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Autore: LadyHeather83    27/02/2021    2 recensioni
Marinette si trova in coma, dopo una brutta caduta durante l'allestimento della recita di fine anno.
Durante il suo risveglio, avrà una brutta sorpresa: non riesce a trovare Tikki, le foto di Adrien appese in camera sua, non ci sono, ed in più la madre le dà una notizia sconvolgente, dovrà servire al catering di fidanzamento di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi.
Riuscirà a portare tutto alla normalità?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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REALTA’ PARALLELA

*

Capitolo 16 –  Ritorno alla realtà.

*

Marinette annaspò alla ricerca di ossigeno.

Ma gli unici odori che percepì, furono quelli pungenti e acri di medicinali e disinfettanti che aleggiavano nell’aria.

Era in ospedale, non c’era alcun dubbio.

L’ultima cosa che ricordava era che stava correndo via da Chat Noir e i fari di una  macchina nera che frenò bruscamente mentre lei stava attraversando la strada.

Un clacson.

Poi più niente.

Aveva avuto un incidente, questo era chiaro, e l’avevano trasportata d’urgenza in ospedale, era l’unica spiegazione possibile.

Non sapeva bene quanto tempo fosse passato, forse un’ora o forse dei giorni interi.

Fatto sta, che si sentiva tutto sommato bene, per una che era stata investita, poteva avvertire solo un leggero cerchio alla testa, del tutto normale se ci si alza a quella velocità.

Si guardò attorno, la stanza era bianca ed illuminata, vicino a lei una macchina che teneva conto dei suoi valori vitali, emetteva il classico bip.

Si toccò più volte con la mano libera, per essere sicura di non essere morta, e quindi uno spettro e di conseguenza di trovarsi in un limbo, questa volta.

La testa iniziò a vorticare e sentì come se stesse di dare di stomaco, per non farlo, ritornò alla posizione iniziale ed iniziò a respirare più lentamente buttando fuori l’aria dalla bocca.

L’altra mano era inspiegabilmente calda e la teneva ben salda al letto, il suo sguardo si posò sopra.

Quell’anello.

Adrien.

Chat Noir.

Milady” La chiamò una dolce calda e soave ancora le stringeva la mano con all’interno i due kawatama, uno nero e uno rosso.

C-chaton?” Balbettò.

Adrien annuì e l’abbracciò.

“Sono morta?” Chiese.

“No, sei ritornata tra noi”. Il biondo trattenne a stento delle lacrime di gioia.

C-che cos’è successo?” Balbettò trattenendosi la testa e facendo una leggera smorfia di dolore… “L’ultima cosa che ricordo è la macchina che mi veniva addosso”. Spiegò confusa.

“Macchina?” Fece di rimando “…Marinette, siamo caduti dalla scala. Ricordi?” Spiegò.

Caduti. Scala.

La corvina sbattè le palpebre per qualche secondo, e constatò che doveva essere tornata alla sua realtà.

Marinette tirò un sospiro di sollievo.

C’era riuscita. C’erano riusciti insieme. Come sempre del resto, infondo erano una squadra.

“Grazie, per avermi riportata qui”.

Adrien sorrise e le accarezzò una guancia “Non potevo non farlo, insettina”.

“Non chiamarmi insettina” Sbuffò spazientita, facendo la finta offesa, cosa che ad Adrien piaceva un sacco.

Marinette!” Urlarono Plagg e Tikki all’unisono andandola ad abbracciare.

“Siamo stati così in pena per te!” Si strusciò contro la sua guancia la kwami rossa.

“Amica mia”.

Marinette poi guardò Adrien.

“Mi spiace però che tu l’abbia scoperto così”.

Lui fece spallucce “Prima o poi lo avremo fatto, forse non c’era un momento giusto, oppure una rivelazione migliore. Ma sono felice che sia tua. Forse l’ho sempre saputo”. Le prese una mano sorridendole ancora.

“Ci racconti Marinette che cosa ti è successo?” Chiese curiosa Tikki.

“Ho vissuto un’ incubo, ero senza i miei poteri. Non conoscevo Adrien. Ed ero la migliore amica di Chloè. Chloè! Ma vi rendete conto??” Fece una faccia schifata.

“E Luka?”

“Sei per caso geloso?” Assottigliò gli occhi e lui di risposta incrociò le braccia sotto il petto.

“Chi io? Geloso? Pff…figurati”.

