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Autore: vielvisev    25/02/2021    6 recensioni
Hogwarts è reale da qualche parte e la storia di Harry Potter come la conosciamo è quella che i maghi hanno scelto di raccontarci: una piccola parte della grande guerra contro Voldemort, un punto di vista.
*
In questa storia invece Harry Potter non è l'unico ad avere una profezia che pende sulla sua testa. Grifondoro e Serpeverde non sono le uniche Case che contano. I 4 fondatori hanno avuto fratelli. La protagonista si chiama Emma O'Shea e i ricordi di Severus Piton che conosciamo non sono proprio tutti i ricordi che avremmo dovuto vedere.
Eppure la storia di Harry è la stessa e ci sono sempre Ron, Hermione, Draco, Luna, Ginny e tutti gli altri.
Quasi nulla cambia, se non i punti di vista e le parti in ombra, che vengono messe in luce.
*
Ho iniziato questa storia quasi 10 anni fa.
Nulla è lasciato al caso.
Tutti i capitoli sono già scritti.
Non resta che leggerli.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, I fondatori, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Lily/Severus, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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.GUFO.


 

Il brusio degli studenti nel parco era più intenso che nelle stanze del castello, dato che, con il sole persistente di quelle giornate, sembrava che tutta Hogwarts si fosse spostata all'esterno. Gruppi di ragazzi di ogni anno, coppiette, o lupi solitari in cerca di pace, erano sparsi sull'erba, dalle rive del lago nero fino agli angoli riparati del cortile, con qualche temerario che si aggirava nei pressi della capanna di Hagrid e lungo i confini della Foresta Proibita. 
 Persino i professori sembravano aver deciso di approfittare del sole timido e di prendere aria, tanto che Emma scorse da lontano la figura sottile del tutore passeggiare insieme alla professoressa Sprite, la braccia cariche di piante e ingredienti.
 
L'emoor sorrise, tranquilla, mentre camminava attraverso il parco con Draco, le dita delle loro mani appena intrecciate, con delicatezza, come se avessero paura di spezzarsi a vicenda.
 Il ragazzo sembrava essere tornato il composto Malfoy di sempre, i capelli erano pettinati con cura e la divisa in perfetto ordine e se la luce impietosa del sole non avesse messo in mostra le pesanti occhiaie che gli macchiavano il volto di porcellana, Emma avrebbe potuto dire che Draco si stesse finalmente riprendendo.
 Attraversarono l'erba umida, diretti verso le mura del castello, di lì a poco lei avrebbe dovuto raggiungere Lilith e James in torre per un ultimo ripasso, ma voleva passare più tempo possibile con Draco. 
Mancava davvero poco ai GUFO e anche se l'emoor non ne poteva più di studiare, doveva ammettere che quei momenti di ripasso collettivi erano stati molto utili fino a quel momento.
 Fece vagare lo sguardo nel prato affollato e vide da lontano il trio d'oro dei Miracoli e Ginny Weasley, seduti vicino al lago.
 Hermione stava con il solito libro aperto di fronte a sé, l'aria corrucciata ed Harry e Ron ridevano sguaiatamente di qualcosa, mentre la rossa appoggiava con naturalezza il capo alla spalla del moro, che accarezzava distrattamente il fianco di lei.
Sembravano sereni, felici, normali.
 L'emoor si rabbuiò solo per un'istante, sentendo una piccola stretta al petto e prima che potesse impedirselo, immaginò di voltarsi con un sorriso verso Draco e di dirgli “Hei ci sono gli altri!”
 E per un solo breve attimo riuscì a visualizzare il volto del biondo illuminarsi con un sorriso aperto e sincero, come la prima volta che lo aveva visto scendere dalla sua scopa al Manor e cercò di impedirsi di correre con la fantasia, ma fu troppo lenta.
Riuscì a vedersi lì seduta insieme ai quattro, appoggiata però serenamente al petto del Serpeverde, che le cingeva la vita con una presa morbida. Riuscì a immaginare la risata di Draco mentre scherzava di Quidditch con Harry, lanciandosi a vicenda battute taglienti e riuscì quasi a vedere Ginny che alzava gli occhi al cielo esasperata, sbottando un 'i ragazzi' tra i denti. 
 Emma sentì di desiderare quella normalità con tutta sè stessa.
 “Sopravviverai ai GUFO, te lo garantisco.” le disse Draco, che doveva aver frainteso la sua aria corrucciata.
 “Oh sì, immagino di sì” rispose lei, sobbalzando nervosamente e il biondo si accigliò appena, rallentando l'andatura per osservarla attento, senza lasciare lei la mano.
“Non stavi pensando ai GUFO” constatò stupito.
“No, in effetti no.” ammise mesta lei, con un mezzo sorriso a inclinarle le labbra, lanciandogli a sua volta un veloce sguardo da sotto i boccoli della frangia un po' troppo lunga. 
 Draco la guardò vagamente perplesso e attese qualche secondo, un sopracciglio teatralmente inarcato verso l'alto, prima di parlare.
 “Posso sapere allora a cosa stavi pensando se non ai GUFO?” insistette, sfoggiando un pallido ghigno, che fece sorridere l'emoor.
 “Merlino si sono invertite le parti, ora mi fai tu l'interrogatorio” lo punzecchiò lei e Draco trasformò il suo ghigno in un'espressione più  dolce, gli occhi grigi che la osservarono cautamente.

