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Autore: Usagi    26/08/2009    2 recensioni
L'incontro che segnerà l'inizio di un amore profondo e di una sofferenza senza fine. I pensieri di Juliet quando i suoi occhi s'incrociano per la prima volta con quelli di Romeo segnando l'inizio del loro amore. « Questo amore darà mai frutto? »
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Romeo x Juliet

~ Noi Due ~
Un incontro del Destino

« Se solo non si fossero mai incontrati »
{Rosa}


« Dimmi Benvolio.. »
« Cosa, Romeo? » rispose lui, guardandolo, camminavano l’uno a fianco all’altro e nei corridoi del grande maniero di Neo Verona, regnava il silenzio.
« Cosa pensi che sia l’Amore? » domandò il rampollo con voce tranquilla, con sincera curiosità.
La domanda fece sorridere il figlio del Sindaco.
« Da dove viene una domanda come questa? » ribatté a sua volta Benvolio, simili domande erano cosa rara.
Romeo tuttavia non rispose e Benvolio arrossì lievemente, pensandoci per qualche istante.
Poi sollevò il capo e rispose.
« “Non avrei paura di morire se avessi quella persona accanto” » fece, trovando poi importante aggiungere ancora qualche parola « Qualcosa di così forte da farti bruciare di passione. »
 « Quindi è una cosa del genere? » riprese Romeo, poco convinto. « Allora ti sei mai innamorato? » continuò.
« Questo è un segreto! » rispose Benvolio con fare divertito, sicuramente curioso del fare di Romeo.

Prima di allora non era mai accaduto che si domandasse così esplicitamente cosa fosse l’amore. Non poteva d’altronde vantare una famiglia felice. Sua madre si era allontanata dal maniero quando lui era solo un ragazzino, per non stare con suo padre, per rinchiudersi e vivere come una servitrice della Dea. No, fra i due non scorreva amore, aveva abbandonato quella consapevolezza non appena era riuscito a capire cosa fosse successo.
Allora cos’era l’Amore?
Quel giorno era accaduta una cosa strana.
Senza sapere come e perché si era sentito in dovere di aiutare due fuggitivi. Poi quando aveva salvato la vita ad uno di questi si era reso conto che il suo braccio era così esile, ed il suo polso così sottile. Non avrebbe mai creduto che chi possedesse simili qualità potesse fare il malvivente. Avrebbe giurato che quelle fossero mani di una donna.
Romeo scosse il capo, mentre si preparava ancora una volta a dover affrontare suo padre ed Hermione. Non aveva nulla contro quella ragazza, ma il suo comportamento era così attento da sembrare addirittura finto. Addirittura quest’oggi le aveva domandato se avesse qualcosa di strano, solo perché l’aveva visto sorridere. Era una ragazza a modo, dai gusti raffinati e dalle movenze gentili, fin troppo perfetta. Proprio come avrebbe voluto suo padre.
E  con quale impeto aveva parlato quel ragazzo!
Ritornò a pensarci, udendo quasi nella sua mente le parole che gli aveva detto senza alcun timore. « Proprio il genere di comportamento che ci si aspetta da un nobile! » gli aveva urlato quasi, scaricando la tensione che forse aveva provato in quel momento.
Romeo sorrise: se solo quel ragazzo avesse saputo chi aveva di fronte, probabilmente non sarebbe stato così schietto. E questo, contrariamente a quanto aveva dimostrato in quel momento, gli aveva fatto piacere. Finalmente trovava qualcuno che gli diceva davvero la verità, non quello che avrebbe voluto sentirsi dire. Hermione era proprio come tutti gli altri: gli avrebbero detto ciò che lui avesse chiesto e ciò che lui si fosse aspettato di udire.
Cercando di distrarsi dai suoi pensieri, particolarmente confusi quella sera, si diresse verso l’esterno. Il Ballo delle Rose era già cominciato da qualche ora e la sala principale era gremita di persone: ci sarebbe stato tempo per tutti i doverosi saluti e poi, aveva avuto la fortuna di non essere ancora chiamato da suo padre. Poteva concedersi il lusso di prendere una boccata d’aria.
Quando uscì fuori, l’aria frizzantina scompigliò appena i suoi capelli e le sue vesti facendogli arrivare un buonissimo profumo.
Proprio in quel momento, vide una fanciulla, con indosso un lungo abito scarlatto correre attraverso il cortile esterno. Dalle movenze e dalla fretta, sembrava stesse fuggendo da qualcosa.
Quella ragazza attirò la sua attenzione, l’osservò avvicinarsi alla fontana e fermarsi lì, a riprendere fiato. Qualunque cosa le fosse successo sembrava davvero provata e sorpresa.
Scese le scale che lo separavano dal cortile, e si avvicinò con passo lento.
Ancora una volta gli arrivò alle narici il profumo dei fiori, ma non erano le innumerevoli rose poste all’interno della sala e per tutto il maniero, era un profumo fresco, diverso dagli altri.
Quando vide la fanciulla raccogliere qualcosa dalla fontana, capì subito da dove provenisse quell’odore.
« State bene? » Domandò, quando si fu avvicinato abbastanza per poterla osservare meglio a qualche metro di distanza.
Lei sembrò sorprendersi di essere chiamata e si voltò verso di lui.
Romeo trattenne il fiato quando la vide.
Era meravigliosa. Non aveva mai visto una tale sublime e meravigliosa creatura in tutta la sua vita. Si accorse che quella cosa che aveva sorpreso lui, aveva provocato il medesimo effetto nella fanciulla che continuava ad osservarlo senza pronunciare parola, così sorpresa, così attenta.
Il vento si sollevò, portando nella sua mente consapevolezza.
C’era qualcosa negli occhi di quella fanciulla, in quel suo modo così dolce e disarmante, che lo aveva rapito al punto da far dimenticare che cosa ci facesse in quel luogo.
Vide la fanciulla abbassare lo sguardo e gli occhi farsi tristi in un momento, fu abbastanza da farlo uscire dal suo stesso intorpidimento e desiderare con tutte le sue forze che quegli occhi non divenissero più tristi.

