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Autore: Giana_    25/02/2021    0 recensioni
Sarah sembra una normalissima ragazza per chi non la conosce. Figlia unica, genitori poco presenti, pochi amici, un gatto Maine Coon e sta per compiere 18 anni. Nessuno sa che nasconde una parte di se. Lei ha dei poteri magici che le permettono di fare quello che vuole ma le provocano anche dolori ed incubi. Finalmente a pochi giorni del suo compleanno può avere le risposte che cerca. Perché ha questi poteri? E perché non può usarli senza soffrire? è la sola persona che li possiede?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sarah aveva passato buona parte della mattina da sola mentre i maghi si preparavano alla battaglia. Non sapendo cosa fare era finita per gironzolare nella reggia. Le stanze buie continuavano ad illuminarsi e prendere vita quando lei vi entrava. Il prato con i fiori e le farfalle continuavano a comparire. Vagando nel palazzo guidata dalla luce calda e dalle farfalle del castello, alla fine, era arrivata in una sala pressoché circolare con una scrivania al centro. Alla parete c‘erano appesi tantissimi ritratti, la maggior parte delle persone raffigurate erano estranee, anche se dalla corona che indossavano Sarah intuiva che fossero i vecchi regnanti, o meglio i suoi antenati. Guardandoli così fieri, orgogliosi e sereni Sarah si sentì prendere dal panico. Come poteva lei discendere da quelle “persone”? Non si sentiva.. regale. Ma continuando a guardare i ritratti da vicino arrivò a quello precisamente opposto alla porta, dietro alla scrivania. Ritraeva un signore anziano che stringeva la mano ad una ragazza, di poco più di 10 anni, dai boccoli biondi. Lui portava la corona mentre lei no, anche se entrambi erano vestiti a festa. Sarah guardando la ragazza la riconobbe anche se era più giovane di quella che aveva visto, era sua madre, Sophie. Dalla somiglianza Sarah intuì che l‘ uomo che le stringeva la mano fosse Re William. Osservando suo nonno da vicino si rese conto che Sarah le somigliava in qualche particolare. I capelli mossi e disordinati, gli occhi e la loro forma.. Nella sua mente sorse un pensiero. Se si somigliavano, anche se poco, nell’ aspetto forse anche lei sarebbe stata capace di regnare. Forse poteva regalare a quella gente un po‘ di pace e trovare anche il posto che aveva sempre cercato. Un posto dove nessuno l‘ avrebbe creduta strana. Doveva spodestare Alan, i ribelli avevano bisogno di lei. Forse una volta diventata regina avrebbe potuto anche avere l‘ aiuto di altri maghi per regnare, anche per impedire di commettere lo stesso errore di suo nonno con Alan. Improvvisamente a Sarah venne un piano in mente. Corse verso il giardino dove i ribelli si stavano allenando. Doveva parlare con Rosa.
 