Dopo gli eventi nel bagno, dopo le lacrime e la disperazione, Malfoy era diventato curiosamente gentile con lei. Era protettivo e a tratti affettuoso, come se cercasse un modo di essere grato. Emma ci aveva fatto velocemente l'abitudine e non era raro ormai che raccogliesse il suo panico e il suo silenzio, costringendolo a quelle passeggiate vuote eppure dolcissime in cui entrambi si distendevano.
 “No, davvero, Emma. A che pensavi? Sembravi triste” le disse il ragazzo, attento alle parole che usava per non sembrare invadente, ma l'emoor scrollò le spalle, minimizzando.
 “Triste è un'affermazione un po' forte. Stavo solo riflettendo”
 “Su cosa?”
 “Sai di Ginny ed Harry no?”
 L'altro fece un buffa smorfia schifata appena trattenuta, che riportò subito in vita il vecchio Malfoy.
“Merlino sì, me l'ha detto Daph, pensavo che la donnola Junior dopotutto avesse gusti migliori. Se sei triste per quella coppia hai la mia totale comprensione, credimi”
Emma serrò le mascelle solo per un istante, ma scacciò il fastidio con un mezza risata tra i denti. Stanca. Da lupo. Come Sirius Black.
“Oh, lascia perdere stupido di un Malfoy.” borbottò divertita e lui  nel vederla ridere, si illuminò e sembrò riprendere fiducia, il petto che scattava in fuori e gli occhi scintillanti.
 “I Malfoy, come saprai, sono incredibilmente intelligenti, Emma. Generazioni e generazioni di Purosangue preparati ad eccellere. Quindi non tentare di darmi dello stupido.”
 “Allora forse ti hanno adottato” lo punzecchiò lei di rimando, tagliente, anche se lo sguardo rimase morbido e dolce.
 Draco rimase interdetto un solo secondo, inarcando le labbra sottili in una smorfia annoiata, gli occhi grigi che scandagliavano ogni minuscolo movimento di lei.
 “Mi hai scoperto, O'Shea. In realtà sono un Weasley” disse serio ed Emma rise in risposta. Il sollievo, la tranquillità e il divertimento che le si mischiavano nel petto con tenerezza.
 “Sei proprio un idiota, Malfoy. Lo confermo” lo prese in giro lei.
 “Non sono io che ho parlato della coppia d'oro della scuola con il meglio di Serpeverde, non potevi certo pensare che gioissi” 
 Lei ridacchiò tra i denti e gli diede un buffetto sulla spalla, con la mano libera, scuotendo appena il capo. Malfoy la trasse più vicina a sé, abbastanza per sfiorarle la fronte con un bacio.
 “Dimmi a che pensavi, forza” la esortò,  afferrandole un boccolo e giocandoci distrattamente, passandolo tra le dita pallide “Se lo fai giuro che terrò per me i miei commenti su quei due.”
“È solo... che li vedo davvero... ecco. Felici”
 
Draco inarcò le sopracciglia a quell'affermazione, nell'evidente sforzo di non commentare oltre.
 “Ed è una cosa negativa?”chiese.
“Pensavo solo che sarebbe bello un giorno, quando tutto questo sarà finito vivere una vita normale, uscire con i nostri amici, senza pensieri, con Daph e Blaise, Harry e Ginny...” mormorò lei.
Malfoy si irrigidì impercettibilmente, gli occhi subito duri e freddi e la squadrò attentamente come se fosse improvvisamente impazzita.
“Non capisco se lo stai consigliando tra le righe, ma non penso proprio che uscirò con lo sfregiato, Emma.”
 “Nemmeno se te lo chiedessi io?” tentò lei con sguardo morbido “Per me sarebbe davvero importante, Draco”
 Si aspettava di vederlo stringere la mascella e scuotere la testa esasperato, per poi usare una qualche battuta sarcastica e nervosa, ma invece, con stupore della ragazza, Draco la guardò con attenzione prima di rispondere con voce educata.
 “Merlino, Emma. Sarebbe davvero chiedermi un grosso favore quello di uscire con SanPotter, non credi?”
 “Ginny è innamorata di lui però e Ginny è la mia migliore amica. Mi spiacerebbe escluderti” disse lei sincera, approfittando dell'inattesa calma del biondo nell'affrontare l'argomento, ma il Serpeverde sospirò, nascondendo malamente il velato imbarazzo.
“Voglio dire” cercò di spiegarsi Emma velocemente “non dico ora, ovviamente, ma un giorno, quando tutto sarà finito. Non ti piacerebbe avere una vita tranquilla? Fare delle cene con gli amici, andare al parco, fare dei pic nic, divertirsi?”
 “Certo O'Shea, ma Potter!” sbottò Malfoy, strabuzzando gli occhi e l'emoor fece un'espressione dolce, stringendo appena di più la presa sulla mano del ragazzo.
 “Sono certa che lui penserebbe lo stesso di te” fece leva, con un sorriso sornione a illuminarle il viso “Se solo non foste entrambi così testardi andreste d'accordo, credimi. Vi assomigliate sai? Tutti e due siete figli unici, siete orgogliosi e solitari e cercate sempre di fare gli eroi e di agire per il bene di chi amate.”
 “Ti prego evita” disse Draco, la smorfia disgustata che contraeva i lineamenti delicati “e poi io non faccio certo l'eroe”
“Oh sì che lo fai” rispose Emma, punzecchiandogli il braccio con un dito e sbirciando la sua reazione “Sei un eroe sotto mentite spoglie che mi tiene all'oscuro dei suoi piani per cercare di proteggermi”
 “Emma...”
 Prima che Malfoy potesse innervosirsi, l'emoor si mise sulle punte dei piedi per rubargli un bacio e gli sorrise con dolcezza, tanto che  lui sospirò, scostandole i capelli chiari dal volto.
 “Ci penso” mormorò arreso ed Emma dovette sforzarsi di non spalancare la bocca per lo stupore.
 “A cosa?” chiese incredula, presa in contro piede.
 “A SanPotter e donnola Junior” disse secco lui “Ci penso se per te è tanto importante. Ma scordati la Sanguesporco e lenticchia”
 L'emoor sorrise radiosa e Draco sentì di perdere un pezzo di cuore davanti a quella felicità. Quegli occhi così liquidi e verdi. Quel volto luminoso coperto di sollievo e lentiggini.
 “Su Hermione ne riparliamo” disse la Corvonero imbronciandosi appena, in un gioco tenero e infantile.
 “Io non credo” disse secco Malfoy.
 “Io credo di sì” soffiò lei “Anzi, io credo...”  
 Draco si protese verso di lei e la zittì con un bacio nervoso. Il volto di Emma tra le mani, il respiro spezzato tra loro. 
 “Frena l'entusiasmo O'Shea” disse dopo un istante, canzonatorio.
 Sorrise e si allontanò a passo sicuro, per poi girarsi a metà del corridoio per salutarla di nuovo con un cenno veloce e andare verso la sala comune dei Serpeverde. L'emoor sorrise.