« “Non avrei paura di morire se avessi quella persona accanto” »
Improvvisamente, le parole di Benvolio, che gli aveva detto solo qualche ora prima, acquisirono nella sua mente, un significato diverso e nuovo. Sentì che era proprio quello che avrebbe provato se fosse morto per Amore, se avesse mai dovuto sacrificare la propria vita per la persona che avrebbe amato.
Guardando il volto di quella fanciulla, capì che cosa voleva dire Amore.

***

Ciao a tutti!
Ed eccola qui, come anticipata, la parte dedicata a Romeo.
Ho stravolto un po' - suppongo - pensando che se il nostro caro protagonista fa una simile domanda al suo più caro amico, deve esserci una ragione profonda, ragione che ho trovato modo di riscontrare solo sul fatto che non ha mai avuto una famiglia nel vero senso del termine.
In effetti ora che ci penso, la stessa cosa potrebbe essere anche per Juliet, ma si sa che le donne hanno una concezione diversa dell'amore, quindi ho preferito omettere qualsiasi riferimento alla sua discussione con William.
Forse è stato un errore, ma alla fine è comunque venuto così. ^__^
Hatori: Ti ringrazio per i complimenti che mi rivolgi! Sei davvero deliziosa ^_^ Spero che anche questa parte incentrata sul punto di di vista di Romeo ti sia piaciuta, fammi sapere!
sweetmiki: Mako-chan! Grazie per i tuoi commenti, sei davvero gentilissima! Fammi sapere cosa ne pensi anche di questa eh!

Eh beh. Credo che questa piccola raccolta si concluda qui. Non so dirvi con esattezza se ce ne saranno altre, magari su altri momenti della serie (pensavo già a scrivere qualcosa sulla scena del loro primo bacio davanti ad i fuochi d'artificio *_*), ma non vi assicuro niente.

A presto! ^_^

Usagi.

  
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