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Autore: Naco    16/05/2005    7 recensioni
Una nuova avventura per Ryo & Co!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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NdNaco chan: qualche giorno fa stavo riordinando la mia libreria, quand'ecco che mi è capitato fra le mani un quaderno tutto stropicciato. Incuriosita l'ho aperto e… sorpresa! Mi sono trovata davanti la prima ff in assoluto che ho scritto e di cui mi ero completamente dimenticata! L'avevo scritta 5 o 6 anni fa, quando la televisione trasmetteva senza sosta il cartone animato di City Hunter e io non conoscevo ancora  l'esistenza del meraviglioso mondo dei manga.

 

Così, ho deciso di scriverla al computer e di proporvela, sperando che vi piaccia comunque. Non apporto nessuna modifica anche se forse, come storia, sembrerà un po' banale (dopotutto che pretendete da una ragazzina allora tredicenne che non aveva mai letto una ff e non ne conosceva neanche l'esistenza?). L'unico cambiamento che ho deciso di apportare sono i nomi: all'epoca non conoscevo i nomi originali dei personaggi, ma ora mi da un certo fastidio leggere Hunter, Selene e Kreta al posto di Ryo, Saeko e Kaori!

Beh, che altro dirvi? Spero che vi piaccia e… buona lettura!!!

 

Nb: ringrazio sentitamente coloro che mi hanno avvisata che il testo di questa ff non compariva nel sito. Ho Scusate l'inconveniente. Ancora, buona lettura a tutti!

 

 

L'INCUBO DELLA FELICITA'

 

Non era neanche l'alba e Kaori era già in piedi. Ma perché si era alzata così presto? Non era stata lei a deciderlo, ma un sogno…

Il suo sogno, il suo meraviglioso quanto impossibile sogno di sposare Ryo si stava avverando…  Era lì, in abito da sposa. Era bellissima. Piano piano al fianco di Hideyuki, si avvicinava all'altare dove Ryo l'attendeva… Ed eccolo lì, Ryo, affascinante come sempre, serio… Ed ecco che il suo sogno stava prendendo forma… Ryo stava per pronunciare quelle due lettere che l'avrebbero resa la donna più felice del mondo, che li avrebbero uniti per sempre… Ed ecco Ryo accasciarsi per terra, colpito da due colpi di pistola… una voce dietro di lei che rideva e rideva… e sangue, tanto sangue… il sangue di Ryo…

Un lieve rumore alle sue spalle la fece trasalire. Si voltò e sorrise: era solo Ryo, ancora mezzo addormentato e… vivo.

"Kaori, cos'hai? Sei così pallida! C'è qualcosa che non va?"

"Nulla." Rispose in fretta. Cosa c'era che non andava? Tutto a cominciare da quel sogno. "Ma tu, come mai sei già sveglio a quest'ora?"

"Io…?! Ehm… niente!  Ho sentito dei rumori e sono venuto a controllare!" rispose uscendo dalla stanza.

Kaori lo guardò allontanarsi poco convinta. Inutile, dopo tanti anni di convivenza non riusciva più a convincerla.

La verità era che quella notte non aveva chiuso occhio. E tutto per colpa di Umibozu e della sua boccaccia! Già, diceva bene lui di sposare Kaori, ma come poteva fare? E poi avrebbe avuto la forza di proteggerla? L'avrebbe fatta veramente felice? Cominciava veramente a prendere in considerazione l'idea di cambiare mestiere e abbandonare quel mondo così pericoloso. Ma sarebbe veramente servito a qualcosa? In fondo anche Mary…?

Ma perché tutti questi dubbi? Tutto era iniziato la mattina precedente…

Quella mattina, come al solito era andato al Cat's eyes a trovare Miki e come sempre aveva iniziato a pretendere il suo mokkori e Kaori lo aveva colpito con i suoi martelli… e lui, testardo, ci aveva riprovato e Kaori aveva rincarato la dose…. Come sempre…

"Ma perché non cambi mai?" gli aveva chiesto Kaori e Umibozu avvicinandoglisi aveva rincarato la dose: "Ma perché, non ti basta Kaori? Siete una bella coppia e tu lo sai! Perché non te la sposi? Non mi dire che hai paura di prenderti le tue responsabilità!"

