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Autore: Schmetterlinge    27/02/2021    2 recensioni
Qualunque cosa fossa accaduta, ognuno di loro avrebbe fatto ritorno a casa, sempre e comunque.
Perché questo era Fairy Tail.
Una raccolta di momenti, alcuni rivisitati, di una delle Gilde più amate di sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ve got you brother 

 

 

 

Gray fissò l’amico in ginocchio, le spalle ingobbite e il mento a terra; lo sterno si alzava e si abbassava con moto regolare, come in una danza, mentre la schiena tremava e le lacrime scendevano copiose una dopo l’altra.

 

“Sei …”

 

Piangeva Natsu, mostrandosi vulnerabile come non lo era mai stato quando alzò gli occhi, infuriato.

 

“Sei un idiota.”

 

Nonostante si fosse sforzato di darsi un contegno sapeva essere inguardabile - patetico - ma poco importava.

 

“Quante volte ti ho detto …”

 

Gray, artefice inconsapevole di tanto struggimento, si sentì morire nel vederlo così devastato, così afflitto.

 

“Natsu …”

 

“Vivi, dannazione!”

 

 

 

 

You’re my brother and I love you 

 

That’s the truth

 

 

 

 

Fu un urlo acuto, stridulo, a cui seguì un silenzio tombale.

 

“Devi vivere!”

 

“…”

 

Natsu l’aveva afferrato per il colletto della maglia, le guance rosse e paonazze, il mento rivolto verso il basso, quando si decise a specchiarsi negli occhi dell’amico.

 

“Smettila di ritenerti sacrificabile, smettila dannazione!”

 

“Ma ..”

 

“Perché non lo sei!”

 

Chiuse gli occhi nel ricordare quanto fosse andato vicino nel perderlo; se fosse arrivato poco più tardi …

 

“Noi …”

 

Piangeva, Natsu.

 

“Noi siamo amici, vero?”

 

Gray si sentì male di fronte a quello sguardo tanto dolce, così disarmante, che nulla aveva a che vedere col combattente di qualche istante fa.

 

“Ti ho fatto del male, ti ho quasi ucciso Natsu.”

 

Sentì le lacrime scendere copiose.

 

“Come posso esserti amico, come posso …?”

 

“Non sono diverso da te, Gray!”

 

Aveva urlato il rossiccio, lasciandolo senza parole.

 

 

 

 

I’ve got you brother 

 

 

“Natsu …”

 

“Perciò smettila.”

 

 

 

I’ve got you brother 

 

 

 

 

“Sei la mia famiglia.”

 

Natsu si nascose contro la sua spalla - stanco - quando percepì qualcosa circondargli le spalle.

 

“Mi dispiace.”

 

“…”

 

Gray si era sempre sforzato di mostrarsi forte e indistruttibile, freddo e distaccato, nella speranza di farsi meno male, non rendendosi conto di quanto fosse sbagliato.

 

Con Natsu, invece, aveva imparato ad aprirsi e a lasciarsi andare e avrebbe fatto di tutto per saperlo al sicuro.

 

“Mi dispiace, Natsu.”

 

“…”

 

Perché quel ragazzo fumantino, tanto dolce e casinista quanto caparbio e tenace, non era solo il suo migliore amico.

 

Era suo fratello.

 

 

 

 

 

 

 

If I was dying on my knees

You would be the one to rescue me

 

And if you were drowned at sea

I'd give you my lungs so you could breathe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gray sollevò il mento, iniziando a sentirsi meno non appena scorse Natsu poco distante, altrettanto malconcio ma sempre sorridente.

 

Si scrutarono per interminabili secondi quando il moro si decise a raggiungerlo; fece un passo, poi un altro e un altro ancora, pregando di farcela.

 

“…”

 

Si abbracciò il fianco e - quando fu abbastanza sicuro di essergli andato vicino - chiuse gli occhi, venendo meno.

 

“Gray!”

 

“…”

 

Natsu lo afferrò in uno scatto fulmineo, scivolando a terra.

 

 

 

 

 

I’ve got you brother 

 

 

 

“Va tutto bene.”

