Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    28/02/2021    2 recensioni
Un possibile legame tra City Hunter e Angel Heart...e se Kaori non fosse morta? L'amore può superare ogni barriera?
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Li Shan In, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter, Angel Heart
Capitoli:
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I primi germogli nascevano sui rami degli alberi ancora spogli dopo che il periodo invernale volgeva al termine. Il sole, sebbene ancora timido, brillava nel chiarore del cielo; i pochi uccelli cinguettavano mentre volteggiavano nella frescura e i bambini piccoli, che aspettavano con impazienza il clima caldo, iniziavano ad affluire negli spazi verdi.

La primavera era di ritorno.

In quel periodo coppie di innamorati passeggiavano a braccetto, rannicchiati l'uno contro l'altro con un'espressione felice che sembrava aprire loro tutte le porte dell'universo.

Tuttavia, non lontano da loro, una giovane donna disperatamente sola li osservava sospirando. Dopo aver contemplato per diversi minuti la felicità degli altri, si rassegnò a rientrare. Si strinse la giacca al petto, non che avesse freddo ma il compagno assente lasciava che il vuoto si insinuasse nel suo essere.

Kaori avvertiva crudelmente la mancanza di Ryo quel giorno, provava una sorta di gelosia verso quegli estranei per la felicità che a lei era negata. Quanto tempo aveva aspettato per averne un assaggio...ma tutto era stato interrotto bruscamente. Perché la sorte si accaniva contro di loro? Erano maledetti e condannati a vivere lontani l'uno dall'altra?

Persa nei suoi pensieri, il suo sguardo seguì le figure che passeggiavano pacificamente nel parco; una delle coppie abbracciate si scambiò un bacio appassionato. Improvvisamente arrossì, pensando in quel momento a due altri protagonisti nel ruolo di amanti: lei stessa e Ryo. Sarebbe stato affettuoso e tenero in pubblico? Sospirò sorridendo, ricordando i brevi momenti di felicità che avevano vissuto. Continuando a errare, una folla di persone attirò la sua attenzione; aggrottando la fronte, i suoi passi raggiunsero il gruppetto. Sgomitando per arrivare alla fonte di attrazione, fermò la sua avanzata e il suo cuore cominciò a batterle all'impazzata nel petto.

“Yoshiki!” mormorò.

Il ritrattista che stava finendo un nuovo disegno fu improvvisamente attirato da una presenza che lo guardava insistentemente e, mentre i loro occhi si incontravano, il suo respirò si bloccò e i suoi battiti pulsarono improvvisamente.

“Kaori...sei proprio tu?”

* * * * * * * * * *

Shin Hon era finalmente riuscito a invitare A-Shan per un'uscita al cinema; l'ambiente e l'atmosfera erano favorevoli a un approccio più intimo, ma tutto ciò non era stato gradito dalla giovane donna che si era letteralmente addormentata. Un po' deluso dalla svolta della situazione, lui aveva tentato con una passeggiata romantica nel parco di Shinjuku ma, ancora una volta la ragazza, non abituata agli approcci amorosi, camminava stando davanti e lasciando dietro di sé il suo infelice compare.

“Non stare così distante...tu...non vuoi che ci diamo la mano?” chiese, rosso di confusione.

“Shin Hon, non stai bene?” si preoccupò lei. “Ti senti male? Non è da te volerti appoggiare a me...” si sorprese ingenuamente.

“Aaah! Ma no! Che diavolo...?”

Shan In, un po' perplessa dalle assurde insinuazioni del suo amico, fu incuriosita da un uomo non lontano da loro. Apparentemente un disegnatore, stava restituendo il suo lavoro appena finito a una giovane donna; quando la sua attenzione si concentrò totalmente su di lui, il cuore iniziò a batterle forte. Fu colta da una strana sensazione; un'emozione morbida e calda, destabilizzante ma allo stesso tempo molto calmante. Quel sentimento che l'aveva invasa sembrava così familiare...eppure poteva giurare di non conoscere quell'uomo.
 
-Era un conoscente di mamma Kaori?- si chiese.

* * * * * * * * * *

Mentre chiacchieravano, Kaori e Yoshiki avevano raggiunto un caffè dove si erano accomodati. Il silenzio si impadronì dei due, poi un ampio sorriso apparve sulle labbra di Yoshiki e il suo sguardo insistente turbò Kaori che arrossì e chinò la testa.

“Sei ancora così carina!” disse con voce quasi sussurrante, posando la testa sulle braccia incrociate. “Il ritratto che ho faticato tanto a eseguire di te è il centro della mia mostra”

“Hai conservato quel ritratto per tutti questi anni!”

“Sì...perché è grazie a te che ho deciso di diventare un ritrattista famoso”

Rossa sulle guance, Kaori non riuscì ad affrontare quegli occhi ardenti.

“Quel ritratto è il mio orgoglio, il mio successo. Quando ho dei dubbi, lo fisso per qualche istante e il mio morale sale alle stelle, così ricomincio”

I suoi occhi esperti dettagliavano ogni centimetro quadrato della pelle bianca della giovane donna; il suo viso dalle curve arrotondate e delicate, quel luccichio negli occhi, i suoi corti capelli color mogano dalle ciocche ribelli, quell'aria candida che la illuminava non appena sorrideva, avrebbe stregato qualsiasi uomo si fosse soffermato a contemplarla.

“Non sei cambiata, dovrai avere un sacco di pretendenti!” aggiunse, facendole l'occhiolino. “Sembri un angelo caduto dal cielo...”

Imbarazzata, l'allegria della giovane donna svanì per lasciare il posto a un viso ermetico dagli occhi arrossati e il cuore oppresso in petto. I suoi occhi fin troppo duri fissarono il giovane che fu attraversato da brividi, poi con una voce ferma e fragile, disse:

“La Kaori di un tempo è morta...”