All'inizio aveva scosso la testa per allontanare quel pensiero e aveva ricominciato a importunare Miki, convinto che non ci avrebbe pensato più, e invece… invece le parole di Umibozu continuavano a ronzargli senza sosta nel cervello….

 

Non erano neanche le 8.00 quando qualcuno suonò il campanello e Kaori corse a vedere chi fosse, incuriosita.

"Kaori, posso accomodarmi?"

"Certo Reika! Ma come mai così presto? E' successo qualcosa?" chiese facendo accomodare l'amica.

"Vedi Kaori, devo vedere Ryo. E' una questione della massima importanza."

"Ah si? E cosa sarebbe di così importante?" chiese una voce alle loro spalle. Era quella di Ryo, così forte e profonda, inimitabile, ma stranamente triste.

"Ma guarda, Ryo già in piedi a quest'ora? E' un miracolo!"

Ryo la guardò male evitando di rispondere alle sue frecciatine "Allora cosa vuoi?" chiese per cambiare argomento.

"Vedi è mia sorella che vuole vederti. Dice che è estremamente importante. Abbiamo appuntamento con lei al parco."

"Ehi, e volete andare senza di me? Sono io che prendo appuntamento con i clienti!" esclamò Kaori vedendo che nessuno la degnava di uno sguardo.

"Veramente io… non so se… forse è meglio che…." Blaterò Reika, così Kaori capì che la sua presenza non era gradita.

Li guardò allontanarsi con aria triste. Sembravano proprio una bella coppia, si disse, ma stranamente nessun martello si materializzò fra le sue mani… aveva un bruttissimo presentimento...

 

"Ora voglio sapere perché non volevi che Kaori venisse con noi." Chiese Ryo piuttosto contrariato. Dopotutto lei era la sua assistente… e poi tutto quel mistero non gli piaceva affatto…

"Vedi Ryo…" iniziò Saeko "è una storia molto lunga… la cosa certa è che sei braccato da due dei killer più potenti al mondo!"

"Tutto qui? Finora ne ho incontrati a dozzine e come vedi sono ancora vivo e vegeto!"

"Hai ragione, ma non penso che nessuno si chiamasse Harry Miller e Jack Brook."

"Harry e Jack? Certo che li conosco, sono stato io a sventare il loro piano di rubare quei progetti alla CIA. Ma li credevo in America, condannati alla sedia elettrica!"

"Già… ma sono evasi la notte scorsa, giusto pochi giorni prima della condanna… e stanno cercando vendetta."

"Ehm…. Certo sono ossi duri… anche per me fu difficile sconfiggerli. Se non fosse stato per Mary… Ma scusa, cosa c'entra Kaori in questa storia?"

"Nulla, credo, ma visto che lei è la tua assistente…"

"Ho capito. Puoi stare tranquilla, non mi farò prendere alla sprovvista. Quanto a Kaori… supponevo che fosse per questo che non la volessi… fare il mio lavoro è difficile per una ragazza come Kaori…. Mi chiedo se lei sia veramente felice con me…." Si chiese quasi in un soffio, allontanandosi.

 

"Cosa voleva Saeko?" chiese Kaori appena lo vide tornare.

"Eh… no, niente…voleva solo vedermi per parlare un po'….

"Per parlare un po'….." pensò Kaori "Già…."

La notte passò in uno stato di grande agitazione per Kaori. Si girava e voltava nel letto, senza riuscire ad addormentarsi. Aveva la strana sensazione che tutto quello che più amava le stesse sfuggendo dalle mani e le lacrime pungere i suoi occhi.

Un rumore di passi la sconvolse. "Ryo!" chiamò più volte senza ottenere risposta.

Kaori provò a riaddormentarsi, sicura di essersi sbagliata.

Un nuovo rumore di passi la costrinse ad alzarsi da letto.

"Ryo! Ryo!" chiamò senza ottenere risposta.

