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Autore: Miki93    26/08/2009    3 recensioni
-Sei la ragazza più decisa che io conosca, lo sai?-, sorrise, per la prima volta quella sera, -E vorrei tanto poter tornare indietro e correre ai ripari-, sussurrò, delicatamente. << La sua mano mi sfiorò la guancia. Quel gesto così semplice mi fece sobbalzare. Da dove proveniva tutta quella gentilezza? Perchè proprio in quel momento in cui ero così fragile? Mi fece desiderare di stringerlo a me. Quella dolcezza mi sorprese >>. -Vorrei dirti che ti amo... ma sarebbe un tradimento verso il mio ragazzo-, sussurrai, le lacrime che mi rigavano il volto. -Lo so-, disse e mi abbracciò, -lo so. Tu lo ami-, disse. -Si-, risposi in un sussurro. Ed ero sincera.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appuntamento... con sorpresa!

(Parte Seconda)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Allora, da dove vuoi cominciare?-, mi chiese Luca, indicandomi i maestosi scaffali strapieni di libri.

-Da quelli... mmm, vediamo...-.

-Io vado a restituirne uno, d’accordo? Tu intanto scegli-.

-Si... allora, cosa potrei prendere?-.

-Ingombri, ti vuoi togliere?-, disse una voce alle mie spalle.

Mi voltai di scatto, pronta al litigio, ma quasi svenni.

-E tu che diavolo ci fai qui?-, chiesi.

-Secondo te? Che si può fare in una biblioteca?-, mi rispose lui, alzando gli occhi al cielo.

-Ma... ma... non è possibile!-, sibilai tra me e me.

-Allora, ti togli?-, continuò lui, scontroso più che mai.

-No, sto decidendo che libro leggere!-, risposi.

-Guarda che i libri delle favolette sono là in fondo-, esclamò, indicandomi un punto lontano.

Gli feci una smorfia.

-Non ti facevo un tipo da biblioteca!-, dissi.

-Non sei brava a capire la gente. E non sei brava a capire me! Proprio come tutti gli altri-, sogghignò.

-Ma smettila! Io ti ho capito benissimo!-.

-Non è vero. E adesso togliti di mezzo-, rispose brusco.

Non dirmi che l’avevo offeso?

Delle persone si voltarono a guardarci, infastidite, ed io abbassai lo sguardo imbarazzata.

Riusciva sempre a mettermi in brutte situazione quel bifolco!

Mi spinse di lato e si fermò davanti ad uno scaffale.

Lo seguii e notai che si trattava di libri... storici? Stefano Esposito leggeva libri storici?

Io non credevo nemmeno che sapesse leggere, a dir la verità!

-Sai, su una cosa mi fai ridere-, esclamai.

-Cosa?-, chiese lui, distratto, continuando ad osservare i libri.

-Hai detto che frequento i secchioni, ma, dai tuoi voti a scuola e dalle letture che scegli, mi sembra chiaro che anche tu non scherzi-.

Lui mi lanciò un’occhiata curiosa.

-Ma se ti sto veramente antipatico-, iniziò, prendendo in mano un libro e cominciando a sfogliare piano le pagine, -Come mai sei tanto informata su di me?-.

Rimasi a bocca aperta.

-Io... io non sono informata su di te! Per esempio... non so nemmeno quando sei nato!- dissi, incrociando le braccia sul petto.

-Il 2 maggio! Adesso lo sai-, ridacchiò.

-Smettila! Adesso, io prendo un libro e torno al mio appuntamento!-.

-Appuntamento? Ah, si, quello con Mancini-, sussurrò pensieroso, incamminandosi con il suo libro in mano.

-E tu come lo sai?-.

-Ehi, non sei l’unica che si informa!-, sorrise, facendomi l’occhiolino, e se ne andò.

Io me ne rimasi imbambolata.

Ma... ma...

Luca tornò sorridente.

-Allora, hai deciso?-, mi chiese.

-Io... vorrei andare via. Se non ti dispiace!-, esclamai, un po’ imbarazzata.

-Ah, no, certo! Ehm, scusa, sapevo che ti saresti annoiata!-.

-No, no, no, no! Non mi sto annoiando! Solo che... c’è brutta gente!-.

-Ah... davvero? Sai, prima ho visto Stella. Te ne ho parlato, vero? La migliore amica di Stefano! Non avrei mai pensato di vederla in una biblioteca-.

Abbassai lo sguardo.

-Nemmeno io, fidati!-.

 

 

 

Mi sentivo un po’ imbarazzata.

Speravo che Luca non ci fosse rimasto male.

Ma non volevo più vedere la faccia arrogante di quel maleducato.

-Allora, dove mi porti?-, gli chiesi.