* * * * * * * * * *

Il cuore di Yoshiki sprofondò e lacrime gli bagnarono il viso senza che se ne accorgesse. Kaori era morta; Shan In gli aveva appena rivelato la terribile notizia, risvegliando in lui sentimenti che pensava di non provare più per quell'amore adolescenziale. Ma la realtà era diversa...Kaori era e sarebbe rimasta il suo primo amore. La notizia della sua scomparsa gli spezzò il cuore, e ciò si esprimeva da un flusso incontrollato di lacrime.

“Signor Natsume...” si preoccupò A-Shan.

“Ah...scusa...ti ho parlato di eventi...estremamente dolorosi per te...ho ferito il tuo cuore...proprio come ho ferito tua madre senza saperlo...ti chiedo scusa...”

Il cuore di Shan In batteva all'impazzata, recuperò un fazzoletto e asciugò il viso in lacrime del giovane.

“Le sue lacrime...prenda il mio fazzoletto...”

“Ah? È vero...perché piango? Bah...non riesco a fermarmi!” rise nervosamente, asciugandosi gli occhi. “È strano...che strano...mi dispiace davvero...”

Si separarono con il cuore pesante, lui con il dolore di un amore perduto, lei sconvolta dalle nuove sensazioni che stava provando.

* * * * * * * * * *

“La Kaori che conoscevo non può essere morta come dici tu...ti ho scoperta dieci anni fa e credimi, percepisco le stesse emozioni di prima. Sei cambiata fisicamente, sei una donna bellissima e sicuramente le cose sono diverse nella tua vita, ma non puoi essere cambiata così radicalmente come dici...”

Kaori distolse lo sguardo come se si vergognasse.

“Non sai tutto quello che è successo...”

Lampi le tornarono alla memoria, la sua mano sul fucile, una pozza di sangue nel quale un corpo era immerso...un uomo a cui aveva tolto la vita senza nemmeno ricordarlo.

“In effetti” la interruppe. “Vedo che qualcosa ti ha segnato profondamente, ma rimani quella che eri...la gentilezza e l'altruismo che ti hanno sempre caratterizzato non possono essersi volatilizzati. Le emozioni sono la tua ragione di vita, non potresti esistere senza aiutare gli altri...è il tuo ossigeno. Non potevi sopportare che le persone intorno a te fossero tristi; sei un angelo che attraversa le vita delle persone che incontri...”

“Smettila, non sono così perfetta!” esclamò colpendo vigorosamente il tavolo, facendo vibrare le tazzine di porcellana.

“Sono convinto del contrario e deve pensarlo anche l'uomo che ami. Quel bagliore che ora hai negli occhi è l'amore che provi per lui dentro di te e la tua fiducia nell'umanità non può essere evaporata. Sono sicuro che nel momento in cui parliamo, se ci fosse qualcuno in pericolo, tu correresti in suo aiuto”

Le lacrime che si erano formate lentamente sulle guance di Kaori mentre ascoltava le parole del suo amico si fermarono. Lui aveva ragione; lei avrebbe aiutato chiunque avesse avuto bisogno dei suoi servizi. Aveva ucciso, certo, ma per porre fine alle sofferenze di quel disgraziato e non per soddisfare alcuna vendetta. Una strana calma entrò nella sua anima alla menzione del suo amato, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui...anche perdere la vita. Il suo battito cardiaco agitato rallentò, tornando più calmo e posato. Il suo amore per Ryo fino a quel momento l'aveva aiutata a superare tutti gli ostacoli della vita e quel precipizio era una dura prova che doveva essere attraversata di nuovo con lui. Un sorriso finalmente sollevò l'angolo delle sue labbra e si asciugò le lacrime con l'aiuto del suo fazzoletto.

“Grazie Yoshiki!”

Si separarono poco dopo, visto che si stava facendo tardi; sentendo un balsamo al cuore, Kaori andò a trovare Ryo. La sua anima era in pace; malgrado quello che aveva fatto, non era del tutto cambiata e ciò le dava nuova linfa per continuare a vivere e sopportare quel nuovo fardello.

Piano, come per non svegliare il dormiente, Kaori aprì la porta cigolante della stanza d'ospedale. Con passo felpato, scivolò vicino al letto e posò un delicato bacio sulle labbra dello sweeper, ancora immerso in quel sonno interminabile. Prese delicatamente la mano inerte e intrecciò le dita con le sue.

“Ti amo Ryo e niente potrà separarci. Ho rivisto il mio primo amore...quando sono con lui, ho l'impressione di essere l'adolescente di un tempo. Mi troverai ridicola” sorrise timidamente, arrossendo. “È il primo uomo di cui mi sia innamorata e che mi abbia capita. Nella sua mostra c'è un mio ritratto...” sorrise tristemente. “È stato il primo a leggere in me e a scoprire il mio vero volto...”

* * * * * * * * * *

Shan In strinse con cura il fazzoletto tra le mani, le lacrime del signor Natsume erano su quel pezzo di stoffa; persa nei suoi pensieri, non staccava gli occhi da quel prezioso quadrato. A-Shan era sempre più turbata dalle ondate di sentimenti che l'avevano travolta mentre si era trovata in sua compagnia: doveva chiedere consigli...a una donna...ma chi?

“Ma certo!”

Saltò in piedi e corse via; qualche tempo dopo, un'elegante donna scendeva i gradini con passo felino.

“Scusa per averti fatto aspettare, cosa c'è? Perché questa visita improvvisa?”

“Saeko...”

La ragazza improvvisamente arrossì, colta da un immenso imbarazzo; incuriosita, Saeko la condusse in un angolo più tranquillo. Shan In aveva bisogno di confidarsi, abbassò la testa, a disagio per le parole che stava per pronunciare. Trattenendo il respiro, si lasciò andare.

“Mh?” fece la poliziotta.

“Quello che fa il mio cuore...quando penso a quell'uomo...” balbettò, arrossendo di più. “Quando guardo questo fazzoletto che lui ha toccato...mi si infiamma la faccia come se avessi la febbre...ho voglia di vederlo ma mi dico che non è possibile...allora ho ancora più voglia di vederlo...è la prima volta che mi sento di umore così strano. Sono...malata?” chiese spaventata.

