancake, ma continuava a evitare il suo sguardo. «Io ti stavo addosso».
«Q-quindi stavamo…?».
«Sì», tagliò corto Laxus senza esitazione.
Freed arrossì fino alle punte dei capelli, ma si impose di mantenere la calma, di respirare a fondo per rallentare il battito cardiaco, giusto quel tanto necessario per porre la domanda successiva, la più importante.
«E… ti è piaciuto?».
Laxus finalmente lo guardò, e nei suoi occhi Freed notò un insolito bagliore.
«Ho dovuto farmi una sega appena sveglio. Tu che dici?».
Freed sgranò gli occhi. Non solo Laxus aveva sognato di fare l’amore con lui, ma si era pure toccato pensando a lui, e cos’altro poteva significare se non che finalmente ricambiava i suoi sentimenti? Quel pensiero lo emozionò e lo eccitò al tempo stesso, tanto da farlo gongolare con un sorriso ebete stampato in faccia per almeno una ventina di secondi.
«Sai, questa è la parte in cui tu mi salti addosso urlando “Finalmente!”», gli fece notare Laxus con un ghigno.
E Freed, tornando improvvisamente alla realtà e ignorando il fatto che Bickslow o Evergreen sarebbero potuti entrare da un momento all’altro in cucina, non se lo fece ripetere due volte.
Note dell'autrice:
Grazie a chi segue e commenta la storia <3 Nel prossimo capitolo sfioreremo maggiormente il rating arancione ;) A presto!
#07. I dreamt about you last
night
«Ieri notte ti ho sognato».
Al suono di quelle parole, Freed si trattenne a stento dallo sputare il sorso di caffè che aveva appena bevuto.
Non Mirajane, non Cana, non una qualsiasi altra ragazza. Laxus aveva sognato lui.
«E…». Freed poggiò la tazzina sul tavolo per rivolgere la sua completa attenzione ad un Laxus ancora assonnato e intento a divorare i pancake che gli aveva preparato per colazione. «…Cos’è che facevo esattamente?».
«Mi hai detto qualcosa», rispose Laxus ingoiando un boccone. «Ma non ricordo cosa».
«Oh». Freed sospirò affranto. Non che avesse sperato in qualcosa di più, naturalmente. Se solo Laxus avesse saputo che genere di sogni faceva lui sul suo Dio del Tuono, di sicuro non gli avrebbe mai più rivolto la parola.
«Solo che…», mormorò Laxus fissando un punto indefinito di fronte a sé.
Freed sbatté un paio di volte le palpebre. C’era forse qualcosa di più? Perché se c’era, lui doveva saperlo.
«Cosa?», lo invitò a continuare.
«Eravamo nudi», spiegò Laxus come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Freed temette di non aver sentito bene. «N-nudi?».
«Nel mio letto». Laxus aveva ormai abbandonato i pancake, ma continuava a evitare il suo sguardo. «Io ti stavo addosso».
«Q-quindi stavamo…?».
«Sì», tagliò corto Laxus senza esitazione.
Freed arrossì fino alle punte dei capelli, ma si impose di mantenere la calma, di respirare a fondo per rallentare il battito cardiaco, giusto quel tanto necessario per porre la domanda successiva, la più importante.
«E… ti è piaciuto?».
Laxus finalmente lo guardò, e nei suoi occhi Freed notò un insolito bagliore.
«Ho dovuto farmi una sega appena sveglio. Tu che dici?».
Freed sgranò gli occhi. Non solo Laxus aveva sognato di fare l’amore con lui, ma si era pure toccato pensando a lui, e cos’altro poteva significare se non che finalmente ricambiava i suoi sentimenti? Quel pensiero lo emozionò e lo eccitò al tempo stesso, tanto da farlo gongolare con un sorriso ebete stampato in faccia per almeno una ventina di secondi.
«Sai, questa è la parte in cui tu mi salti addosso urlando “Finalmente!”», gli fece notare Laxus con un ghigno.
E Freed, tornando improvvisamente alla realtà e ignorando il fatto che Bickslow o Evergreen sarebbero potuti entrare da un momento all’altro in cucina, non se lo fece ripetere due volte.
Note dell'autrice:
Grazie a chi segue e commenta la storia <3 Nel prossimo capitolo sfioreremo maggiormente il rating arancione ;) A presto!