“Comunque eravamo fidanzati, ma a quanto pare mi ha tradito con Chloè, e io l’ho perdonato. Però l’ho mollato quando, si insomma…il giorno che abbiamo avuto quel contatto io e te”.

“Quindi è stata colpa mia? La divina provvidenza ci pensa sempre”. Scherzò.

“Beh! Per non parlare di te! I tuoi ti avevano costretto a sposare Kagami”.

“I tuoi?” Fece di rimando, non essendo per niente sconvolto nel sapere che in una realtà parallela, lui a Kagami stavano insieme.

“Si, Adrien. Ho conosciuto tua madre”. Spiegò con tono pacato.

Quanto la invidiava in quel momento, avrebbe voluto essere stato lui al suo posto, solo per poter vedere ancora quel sorriso e quella pace che era solita trasmettere.

Ma…” Non sapeva come dirglielo “…purtroppo…”.

“Ho capito” L’interruppe con tono malinconico.

“Mi dispiace”.

“Sono felice che tu l’abbia conosciuta, anche se apparteneva ad un altro mondo”.

“E’ stato un onore per me. Ti amava tanto”.

“Senti, ma, come hai fatto a ritornare qui?” Cambiò argomento prima di rattristarsi ancora di più.

“In effetti…stavo parlando con te su una panchina, poi ti ho detto che non potevamo stare assieme e me ne sono andata, ho sentito un clacson. E poi mi sono ritrovata qui” L’ultimo ricordo era abbastanza confuso.

“Avrai avuto un’ incidente. Di solito per uscire da una realtà parallela, bisogna ricreare la stessa situazione che ti ha portata lì, non avrebbe funzionato se ad esempio ti fossi gettata di tua spontanea volontà da una scala” Spiegò Plagg.

“Beh! Speriamo che la me stessa di quel mondo stia bene” Sorrise.

“Vedrai che sarà così”. Poi Adrien fece per dire qualcosa, ma in quel momento entrarono i suoi genitori e tutta la classe al completo, che la circondarono ed abbracciarono, sincerandosi delle sue condizioni.

La prima a piangere e a stringerla forte fu la sua migliore amica “Oh Marinette! Guai a te se ci fai stare ancora così in pena”.

“Da oggi dovrai stare lontana dalle scale” Continuò Alix.

“Non dovrai nemmeno guardarle” Riprese Rose con la sua solita faccia felice.

Tutti risero e quella felicità si propagò per l’intero corridoio.

Marinette avrebbe iniziando un nuovo capitolo della sua vita.

*

FINE

(oppure no?)

*

Angolo dell’autrice: Ciao a tutti e grazie mille per essere arrivati fino a qui.

Vedo che siete in tanti a leggere questa mia long, e se vi è piaciuta, lasciatemi un commentino se vi fa piacere.

Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le PREFERITE, SEGUITE e RICORDATE.

Ah! Credete forse che mi sia dimenticata della Marinette della realtà parallela? No, no, anche se sono stata incerta sul suo destino fino alla fine, e se volete sapere, leggete le poche righe dopo i ringraziamenti.

Vi mando un forte abbraccio.

*

*

*

*

*

Marinette! MarinetteAdrien, ritrasformatosi appena qualche secondo prima, scosse più volte la ragazza divenuta normale anche lei davanti a quelle persone, cercando di farle riacquistare i sensi.

Gli occhi erano chiusi e da un lato della bocca usciva un rivolo di sangue.

“E’ sbucata all’improvviso, non l’avevo vista” L’autista della macchina rossa che aveva appena investito la ragazza, era in stato di shock, tremolante aveva avvertito i soccorsi, che stavano arrivando, in lontananza si potevano udire le sirene dell’ambulanza.

“Non respira” Urlò Adrien che cercò di praticarle un massaggio cardiaco in preda allo sconforto e alle lacrime.

“Fate largo!” I paramedici erano arrivati sul posto, e cercarono di farsi strada tra la folla di curiosi accorsi.

Presero il defibrillatore, non appena appurarono che la ragazza fosse in arresto cardiaco.

Una prima scarica, e il corpo esanime fece un balzo.

“Carica a trecento. Libera”.

Una seconda scarica.

Ne seguì una terza e una quarta.

Niente.

Il corpo di Marinette venne coperto da un telo bianco, Adrien lo osservò come rapito per qualche minuto, poi aprì la mano destra dove qualche minuto prima era riuscito a toglierle gli orecchini.

Nulla era perduto.

*

FINE

 

 

  
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