Lui si voltò con un sorriso.

-Al lunapark! Ti sta bene?-, mi chiese.

-Benissimo!-, risposi.

Mettendo caso che anche Stefano fosse stato là... quando mai ci saremmo potuti incrociare?

Scossi la testa ed eliminai quel pensiero dalla testa.

Essere troppo positiva mi portava sempre male!

-Allora, Julie, cominci a trovarti bene qui?-.

-Oh, si, mi sto abituando! Dopotutto, non ho altra scelta!-, feci spallucce e lo guardai di sottecchi.

Mi rendevo conto che stavo per fargli la domanda che mai si dovrebbe fare ad un appuntamento, ma non riuscii a resistere!

-Senti... tu conosci da tanto... Stefano?-.

Lui si voltò, pensieroso.

Sperai che non credesse che glielo avevo chiesto perché mi interessava il Bifolco!

-Be’, dalle medie. Eravamo nella stessa scuola, classi diverse. Sai, Stefano si dà molte arie, ma sotto sotto è un bravo ragazzo-.

-A me non sembra-, mugugnai.

-Sai, anche se dici di non sopportarlo, non fai altro che nominarlo! Anche se per lamentarti. La cosa è sospetta-.

Mi voltai e cercai di correre ai ripari.

E poi... non era vero che parlavo sempre di Stefano!

-No, dai! Ma come ti saltano in mente certe fesserie? Io quello lo odio! É soltanto un gran maleducato! Un bifolco! Un animale! Un...-.

-Okay, okay! Ho capito!-, disse, sorridendo imbarazzato.

Io abbassai lo sguardo.

-In biblioteca c’era anche lui, vero? É per questo che sei voluta andare via-, la seconda non era una domanda.

-Non sopporto la sua presenza!-.

-Dovresti provare a riconsiderarlo un po’. É simpatico! Veramente-, disse, di fronte al mio sguardo allibito.

-Dai, basta parlare di lui! Altrimenti rischio di andarlo a cercare per picchiarlo!-.

Luca rise, scuotendo la testa.

-Se lo dici tu! Dai, vieni, siamo arrivati-.

Sorrisi e decisi di lasciarmi Stefano Esposito alle spalle!

Ma, come al solito, la fortuna aveva deciso di ignorarmi!

-Ma guarda! I due piccioncini al loro primo appuntamento! Che teneri-, sghignazzò un’ochetta.

Sospirai.

-Ma insomma! Si può sapere che vuoi?-, chiesi, quasi urlando, al bifolco.

Lui mi guardò con finta aria innocente.

-Che vuoi da me? Non ho fiatato! Tu, piuttosto, che ci fai qui? Cos’è, mi stai forse pedinando?-.

-Ah, sarei io quella che pedina? A me sembra tanto il contrario!-, risposi alzando il tono di voce.

Luca si mise in mezzo, allontanandoci.

-Va bene, calmatevi, ragazzi! Non fate che litigare! Cercate di fare un discorso... senza insultarvi, magari. É un caso se ci troviamo tutti qui!-.

Stella, l’amica del bifolco, aveva gli occhi fissi su di me.

Aveva uno sguardo di fuoco.

Ma che voleva?

-Luca ha ragione, ragazzi! Smettetela di fare i bambini-, esclamò lei.

-Dovete fare amicizia-, continuò, avvicinandosi a Luca.

Non potevo credere alle mie orecchie.

Era forse arrabbiata per il modo in cui trattavo il suo amichetto?

Stefano sbuffò e incrociò le braccia sul petto.

-Smettetela voi due, piuttosto! Sembra una coalizione. Noi due ci comportiamo come ci pare e piace-.

Stella gli lanciò un’occhiataccia.

-No! Dovete smetterla! Allora, per far si che questo accada, io e Luca togliamo il disturbo-.

Sgranai gli occhi, furente.

-Ehi, Stellina, forse non te ne sei accorta durante il pedinamento-, e lanciai un’occhiata furiosa a Stefano, -Ma questo è un appuntamento! Lasciateci stare-.

Lei mi si parò davanti.

-Stammi a sentire, Giulietta dei miei stivali, Stefano è il mio migliore amico, più o meno da quando andavamo all’asilo. Voglio vederlo sereno! E non lo è più da quando sei arrivata tu. Perciò, facciamo così. Io e Luca ci facciamo un giretto. Fra dieci minuti al massimo ci ritroviamo qui. E guai a voi se state litigando. Potrai scordarti il tuo appuntamento definitivamente-.

Sgranai gli occhi e rimasi a bocca aperta, incapace di controbattere.

Stefano ci stava ignorando. Era troppo intento a fissare me e Luca per prestare attenzione al discorso di Stella.