A quell'ultima riflessione, Saeko non riuscì più a contenere le risatine di fronte all'espressione sgomenta della giovane che aveva davanti e scoppiò letteralmente. A-Shan, un po' offesa, si ribellò:

“Saeko! Io sto davvero soffrendo e tu...”

Non poté finire la frase che Saeko le aveva messo un braccio intorno alle spalle.

“È fantastico! Stai diventando adulta! Non è una malattia, A-Shan” disse, sorridendole teneramente.


Saeko trovò Ryo poco dopo e gli diede la notizia.

“Dici sul serio?” esclamò lo sweeper.

“Non ci sono dubbi, sono sicura! Sta crescendo e diventa una vera giovane donna”

“Pensavo fosse strana ultimamente...ma...non ne siamo ancora certi...” disse lui imbronciato. “Allora, che tipo di uomo eh?” chiese casualmente.

“Ero così contenta che ho dimenticato di chiederglielo!” rise Saeko nervosamente.

“Ehi, tu!”

Ryo aveva appena saputo che sua figlia era innamorata, ma aveva bisogno di saperne di più su quel corteggiatore che le aveva rubato il cuore. Spinto a scoprire di più, lo sweeper iniziò a pedinare sua figlia; era semplice amore paterno o era guidato da una sorta di gelosia? Il cuore di Kaori stava correndo per qualcun altro...

I passi della ragazza li condussero davanti a una galleria d'arte, ma all'ultimo minuto lei fece marcia indietro e fuggì. Sconcertato, Ryo non comprese la sua reazione, ma non voleva comunque rinunciare al suo obiettivo: doveva assolutamente sapere di quel bellimbusto. In quel preciso momento, Ryo sentì una conversazione tra un uomo e una donna. Il giovane chiedeva se la proprietaria non avesse visto Shan In e, se fosse successo, avrebbe dovuto lasciarla entrare.

-Allora è lui!- pensò Ryo.

Il giovane artista entrò nella galleria e Ryo lo seguì per qualche secondo; doveva vederlo muoversi nel suo ambiente naturale. Durante la sua indagine, il giovane veniva chiamato a destra a sinistra dai vari invitati all'inaugurazione. Troppo ossessionato dal voler conoscere quell'uomo, Ryo si sentì troppo in vista in mezzo alla folla e cercò di mimetizzarsi in quell'ambiente sconosciuto.

Il suo sguardo furtivo fu attratto dai tratti familiari di una donna disegnata su una tavola intitolata 'Ritratto di una giovane ragazza'. I suoi passi si susseguirono automaticamente, guidati da un desiderio non dichiarato che era riuscito a salire in superficie. Davanti all'opera, disse in un soffio pieno di emozione:

“Kaori!”

I suoi occhi non riuscivano a staccarsi dal quadro: il suo amore era lì, fissato sulla carta e il suo sguardo, come una dolce carezza, sfiorò ogni linea del ritratto. Conosceva fin troppo bene quell'espressione smarrita...quello sguardo addolorato, per averlo lui stesso provocato. Quante volte per colpa sua Kaori si era sentita ferita o umiliata? Quante volte si era poi nascosta per piangere? Ma ora faceva così male...sua moglie non c'era più e un altro aveva potuto leggere nel suo cuore. Non poteva più consolarla...farsi perdonare con un dolce abbraccio o un tenero bacio sul collo, una sensuale carezza. L'unica cosa che gli era rimasta era il ricordo o meglio il rimorso, l'amarezza di averla fatta soffrire quando l'amava così tanto. Così tanto tempo perso, inutili ferite...

Provando vergogna, abbassò la testa, si ficcò le mani nelle tasche e se ne andò piano.

Il suo cuore era pesante e la tristezza che si impossessò di lui gli faceva orribilmente male: le sue emozioni erano di nuovo messe a dura prova. Perché quell'immagine rivangava la dolorosa assenza della sua amata, tormentandolo per il male che era riuscito a infliggerle?

Un pesante fardello si abbatté sulle sue spalle robuste, che si incurvarono; gli si formò un nodo alla gola, interrompendogli praticamente il respiro. Le sue mani si strinsero, tremanti di rabbia silenziosa. Un formicolio agli occhi lasciò finalmente posto a calde lacrime che corsero sul suo viso solitamente impassibile. Le labbra increspate avevano difficoltà a contenere i singhiozzi che laceravano la sua anima lesa.

Shan In, rimasta in disparte, si paralizzò alla tormentata visione e il suo cuore si compresse mentre un grido straziante partì:

“Ryo!”

Ma lui non la sentì, il suo silenzio lo fece sprofondare ancora di più nel suo dolore. La violenza dell'intervento di Kaori fece cadere la ragazza in ginocchio...il suo cuore sembrò balzare dal suo petto a quella sconvolgente visione e il suo volto iniziò a versare lacrime incontrollate, pregne di incommensurabile tristezza per l'amore ferito di Kaori.

* * * * * * * * * *

“Ryo, perdonami...non volevo ferirti confessandoti queste cose”

Kaori si arrampicò sul letto e si accoccolò teneramente contro di lui.

“Ryo, sei l'unico che amo e il mio cuore ti appartiene. Nessun uomo né altra presenza potrà dividerci” il suono della voce della giovane donna sembrò raggiungere il suo scopo...il cuore dello sweeper. Non aveva sentito le sue parole ma una dolce litania aveva saputo calmare il suo essere, il suo cuore ferito...le lacrime finalmente si fermarono.

Il confine tra i due mondi stava diventando così sottile che lui poteva sentirla, udirla...non attraverso le sue orecchie ma il suo cuore.


 
La notte era stata breve per Kaori, movimentata, i suoi sogni erano stati confusi...Ryo ne era stato il protagonista principale, ma non ricordava il resto dei sogni. Aveva bisogno di un po' d'aria fresca così, con passo pesante, si avviò al Cat's Eye.

A quell'ora non c'era folla; c'era un uomo anziano, appoggiato al bancone a bere in silenzio il suo caffè. Kaori, persa nei suoi pensieri, prestò poca attenzione al mondo che la circondava e si sedette senza rivolgere la minima attenzione al cliente mattiniero.

