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Autore: LorasWeasley    02/03/2021    4 recensioni
Tre incontri diversi con i genitori del proprio partner per tre coppie differenti:
-Sakuatsu
-Semishira
-Kuroken
Genere: Comico, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kenjiro Shirabu, Kiyoomi Sakusa, Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao! Eccomi di nuovo in questo fandom!
Questa è una raccolta di tre storie sull' "incontro con i genitori" per tre coppie differenti del fandom. La prima (questa che leggerete) sarà su Sakusa e Atsumu, spero tanto che apprezzerete! (come al solito quando si parla di questa coppia ci sono spoiler della fine del manga).
Vorrei inoltre ringraziare la mia fidata amica Greina con la quale ormai mi aiuta nelle idee delle storie come io contribuisco alle sue! E vorrei specificare che il nome dei genitori di Sakusa sono gli stessi che ha usato lei nelle sue. Mentre per i due fratelli maggiori ho chiamato Kazuma il maschio e Kaori la femmina, mi sembrava carina l'idea che i signori Sakusa avessero dato ai loro figli tutti nomi con la K.
Buona lettura!
Deh
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Incontro con i genitori


Sakuatsu

Kiyoomi era più che soddisfatto della sua vita: aveva un appartamento tutto suo, giocava come pallavolista professionista nella squadra dei Balck Jackal, aveva degli ottimi rapporti con la sua famiglia e amava il suo ragazzo.
I suoi due fratelli erano molto più grandi di lui e, quando erano andati via di casa e dalla nazione per seguire ognuno i propri sogni, avevano iniziato la tradizione di sentirsi una volta a settimana in videochiamata.
Kiyoomi aveva insegnato ai suoi genitori come usare skype alla perfezione e, quando anche lui era andato via da Tokyo trasferendosi a Osaka, le cose non erano cambiate.
Proprio quel pomeriggio era seduto al tavolo del proprio soggiorno a sorseggiare una bevanda calda mentre parlava con il resto della sua famiglia dal PC.
Avevano appena finito di parlare della cucciolata che aveva partorito il cane di Kaori quando l’argomento si spostò su Kiyoomi.
-Quindi tesoro- iniziò sua madre –quando hai detto che ci presenti il tuo ragazzo?
Sakusa sbuffò –Non l’ho detto.
Lui e Atsumu stavano ufficialmente insieme da quattro mesi. Kiyoomi non aveva saputo di volere una relazione fino a quando non c’era finito dentro con Atsumu e si era reso conto che non ne poteva più fare a meno. Ma il corvino teneva molto alla sua privacy e di sicuro non aveva intenzione di presentare Atsumu a quegli scalmanati che si trovava come famiglia. Fosse per lui non gliel’avrebbe neanche detto. Ma lui e Atsumu erano personaggi pubblici e non erano stati troppo discreti, quindi la cosa era sfuggita di mano facilmente.
-Tanto sarà noioso- commentò sua sorella incrociando le braccia al petto –se è stato accettato da Kiyo sarà di certo più noioso di lui!
Kazuma rise e, mentre sua madre rimproverava Kaori, Kiyoomi le alzava il dito medio.
Fu a quel punto che intervenne suo padre provando a calmare la situazione –Devi capirci figliolo, vogliamo solo accertarci che ti tratti bene e che…
Sakusa arrossì mentre diceva –Mi tratta benissimo! E sa cosa fare o non fare per la mia misofobia!
Kazuma si sporse in avanti diventando un po' troppo grande nello schermo del computer –Sembra molto eccentrico ed esaltato dalle partite in TV, sicuro che gli vada bene la tua misofobia?
La rabbia invase il corpo di Kiyoomi –Non provare a insinuare nulla su di lui!
-Oooh?- sua sorella aveva un sorrisetto in volto che a Sakusa ricordava troppo quello di Atsumu –Sei fuori dal tuo personaggio, fratellino.
-Non abbiamo altro di cui parlare?- domandò a quel punto in imbarazzo per cercare di distogliere l’attenzione da lui.
Era convinto che non si sarebbe potuto imbarazzare più di così ma non aveva idea quanto si sbagliasse.
Pochi secondi dopo sentì delle chiavi che venivano infilate nella serratura e la porta che veniva aperta.
Lanciò uno sguardo veloce all’orario in basso a destra: Atsumu era in anticipo.
