Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: SilkyeAnders    26/02/2021    2 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 16: Tra le mie braccia Capitolo 16: Tra le mie braccia


Si sentiva intorpidita, un lieve calore si innalzava dal basso ventre fino al collo... Era come se qualcosa la bloccasse a terra, come se il cuore stesse per cedere.
Si sentiva a un passo dal baratro eppure così vicina alla luce del sole, non capiva cosa stesse succedendo ma era come se il suo corpo stesse per essere risollevato dal fondo del mare.
Si lasciò andare a quel dolce tepore che sentiva in pancia sperando che l'avrebbe condotta fuori da quel gelo interminabile.
Azarath Metrion Zinthos
Azarath Metrion Zinthos
Il canto della maga oscura echeggiava nella sua mente come lo scroscio di una cascata, interminabile e cristallino.
Riusciva a percepire i sentimenti e le preoccupazioni della sua amica, doveva aiutarla.
Starfire non era molto brava a meditare anche se lei e Raven lo facevano spesso, sapeva però come donare energia.
Si rese ben presto conto che non gliene era rimasta molta ma anche Raven la stava esaurendo, se non l'avesse aiutata non sarebbero mai usciti vivi di lì.
Era strano per l'aliena, la sua percezione non era alterata. Sapeva cos'era successo attorno a lei ma, per qualche motivo, avvertiva tutto come un ricordo ovattato nel retro della sua memoria.
L'aliena si sentiva come avvolta dalla nebbia, non poteva vedere più in là del suo naso e non riusciva a ritrovare la strada.
Il posto in cui si trovava era la sua stessa mente? Le nebbia si stava dissipando pian piano e, in lontananza, riuscì a scorgere una figura incappucciata.
Starfire s'incamminò a tentoni verso la cunetta galleggiante su cui era situata la figura, il suono del suo canto sempre più nitido man mano che si avvicinava a lei.
Si mise seduta di fronte a lei ponendo le proprie mani in avanti e lasciando che il suo corpo si riempisse di energia, dai suoi palmi iniziarono a fuoriuscire piccoli granelli di polvere verde acido che iniziarono ad avvolgere il corpo di Raven sollevandola appena da terra. La maga aprì gli occhi, iniziò a sentirsi più forte e sorrise dolcemente in direzione della sua migliore amica.
-Che stai facendo?- chiese.
-Non ne sono sicura- mormorò Starfire.
Lì, nella sua mente, il suo corpo era libero dal ghiaccio e dalle catene imposte da quel criminale. Nella sua mente non doveva temere nulla.
-Funziona-.
Starfire annuì lentamente senza interrompere lo scambio di energia che stava avvenendo in quel momento, chiuse gli occhi e sincronizzò il suo respiro a quello di Raven lasciando che il suo potere travolgesse il corpo dell'amica.
AZARATH METRION ZINTHOS
Ci erano riuscite!
Ce l'avevano fatta!
Raven balzò nuovamente all'interno del suo corpo, nel mondo reale. Abbassò lo sguardo e fu felice di notare che Starfire era finalmente libera, si tolse la mantella e la posizionò sulle spalle dell'aliena che iniziava molto lentamente a sedersi.
-Fai piano, come ti senti? Puoi parlare?- chiese allarmata la maga.
Starfire aveva lo sguardo perso nel vuoto, non sembrava star bene ma era normale... La sua pelle era piena di abrasioni da ghiaccio e iniziava a screpolarsi lentamente.
Raven non poteva preoccuparsene in quel momento, doveva fare in fretta e liberare BeastBoy e Cyborg sperando che il loro carnefice non arrivasse proprio sul più bello.
____________________________________________________________________________________
Robin continuava a schivare colpi, era davvero sfinito. Non capiva da quanto tempo stessero combattendo ma doveva essere almeno un'ora, il suo corpo era tutto indolenzito e aveva il fiato corto. Doveva scappare.
Non gli piaceva l'idea di ritrarsi da un combattimento ma se non fosse stato furbo ci avrebbe solamente rimesso, iniziò a pensare rapidamente agli insegnamenti di Bruce.
Era la testa? Bene, allora l'avrebbe usata nel modo corretto.
Intercettò un colpo che l'avrebbe raggiunto allo stomaco mettendolo sicuramente K.O, approfittò del breve vantaggio per spingere il criminale contro la parete e bloccarlo con uno dei suoi gadget.
Non avrebbe avuto molto tempo ma almeno poteva correre in una qualsiasi direzione che fosse lontana da quel tizio.