*

Emma si lasciò cadere sull'ultimo tavolo della biblioteca, esausta.
Hermione, il capo chino su un numero imprecisato di libri, le lanciò solo una breve occhiata, facendole un piccolo sorriso. 
L'emoor tirò fuori dalla borsa piume e inchiostro, mentre l'altra ragazza riabbassava velocemente il capo, impegnata a compilare le pergamene di fronte a sé, poi inclinò il viso curiosa e osservò la grifona e il suo fervore in silenzio, per qualche secondo. Hermione aveva i capelli terribilmente arruffati e gli occhi vagamente sgranati.
 “Sai che questo non è l'anno dei MAGO, Mione, vero?”
 L'altra le lanciò solo un altro velocissimo sguardo esasperato, senza smettere un solo secondo di scrivere con affanno.
 “Sì, Emma. Lo so. Perché me lo chiedi?” domandò con voce tremante per il panico appena trattenuto e l'emoor si accigliò ancor di più, scuotendo la testa divertita.
 “Mi sembri un tantino stressata”
 “Perché lo sono. Tutti si rilassano al sesto anno perché non ci sono gli esami, ma è un momento molto importante”
 Emma annuì divertita, sbuffando leggermente e scuotendo il capo.
 “Nessuno dice il contrario, ma sembri più in panico di me che tra due settimane ho i GUFO. Dovresti ricordarti di prendere fiato”
 “Ho sempre detto che tu e Ginny non vi preoccupate abbastanza” ribadì la grifona spiccia, gli occhi cioccolato che controllavano con attenzione maniacale la pergamena che aveva appena vergato.
 Emma ridacchiò senza risponderle e si chinò di nuovo sulla sua borsa, recuperando il libro di Trasfigurazione. Era intenzionata a fare un intenso ripasso per riuscire ad ottenere l'Eccezionale che le serviva e aveva preparato un attento programma di studi proprio su consiglio di Hermione, che nonostante la testa come sempre piena di pensieri, era intenzionata a rispettare il più possibile. 
Ci teneva davvero a provare ad accedere a quel corso per artigiani di bacchette, ma la concentrazione sull'incantesimo di trasfigurazione umana parziale, durò solo per dieci minuti scarsi, prima che gli occhi cominciassero a ricadere di nuovo sulla sua borsa, distratti.
Il libro di magia Oscura che Severus le aveva regalato a Natale spiccava in mezzo agli altri volumi di testo, con le sue pagine spesse e il profilo borchiato. Attraente.
 L'emoor era convinta che se il tutore avesse scoperto che lo aveva portato ad Hogwarts l'avrebbe messa, per la prima volta in vita sua, in punizione e forse avrebbe avuto anche ragione. 
 Emma era perfettamente consapevole di non poter leggere un volume del genere ovunque e che era pericoloso anche portarlo in giro con leggerezza, ma voleva assolutamente consultarlo e ogni volta che ci provava qualcuno le girava intorno.
Il discorso fatto con Artemius, qualche settimana prima, l'aveva messa profondamente a disagio, gli incubi erano aumentati fino a diventare insopportabili e lei non tollerava più di non sapere le cose. Si era messa in testa di voler conoscere tutto riguardo al Vinculum Eldest e sperava di trovare qualche informazione in quel libro.
 L'emoor alzò di poco il capo, lanciando uno sguardo furtivo alla Grifondoro. Subito gli occhi di Hermione, tesa come una corda di violino, saettarono su di lei.
 “Che c'è?” sibilò, nervosa.
 “Niente, niente” sospirò Emma, arrendendosi.
Eludere l'attenzione della grifona se avesse messo sul tavolo in legno un volume di materia oscura sarebbe stato impossibile e infatti appena posò sul tavolo il più innocuo volume sulla costruzione delle bacchette che le aveva portato sempre Severus quella mattina, Hermione le sorrise interessata.
 “Ginny mi ha detto delle tue ambizioni”
Emma fece un debole cenno in risposta. 
 “Già. Ci provo almeno.”
 “Fai bene” disse l'amica, incoraggiante, osservandola di sottecchi mentre l'emoor scorreva le pagine distrattamente.
Il primo capitolo si intitolava “Bacchette magiche, dalle famose alle leggendarie” ed Emma si immerse pigramente nella lettura, ammettendo a sé stessa che, pur non essendo il libro che avrebbe voluto leggere in quel momento, se non altro era più stimolante dell'ennesimo ripasso di Trasfigurazione.

La bacchetta di Sambuco tra tutte le bacchette leggendarie è la più famosa. 
Il legno di cui è composta, in combinazione con il suo nucleo, realizzato secondo la leggenda con un crine di Therstral è una selezione piuttosto potente, nata dall'arroganza del suo creatore. Ad oggi i crini di Therstral sono vietati...

*

I ragazzi del quinto anno erano sulla soglia del panico. Tutti insieme in Sala Grande, sparsi nei quattro lunghi tavoli usati per la cena, capannelli di studenti studiavano con insolito fervore sotto il cielo particolarmente nuvoloso che svettava tra le arcate.
 Lilith ripeteva febbrilmente tutte le date di Storia della Magia, mentre Carmen e Sarah stavano controllando l'ennesimo esercizio di Aritmazia e Sean invece, stranamente silenzioso e pallido, teneva gli occhi chiusi, mentre muoveva le labbra velocemente in una muta ripetizione integrale del libro di Trasfigurazione aperto davanti a lui.
Emma scorse i gemelli Harrods inseguire letteralmente Richard Done, che tentava di liberarsi di loro roteando più del solito gli occhi dietro gli occhialini tondi e anche un paio di Tassorosso, seduti poco distanti dal gruppo bronzo blu, che scoppiarono in lacrime.
“Sei distratta?” chiese James, al suo fianco, l'unico dei suoi amici che sembrava avere un po' di controllo.
 “Non so più che studiare” ammise lei, vagamente annoiata, chiudendo nel libro la sua traduzione di Antiche Rune che aveva già ricontrollato due volte.
Quella frenesia e ultima corsa allo studio sembra aver travolto chiunque e l'emoor sapeva di non poter nemmeno andare in cerca di Ginny perché la rossa si era chiusa con Hermione in biblioteca, dando il veto a chiunque non fosse lì per studiare di avvicinarsi a lei. 
 Al tavolo di Serpeverde, dall'altra parte della Sala Grande, scorse anche i tre emoor chini sulle loro pergamene con aria concentrata ed Emma si rese conto che non aveva mai visto David così spaventato e ansioso prima di allora. 
James chiuse a sua volta il libro di Pozioni che stava leggendo con un movimento secco “Ti va di fare un giro?” chiese.
 “Sì, ti prego” assentì l'emoor.