Non vivevano ancora insieme sia perché avevano deciso di fare le cose con calma sia perché Sakusa doveva abituarsi gradualmente ad avere un’altra persona che occupava i suoi spazi e le sue “zone sicure pulite”. Si erano però scambiati i mazzi di chiavi per andare a casa dell’altro senza problemi e Sakusa non aveva pensato che sarebbe stato un grosso problema fino a quel momento.
-Omi!- chiamò il biondo dall’ingresso mentre chiudeva la porta e si toglieva le scarpe, la sua voce sembrava esasperata –‘Samu mi ha fatto impazzire! Sono così stressato! Ho bisogno che mi scopi fino a farmi perdere i sensi come solo tu sai fare!
Quell’esatto attimo fu il momento di massimo imbarazzo per tutta la famiglia Sakusa.
Kiyoomi era talmente rosso che quando Atsumu lo raggiunse si bloccò di scatto con gli occhi spalancati, poi chiese incerto –Perché stai facendo quella faccia?
Kiyoomi ingoiò a vuoto, poi afferrò il computer e lo girò verso il suo ragazzo annunciando –La mia famiglia voleva conoscerti.
Ci furono diversi attimi di silenzio, poi la prima a parlare con voce squillante e divertita fu sua sorella –Ciao! Sono Kaori! È davvero un piacere conoscerti! Ammetto che non avevo alcun interesse verso di te ma dopo la tua entrata in scena sei appena diventato il mio nuovo membro della famiglia preferito!
-Vero- rispose Kazuma altrettanto divertito ma più pacato –in effetti Motoya aveva detto che eravate una coppia interessante, ma non pensavo fino a questo punto.
Atsumu nel frattempo, dopo aver davvero realizzato le parole che aveva detto e messo a fuoco i quattro volti che lo fissavano a pixel dal computer del proprio ragazzo, divenne talmente rosso da sembrare quasi viola, per poi passare subito al bianco lenzuolo.
Kiyoomi strabuzzò gli occhi e si alzò pronto a raggiungerlo preoccupato –Oh no, non puoi avere un attacco di panico! Sei tu quello bravo a gestirli, non io!
-Fallo sedere, tesoro- arrivò la voce di sua madre.
-Sì infatti!- continuò Kaori –Poi dagli due schiaffi così si riprende.
Sakusa era talmente concentrato a occuparsi del suo ragazzo che stava davvero per fare quello che gli aveva detto la sorella, si bloccò in tempo e si girò a ruggire il suo nome.
-Sto bene, sto bene- sussurrò Atsumu prendendogli le mani, forse per paura che volesse davvero colpirlo.
-Vuoi un bicchiere d’acqua?- continuò preoccupato Sakusa.
Il biondo spalancò gli occhi e si affrettò a scuotere la testa, Kiyoomi non insistette più di tanto perché si rendeva conto che andando nell’altra stanza a prendere la bevanda in questione avrebbe dovuto lasciarlo solo con la sua famiglia e, anche se erano solo pochi secondi, nessuno dei due era ancora pronto per quel passo.
Decise quindi di sedersi al suo fianco e porgerli la tazza di the ormai tiepido che stava bevendo fino a poco prima e che era rimasta indisturbata sul tavolo.
-Bene- disse a quel punto tornando a fissare lo schermo del proprio computer dove tutti e quattro i suoi familiari avevano lo stesso sguardo degli avvoltoi, come se stessero cercando di cogliere ogni piccolo particolare –Adesso siete felici di averlo conosciuto?
Atsumu si agitò al suo fianco, poi sussurrò un flebile –Salve a tutti.
Fu sua madre la prima a prendere la parola –Ciao tesoro, mi chiamo Eri. Se ti va puoi chiamarmi per nome ed evitare le formalità.
Kiyoomi notò con la coda dell’occhio che il suo ragazzo era ancora teso e aveva poggiato nuovamente la tazza sul tavolo dopo averne preso qualche goccia. L’unica cosa che il biondo riuscì a fare dopo quella frase fu solo annuire. Kiyoomi la prese comunque come una conquista.
Kazuma intervenne –Io sono Kazuma ed è un piacere vederti oltre le partite in tv, lì era difficile capire come fossi realmente anche se la chimica che hai con Kiyo è impossibile da non notare. E mi dispiace che ti stiamo tenendo qui a fare questo quando evidentemente avevi altri piani.
Atsumu si fece ancora più rigido e le sue guance si accesero nuovamente di un bel rosso –Ah… Io… Noi…
-Quello che facciamo nel privato non sono affari tuoi, Kazuma- si intromise Kiyoomi per salvarlo.