 

Il sonno non arrivava neanche per Ryo che continuava a sbadigliare senza riuscire ad addormentarsi. Saeko aveva ragione, quei due non erano ossi facili da far fuori. La tentazione di chiedere aiuto a Miki e Umibozu l'aveva tentato, ma l'aveva accantonata subito. Che figura ci avrebbe fatto? Era troppo pericoloso e lui tropo scoraggiato e depresso. Non era il solito Ryo, attento, allegro, pimpante, ubriaco di felicità, sempre a caccia di belle donne…. A pensarci bene non ci aveva provato nemmeno con Saeko e Reika quella mattina. Forse Umibozu aveva avuto ragione la mattina prima…. Sposare Kaori… ma non se la sentiva proprio di prendersi una responsabilità del genere.

"Tic toc toc…" un rumore di passi lo fece trasalire. Non era Kaori, li avrebbe conosciuti dovunque i suoi passi. Ma se non era lei, chi era? Veloce come un lampo prese la sua 357 magnum e si appostò dietro la porta, pronto a combattere. Silenziosamente sgusciò fuori dalla stanza. I rumori provenivano dal primo piano e lì c'era la camera di Kaori, anzi riusciva persino a sentire la sua voce che lo chiamava. Ma cosa stava succedendo?

Corse giù velocemente verso la stanza di Kaori. Spalancò la porta, ma la stanza era vuota.

"Kaori, dove sei, rispondimi!" chiamò con tutta la voce che aveva in corpo, ma nessuno gli rispose.

D'un tratto sentì un'ombra dietro di sé. Non ebbe il tempo di voltarsi che qualcosa lo atterrò. La vista gli si annebbiò e non ricordò nient'altro.

 

Riaprì gli occhi che il sole era già alto. Corse giù in cucina e non trovò nessuno. Dov'era Kaori? Ricordava tutto di quella sera… d'un tratto sul tavolo trovò un foglietto. La calligrafia non gli era sconosciuta.

 

Abbiamo la tua amica. Se vuoi vederla viva, vieni alle 17.00 di stasera al molo n° 9. Altrimenti…

 

"Maledizione!" brontolò e corse fuori dalla stanza.

 

"Oh Ryo!  Dove vai in giro così, senza dare rogne a nessuno? Ti è successo qualcosa?" gli chiese una voce.

Ryo alzò lo sguardo prima fisso sulla strada e vide Umibozu fissarlo.

"Ah sei tu… ma cosa ci fai qui?"

"Come che ci faccio qui?! Questa è una strada… ci passano tutti… è vietato?"

"Certo che no. Ciao ciao!"

"Fermo lì!" disse prendendolo per il collo della giacca. "Dove vai così di fretta?"

"Da nessuna parte."

"Da nessuna parte eh? Saeko mi ha detto tutto. Dov'è Kaori?"

"L'hanno rapita."

"Bene… e tu che diavolo ci fai ancora qui? Perché non corri a liberarla?"

"Dopo. Ora ho un'altra cosa da fare." Rispose allontanandosi.

Falco lo guardò. Ma cosa diavolo gli stava prendendo in quel periodo?

 

"Arriverà? Ne sei sicuro?"

"Certo che verrà! Abbiamo qui la sua amica, no?"

"Ma scusa che se ne fa di un tipo del genere? Che gusti orribili!"

"Bah e chi lo capisce… non l'ho mai capito! Comunque sia, l'importante è che viene!"

Due uomini stavano confabulando tra loro. Erano al molo numero nove ed erano le cinque in punto.

"Lasciatemi andare! Cosa volete farmi? E cosa volete da Ryo?"

Non sono affari tuoi! Per colpa sua siamo stati in carcere per ben cinque annni e ora ce la pagherà!"

"Vi sta bene!" urlò "Se voi siete stati puniti, vuol dire che ve lo siete meritati!"

"Zitta! Zitta o…!"

"Lasciatela stare!" esclamò una voce.

Kaori non aveva dubbi: era la voce di Ryo.

"Finalmente eccoti qui! Bene ora potremo ucciderti… e vendicarci dopo tanti anni! Pagherai per quello che abbiamo passato!"

"Prima lasciate andare quella ragazza!"

"Ma che bravo! Pensa prima alla sua ragazza che a se stesso! Mi commuovi! ….. SCORDATELO! Lei resta qui! Piuttosto se non vuoi vederla finire all'altro mondo davanti ai tuoi occhi, lanciami la pistola… e non fare scherzi! Muoviti!"