Nei corridoi incontrarono solo ragazzi dei primi anni, visto che tutti gli altri si preparavano ai vari esami. Emma si sentiva snervata da tutte quelle ore sui libri, con la stessa insofferenza di quando era rimasta chiusa per mesi e mesi a Spinner's End.
 “Non so quanto ci può aiutare questo studio matto dell'ultima ora” ammise a mezza voce, giusto per parlare di qualcosa mentre attraversavano i corridoio insolitamente silenziosi.
 “Non aiuta” rispose James, sorridendo appena “o meglio, aiuta psicologicamente, dà l'idea di avere tutto sotto controllo”
 “Non si può avere tutto sotto controllo”
“No, confermo” disse l'altro.
 Emma adorava passare il tempo con James, perché di tutti i suoi amici era forse quello che le assomigliava di più e nonostante i forti legami che la ragazza aveva ad Hogwarts con Ginny, Lilith, gli emoor e ultimamente anche Hermione, il rapporto con il Corvonero rimaneva qualcosa di estremamente unico per lei.
 L'emoor non si era mai sentita giudicata dal ragazzo, ma al contrario, riconosceva l'affetto e la fiducia che l'amico le riservava.
James non storceva il naso per le sue amicizie con i Serpeverde, anzi aveva espresso curiosità e l'aveva supportata persino nella sua relazione con Draco. Inoltre, cosa non scontata, Emma e il ragazzo non si erano mai guardati con malizia, nonostante il loro legame e i numerosi abbracci che si scambiavano. 
Si volevano bene profondamente e in maniera sincera e ognuno occupava un posto speciale nel cuore dell'altro senza doppi fini, rendendo così il loro rapporto semplicemente cristallino.
Per Emma l'amico aveva la grande qualità di saperla calmare ed ascoltare, dandole sempre ottimi consigli e aveva in parte preso il posto occupato da Steph quando erano bambini: quello di un compagno sincero, con cui poteva essere se stessa al 100%.
 E anche James, da parte sua, considerava Emma come una delle persone più importanti della sua vita. Aveva un profondo rispetto per lei e la sua intelligenza e completa fiducia nel suo istinto e nelle sue capacità. Per questo aveva sempre seguito l'amica con cieca stima in ogni sua battaglia, che fosse al Ministero, o con l'esercito di Silente, senza mai doverne nemmeno discutere insieme. 
 Entrambi sapevano quindi che si sarebbero sempre difesi l'un l'altra, Emma lanciandosi per prima con coraggio e lucidità innata e lui proteggendola e guardandole le spalle.
 Nessuno dei due si stupì quindi, quando, in reazione a uno Schiantesimo che uscì dal bagno delle ragazze al secondo piano, andando a infrangersi contro il muro, Emma si parò davanti all'amico con fare protettivo, la bacchetta in mano e James non esitò nemmeno un secondo ad andarle dietro a coprirle le spalle, mentre lei entrava nella stanza. 
 Né ci fu bisogno che si parlassero quando videro Harry Potter e Draco Malfoy fronteggiarsi, ma anzi, in un perfetto movimento di simbiosi scattarono in avanti per separarli.
Emma si mise davanti al Serpeverde in un battito di ciglia e James afferrò prontamente per il braccio il Grifondoro, cercando di tirarlo all'indietro. I due Corvonero erano un ottimo duo combattimento.
 “Che cosa state facendo?” chiese l'emoor stravolta, mentre Harry si liberava di James con uno strattone nervoso, lanciando un altro Schiantesimo verso il biondo alle sue spalle. 
 L'emoor riuscì a schivarlo agilmente, trascinandosi dietro Draco e l'incantesimo ruppe un rubinetto che cominciò a zampillare acqua.
 “Potter sei finito” gridò Malfoy, sfuggendo alla presa della ragazza e contrattaccando con ferocia, ma James parò la fattura in velocità, mentre lottava a fatica per trattenere Harry.
 “Siete completamente ammattiti?” strillò l'emoor, decisa a fermarli e fece un breve cenno di intesa a James, che subito afferrò Potter con entrambe le braccia, cercando di trascinarlo fuori dal bagno.
 “Avanti Potter, usciamo fuori a prendere aria” disse, ma il Grifondoro si fece ostinato e cercò di liberarsi dalla stretta, puntando i piedi, mentre sibilava tra i denti un “Stanne fuori McGregor”
 Draco, alle spalle di Emma, approfittò della distrazione generale e lanciò un'altra fattura che colpì il braccio di James, costringendolo a mollare la presa su Harry e la bacchetta.
 “Malfoy!” gridò l'emoor, voltandosi verso di lui indignata e il veloce sguardo di scuse che il ragazzo le lanciò, prima di prenderla per le spalle per mettersi davanti a lei, non bastò a placare la sua rabbia. 
 Emma cercò di afferrarlo per trascinarlo di nuovo indietro, senza però riuscirci, scivolando sul pavimento bagnato. Draco la afferrò per un braccio rimettendola in equilibrio, ma un altro incantesimo lanciato da Potter sibilò accanto a loro, infrangendosi contro lo specchio. L'emoor guardò incredula il ragazzo e intercettò lo sguardo di puro odio tra lui e il Serpeverde.
 “Avanti Potter, non sai fare di meglio?” chiese acido Draco.
Era furente, i lineamenti contratti in un'espressione di rabbia pericolosa, la pelle pallida intaccata da un vago rossore. 
 Harry mandò un'altra fattura verso di loro, Draco afferrò Emma, portandola al riparo dietro il cubicolo di un bagno, che colpito dall'incantesimo andò in frantumi, proprio mentre James recuperava finalmente la bacchetta che gli era caduta nell'acqua.
L'emoor approfittò di quel momento e scattò in avanti, evocando un Protego tra i due combattenti, tanto forte che li fece barcollare entrambi per la sorpresa.
 “Ora BASTA. Smettetela tutti e due” sibilò e c'era una tale furia nel suo sguardo che Grifondoro e Serpeverde sembrarono per un momento abbassare la bacchetta con aria colpevole.
 “Emma” disse secco Harry, ma lei lo ignorò lanciandogli uno sguardo di fuoco e accusa.
“Emma un corno, Potter. Siete completamente impazziti, un duello nei bagni, davvero? Quanti anni avete? Dieci?”
Era affranta, delusa e sospirò di sollievo per l'apparente calma, scambiandosi uno sguardo con James. Il ragazzo era chino sulle ginocchia, uno zigomo graffiato, probabilmente dalla colluttazione avuta con Potter e il fiato corto. Emma lo ispezionò velocemente per assicurarsi che non avesse nulla di rotto e bastò quella minuscola distrazione perché gli altri due alzassero di nuovo le bacchette.
 “STUPEFICIUM”
“SECTUMSEMPRA”