Sarah stava di nuovo sulle spalle di Raj mentre loro e tutti i ribelli stavano volando verso la rocca oscura. Alex era vicinissimo a loro, che li controllava e sua madre era subito dietro di lui. Rosa le aveva spiegato che sarebbe stato meglio volare con Raj perché così Alex che era più grande e abile era più libero di muoversi, anche per aiutarli. In realtà, suo figlio quando aveva sentito quella frase, nella sala del palazzo reale, aveva fatto una smorfia come se disapprovasse ma poi non aveva obiettato. Davanti a loro la Rocca Oscura si stava avvicinando. Sarah potendola osservare meglio si rese conto che ogni dettaglio era stato curato per rendere il palazzo più terrificante. Un fossato di acqua scura e densa lo circondava, aveva pochissime finestre e le lance infilate nei muri completavano l‘ immagine raccapricciante. Raj volò basso lungo le mura fino ad arrivare dalla parte opposta rispetto all‘ entrata principale. Poi si fermò in piedi davanti al muro di mattoni scuri. Sarah scese e si sistemò il vestito che Rosa le aveva dato da indossare, era un vestito con una sola spallina, bianco e morbido che le arrivava fino al ginocchio. La particolarità del vestito che lo rendeva meraviglioso era che la stoffa, che sembrava tulle, era ricoperta da un disegno di rami, foglie e fiori fatto di lamina d‘ oro, o almeno sembrava fatta di quel materiale. Da quel che aveva capito Sarah tutti i vestiti che aveva indossato erano della famiglia reale e quello era stato fatto per sua nonna per il suo matrimonio con Re William.
Guardando confusa il muro davanti a se, chiese “Come facciamo ad entrare?” Rosa si fermò sopra di loro e alzò le mani coi palmi rivolti verso il muro e colpì il muro con quello che sembrava una scarica elettrica riducendone una parte in cenere. Poi come se avesse bruciato un semplice foglio di carta tornò con i piedi per terra senza battere ciglio. Sarah guardò il buco nel muro e l‘ unica cosa che riuscì a dire fu “Oh..” Rosa entrò per prima poi guardandosi intorno fece un segno a Raj. Lui prese sulle spalle Sarah e, volando sopra al fossato, entrò nel varco. Alex e altri ribelli entrarono dopo di loro, anche se una parte stava attaccando la porta principale per distrarre le guardie. Lungo le mura correva un corridoio stretto, angusto e buio, sia a sinistra che a destra. “Da che parte andiamo?” Chiese Raj guardandosi intorno. Sarah però osservando il corridoio in entrambe le direzioni decise di andare a sinistra, inconsapevolmente. Non sapeva neanche perché ma c’era qualcosa che la portava in quella direzione. Alex la stava osservando quindi, facendo segno agli altri, la seguì subito.
Dopo qualche minuto che stavano camminando, infondo al corridoio videro una luce. Dopo di che si ritrovarono davanti ad una porta che dava su delle scale che si allargavano sempre di più scendendo in una sala illuminata e piena di persone che discutevano. Sarah, senza dire niente agli altri, cominciò a scendere le scale. Mentre scendeva sentiva prima gli sguardi dei ribelli su di se, poi anche gli uomini nella sala smisero improvvisamente di urlare e la osservarono con ostilità. Sentendosi per la prima volta degna di essere regina Sarah guardò davanti a se e tenne dritte le spalle mentre scendeva. Non sapeva neanche da dove le veniva tanto coraggio ma da quando era entrata in quella Rocca si era sentita in pericolo e aveva anche sentito che gli altri ribelli erano in pericolo, quindi doveva proteggerli. Era suo compito. Osservando gli uomini davanti a se si rese conto che non erano fate come lei, la guardavano con ostilità che non poteva essere di una fata del Regno di Sotto. In mezzo al gruppo svettava un uomo senza capelli e il pizzetto appuntito. Indossava una specie di mantello scuro che lo faceva sembrare più alto e minaccioso. Dal modo in cui si ergeva sugli altri uomini, e della corona appuntita che portava in testa, capì chi era. Alan.