Mentre correva a perdifiato lungo i corridoi che si intrecciavano e disperdevano dinanzi a lui, le pareti gli lanciavano addosso delle scheggie di ghiaccio cercando di colpirlo ai punti vitali. Non stava più giocando, c'era in ballo qualcosa di grosso stavolta.
-Ahi!- sentì lamentare.
La voce di BeastBoy!
Girò di scatto la testa, sembrava che il criminale non lo stesse seguendo. Entrò nella stanza da cui proveniva il rumore.
_____________________________________________________________________________________
La porta si spalancò facendo un gran chiasso, una fiaccolata di luce al neon penetrò nella stanza illuminandola a giorno. Raven voltò il capo di scatto.
-Raven!- esclamò la voce della figura in piedi sull'uscio.
-Robin!- esclamò lei di rimando.
BeastBoy stava aiutando Cyborg ad alzarsi da terra, erano tutti insieme e salvi.
-Dov'è Star?- chiese Robin correndo loro incontro.
Cyborg fece un cenno con la testa verso il fondo della stanza.
Robin non se lo fece ripetere due volte e corse verso di lei, poco importava che fosse sfinito e che sentisse il fiato mancargli.
Arrivò praticamente in scivolata ai piedi della ragazza seduta con le spalle contro la parete e la testa a ciondoloni su un lato.
-Hey, tutto ok?- chiese Robin prendendole il viso tra le mani.
-Star!-.
Raven, BeastBoy e Cyborg erano in piedi dietro di lui a fissare la scena con il cuore in gola.
-Starfire!- esclamò Robin dandole un colpetto sul viso.
-Non si sveglia?- chiese Cyborg, la preoccupazione evidente nella sua voce.
-Pare di no- disse Robin con voce affrettata.
Robin avvicinò il viso a quello di Starfire, riusciva a sentire il suo respiro seppur flebile e la cosa lo tranquillizzava parecchio. Si tolse il mantello e lo mise sopra a quello di Raven che già le copriva il corpo, scostò il corpo della ragazza dalla parete e si sedette dietro di lei prendendola tra le braccia.
-Dai Star, svegliati. Non possiamo andarcene se ora non ti svegli-.
Robin le sussurrava all'orecchio lanciando, di tanto in tanto, una fugace occhiata alla porta per assicurarsi che il criminale non entrasse in quel momento.
BeastBoy decise di dare una mano, si trasformò in orso e si avvicinò ai due stendendosi. La sua pelliccia era calda e soffice.
-Ottima pensata- disse Robin.
BeastBoy sollevò appena la testa e si lasciò sfuggire un lieve ruglio in segno di approvazione.
-Raven, come ti senti?- chiese il leader del team.
-Debole ma sto bene, posso combattere se necessario- disse la maga.
Robin spostò lo sguardo verso Cyborg senza dire una parola.
-Vale lo stesso per me- rispose il mezzo robot.
-E' un osso duro, vi spiegherò cosa ho potuto osservare fino ad ora quindi fate attenzione-.
Robin si lanciò in una dettagliata spiegazione delle tecniche di combattimento del nemico, ora che era di nuovo riunito ai suoi compagni la sua testa aveva ripreso a ragionare limpidamente e senza distrazioni. Starfire era viva e anche i suoi amici, a lui bastava questo.
Schivando i colpi del nemico era riuscito a studiare bene il modo in cui lottava individuando punti deboli e di forza.
-E' anche molto rapido, punta a stancare l'avversario probabilmente perché ha un buon fiato-.
-Era un apneista, sicuramente non gli manca il fiato- disse prontamente Cyborg.
-Sì bè...- Robin fece spallucce.
-Dite che ci sta osservando ora?- chiese Raven.
-Mi pare strano che non mi abbia ancora raggiunto... Sicuramente sta provando a colpirci psicologicamente- mormorò Robin.
-Schermerò voi tre con la magia in modo che non possa vedervi, giusto in caso...- disse Raven.
Robin fece un rapido cenno con il capo per far capire a Raven di aver compreso le sue intenzioni e si strinse ancora un po' contro Starfire, le sussurrò dolcemente all'orecchio cercando di tenerla cosciente il più possibile.
Lo schermo di energia nera di Raven li avvolse tutti e tre nascondendoli alla vista di chiunque entrasse nella stanza, Robin si accorse che loro potevano vedere tutto ciò che avveniva fuori e, se fosse stato necessario, sarebbero potuti andare ad aiutare i loro amici lasciando Starfire al sicuro.
Robin non era tranquillo, sentiva che qualcosa sarebbe andato storto ma forse era solo pura paranoia. Per ora tutto era sereno perciò non aveva senso preoccuparsi ulteriormente.