L'incantesimo di Draco si infranse contro il muro in un lampo rosso, passando a pochi centimetri dalla testa di Harry e James, mentre quello del Grifondoro colpì il biondo in pieno petto.
 Ci fu un istante di assoluta immobilità, poi Emma squittì spaventata e alzò lo sguardo su Draco che sgranò gli occhi, sorpreso.
Il sangue cominciò a colare all'improvviso dal corpo del ragazzo e cadde ai suoi piedi in gocce vermiglie, mischiandosi all'acqua che ricopriva le piastrelle bianche del pavimento. Harry impallidì leggermente e James trattenne il fiato, mentre l'emoor fece un passo in avanti verso di lui, il cuore in gola.
 Draco sembrò dondolare sul posto, come sorpreso da qualcosa, ma poi si accasciò a terra privo di forze e piccole ferite affiorarono sulla sua pelle immacolata, imbrattando la camicia candida.
 L'emoor rivide chiaramente la scena di tortura di Dolohov al Manor e gli occhi le si dilatarono di spavento. Si buttò velocemente in ginocchio nell'acqua accanto a Draco e i polmoni le si svuotarono dolorosamente dell'aria che aveva trattenuto.
 Malfoy emise un singhiozzo strozzato, i suoi muscoli si tesero in piccoli spasmi, riempiendo le mani di Emma che lo sorreggeva di altro sangue rosso: il sangue purissimo di un Serpeverde.
 “Che ti è preso Harry!?” ruggì con rabbia la ragazza verso l'amico “Da quando usi magia nera? Lo volevi uccidere?”
 “Io... Io non lo sapevo” balbettò spaesato il Grifondoro, pallido in volto e l'emoor cercò di non farsi prendere dal panico e di non perdere tempo, ma lanciò uno sguardo disperato a James che capì subito cosa le servisse: Severus Piton.
 Il Corvonero uscì dalla stanza e si mise a correre ed Emma, spaventata, diede finalmente tutta la sua attenzione a Draco. Gli carezzò il volto, chiamandolo con dolcezza e cercò di calmarlo, analizzando le ferite con occhio attento.
 Ce ne erano almeno due che destavano preoccupazione, essendo particolarmente profonde, oltre che un'altra manciata di piccoli tagli sparsi, abbastanza netti da fa gocciolare sangue. 
 Il biondo fece un verso rauco, gli occhi grigi pieni di terrore e la sua mano si aggrappò al polso di Emma.
“Va tutto bene Draco.” sussurrò subito lei, ma non sapeva nemmeno se credere alle sue stesse parole.
“Ho paura” mormorò il biondo, a voce tanto bassa che lei dovette chinarsi sul suo petto per poterlo sentire. 
 L'emoor prese bruscamente un profondo respiro, afferrò la bacchetta che aveva lasciato cadere e indecisa, mentre guardava con un misto di paura e stupore il sangue di Malfoy che continuava a scorrere sul suo corpo e mischiarsi all'acqua del pavimento, strinse labbra, ragionando velocemente sul da farsi.
 Se Harry sembrava sinceramente scioccato nel vedere gli effetti del Sectumsempra lei non lo era affatto. Conosceva perfettamente l'incantesimo, perché ne aveva letto su alcuni appunti scritti a mano in un libro trovato a Spinner's End e sapeva quanto fosse pericoloso.
 Probabilmente doveva essere stato lo stesso Piton ad inventarlo ed Emma, saggiamente, temeva l'abilità del tutore.
Non si fermò a cercare di capire come Potter conoscesse quella formula, perché ogni secondo poteva essere cruciale. Draco stava rischiando la vita e c'era un solo modo per contrastare la maledizione ed evitare che dissanguasse davanti a lei ed era una via terribilmente complicata: il Vulnera Sanentur.
 “Emma ti prego, fa qualcosa” mormorò Potter nel panico, gli occhi liquidi di lacrime e spavento.
L'emoor, che era consapevole della difficoltà quasi proibitiva dell'incantesimo curativo, che solo maghi molto dotati sapevano gestire e che lei, pur conoscendone la teoria, non aveva mai provato, decise che non poteva aspettare Severus senza tentare nulla e ignorando Potter fece un respiro leggero e si chinò in avanti, mentre sentiva la presa di Malfoy sul suo polso farsi più debole.
“Emma mi dispiace” sussurrò di nuovo Harry “Io non ne avevo idea. Mi dispiace. Mi dispiace”
“Taci una buona volta Potter” sibilò lei in risposta, senza nemmeno voltarsi, sforzandosi di non affatturarlo.
 Gli diede le spalle, chiuse gli occhi e cominciò a mormorare la litania del Vulnera Sanentur per curare le ferite. Subito sentì la magia strabordare irruenta dal suo corpo, prosciugandola, ma cercò di mantenere la concentrazione, muovendo con precisione la bacchetta sulle ferite di Draco, ignorando i brividi sulla schiena causati dall'acqua gelida di cui era ormai zuppa.
 Non seppe quanto tempo rimase lì, ma le sembrò per molto ed era ormai completamente senza forze, quando lo sciabordio di passi nell'acqua annunciò l'arrivo di qualcuno, riempiendola di sollievo.
 L'emoor si azzardò ad aprire gli occhi, titubante, incontrando con gioia i due tunnel neri e preoccupati del tutore.
 “Sev...” mormorò, stupendosi di quanto fosse sottile la sua voce e notò anche che Potter era ancora immobile alle sue spalle, così come era prima che lei chiudesse gli occhi. 
 L'emoor lo ignorò, in parte stupita che il ragazzo non se le fosse data a gambe e abbassò il volto su Malfoy, bianco come non mai, ma ancora vigile, le lacrime cristallizzate sulle guance.
 “Ha fatto effetto” sussurrò sorpresa, notando che il lato destro del corpo di Draco non sanguinava più così copiosamente.
 Severus si chinò sul Serpeverde e sgranò gli occhi, osservando la protetta in una muta domanda.
 “Vulnera Sanentur” rispose lei.
 “Ma come hai fatto...” sussurrò l'uomo con malcelato stupore.
 “Sev” lo interruppe l'emoor “ti prego salvalo.”
 Piton annuì svelto e riprese a curare il ragazzo da dove lei aveva smesso. La sua litania era molto più intensa di quella pronunciata da Emma, simile a una cantilena gentile, ma come lei anche era teso e concentrato, a mollo nell'acqua fredda del bagno. 
La Corvonero si lasciò scivolare a terra e rimase lì accanto silenziosa, con la mano destra stretta in quella di Draco e la sinistra che accarezzava lui il capo e si rilassò leggermente solo  quando vide le ferite del ragazzo smettere di sanguinare.
 Severus si alzò, asciugandosi il sudore dalla fronte con una manica.
 “McGregor riesci ad aiutare la signorina O'Shea a portare Malfoy in infermeria, facendolo levitare?”
 “Sì signore” rispose subito James, facendosi avanti.
 “Potter con me” disse acido il professore.
 Harry, che Emma aveva continuato a ignorare, le lanciò un'ultima occhiata confusa da dietro gli occhiali tondi.
 “Mi dispiace davvero Emma, io non lo sapevo, davvero”
 “Vai da Severus, Harry” rispose lei con tono gelido e subito si voltò verso gli altri due per aiutare il compagno di Casa a sollevare Draco.
 “Grazie a entrambi” sussurrò il Serpeverde stremato.
 Emma e James si scambiarono uno sguardo, stupiti. Non era nelle corde di Malfoy quella gentilezza, né la gratitudine, ma era evidente che si fosse spaventato a dovere.
“Non c'è di che, Malfoy” rispose il Corvonero con un mezzo sorriso, mentre l'emoor stringeva la mano della serpe con dolcezza.
Draco era salvo. Andava tutto bene