-Bene-, esclamò quest’ultima, prendendo sottobraccio Luca, -Dieci minuti! A dopo-, e si trascinò dietro l’inebetito Luca.

Poverino! Gli stavo rovinando la giornata.

E, come sempre, la colpa era sua! Di quel maleducato!

-Allora... che vuoi fare?-, mi chiese, con tono alquanto disinteressato, Stefano.

-Tornare al mio appuntamento! Anzi, no, tornare indietro e posticipare l’uscita!-, sbraitai.

-Mancini ti piace?-, mi chiese disinvolto.

Lo fissai.

-What?-.

-Ti piace? Si o no! La risposta è semplice-.

-Ma... ma che domande sono? Non sono affari tuoi, comunque-.

Lui sorrise beffardo.

-Ahia! Scommetto che un po’ ti piace... ma non abbastanza-, continuò.

-Smettila, psicologo! Che ne sai tu? Per tua informazione... lui... mi piace tanto, si!-.

-Davvero?-, continuò, trattenendosi dal ridere.

Lo fissai. Volente o nolente, dovevo continuare.

Non gliel’avrei data vinta!

-Si, davvero! Mi piace tanto! Tantissimo! Sento la fiamma dell’amore!-, forse stavo un pochino (molto!) esagerando!

Ma volevo che ci credesse veramente.

-Addirittura? Attenta a non prendere fuoco!-, scoppiò a ridere.

-Ah ah, sei sempre talmente spiritoso-.

-Dai, Davis, nemmeno un bambino ci crederebbe! “Sento la fiamma dell’amore”-, esclamò, imitandomi in maniera teatrale.

Strinsi i denti. Quel maleducato, bifolco, antipatico!!!

-Si, esatto! Mi piace! Perciò, te lo chiedo con la massima gentilezza, togliti dai piedi! Voglio cercare di riparare questo appuntamento!-.

Scoppiò a ridere.

-Per adesso me ne vado... ma non finisce qui!-.

Gli feci una smorfia, ottenendo il solito risultato!

Lui si divertiva, io mi incavolavo!

 

 

 

-Mi spiace averti rovinato la giornata!-, mi scusai con Luca.

-Non fa niente, avremo modo di rifarci!-, mi rispose lui, gentile.

Cercai di sorridere, ma non ci riuscii.

Stefano mi aveva davvero stancata.

Finchè si trattava di qualche battutina, okay, ma addirittura rovinarmi il primo appuntamento... me l’avrebbe pagata cara!

Molto, molto, moltissimo cara!

E con gli interessi!

-Grazie per avermi riaccompagnata a casa, comunque-.

-Ci vediamo a scuola! Ciao-, e se ne andò.

Non sembrava molto triste, anche se si notava il suo nervosismo.

Strinsi i pugni e corsi a casa.

Mi ero improvvisamente ricordata che mia madre, nonostante la sua curiosità, era ottima a dare consigli. Il tutto, all’insaputa di papà, ovviamente!

-Oh, tesoro, pensaci! Tieniti stretti gli amici... e ancor più i nemici!-, mi disse con tono saggio e sguardo furbesco.

-E che devo fare, insomma?-, le chiesi esasperata.

-Il contrario di ciò che fai ora! Invece di arrabbiarti, ridi insieme a lui! Invece di rispondere male, dagli ragione!-.

-Ma sei matta? Io lo ammazzo!-.

-Calmati, non essere impulsiva, e segui il mio consiglio... ma, adesso... c’è un’altra cosa che devi dirmi...-, si incupì improvvisamente.

-Che cosa?-.

-Sei uscita con Lucaaa!!! Lo sapevo!!!! Devi dirmi tutto! Quando te l’ha chiesto, come era vestito, di cosa avete parlato... dai, forzaaa!!!!-, si entusiasmò come una bimba!

Scossi la testa.

-Non cambi mai!-.

 

 

 

 

 

 

**Spazio Autrice**

 

Questo capitolo non è stato un granché, (ringraziate mio fratello che non mi fa mai usare il computer ç__ç) ma, come sempre, tocca a voi giudicare!

Vi dirò, sarei molto felice anch’io se uno come Stefano interrompesse un mio appuntamento, xD

 

Un ringraziamento particolare a:

La_presuntuosa_94: Grazie^^ Si, Luca non è da sottovalutare!!

Spero non ti abbia fatto troppo schifo, questo new chappy!

Kiss kiss

 

Sabrina91: Amoreeeeeeee^^ Merciii^^ Ti amuuuuuuu

 

Un ringraziamento anche alle 8 persone che hanno inserito la mia fic tra i preferiti e le 10 che l’hanno inserita fra le seguite!

 

Alla prossima

**Miki**

 

  
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