“Buongiorno Kaori!” sorrise lui.

La giovane donna alzò la testa lentamente e guardò il suo vicino accogliente, i suoi occhi si spalancarono e un ampio sorriso si allargò sulle sue labbra.

“Signor Li!” esclamò, abbracciandolo, tremante.

L'uomo, dapprima sorpreso, strinse la giovane donna e iniziò ad accarezzarle i capelli ribelli, placando il dolore al cuore di Kaori.

* * * * * * * * * *

I passi disorientati di Shan In la condussero al caffè dove Falcon l'accolse dicendo:

“Shan In, hai un visitatore raro...”

Il suo sguardo rattristato svanì quando vide l'uomo:

“Signor Li!”

Il suo stupore durò brevemente prima di proseguire.

“È davvero passato molto tempo! È qui per lavoro?”

“Sì, e ho colto l'occasione per venire a trovarti. A malapena ti riconoscevo”

L'espressione dell'uomo si addolcì mentre guardava nuovamente sua figlia.

“Sei diventata davvero...davvero...”

Aveva sempre più difficoltà a contenere le sue emozioni di fronte alla sua unica e adorata figlia; lacrime nacquero dai suoi occhi protettivi. Prima che il peso dei sentimenti gli sfuggisse di mano, fuggì in bagno scusandosi, per ricomparire poco dopo.

“Scusa! Oggi mi fa un po' male lo stomaco!” si giustificò.

“Se vuole posso comprarle delle medicine!” disse la giovane con tono compassionevole. L'uomo fu colto da una nuova ondata di emozioni.

“Che premura gentile” mormorò tra sé.

Ripartì in bagno.

“Ah...questa reazione mi mancava!” fece A-Shan, sconcertata dal comportamento bizzarro dell'uomo. Il signor Li tornò a sedersi pacificamente, poi aggiunse, portando la tazza di caffè alle labbra:

“Anche il tuo atteggiamento è cambiato molto. Hai perso quel lato acerbo che avevi prima...sei più femminile”

“Davvero...?” fece la ragazza, arrossendo sotto lo sguardo intenerito di lui.

“E...percepisco in te una certa malinconia...come se fossi innamorata...”

“Uh...infatti...penso di essere...innamorata...” confessò lei timidamente. “Ma...”

L'imbarazzo e il malessere di sua figlia lo preoccupavano; il signor Li si alzò.

“Vuoi che andiamo altrove?” le chiese, porgendole una mano confortante. “A volte è più facile parlare con uno sconosciuto dei tuoi problemi che con una persona cara...se vuoi parlare con me, beh...sono un vecchio che si impiccia di tutto” aggiunse con un sorriso teso.

A-Shan accettò la sua proposta e lo portò a casa sua; il signor Li si accomodò sul divano mentre la ragazza portava qualcosa di rinfrescante. Il suo volto mortificato rifletteva un forte turbamento; era troppo per lei e finì per confidarsi.

“Ho visto papà Ryo piangere e mi ha sconvolto...” soffiò.

“Saeba stava piangendo?!”

“Dopo aver rivisto il ritratto Kaori...realizzato dal primo amore della mamma..è stata la prima volta in cui ho visto papà Ryo così vulnerabile. Non si è accorto della mia presenza quando ero proprio vicino a lui...” ammise tristemente. “Quando ho visto le sue lacrime, ho creduto che mamma Kaori...che il mio cuore sarebbe uscito dal mio petto. Quei sentimenti così dolorosi della mamma per papà...sono gli stessi che io provo per quest'uomo. È la prova che sono innamorata” disse malinconicamente. “Ma...i sentimenti di mamma Kaori per papà...sono più forti e più profondi dei miei. Il mio amore...non è paragonabile al loro...è solo un amore senza importanza” sospirò, completamente turbata.

Il signor Li sorrise a quella riflessione ingenua.

“Ah! Sta ridendo, è d'accordo!”

“No, no...è un amore molto bello...solo che...”

“Solo che cosa?” chiese lei con impazienza.

“I sentimenti che uniscono Saeba e Kaori...vanno oltre l'amore...”

“Oltre l'amore...?”

“È l'amore definitivo e assoluto!” esclamò lui con ammirazione.

“Ne ho abbastanza!” gridò lei. “Non ci capisco niente! Il mondo è pieno di cose così complicate! Non sono sicura di farcela!” disse, nascondendo la testa tra le braccia.

L'uomo, intenerito, posò una mano compassionevole sui capelli della giovane donna scossa.

“Non avere tanta fretta...un giorno capirai. Avanza piano, lentamente” disse con dolcezza.
-Figlia mia, tu che hai appena imparato a camminare come una ragazza normale...evolvi e cresci...papà non chiede più niente- dichiarò mentalmente.

“Ma...Saeba ha perso questo amore, non può più raggiungerlo”

Quella triste rivelazione frenò l'anziano.

“Anche se spinge questa sensazione di perdita in fondo al suo cuore, non può nasconderla”

“Una sensazione di perdita” ripeté lei.

“Questo ritratto di Kaori che lui ha 'incontrato' all'improvviso ha fatto riaffiorare in lui questa sensazione insopportabile”

A-Shan finalmente comprese il tenore dei sentimenti di ognuno e guardò l'uomo.

“Signor Li...?”

A-Shan lo fissò interrogativamente.

“Un sentimento di perdita...le sue lacrime mi sembrano uguali a quelle di papà Ryo...”

Il signor Li si ricompose.

“Scusa!” disse asciugandosi le lacrime. “Mi lascio invadere da vecchi ricordi...i vecchi hanno la lacrima facile...”

Shan In non si fece ingannare.

-Il signor Li ha perso il suo amato fratello...no, non è solo questo...queste lacrime...sicuramente le versa perché molte persone che gli erano care se ne sono andate e lui non può più raggiungerle...-

C'era un po' di quello nelle lacrime che scorrevano lungo le guance dell'anziano; lui aveva interpretato, suo malgrado, il ruolo del padre all'insaputa della ragazza che si era appoggiata sulla sua spalla.