*

Il circolo di Mangiamorte. Codaliscia e il coltello pieno del sangue di Harry.
I suoi genitori e Steph. Lucius e Severus che ridevano di lei sprezzanti.
La donna che non conosceva, le grida e i lampi verdi.
Draco torturato da Dolohov con occhi vuoti.
 “Ho un compito che ti farebbe inorridire, O'Shea”
Artemius era morto a terra, la pelle che già si staccava dal suo teschio.
Il capo si girò drammaticamente verso di lei, gli occhi morti e velati.
“Sono morto per te Emma. È colpa tua.”
Quattro figure si mossero in mezzo altri lampi verdi. Si tenevano per mano ed Emma sapeva che erano le quattro Ombre, ma loro scuotevano la testa con disapprovazione. L'emoor sentì il sangue pulsare nelle vene quasi dolorosamente, mentre le immagini si ripetevano ancora e ancora.

George morto.
Harry morto.
Lilith morta.
James morto.
Severus morto.
Remus morto.

*

L'emoor si svegliò di scatto, trattenendo all'ultimo sulle labbra un grido. Sbatté le ciglia e nel buio intorno a lei riconobbe la sua stanza. Lentamente riprese il controllo, obbligandosi a rallentare il respiro, prima di aprire le tende del suo baldacchino, sollevata dal fatto che tutte le sue compagne erano ancora nascoste dietro le loro, ad esclusione di Luna, che dormiva serena con il tendaggio aperto.
Emma prese di nuovo respiro, passandosi le mani sul volto e bevve un sorso d'acqua ghiacciata dal comodino, per calmarsi.
Sei solo agitata perché domani ai i tuoi GUFO. Si ripeté mentalmente più e più volte, ma non era sicura che i GUFO fossero davvero la causa di quello stato d'ansia che la attanagliava.
 Impaurita all'idea di rimettersi a dormire, occhieggiò il suo libro di Arte Oscura e il manuale di bacchette nella sua borsa, chiedendosi se fosse il caso di consultarli per passare il tempo, ma poi scosse la testa con stanchezza, tornando sdraiata sul soffice materasso, coperta fino al naso, con l'intenzione di dormire.
 Hai degli esami importanti domani.
Il peso piacevole e leggero di Wolland che saliva sul suo letto la fece sorridere lievemente. L'emoor allungò la mano per carezzare la testa del gatto, grattandogli distrattamente dietro le orecchie.
 Pensò ai corridoi della sua libreria immaginaria e vi ci immerse, usando al meglio l'Occlumanzia. Mise nel suo libro degli incubi una pagina impalpabile con quello appena fatto, lo ripose su uno scaffale ordinato, si allontanò per corridoi tortuosi, facendo calare grate, pareti in legno e coperture in ferro che la proteggessero.
 Quando fu piuttosto sicura della distanza messa tra lei e i suoi incubi, si avvolse dentro un buio caldo e pieno di protezione e creò altre reti di luce, scudi e divisioni. Girò il labirinto della sua mente, che ormai conosceva a memoria più e più volte, fino a quando non fu così esausta che si addormentò.

*

Emma con un gesto secco si tolse i capelli dal volto sistemandoli dietro le orecchie e regolò il fuoco con la bacchetta, sporgendosi appena per controllare lo stato della pozione che ribolliva piano. 
Sorrise soddisfatta: stava andando bene.
 L'esaminatore dei GUFO passò davanti al suo tavolo, annuendo impressionato e l'emoor trattenne a stento una smorfia vittoriosa.
 Buttò un po' di alloro nell'intruglio e abbassò il fuoco ancora di un poco, sospirando: aveva due minuti di pausa.
 Lilith, poco distante, la fronte corrucciata e un'espressione di panico sul volto, stava ruotando intorno alla sua pozione, che aveva un colore completamente errato, ma non sembrava poi così terribile.  
 James invece sembrava cavarsela alla grande, così come gli altri emoor qualche banco più in là. Emma si voltò e lanciò uno sguardo anche a Ginny, rendendosi conto che non sapeva come se la cavasse la rossa in quella materia, ma tutto sommato le parve tranquilla. 
La pozione sfrigolò appena, raggiungendo la giusta temperatura e la Corvonero spense la fiamma, rimestando il liquido con polso fermo. 
 Fu la prima della classe a consegnare l'ampolla contenente una pozione di una perfetta colorazione pistacchio.
Severus sarebbe stato fiero di lei.