Ryo non ebbe esitazioni: lanciò la pistola verso Miller che teneva prigioniera Kaori e lo colpì al braccio, costringendolo a lasciare libera la ragazza. Kaori, vedendosi libera, iniziò a correre verso Ryo, ma Brook le puntò contro la pistola contro e partì il colpo. Il proiettile l'avrebbe raggiunta se Ryo non l'avesse allontanata dalla traiettoria.

"Nasconditi dietro quelle casse!" le ordinò e lei obbedì prontamente.

Miller e Brook, riavutisi dalla sorpresa iniziarono a sparare contro Ryo, che, disarmato, poteva solo fuggire.

"Ah ah ah! Arrenditi Ryo! Non hai più scampo! Non riuscirai a fuggire come facesti nella jungla!"

"La jungla?" Kaori era confusa. Ma come facevano a sapere che Ryo…?

"L'ultimo arrivato! Un moccioso di cinque anni! Un bambino che divenne il pupillo di tutti, il famoso Ryo che imparava tutto, che sapeva fare tutto! E noi invece che dovevamo prendere te come esempio, nel combattere, nell'allenarci! L'ultimo arrivato! Un novellino schifoso! La pagherai Ryo Saeba!"

Detto ciò sparò un nuovo colpo, ma qualcosa distrusse il proiettile destinato a Ryo e altri disarmarono i due. Era Umi!

"Umibozu! E tu che ci fai qui?"

"L'ho detto che sei strano! Non mi hai neanche avvisato!"

"Piantatela voi due!"

"Piantala tu! Come vedi la situazione si è ribaltata." esclamò Ryo dopo aver recuperato la sua 357 magnum.

"Questo lo pensi tu! Ora moriremo insieme, Ryo!"

Un brusco suono e le porte si chiusero e nel locale ci furono delle esplosioni.

"Ti piacciono le bombe che ho piazzato, Ryo? chiese Brook divertito "Saranno la tua tomba!"

"Ma perché farsi uccidere per far fuori un altro?" chiese Kaori scappata alla caduta di una cassa "E' assurdo!"

"Tu non lo puoi capire. Sei una donna!"

Nel magazzino le casse continuavano ad esplodere. Sembrava tutto perduto.

Ryo, Kaori e Umibozu si guardarono in viso sconcertati. Che fare? Le porte erano bloccate e loro… erano in trappola!

"Muori Ryo! Soffri come abbiamo sofferto noi!" risero prima che una cassa cadesse su di loro e li uccidesse.

Kaori guardò Ryo terrorizzata: il suo incubo, il suo incubo si stava avverando! No, Ryo non poteva morire! Avrebbe preferito di gran lunga morire lei! Era astata colpa sua se erano in quella situazione! Solo sua…

"Kaori non essere triste" cercò di confortarla Ryo, come se le avesse letto nel pensiero "Io non rimpiangerò mai quello che ho fatto!" disse e l'abbracciò.

Kaori si sentiva strana: Ryo non l'aveva mai abbracciata prima di allora in un modo così dolce.

Il magazzino intanto continuava a crollare e Umi era sempre più preoccupato. D'un tratto sentì i colpi di una mitragliatrice e colpi di pistola che distrussero la porta del magazzino. Tra il fumo e il fuoco che regnavano nel magazzino, poterono scorgere Miki, Saeko e Reika.

"Presto uscite!"

Umibozu uscì per primo e aiutò Kaori. Ma la struttura cedette prima che Ryo riuscisse ad uscire e lo seppellì.

"RYO!" urlò Kaori piangendo "RYO! RYO RISPONDIMI!"

Ma nessuno le rispose.

Cercarono di spostare qualche masso, ma tutto era inutile. C'erano troppo fumo e le fiamme erano alte. Se fossero rimasti ancora lì sarebbero sicuramente morti asfissiati.

Purtroppo non c'era più nulla da fare.

 

"Kaori non puoi restare qui sola." Cercò di parlarle Umibozu, dopo averla accompagnata a casa "Vieni a stare da noi. Miki e io  non possiamo lasciarti qui sola!"