 

“…”

 

Gray sorrise prima di perdere conoscenza, godendosi quella stretta così confortevole.

 

“Ti ho preso.”

 

 

 

 

I’ve got you brother 

 

 

Natsu lo scrutò serio.

 

“Sono qui.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

If I was dying on my knees

You would be the one to rescue me

 

And if you were drowned at sea

I'd give you my lungs so you could breathe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Natsu tossì contro il terriccio duro e sporco, incapace di muoversi; digrignò i denti nel tentativo di sopportare il dolore, martellante come poche volte, mentre pregava di uscirne vivo.

 

 

 

Che fosse arrivata la fine?

 

 

 

Scosse la testa, toccandosi il collo - ora così spoglio - quando un bagliore lo accecò tanto da indurlo a coprirsi il volto con le mani.

 

 

 

 

Che si fosse spinto troppo oltre?

 

 

 

“Cosa …”

 

Dovette trattenere un gemito nel vedere Gray poco distante, deciso a fargli da scudo come da bambini.

 

“Cosa ci fai tu qui?”

 

“Senti chi parla.”

 

Non erano questi gli accordi, Gray non avrebbe dovuto essere lì, avrebbe …

 

“Tieni.”

 

“…”

 

Sgranò gli occhi non appena sentì qualcosa di soffice e morbido carezzargli il collo; non poteva essere, era certo di averla …

 

“Quella sciarpa è importante per te.”

 

Non rispose, scrutandolo con occhi lucidi e un magone in gola.

 

“Vedi di non perderla di nuovo, intesi?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I’ve got you brother

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Non credo sia una buona idea, Natsu.”

 

“Non se ne accorgerà neanche.”

 

Gray scosse la testa, profondamente impensierito.

 

“Stiamo parlando della sua torta preferita.”

 

“Ti preoccupi troppo.”

 

“Convinto tu.”

 

Se Erza se ne fosse accorta sarebbe stata la fine ma Natsu pareva non rendersene conto.

 

“Voglio solo assaggiarla, che ci sarà di male?”

 

“Cosa hai detto che vorresti fare?”

 

In quell’istante Gray si sentì morire e - a giudicare dalla faccia che fece l’amico - anche Natsu.

 

“Oh cavolo.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I’ve got you brother

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non poteva essere vero.

 

Non poteva averlo perso.

 

Dopotutto era di Natsu che stavamo parlando.

 

“Non …”

 

Abbassò il mento, incapace di reprimere la rabbia, mentre sentiva la disperazione scorrergli in corpo; non avrebbe mai accettato l’idea di vivere una vita senza di lui.

 

Non ne sarebbe stato in grado, lui come Lucy, Happy e chiunque altro della Gilda e il solo pensiero lo faceva tremare.

 

Dovette poggiarsi alla parete accanto quando una voce ne richiamò l’attenzione, mozzandogli il respiro.

 

“Ehi!”

 

“…”

 

L’oggetto principe delle sue preoccupazioni - non molto distante - lo squadrò sofferente, smanioso di tornare a casa.

 

“Tutto bene?” 

 

“…”

 

Quel ragazzo era incredibile, disarmante come pochi; nonostante lo conoscesse da anni riusciva ancora a stupirlo.

 

“Perché mi fissi in quel modo?”

 

“Sei un idiota.”

 

“Scusami?”

 

Nonostante volesse prenderlo a schiaffi per averlo spaventato, gli andò incontro come se nulla fosse, circondandogli le spalle fino a trascinarlo a terra, come quando erano piccoli.

 

“Bentornato.”

 

Sorrise, gli occhi lucidi e una morsa allo stomaco.

 

“Bentornato a casa.”

 

 

 

 

 

 

 

 

I got you brother

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma quanto me gusta questa Brotp?

Litigano, si scontrano, si riappacificano come se nulla fosse e sono sempre pronti a sostenersi l’un l’altro. Li adoro!

La canzone Brother di Kodaline credo calzi alla perfezione con questi due testoni (e casinisti) dal cuore tenero.

Nella speranza che vi sia piaciuta, alla prossima! ^.^

Schmetterlinge

 

   
 
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