Nel pomeriggio Emma si era trovata ad affrontare Difesa nelle Arti Oscure con una strana tranquillità, facendo un'ottima prova e riuscendo a impressionare l'esaminatore sia a causa del suo Patronus corporeo, sia per il suo Incantesimo scudo, tanto potente, che quasi lo aveva sbalzato all'indietro.
 In Trasfigurazione invece, a parte qualche piccolo errore che sperò essere trascurabile, riuscì a completare l'esame in maniera decente, sperando silenziosamente di essere riuscita ad ottenere il suo Eccezionale, mentre Lilith andò talmente bene da meritarsi un applauso dalla professoressa che la esaminava.
 Verso la fine del pomeriggio Emma sospirò di stanchezza e caricandosi ancora una volta i libri sulle spalle, tornò verso la torre, camminando tra Lilith e James. Mancava solo un giorno alla fine degli esami e non vedeva davvero l'ora di uscire da quell'inferno.
 “Ventiquattro ore e siamo liberi” continuava a ripetere Lilith, il caschetto più disordinato del solito.
 “Lilith sembri matta” le sorrise l'altra e la biondina in risposta si pigiò i capelli al lato del cranio, facendo una smorfia esagerata, mentre si lasciava cadere su uno dei divanetti della Sala Comune.
 Due ragazzini del primo anno, riconoscendoli come studenti del quinto, si affrettarono ad allontanarsi, probabilmente per non essere affatturati, abbandonando la loro scacchiera a metà del gioco nonostante James avesse provato a sorridere loro rassicurante.
 “Dobbiamo essere terribili da un occhio esterno.” disse il ragazzo.
“Oh non preoccuparti Jam, fra quattro anni saranno nella nostra situazione e ci capiranno” borbottò Lilith.
 “Domani è semplice” provò a dire Emma per confortarla “Sei l'unica a sapere tutte le date di Storia della Magia e sai anche tu che in Erbologia non avrai nessun tipo problema, sei una delle migliori.”
 La biondina sbuffò appena, lasciandosi scivolare sullo schienale. 
 “Le date le so adesso, ma davanti a una pergamena vuota si volatizzeranno. Già lo so” disse amara, voltandosi per guardare fuori dalla finestra il sole calante che tingeva il cielo di rosa.
 “Stai esagerando Lil” le sorrise l'amico, attirando la sua attenzione.
 “Non esagero. Pozioni ho fatto uno schifo” mormorò la biondina,  coprendosi il volto con le mani e accasciandosi sempre di più sullo schienale sul divanetto.
 “Non era la tua peggiore pozione Lil”
 “Oh, grazie tanto, Ems. Ora sì che mi sento meglio.”
 “In Trasfigurazione sei stata la migliore però." le fece notare il moro e Lilith fece una smorfia finalmente compiaciuta che subito tramutò in un sorriso sghembo.
 “E Richard ha fallito” disse con un ghigno “miserabilmente pare”
 “Non si gioisce delle disgrazie degli altri” la rimbeccò Emma, facendosi però sfuggire a sua volta un sorrisetto.
 Non sopportava Richard Done, il suo tono nasale, il suo fare da damerino, il suo essere sempre perennemente acido e offeso per qualcosa. Per sua fortuna in tre anni di scuola si era ritrovata ad avere poco a che fare con lui, litigate a parte.
 “Come sta Draco?” chiese James.
 “Bene” disse Emma, sorridendo lui “Ieri finalmente l'hanno dimesso, Gli rimarrà qualche segno, ma nulla di troppo grave.”

*

Ehi” sussurrò l'emoor entrando a passo misurato nella stanza chiara. 
 Nessuno studente occupava i lettini ordinati, all'infuori di Malfoy e c'era una luce bassa e accogliente quel giorno in infermeria. Emma sorrise. Madama Chips, riconoscendola, le fece un secco gesto di saluto, continuando a sistemare metodicamente una grande massa di bende. L'emoor passava di lì più volte al giorno da quando il ragazzo era arrivato in cura e la Chips non ci faceva ormai quasi più caso alla sua presenza.
 “Ehi tu” la chiamò il biondo, vedendola entrare e l'emoor si affrettò a raggiungere il suo fianco, dandogli un bacio sulla guancia.
 “Come stai?” chiese, sorridendo.
 “Sempre affascinante, ricco e perfetto, come se no?”
Gli occhi di lei corsero alle occhiaie e al sorriso teso, ma non commentò.
 “Cicatrici?”
 “Nessuna grave, sei stata brava” le sorrise lui “Rimarrà solo qualche segno”
 “Beh qualche cicatrice di guerra per cui vantarti con gli amici potevi tenerla”
 “Vantarmi O'Shea? Potter mi ha battuto” fece il ragazzo, inarcando di molto un sopracciglio e mal celando il sincero divertimento.
 “Questo è vero” disse l'emoor, senza riuscire a frenare il fastidio che provava ancora nei confronti di Harry e la sua avventatezza “Però Potter è stato anche scorretto, non avrebbe dovuto usare magia oscura”
 Malfoy alzò leggermente le spalle con aria indifferente.
 “Non so se la magia oscura agli occhi dei Serpeverde possa essere un demerito e comunque sai anche tu che se lo avesse saputo non lo avrebbe mai fatto.”
 Emma lo guardò con sorpresa, avvicinando di poco il volto a quello di lui, così da trovarsi a un soffio dalle sue labbra.
 “Stai giustificando Harry, Malfoy?” chiese sorniona.
 “Mai” rispose il Serpeverde, circondandole la vita con un braccio e avvicinandola al lettino “San Potter è un'idiota certamente, ma preferisco dimostrarlo alla prossima partita di Quidditch e non con un altro duello potenzialmente mortale in un sudicio bagno.”
Draco sorrise furbo, avvicinandola ancora di più a sé e Madama Chips lanciò loro un'occhiata storta, tossicchiando con nervosismo e probabilmente disapprovando l'eccessiva vicinanza tra i due. Emma, ridacchiando, si liberò gentilmente dalla presa del ragazzo, limitandosi a stringergli la mano tra le sue.
 “Eppure hai saltato la tua ultima partita di Quidditch, Draco” 
 “Non ero al meglio della mia forma” si giustificò lui, ma sapevano entrambi che stava mentendo, che non era per un malessere che aveva saltato la partita, ma che Draco a volte spariva e nemmeno Emma sapeva dove andasse.
 Finsero però di nulla, evitando di ricordare come la Corvonero fosse rimasta sugli spalti per tutta la partita con l'angoscia nel cuore non vedendolo sulla scopa.
 L'emoor prese un sospiro e con naturalezza si chinò a baciarlo sulle labbra, chiudendo così la discussione.
 “Devo tornare a studiare, ci vediamo domani quando ti dimettono, ok?” soffiò e lui annuì, gli occhi socchiusi a guardarla mentre andava verso l'uscita.

“Emma?”
La ragazza si voltò verso di lui con aria interrogativa.
 “Ringrazia Piton da parte mia, non ho ancora avuto modo” le disse il Serpeverde e sembrava che parlare dell'uomo lo infastidisse leggermente, ma lei non fece domande.
 “Lo farò” rispose invece asciutta, annuendo e si voltò per uscire.
 “Emma” la richiamò di nuovo lui, facendola assumere un'espressione divertita.
 “Dimmi, Malfoy.”
 “Sei bellissima” le disse il ragazzo e lo pensava davvero.
 La Corvonero arrossì, deliziata e mandò lui un bacio sulla punta delle dita, prima di dirigersi nuovamente verso l'uscita.
 “E un'ultima cosa” aggiunse Draco, facendola definitivamente ridacchiare “Ci ho ripensato, hai presente quando tutto sarà finito e potremo fare pic nic, cene e tutte quelle cose che definisci normalità?”
 “Mmmm mmm” ribatté dubbiosa l'emoor.
 “Niente Sfregiato e Donnola Junior, mi spiace. Sono pericolosi, Emma. A questo punto forse preferisco Granger e lenticchia”
 L'emoor rise di gusto, ignorando lo sguardo severo di Madama Chips, afferrò un cuscino dal lettino accanto a lei e lo lanciò al ragazzo, guardandolo divertita.
 Draco Malfoy stava scherzando. Draco Malfoy stava sorridendo.
 Andava tutto bene.