Lui quando la vide strinse gli occhi e urlò “Chi osa disturbare il Re?!?” Mentre udiva quelle parole, Sarah, sentiva la superbia e la fierezza di quell’uomo. Sembrava quasi che anche gli altri uomini vicini a lui diventassero più piccoli ad ogni sua parola. Sarah, una volta sceso l’ultimo scalino, prese un profondo respiro e disse “Penso che tu sappia chi sono, Alan”. Lui ebbe una specie di sussulto nel guardarla meglio e sussurrò “No.. Non è possibile..” Sarah si fermò davanti al gruppo di uomini. Molti non sapevano chi fosse ma Alan l‘ aveva capito. Con tono sorprendentemente deciso cominciò a parlare “Io mi chiamo Sarah. Sono la legittima erede al trono di questo Regno e sono qui per prendere ciò che mi spetta. Ciò che è stato sottratto ingiustamente alla mia famiglia. La Corona, il mio Regno, il posto per il quale sono nata.” Alan la guardò, irato dalle sue parole. I suoi sudditi lo guardarono in attesa, poi lui rise di gusto con fare minaccioso e disse "Tu sei una semplice insulsa umana. Non ti spetta niente!" Sarah guardò quell’uomo avvelenato dal suo stesso orgoglio e, sperando di poterlo salvare da se stesso, fece una scelta "Alan, ti offro l'ultima possibilità per rinunciare alla corona e andartene nel Regno di Sopra a patto che tu non torni più nel mio Regno. Altrimenti pagherai cara la tua superbia" I ribelli dietro di lei, sulla scala, discutevano. Il perdono e la benevolenza non era contemplata nei loro piani, ma Sarah era la legittima Regina del Regno di sotto e doveva essere magnanima e perdonare. Alan la guardò con disprezzo, quasi disgustato dalla sua bontà, poi rise di gusto e, camminando verso di lei, disse "Su di te ho scagliato la più potente delle maledizioni. Tu non puoi farmi niente e non mi fai paura. Tu povera sciocca e fata a metà" Alan era arrivato a pochi passi da lei. Per dimostrarsi forte, Sarah gli sì avvicinò e disse "Oh ma io non ho bisogno di fare niente adesso" poi i ribelli dietro di lei si fecero avanti e cominciarono a combattere le guardie di Alan e gli altri maghi del Regno di Sopra.
I ribelli combattevano con coraggio e tenacia ma i loro nemici sembravano spuntare dal nulla e senza sosta.  "I tuoi amici non ce la faranno mai. Ho demolito il Regno di Sotto trasformandolo nel suo opposto. Arrendetevi!” Disse Alan fissando negli occhi apertamente e senza vergogna Sarah. La rabbia della ragazza per le sue parole era tanta, ma anche troppa la paura della maledizione per fare qualcosa. Inaspettatamente però sì alzò un forte vento accompagnato da fulmini e tuoni, le pareti della Rocca Oscura cominciarono a creparsi e sfaldarsi come se fossero fatte di gesso. La polvere e il vento crearono un tornado enorme al cui centro c'erano Alan e Sarah. Entrambi si guardarono intorno cercando di capire cosa stesse succedendo. Alan poi fissò Sarah, pregustando gli effetti della sua maledizione, ma lei non aveva fatto ancora niente. Lei improvvisamente intuì cosa stava provocando quegli effetti, quindi urlò "Alan non mi succederà niente! Non sono io a farlo ma la natura stessa sta intervenendo. Rinuncia alla corona o verrai sepolto sotto le macerie di ciò che hai costruito a spese della mia gente!!" Alan chiuse gli occhi ma quando gli riaprì negli occhi si leggeva un odio profondo e sorridendo in modo compiaciuto disse "Sì ho ingannato la tua famiglia. Ho ucciso tuo nonno e torturato tua madre fino ad uccidere anch’ella per essere sovrano incontrastato di questo regno e diffondere il caos. Tu non mi fermerai piccola ragazzina umana." a quelle parole qualcosa scattò nella testa di Sarah. Alan non poteva essere redento, l'oscurità lo aveva trasformato. Era un pericolo per lei, per i ribelli e anche per tutti gli abitanti del Regno di Sotto. La sua stessa vita era un prezzo adeguato per eliminare quella minaccia fuori controllo. E un modo c'era. Lottando col vento Sarah sì avvicinò ad Alan tanto da appoggiare le sue mani sul suo petto. Al suo tocco lui cominciò a piangere sentendo che lei gli stava sottraendo i suoi poteri oscuri. Poi cadde in ginocchio davanti a lei urlando di dolore. Sottraendogli i suoi poteri Sarah poteva trasformarlo in un umano e togliergli la vita, quale dei due però sarebbe dipeso da lui "attaccati ad un qualsiasi sentimento umano e avrai salva la vita!!" urlò Sarah. Ma così come si aspettava arrivò la punizione. Sarah senti un dolore immenso al petto come se qualcuno volesse strapparle il cuore dal petto e lo facesse molto lentamente per farle più male. Avrebbe potuto fermarsi ma ormai aveva deciso, quindi usò tutta la sua forza di volontà per resistere. Sentì il sapore del suo sangue in bocca e le sue energie finire ma ormai Alan cadde a terra privo ti vita, evidentemente troppo arrogante per mostrare anche in fin di vita un sentimento umano sintomo di debolezza.
Il corpo di Alan cominciò a bruciare quindi Sarah levò velocemente le mani e si allontanò, ma il dolore era troppo e le gambe le cedevano per lo sforzo. Si sentiva come se non avesse più niente dentro. Da dietro la foschia del tornado vide Alexander combattere con uno dei maghi oscuri ma poi questo ultimo fuggì via velocemente. Gli uomini di Alan alla sua morte fuggirono tutti e mentre il tornado si diradava Sarah, senza più nessuna forza e soddisfatta della vittoria dei ribelli cadde a terra.



G. M.

Note dell'autore
Salve a tutti! Solo poche parole per dirivi che il prossimo capitolo sarà anche l'ultimo! Mi dispiace non poter scrivere tutto qui ma sarebbe venuto lungo il doppio e non me la sentivo! Speriamo a presto! Giana

 
   
 
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