I due padri si ritrovarono poco dopo sul tetto dell'edificio.

“Come? Appena hai ricevuto il rapporto del vecchio Chin, sei saltato sul tuo jet privato e sei arrivato da Taiwan? Sei davvero un paparino dolce...”

Una goccia di sudore colò lungo la tempia dell'uomo, era appena stato smascherato.

“Un papà che ha inseguito sua figlia per scoprire l'uomo di cui era innamorata non può farmi la predica!” borbottò.

Ryo si mise a ridere nervosamente.

“Hai ragione, siamo proprio una bella coppia di paparini...”

“Se l'uomo di cui A-Shan è innamorata è un brav'uomo, ne sarei felice...tuttavia...”

“Ehi! Non dirmi che intendi inviare l'unità Xuan Wu a indagare su di lui e farlo uccidere se non lo trovi degno di lei?!”

Il vecchio voltò la testa e sembrò sorpreso, come se non ci avesse pensato; il tono dello sweeper divenne più serio e morbido.

“Non preoccuparti...quest'uomo è stato in grado di vedere il vero volto di Kaori, quello che lei nascondeva dietro il suo sorriso...A-Shan ha buon gusto”

“Davvero...?” si rassegnò l'altro.

Lo sweeper guardò il vecchio ansioso, sorridendo leggermente.

“Li...anche tu ti trovi in una situazione critica. Puoi parlare...”

* * * * * * * * * *

Kaori discuteva con naturalezza con il padrino delle sue angosce, dell'arrivo di quell'amore del passato, delle condizioni di Ryo che si evolvevano in modo strane...delle strane lacrime che gli erano scese sul viso dopo alcune delle sue parole.

“Saeba la ama e la sente anche se non è fisicamente vicino a lei...non dubiti mai del suo amore nonostante i suoi errori del passato! Siete due anime gemelle che finalmente si sono ritrovate. Mantenga la speranza, Kaori, il suo amore lo riporterà...ne sono sicuro!”

Arrossita, Kaori chinò la testa e si tormentò le dita.

“Grazie signor Li!”

Nonostante le lacrime che solcavano i suoi zigomi rosei, Kaori gli offrì un sorriso radioso che sconvolse il vecchio.

“Saeba, torna presto da questa donna...ha bisogno di te!” mormorò.

La speranza di quell'amore fusionale lo toccò profondamente e le lacrime nacquero nei suoi occhi rugosi.

“Mi scusi! I vecchi hanno la lacrima facile” sorrise confuso.

* * * * * * * * * *

Il giorno successivo Shan In, determinata, prese la strada per la galleria; voleva rivelare i sentimenti chiusi nel suo cuore. Con sua sorpresa, Yoshiki era impegnato in una conversazione con una bella giovane donna; una strana sensazione si impadronì di lei, ma ciò che la ferì di più era il diverso atteggiamento che lui le rivolgeva.

La donna in questione disse:

“Dica...conosce quella ragazza? È da un po' che non le stacca gli occhi di dosso”

Lui deviò lo sguardo e sorrise ampiamente.

“Shan In!” esclamò allegramente.

Completamente colta di sorpresa, A-Shan corse via senza nemmeno aspettare di dialogare minimamente con il giovane.

“Ehi! Shan In! Dove vai?!”

La cercò disperatamente ma lei era fuggita.

“Mi faccia indovinare...quella fanciulla è la figlia della modella del famoso 'Ritratto di una giovane ragazza'?”

“Sì!” sbottò lui senza smettere di cercare con lo sguardo. “Mi scusi, vado a cercarla!”

“Aspetti!”

“Discuteremo del contratto più tardi!”

“Non è di questo che volevo parlare!” gridò lei mentre lui iniziava a correre. Lui si fermò di colpo, interrogativo.

“Lo sguardo di quella ragazza! Era quello di una donna innamorata”

Natsume rimase perplesso da una simile rivelazione.

“Che sciocchezza!”

Riprese la sua corsa per trovare A-Shan.

Una vivace discussione si levava nel Cat's Eye, ma fu interrotta dal suono del campanello che indicava un ingresso. L'espressione arrabbiata e lo sguardo assassino delle giovane donna non promettevano nulla di buono e spaventò in effetti i presenti.

“Pericolo!” gridò Ryo.

“Tutti al riparo!” esclamò Falcon.
 
Mentre tutti i presenti si gettavano a terra per ripararsi dalla sua furia, A-Shan, per niente allegra, si sedette con calma.

“Tutto bene, A-Shan...?” chiese Ryo, ridendo nervosamente.

“Sì” rispose lei seccamente.

Shin Hon e Falcon, rifugiati dietro il bancone, guardarono preoccupati la ragazza troppo silenziosa. Il giovane sussurrò al gigante:

“Forse ha scoperto che Natsume ha una ragazza”

Non appena finì la frase, venne sollevato da terra per il colletto.

“Cos'hai detto?!” si infuriò.

“Tutti al riparo!” ripeté lo sweeper.

Ma la sua rabbia fu interrotta dallo squillo di un cellulare e la ragazza, inviperita, guardò il piccolo schermo leggendo chi fosse:
 
'Chiamata da Yoshiki Natsume'
 
“Pro...pronto? Qui Shan In!”

Si sbarazzò di Shin Hon gettandolo via con noncuranza come un vecchio straccio; Ryo guardò la ragazza dubbioso.

“Eh?” fece lei.

“Sai, il bar che mi hai detto che frequenti spesso...ho chiesto l'indirizzo, ma...c'è un caffè Cat's Eye, però completamente fatiscente...dubito che sia ancora aperto...”

A-Shan deviò lo sguardo e vide la figura maschile attraverso la vetrata, un ampio sorriso le illuminò il volto e corse verso di lui.

I due si recarono al parco dove si accomodarono, era il caso di parlare.

 
“Perché sei scappata...? Sono passati tre giorni dalla tua ultima visita...eppure, all'improvviso tu...”

“Mi sono innervosita!” lo interruppe lei, arrossendo.