*

Emma sorrise vagamente a quel ricordo.
 “Bei pensieri?” chiese Lilith di fronte a lei
 “Abbastanza” rispose l'emoor.
 La biondina annuì appena in risposta e poi si voltò a guardare malinconica la vetrata da cui si vedeva il cielo annuvolato e ormai scuro. Emma capì dall'aria distratta e assorta che probabilmente l'amica pensando a Fred Weasley.
 Per un po' rimasero in silenzio, nella quiete della Sala Comune, il brusio degli altri Corvonero di sottofondo.
 “Fortuna che non abbiamo dovuto fare Astrologia questa sera” fece infine notare James, osservando il temporale in arrivo e distaccando senza volerlo entrambe le ragazze dai loro pensieri.
 Emma annuì distrattamente rivolta all'amico, osservando anche lei le nuvole scure sopra di loro, sempre più dense e minacciose.
 “Sarebbe stato un bel problema” disse dolcemente “Scendo un po' prima in Sala Grande così saluto Gin, ok? Vi aspetto per cena”
 Aveva voglia di passeggiare un poco senza portare il carico di libri sulla schiena, per svagarsi un attimo, senza dover pensare agli esami che le mancavano e a quelli appena fatti.
 “Veniamo anche noi” ribatté Lilith, leggendola nel pensiero “Tra poco qui si riempirà di gente che avrà solo voglia di parlare degli esami e io non voglio ancora sapere quante domande ho sbagliato”
Emma ridacchiò alzandosi, sentendosi in sintonia con l'amica e uscì dalla porta, prendendo a braccetto i due in un gesto automatico e naturale. Si ritrovò a pensare che mancavano solo due anni alla fine delle scuola e due anni erano un tempo incredibilmente breve e fugace, che un po' la intimoriva.
Stavano crescendo, stavano diventando adulti.
 “Stasera hai Silente?” domandò James.
Lei annuì in risposta.

Erano ad Hogwarts.
Erano al sicuro.
Avevano quasi concluso i loro GUFO.
Andava tutto bene.




*Angolo Autrice*


Ciao Lettori!:)
Come state? 
Non me ne voglia Arisky, ma in questo capitolo ho voluto mettere qualche momento di distensione. Però (perché c'è sempre un però) ci sono degli elementi che ricordano che non c'è proprio nessun motivo di distendersi. Durante tutto il capitolo vedremo come Emma ripete spesso, come una litania, la frase "Andava tutto bene" come temesse di perdere il controllo e si assicurasse della silenziosa calma ogni volta che riesce. 
Il capitolo però è incentrato prevalentemente sulla preparazione e poi gli esami veri e propri, uno scorcio quindi di "Vita normale" ad Hogwarts. 

Punti e Spunti: 
. Piccolo momento di dolcezza e tranquillità iniziale dove Malfoy ed Emma tornano a stuzzicarsi come i vecchi tempi. Emma anela a un po' di pace e Malfoy a modo suo cerca di andare dietro ai suoi sentimenti. I due si stuzzicano con più leggerezza del solito, passeggiano per mano e cercano di concedersi qualche momento di calma. Trovo entrambi molto fragili e delicati, appoggiati su un silenzioso equilibrio. 
. Curiosità: Tutti gli amici dell'emoor, bene o male, spesso la chiamano 'Ems', Malfoy invece è l'unico che la chiama sempre O'Shea o Emma. Ci avete fatto caso?
. Ho voluto inserire la piccola parentesi in biblioteca un po' perché mi piace da morire immaginare Hermione impanicata pur non avendo gli esami e per dare anche una parvenza delle normali giornate dell'emoor a scuola. La sua ricerca silenziosa di verità non si ferma però nonostante gli esami e intuiamo che Emma, inconsapevolmente, si è avvicinata al conoscere i doni della morte. 
.Scontro Potter - Malfoy! Ho sfruttato meramente la cosa per mettere in luce l'amicizia, sempre elegante e cristallina, di James ed Emma. Mi piace moltissimo il loro rapporto e adoro il fatto che siano un ottimo duo di combattimento. Lo scontro tra Grifondoro e Serpeverde con in mezzo l'emoor non è stato semplice da pensare, volevo che i due si detestassero abbastanza ferocemente da volersi attaccare nonostante la presenza dei due Corvonero, ma ho dovuto per esempio togliere il fatto che Draco cerchi di Cruciare Potter. Intendiamoci, anche il mio Draco di questa Fan Fiction a mio parere avrebbe cercato di Cruciare il Grifondoro, se fosse stato solo, Emma non l'ha ancora migliorato abbastanza, ma davanti all'emoor? 
Quando hanno appena raggiunto un precario equilibrio? Non l'avrebbe mai fatto. 
. Credo che il duello anche nel libro Canon sia un momento molto importante per Harry. Il fatto che Emma fosse presente e consapevole del Sectumsempra credo che rendi tutto ancora più importante e complicato e andrà per forza a smuovere anche la relazione tra i due. 
Apprezzo molto che Harry non sia fuggito dalla stanza, anche nei libri mi ha fatto molta tenerezza in tutta la situazione. Emma ancora una volta invece dimostra non solo sanguefreddo e capacità di azione, ma anche notevole capacità magica che arriva a stupire persino il tutore. 
. Era un po' che non inserivo gli incubi, ma peggiorano e mutano in maniera sempre più Oscura. Emma ormai dimostra una grandissima abilità nell'Occlumanzia.
. Pensare ai GUFO mi ha molto divertito, soprattutto l'esasperazione e umore ad alti e bassi di Lilith. Ho voluto regalare un piccolo momento di calma e condivisione al trio di Platino di O'Shea, Bitterblue e McGregor. 
. La scena in infermeria mostra ancora una volta come Draco ed Emma stiano cercando di mantenere il loro nuovo rapporto sano, ma questo non significa che, nonostante ormai molte carte siano state scoperte, le cose tra loro siano limpide. Draco però cerca di apprezzare la Corvonero e di farla sentire importante, forse cercando di mantenere la promessa fatta a sé stesso a inizio anno. 

Spero davvero che il capitolo vi piaccia, le cose si stanno facendo più dense e mantenere tutte le trame esige grande concentrazione. 
Ringrazio tutti per continuare a leggere la storia, per i commenti ai capitoli e i messaggi. 
Un grosso abbraccio
vi

  
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