"Umi ha ragione. Ti prego, Kaori!"

"No grazie." rispose lei "Preferisco stare un po' da sola. Grazie comunque." Salutò salendo le scale.

Era stata tutta colpa sua, continuava a ripetersi. Non ci poteva credere, Ryo non poteva essere… no, era assurdo! Il suo incubo era diventato realtà… ma perché?

"Ryo ti prego…. Ti prego… non puoi… non puoi essere morto! Ti prego Ryo… Ryo…" continuava a ripetersi, ma nessuno le rispondeva.

Kaori si stese sul letto e pianse tutte le sue lacrime.

 

Le prime luci dell'alba la svegliarono e solo allora si accorse di essersi addormentata vestita. Si stiracchiò un poco e a causa di quel movimento si rese conto che qualcosa era caduto dalla tasca. Si chinò e la raccolse: era una scatoletta molto piccola, in velluto. Sempre più curiosa la aprì e… rimase pietrificata. Lì dentro c'era…. C'era un anello!

Ma chi, quando, glielo aveva ficcato in tasca? Forse era stato proprio lui quando, in quel maledetto magazzino, l'aveva abbracciata cogliendola alla sprovvista.

Corse fuori e, presa la sua macchina, raggiunse quel magazzino in cui…

Appena arrivata vide le auto della polizia analizzare il luogo.

"Cosa è successo?" chiese uno ad un collega.

"Non so…. È esploso qualcosa e ci sono anche dei cadaveri."

"Scusate! Si intromise Kaori "Avete detto che avete trovato dei cadaveri. Quanti… quanti sono?"

"Uno finora. Ma ne stanno estraendo un altro."

"Grazie!" ringraziò.

Kaori era sempre più depressa. Quel cadavere era di Ryo, ne era certa. E quell'anello… cosa significava?

Il tempo scorreva veloce, senza che Kaori se ne rendesse conto. Rimase là ore e ore, immersa nei suoi pensieri, senza accorgersi di cosa le stesse accadendo intorno. La polizia se n'era andata da tempo e molto si erano chiesti chi fosse quella ragazza lì imbambolata. Era arrivata anche Saeko e molti le avevano chiesto se non la conoscesse. La poliziotta la guardò: povera Kaori capiva perfettamente cosa stesse provando. Cercò anche di parlarle, ma fu inutile. Kaori non si accorse neanche della sua presenza.

Solo quando calò la notte, Kaori si rese conto del tempo trascorso. Si era praticamente addormentata in piedi.

D'un tratto un rumore di passi attirò la sua attenzione. Si voltò e urlò.

"RYO!"

 

Seduti nel bar di Miki, Kaori, Reika, Umibozu e Saeko aspettavano spiegazioni da parte di Ryo.

"Ma come hai fatto a salvarti?" chiese Saeko.

"Beh, è stata solo fortuna. Nel momento in cui è crollato il magazzino, un panno caduto da una cassa crollante, mi ha completamente avvolto, attutendo il colpo, così ho solo perso i sensi. Quando ho sentito la polizia arrivare, mi sono ripreso e, anche se con molte difficoltà mi sono liberato e fuggito. Sapevo che se mi avessero trovato mi avrebbero fatto un mucchio di domande, ma ero stremato e mi sono nascosto in un magazzino lì vicino per riposare. Da dove mi trovavo, vedevo tutto ciò che accadeva davanti al magazzino. Così quando tutti se ne sono andati e ho visto Kaori ferma lì…"

"… hai deciso di uscire allo scoperto!"

"Si. Ora sapete proprio tutto."

"Ma la polizia aveva trovato solo due cadaveri e non tre." Chiese Miki a Saeko "Perché non ci hai informati? Abbiamo passato una giornata d'inferno!"

"Vedete…  io non sono rimasta lì fino in fondo, perché ho dovuto fare rapporto per mostrare le cause del crollo. Avrei saputo solo domattina che i cadaveri erano due e non tre, perciò non ho potuto dirvi niente."

"bene. Ora Ryo…" riprese Umi in tono serio "mi spieghi perché sei rimasto lì tutto il giorno? Va bene riposarti, ma un giorno intero, mi sembra un po' troppo! Devo dire che vuoi molto bene ai tuoi amici!"