Lui la guardò perplesso.

“La donna con cui stava parlando prima...chi era?”

“Eh...? Ah! La signorina Izumi? È la proprietaria della galleria, perché?”

“Sembrava che si stesse divertendo!”

“Shan In?”

“Perché mi ha dato fastidio? Perché il mio cuore soffre in continuazione?”

Davanti a quella bizzarra dichiarazione, Yoshiki la guardò sbalordito.

“Sono venuta alla galleria tutti i giorni perché avevo voglia di vederla!”

“Tutti i giorni?”

“Ma mi vergognavo troppo per osare entrare. Perché? Volevo vederla, ma non riuscivo! Il mio cuore stava ancora più male! Perché? Tutti...dicono che è perché sono innamorata”

Natsume rimase interdetto a quell'affermazione improvvisa.

“Lei crede che sia così, signor Natsume?”

“Eh? Uh...ma...”

“Io credo di sì” ammise tristemente. “Sono innamorata di lei, signor Natsume” dichiarò arrossendo.

“Shan In...” cominciò lui imbarazzato.

La giovane si alzò e continuò il suo monologo.

“Ma questo amore appartiene solo a me. Lei è un adulto...e in me vede solo una bambina...l'ho capito quando l'ho vista parlare con la titolare della galleria. Aveva il volto di un adulto...molto diverso da quello che ha con me. Non intendo imporre il mio amore. Volevo solo dirle quello che sentivo” confessò mestamente. “È tutto!”

Fuggì di nuovo appena pronunciate le ultime parole; l'uomo, con passo pesante, tornò alla sua galleria e si fermò davanti al ritratto di Kaori.

“L'amore...? Non capisco...non ci sono legami di sangue tra Shan In e te...eppure lei ti somiglia molto...ma cosa mi succede? Anche io sono venuto tutti i giorni nella speranza che venisse Shan In. Volevo rivederla...anch'io...io...”

* * *

“Kaori! Sono pazzo? Ho l'impressione che il mio cuore sia tornato ad essere quello di un liceale...”

Natsume aveva percepito l'amore di Kaori per quell'uomo di cui ora era geloso; erano passati anni dall'ultima volta in cui si erano visti, ma provava ancora quell'amore puro per la giovane donna. Quel ritratto che lui fissava teneramente l'aveva disegnato per avvicinarsi a lei, ma aveva avuto l'effetto di sconvolgerla e di allontanarla, come se l'avesse ferita. Durante l'adolescenza, lei aveva finito per confidarsi e confessargli il motivo della sua reazione così violenta, e del malessere soffocante quando aveva visto il suo cuore messo a nudo. Aveva dolorosamente rivelato la sua infanzia difficoltosa in quella famiglia che non era la sua ma che non lo mostrava affatto; quell'amore familiare era il sostegno che le permetteva di andare avanti nella vita senza soffrire troppo per causa della triste realtà.

Era stato turbato dal sangue freddo che lei aveva dimostrato di fronte a quella notizia; così giovane e gravata da un pesante fardello. Nessuno avrebbe potuto immaginare la situazione complicata che lei affrontava con quel viso vivace, ma c'era un leggero specchietto per le allodole che si notava se ci si prendeva il tempo di grattare la superficie. Ricordò con un po' di rimorso il proprio silenzio davanti alla dichiarazione d'amore di lei, che non si era presa il tempo di ascoltare la sua risposta ed era andata via con la stessa velocità con cui era arrivata. Una promessa tuttavia li legava...quella di rivedersi dopo che lui avesse raggiunto la notorietà.

* * *

“Vorrei che onorassimo la nostra promessa!”

Shan In era di fronte a lui, si era recata all'appuntamento per onorare l'impegno preso da sua madre.

“È rimasto solo il ritratto di mamma Kaori...”

“Sì! L'ho lasciato per te”

La ragazza lo guardò perplessa.

“Vorrei che accettassi questo disegno. Quel giorno ho promesso a Kaori...tua madre...lei mi aveva promesso che un giorno avrebbe potuto guardarlo sorridendo...non potrò mai darlo a Kaori...se fosse ancora viva, sono certo che lo guarderebbe con un sorriso. Shan In! Vorrei che accettassi questo disegno al posto di Kaori”

Lo sguardo della giovane donna era cambiato e non riusciva a staccarsi dal ritratto.

“Grazie! Te ne sei ricordato, Natsume!”

Il viso sorridente di Kaori era davanti a lui.

“Io ho appena...il volto sorridente di Kaori...no...era un'illusione dovuta al mio desiderio di vederla...?” fece, completamente sconvolto, come preso da un malore.

“No...la mamma è felice e ha guardato questo ritratto con il sorriso”

Natsume non capì la stranezza di quelle parole.

“La mamma vive in me...il mio cuore è il cuore di mamma Kaori...” dichiarò, portandosi teneramente una mano al petto. “Mi è stato trapiantato e il suo cuore vive in me. Quindi so che mamma Kaori stava sorridendo...”

Natsumo guardò la ragazza con occhi sbarrata.

“Kaori è...in te...!”

“Sì, qui!” disse lei, indicando la cicatrice visibile sul suo corpo. “Lei vive in me!”

Con passo esitante e febbrile, lui si avvicinò alla giovane e si rannicchiò contro di lei piangendo.

“Kaori...Kaori...”

* * *

Yoshiki strinse nervosamente le mani sui lembi della giacca della giovane donna.

“Dovevo rispettare la nostra promessa. Kaori...domani riparto per la Francia...” singhiozzò.

La giovane donna capì che lui aveva dei doveri ai suoi impegni professionali e si separò da lui pacificamente, portando con sé il ritratto dei ricordi.

Yoshiki aveva capito che il cuore di Kaori apparteneva a un uomo che era riuscito a far sparire la sua immensa tristezza, ma allo stesso tempo quell'uomo aveva rubato a lui il suo unico amore e voleva sapere, in quell'occasione, se costui fosse degno di un amore così appassionato.