Trascorsero diversi minuti senza che si sentisse volare una mosca, Robin desiderava solo uscire da lì con i suoi amici e tornare al caldo nella loro casa per poi occuparsi di quel criminale una volta riprese le forze. Sapeva che non sarebbe stato possibile finché Star non si fosse svegliata.
Il ragazzo era lieto di vedere che stava riprendendo colore mano a mano che il tempo passava.
_________________________________________________________________________________
Era intrappolata nella sua stessa mente, stava percorrendo lo stesso tragitto da quella che sembrava un'eternità ma non riusciva a tornare indietro.
Starfire iniziava a sentire un live tepore propagarsi in tutto il suo corpo, il ghiaccio che la imprigionava poco prima sembrava essersi sciolto completamente e un nuovo calore la invadeva del tutto.
La sua mente, per qualche motivo che non si spiegava, era invasa dal pensiero di Robin: le sue mani, le sue labbra, la sua voce...
Starfire chiuse gli occhi per assaporare il momento, non se l'era immaginata! Poteva sentire la voce di Robin riempirle la testa, era appena un sussurro ma diceva tutte le cose che voleva sentirsi dire in quel momento.
Va tutto bene, siamo insieme adesso... Parliamo quando ti svegli.
Torneremo a casa sani e salvi.
Sono qui accanto a te.
Si sorprese a sorridere mentre ascoltava le sue parole ripetersi come un mantra.
Decise di sedersi su un isolotto e di respirare, sentiva che se si fosse concentrata sulla voce di Robin sarebbe riuscita a uscire da quella specie di trance.
Riusciva a sentirla ovunque, anche nel cuore.
Per quanto cliché e smielato potesse sembrare sentiva che la sua voce l'avrebbe riportata indietro, sapeva che lui l'avrebbe salvata in qualche modo e che doveva fidarsi del suo istinto e dei suoi sentimenti.
Robin l'avrebbe tirata fuori da quella situazione.
_________________________________________________________________________________
BeastBoy alzò la testa di scatto quando avvertì la ragazza dietro di lui muoversi appena e vide Robin fare lo stesso con la coda dell'occhio.
-Star- mormorò il leader dei Titans.
La ragazza aprì lentamente gli occhi smeraldini e voltò appena il capo per guardare Robin in viso :-Sapevo che ci avresti salvati- disse in un soffio.
-Ce la fai a muoverti?- chiese lui allarmato.
-Posso provarci- mormorò lei.
BeastBoy tornò in forma umana e lo scudo mimetico attorno a loro si dissolse nell'aria, Raven non ci mise nemmeno mezzo secondo a correre verso di loro ad abbracciare la sua amica.
-Stai bene?- chiese.
-Mi stai abbracciando- scherzò Starfire.
Raven alzò gli occhi al cielo :-Vedo che stai benone-.
Robin l'aiutò ad alzarsi, non si reggeva in piedi molto bene e sicuramente non sarebbe riuscita a combattere.
Senza riflettere, Robin la sollevò prendendola in braccio come si fa con le spose.
-Robin...- iniziò lei.
Il ragazzo la zittì subito e le rivolse un sorriso carico di sottintesi.
-Parliamo quando saremo fuori di qui- disse lui in un soffio.
-E speriamo che sia presto- borbottò Cyborg passandosi una mano sul viso.
-E' troppo strano che non sia venuto a cercarti...- osservò Raven.
-Concordo, non lo avevo bloccato così bene- rispose Robin stringendo incosapevolmente la presa sul corpo di Star.
-Intanto usciamo di qui- disse BeastBoy.
Improvvisamente, senza che nessuno di loro potesse prevederlo, l'orologio al centro della stanza segnò l'ora in modo quasi assordante.
Tutti si voltarono all'unisono verso di esso, non prometteva nulla di buono.
-Fuori di qui, alla svelta!- esclamò Robin precedendo gli altri alla porta.
Cyborg provò ad aprire la porta :-Non si apre-.
-Che vuol dire non si apre?- sbottò BeastBoy.
-Vuol dire che non si apre amico!-.
-Ok, ok... Calma, andrà tutto bene...- disse Robin.
-Io non starò chiusa qui dentro un minuto in più, reggetevi a me- sbottò Raven.
Azarath Metrion Zinthos
_________________________________________________________________________________________
-Non ci credo che siamo a casa, finalmente- sbuffò BeastBoy.
-Come sta Starfire?- chiese Raven.
-E' in infermeria con Robin, direi che si sta riprendendo-.
-Bene...-.
Raven rimase immobile appoggiata al bancone della cucina a guardarlo negli occhi, verde contro ametista.