"Scusatemi… non volevo farvi stare in pensiero… scusatemi!"

"SEI UNO STUPIDO!" urlò Kaori colpendolo con uno dei suoi martelli. "Sei rimasto lì e non ti sei neanche degnato di dirmi nulla! SEI UN IMBECILLE!" urlò e corse fuori piangendo.

"Povera Kaori…."

"Ryo," Saeko era seria "Devi prenderti le tue responsabilità e deciderti una buona volta."

"Decidermi… Forse….?"

 

Kaori era tornata a casa più furiosa che mai. ma perché diavolo non le aveva detto nulla? Si divertiva a vederla soffrire? E pensare che era stato là per tutto il tempo! E lei stupida a piangere per lui!

Immersa nei suoi pensieri, sentì delle braccia cingerla e avvicinarla a se. Si voltò mentre il suo cuore batteva all'impazzata. Ryo….  Non riusciva nenache a parlare, le parole le morirono in gola, mentre il suo cuore sembrava volerle fuggire dal petto.

"Oh Ryo… scusami per…"

Ryo non la lasciò terminare. Vincendo tutte le sue paure, il suo orgoglio le diede quel bacio che non aveva mai avuto il coraggio di darle, mostrandole quel sentimento che aveva tenuto racchiuso nel suo cuore per tanto tempo…

"Non preoccuparti." rispose infine "E' stata soltanto colpa mia. Ascolta, volevo chiederti… hai trovato.. l'anello….?"

"Si…."

"E allora? Qual è la tua risposta?"

"Si!" esclamò abbracciandolo. "Si si Ryo! E ancora dieci, cento, mille volte si!"

 

 

"Evviva!!!!! Evviva gli sposi!!!!"

"Incredibile! Sono davvero…. Sposi!"

"Finalemnete Ryo ha messo la testa a posto!"

"E Kaori è davvero felice!"

"Umi non piangere!"

"Ehi ma io non sto piangendo! Sono solo… ehm… contento!"

Eh si, vi erano prorpio tutti: Miki, Saeko, Reika, Mary e Erik, venuti apposta dall'America, non mancava proprio nessuno. O forse mancavano tutti quegli amici che avevano conosciuto nel corso degli anni e che City Hunter aveva reso felici.

C'erano invece gli amici di sempre, quelli che li avevano aiutati nei momenti più bui, con cui avevano diviso gioie e dolori. C'erano  proprio tutti. O forse no, qualcuno mancava all'appello. Mancava Makimura, l'uomo a cui dovevano la loro felicità, colui che li aveva fatti incontrare. Più che un amico, più che un fratello… una persona speciale.

Era a questo che Kaori stava pensando mentre gli altri si congratulavano con lei e Ryo.

"Kaori a cosa stai pensando? Sembri così triste!" le chiese Ryo premuroso.

Da quel giorno in cui Kaori aveva rischiato di perdere Ryo per sempre, molte cose erano cambiate, soprattutto Ryo. Non andava più a caccia di belle donne e non corteggiava più le sue clienti e Kaori potè finalmente mettere via i suoi pesanti martelli! Eppure la tentazione di usarli era ancora forte….!

"A Maki. Povero fratellino mio!"

"Non pensarci. Da lassù lui ci osserva e ci protegge sempre. E poi sono sicuro che non vorrebbe vederti così giù!"

"Hai ragione!" sorrise.

Si guardarono intensamente e sorrisero.  Era il momento di guardare avanti, verso il futuro, mano nella mano.

Per sempre…

 

FINE

 

NdNaco chan: Devo dire che a rileggerla dopo tanti anni, mi sembra un po' elementare come storia e i personaggi poco fedeli agli originali. Ma poco m'importa. Per quanto possa essere un po' banale, è la mia prima ff e a dire il vero, in fondo questo è il finale che tutti speravano di vedere. O no? E pensare che il sensei ci ha fatto invece una bella sorpresa…. Preferisco dunque ricordare questo finale piuttosto che uno tragico come quello disegnato da Hojo, perciò… addio amici e siate sempre felici!

   
 
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