Arrivato davanti al modesto edificio, si interruppe e fece un respiro profondo prima di continuare, stringendo la maniglia del suo bagaglio a mano.
 
Tomo, sorpresa dall'affascinante visitatore, aveva risposto con voce sussurrata e timida alla sua domanda su dove fosse la stanza dello sweeper. Con passo esitante e ansioso lui riprese a camminare verso la camera del suo rivale. Lentamente, come in un film che avanzava a scatti, il suo sguardo si posò sul corpo tranquillo che riposava nel letto d'ospedale. L'immensa tranquillità che irradiava quell'uomo incosciente era impressionante e inquietante; l'aura carismatica che emanava senza compiere alcun gesto lo immobilizzò. Il suo sguardo ammirato seguì con attenzione le curve della figura imponente nascosta da un lenzuolo bianco.

Con cautela, Natsume gli si avvicinò.

“Così finalmente ci incontriamo...”

* * * * * * * * * *

Yoshiki aveva sentito il bisogno di respirare un'ultima volta prima di partire per un periodo indeterminato dalla capitale. Con la sua valigia appoggiata lì vicino, si accasciò su una panchina del parco che aveva frequentato pochi giorni prima con Shan In. Gli tornò alla mente il ricordo della dichiarazione della ragazza, poi si mise a sospirare; un uomo si avvicinò e si sedette con disinvoltura sulla sua valigia.

“Le dispiacerebbe fare il mio ritratto?”

Il giovane guardò con aria interrogativa quella strana apparizione giunta dal nulla.

“È stata mia figlia a dirmi che lei è un ritrattista. È così, vero?” disse sorridendo.

A ben vedere, quella corporatura maschile non gli era estranea ma o lo aveva incrociato da qualche parte o la sua mente gli giocava brutti scherzi.

-Quest'uomo...-

“Forse dovrebbe sbrigarsi, no? Non vorrà perdere il suo aereo...”

“Eh! Uh, sì...”

Afferrò il suo blocco da disegno.

-Non c'è dubbio...è l'uomo dell'altro giorno...stava piangendo guardando il ritratto di Kaori...mi chiedo, forse quest'uomo è...è...-

“Shan In mi ha detto che non è riuscito a fare il suo ritratto?”

“È vero...”

“Lei le ha detto che c'erano due immagini sovrapposte che rendevano il suo viso sfocato...perché...?”

“Lei è...”

“Esatto! Sono Ryo Saeba. È davvero un bravo artista!”

I gesti del ritrattista erano ampi e decisi mentre avviava una conversazione che poteva sembrare soprannaturale.

“Ieri sera...ho finalmente capito perché, vedendo Shan In...sua figlia...il cuore di Kaori vive in lei...lei ha due cuori. Ecco perché il suo viso era sfocato e non riuscivo a ritrarla...ero attratto da Shan In, ma in effetti, lo ero dal cuore di Kaori che vive in lei...penso...che sia lo stesso per Shan In...spinta dal cuore di Kaori, ha probabilmente confuso la nostalgia verso di me per amore...” ammise tristemente, continuando il suo lavoro.

“È quello che mi sono detto anch'io” disse Ryo con tono falsamente convinto. “Ma può affermarmi che sia davvero così...?”

“Non lo so, ma...penso che Shan In e io abbiamo bisogno di un po' di tempo. Ecco perché torno a Parigi...” disse malinconicamente.

“Capisco” sorrise lo sweeper per la comicità della situazione.
 
“Sono felice di averla incontrata” dichiarò l'artista, riponendo la matita nel suo astuccio. “Credo che Kaori...abbia trovato la felicità grazie a lei...”

“Davvero? Spero che lei abbia ragione...” disse Ryo perplesso.

“Poiché Kaori ha incontrato Shan In e lei...ha potuto guardare il mio disegno sorridendo” ammise, porgendogli il ritratto finito.

* * * * * * * * * *

Prima di lasciare la stanza, Natsume lasciò sotto la mano immobile dello sweeper un ritratto sorridente di Kaori che ora vedeva felice.

“Si svegli il prima possibile e si prenda cura di lei...” disse con tono triste. “Altrimenti tornerò e mi dimostrerò all'altezza di questo amore che non ho mai saputo cogliere”

L'artista se ne andò senza voltarsi indietro, e senza rimorsi per avergli confidato quel prezioso amore.

* * * * * * * * * *

Ryo fissò con attenzione e tenerezza il nuovo ritratto di Kaori che ora sorrideva: la tristezza nei suoi occhi di adolescente aveva lasciato il posto a un sorriso radioso con lo sguardo scintillante. Il peso del rimorso di Ryo svanì non appena sfiorò con gli occhi i lineamenti sbocciati della sua amata che gli sorrideva. Allora lei era stata felice con lui; nemmeno la sua goffaggine aveva avuto la meglio sull'amore puro di lei verso di lui.

L'incontro inaspettato tra i due uomini era stato una benedizione per entrambi; Natsume era stato sollevato di sapere che Kaori aveva avuto una vita felice e appagante. Ryo adesso era certo che la sua amata avesse saputo vivere pienamente quell'amore pudico che lui aveva fatto fatica ad esprimerle.

Natsume era in partenza, stava per salire sul treno che l'avrebbe portato all'aeroporto, Shan In non era presente per salutarlo. Ryo chiamò sua figlia per comunicarle l'orario del treno che il giovane ritrattista avrebbe preso per raggiungere il suo aereo e, con un balzo, A-Shan si alzò dal letto e iniziò a correre follemente. Non voleva provare lo stesso rimorso di sua madre per non essere riuscita a salutarlo quando si erano separati.

Nel frattempo, sul marciapiede della stazione, Natsume scrutò l'orizzonte un'ultima volta con sguardo rattristato; avrebbe tanto voluto rivedere la ragazza prima di lasciare il Giappone, ma il destino voleva diversamente. Apparentemente lei aveva deciso di non farsi vedere e di lasciarlo andare con il rimpianto per i non detti. Con il cuore pesante salì sul vagone e le porte si chiusero dietro di lui, ma un appello improvviso arrivò alle sue orecchie. Si voltò subito e vide la figura sconvolta e ansimante di Shan In.