Fu BeastBoy il primo a muoversi nella sua direzione, non ci volle molto a chiudere la distanza fra loro.
-Eri preoccupata per me ho saputo- riferì il mutaforma.
I loro visi a pochi centimetri l'uno dall'altro.
Raven alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito dipinto in viso, ora era molto più rilassata anche se l'idea che quel criminale fosse a piede libero la rendeva irrequieta.
-BeastBoy... Io...-.
Avrebbe voluto dirgli così tante cose eppure, per qualche motivo che non riusciva a comprendere fino in fondo, si sentiva bloccata. Aveva avuto talmente paura di perderlo ma arrivata al momento cruciale non riusciva a dire nulla.
Il mutaforma sembrò intuire qualcosa perché, ben presto, le prese il viso tra le mani e le piantò un bacio dritto sulle labbra.
Raven sentì per la prima volta la mente svuotarsi e ogni brutto pensiero svanire nel nulla.
-Quel tizio è ancora libero- disse poi il ragazzo.
Raven non disse nulla, lo prese per mano e lo trascinò in camera sua.
-Pensavo che nessuno potesse entrare nella tua stanza- disse lui una volta dentro.
-Se non ricordo male sei già entrato diverse volte- scherzò lei.
-Aspetta... Raven... Io...-.
Raven posò il dito indice sulle labbra del ragazzo senza smettere di guardarlo negli occhi :-Ho avuto davvero paura di non rivederti più-.
E come se quelle semplici parole potessero dissipare ogni dubbio, BeastBoy la prese fra le braccia e la baciò con passione. Era strano all'inizio ma poi ci prese gusto, non ci volle molto per i due prima di finire sul letto della maga.
Tra un groviglio di mani e gambe, baci appassionati e lenzuola i due scordarono ogni cosa avvenuta prima di quel momento magico.
BeastBoy aspettava quel momento da un po' di tempo ormai e se l'era immaginato tante di quelle volte nella sua mente, aveva il terrore di rovinare ogni cosa anche se non c'era nulla da rovinare.
Il suo corpo si muoveva automaticamente come se sapesse cosa fare e quando farlo, le slacciò la zip del body e lo fece scivolare lentamente lungo le sue spalle pallide scoprendo la parte superiore del suo corpo.
Era ancora un po' fredda.
Raven stava trattenendo il respiro, era un po' nervosa all'idea di compiere un simile passo ma, per quanto assurdo potesse sembrare, si sentiva pronta a lanciarsi nel vuoto insieme a lui.
Mentre BeastBoy armeggiava con il suo reggiseno, lei iniziò a spogliarlo della sua uniforme.
Il cuore le martellava in petto, sapeva che se fossero andati fino in fondo non sarebbero potuti tornare indietro ma, al tempo stesso, sentiva di volerlo vicino. No, aveva bisogno di sentire la sua pelle contro la propria, di sentire che lui era veramente lì con lei in quel momento.
Avrebbe voluto fermare il tempo in quel semplice istante ma il suo corpo desiderava di più, era come se lo richiamasse verso sé ad esplorare ogni angolo inesplorato fino a quel momento.
La schiena di Raven si inarcò naturalmente per lasciare accesso a BeastBoy il quale, senza farselo ripetere due volte, inizò a toccarle il seno prima lentamente e poi con foga.
Era tutto perfetto fra le sue braccia.
_________________________________________________________________________________
-Siamo a casa- mormorò Robin mentre teneva Starfire stretta a sé.
-Hai detto che dovevamo parlare...- iniziò lei con un sorriso flebile.
Robin sospirò :-Sì ma... Se sei troppo stanca...-.
Ecco, lo stava facendo di nuovo, stava fuggendo. Quando avrebbe smesso di farlo?
Si era ripromesso di non perdere nemmeno un attimo dopo lo spavento che si era preso ma, per qualche motivo, sentiva che non era il momento giusto: il criminale era ancora in giro chissà dove e, la prima volta, non aveva avuto problemi a rapire Starfire e i suoi amici. Cosa gli avrebbe impedito di tentare ancora?
Cyborg installò un nuovo sistema di allarme non appena furono a casa e si stava concedendo il meritato riposo.
-Non sono stanca- disse lei seria.
Si alzò dal lettino dell'infermeria e, a tentoni, si diresse verso di lui prendendogli il viso tra le mani :-Robin...-.
-Non adesso, voglio prima risolvere tutta questa storia ma ti prometto... Ti prometto che quando tutto sarà finito allora...-.
Starfire annuì bloccandolo a metà frase, gli posò un dolce bacio sulla guancia prima di scostarsi da lui.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: SilkyeAnders