“Signor Natsume!” gridò.

“Shan In!”

Il treno iniziò la sua lenta e ritmica avanzata sui binari.

* * * * * * * * * *

Mestamente, Kaori vagava per le strade di Shinjuku verso la clinica di Doc; l'ultimo giorno della mostra di Yoshiki era arrivato e annunciava inevitabilmente la partenza di quest'ultimo per la Francia. Si fece difficoltosamente strada attraverso i corridoi smunti dell'edificio; aprì la porta e un ampio sorriso comparve sulle sue labbra mentre il suo sguardo si posava sullo sweeper. Si tolse la giacca e iniziò a muoversi verso il paziente quando un foglio di carta iniziò una lenta danza vorticosa per finire ai suoi piedi. Si accovacciò e lo afferrò delicatamente, e il suo sguardo si fermò. Il tratto di matita fin troppo riconoscibile dipingeva un viso totalmente diverso da quello che era stato ritratto dieci anni prima. Il suo sorriso e i suoi lineamenti sereni evocavano una felicità palese perché lei ora non soffriva più. Con occhi spalancati guardò Ryo e disse con voce sussurrante:

“Sei arrivato fin qui per dargli questo ritratto! Le mie emozioni sono completamente trasparenti ai tuoi occhi”

Uno strano senso di deja vu si insinuò nella sua memoria.

“Non posso lasciarti andare una seconda volta senza salutarti!”

Baciò dolcemente la guancia dello sweeper e appoggiò il ritratto sul petto mosso dal respiro regolare. Kaori piegò con cura la mano sul disegno e si precipitò fuori dalla stanza.

Un sorriso distese le labbra dello sweeper e il battito cardiaco accelerò leggermente.

* * * * * * * * * *

Il treno si fermò improvvisamente a causa di un guasto al semaforo.

“Quei due mi hanno davvero dato filo da torcere!” disse l'uomo sorridendo mentre rinfoderava la pistola.

I due furono sorpresi di incontrarsi faccia a faccia.

“Signor Natsume!”

“Sei venuta a salutarmi?”

Lei abbassò la testa arrossendo e lui sorrise.

“Grazie!”

“Non volevo avere gli stessi rimpianti...di mamma Kaori”

“La prossima volta...la prossima volta che ci incontreremo di nuovo penso che sarò in grado di disegnare il tuo viso...per il momento, dentro di te il tuo cuore e quello di Kaori sono separati...ecco perché la prima volta che ci siamo visti ho avuto l'impressione che la tua espressione fosse sfocata e che non riuscissi a ritrarti. Ma sono sicuro che col tempo, i vostri due esseri alla fine diventeranno uno solo. Verrà il giorno in cui sarai la vera Shan In. Lo sento...e quel giorno tornerò per disegnarti”

Lo shock di quella promessa immobilizzò la ragazza che gridò, tremante:

“Promesso?”

“Promesso!” rispose lui sorridendo teneramente.

Il messaggio della hostess risuonò nuovamente nella stazione per segnalare l'avvenuta riparazione e consentire così la ripartenza del treno.

“Beh...stammi bene. A presto, Shan In!”

Lui risalì sul vagone che riprese ad allontanarsi lentamente.

* * * * * * * * * *

Kaori, senza fiato, raggiunse finalmente la stazione e corse al binario; il treno aveva avuto un problema tecnico ed era stato fermato. Con una rapida occhiata a destra e a sinistra, cercò la figura conosciuta. All'improvviso vide il giovane non lontano da lei.

“Yoshiki!” gridò, correndogli incontro.

Lo sguardo stupito dell'uomo si trasformò in un'espressione felice.

“Che ci fai qui?”

“Non volevo fare lo stesso errore due volte!” esclamò lei sorridendo.

“Sono contento che tu sia venuta...”

L'altoparlante indicò il buon funzionamento di tutti i dispositivi di azionamento del treno, il viaggio avrebbe ripreso.

“Stammi bene, Kaori” sorrise malinconicamente.

Lei lo abbracciò.

“Abbi cura di te, Yoshiki!”

Liberò la presa per lasciarlo tornare sul suo vagone; un sorriso triste apparve sulle labbra della giovane donna che cercava di contenersi per il suo amico.

* * *

Una collera sorda si impossessò dell'uomo che rabbiosamente colpì la parete del vagone senza prendersi il tempo di guardare di nuovo quel viso amato.

“Addio Kaori!”

Le lacrime scendevano sulle guance della ragazza mentre osservava il treno che si allontanava; con passo pesante, si diresse al Cat's Eye.

“Shan In!” esclamò Shin Hon. “È raro vederti qui a quest'ora. Sei sola?”

“Avevo voglia...di bere un caffè...” disse piano.

Con una lieve gomitata, Falcon ordinò al giovane di prepararlo; Shin Hon si impegnò nel rito della preparazione del caffè con tutto il cuore. I suoi gesti erano precisi e applicati, una volta versata la bevanda porse una tazza alla sua giovane amica.

“È...è cattivo?” chiese ansioso.

“Eh?”

Shan In, totalmente persa nei suoi pensieri, prestava poca attenzione al mondo intorno a sé.

“Com'è? È buono?” insistette.

“Shin Hon ti ha preparato il caffè. Si è esercitato ogni giorno perché voleva prepararti un caffè delizioso” dichiarò Umi.

“L'hai fatto tu...Shin Hon?”

“Sì...sì, l'ho fatto davanti a te” disse lui arrossendo.

La ragazza portò delicatamente la tazza alle labbra e bevve lentamente.

“Delizioso!”

“Ci sono riuscito!” esclamò lui euforico.

Era così orgoglioso di se stesso che gli vennero le lacrime agli occhi: aveva raggiunto il suo scopo, compiacere Shan In.

Per curiosità, Falcon bevve un sorso...gli avrebbe assegnato un voto massimo di 8 su 20.

Shan In aveva imparato una cosa nuova: la profondità dei sentimenti intimi di coloro che la circondavano.
  
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