Il padre prese la parola –Devi perdonarci Atsumu se questo non era esattamente quello che ti aspettavi venendo a trovare mio figlio, ma volevamo conoscerti per capire se Kiyoomi fosse davvero in buone mani, se veniva trattato bene e se fossi capace di gestire e vivere con la sua misofobia.
Quello fece risvegliare Atsumu e, anche se continuava a essere estremamente imbarazzato, si affrettò a dire sincero –Mi prenderò sempre cura di Omi!
Il cuore di Kiyoomi accelerò nella sua corsa e non poté non lanciargli uno sguardo totalmente innamorato.
Con la coda dell’occhio vide il sorriso di sua mamma rilassarsi e sorridere dolce, persino i suoi fratelli sembravano essere stati presi alla sprovvista da tutta quella sincerità.
-Ne sono sicuro- disse alla fine il padre, poi provò a scherzare –Inoltre immagino che, in base a quello che hai detto, debba più che altro essere preoccupato tuo padre per quello che mio figlio fa a te.
Il colore nelle guance di Atsumu si faceva sempre più scuro, soprattutto quando Kazuma commentò –Evidentemente però a lui piace. Non avrei mai immaginato che Kiyo fosse bravo in questo.
Sakusa decise di distogliere l’attenzione sulla loro vita sessuale soffermandosi su un particolare che aveva detto suo padre –Atsumu non conosce suo padre.
I suoi genitori si bloccarono e Kiyoomi quasi sorrise soddisfatto nel vedere che adesso erano loro quelli imbarazzati.
-Ah, scusa… Non intendevo…
-Non si preoccupi- rispose Atsumu –Non è un problema per me parlarne, non sono triste o altro. Se n’è andato prima ancora che io e ‘Samu, il mio gemello, nascessimo. Non l’abbiamo mai conosciuto e non può mancarci qualcosa che non abbiamo mai avuto, giusto?
Adesso sua madre stava fissando Atsumu con commozione, Kiyoomi la capiva perché anche lui si ritrovava molto spesso a volerlo abbracciare e proteggere dal mondo.
-Quindi- si intromise Kaori a quel punto –Davvero non stiamo ancora chiudendo questa videochiamata? Siamo qui da meno di cinque minuti e ci sono già state due grandi figure di merda! Insomma, potremmo anche conservare le altre per tutte le feste comandate per le quali ci toccherà riunirci!
-Approvo- prese subito la palla al balzo Kiyoomi con già il dito pronto a chiudere la chiamata –ci sentiamo!
-Arrivederci- si intromise Atsumu al suo fianco.
Sakusa si scollegò mentre ancora tutti gli altri erano nel bel mezzo dei loro saluti. Chiuse il portatile e si sgonfiò sulla sedia rilasciando un lungo sospiro.
Atsumu si alzò e in silenzio si incamminò fuori dalla stanza.
-Dove vai?- domandò non capendo Kiyoomi.
-A uccidermi- rispose sicuro con un tono da funerale.
Sakusa rise raggiungendolo, poi gli afferrò la mano e lo convinse a mettersi nel divano insieme a lui.
-Dai… Non è andata così male- provò a consolarlo mentre gli dava qualche leggero bacio sulla guancia.
-Non è andata così male? Abbiamo vissuto la stessa esperienza, Omi? Non riesco a immaginare una scena peggiore di questa come primo incontro con la tua famiglia! Tuo padre mi prenderà in giro con i suoi colleghi a lavoro e tua mamma starà già parlando di me con le sue amiche, dicendo come io non sia all’altezza del suo magnifico bambino! E sono certo che i tuoi fratelli lo stiano già raccontando al mondo intero, per questo tua sorella aveva tutta questa voglia di chiudere!
Kiyoomi rise –Sei così melodrammatico. Non succederà nulla del genere!
Per calmarlo infine gli diede un lungo bacio sulle labbra e così continuò a baciarlo pigramente sul divano fino a quando non si sarebbe rilassato del tutto.
Era sulla buona strada, il corvino lo sentiva sempre più tranquillo sotto le sue mani quando il cellulare di Atsumu iniziò a squillare.
Il biondo girò la testa per vedere chi stava cercando di contattarlo e Kiyoomi ne approfittò per baciargli il collo.
-È ‘Samu- spiegò –ero con lui fino a mezz’ora fa, se mi chiama adesso deve essere qualcosa di importante.
Kiyoomi annuì mentre si staccava dalla sua pelle dandogli la possibilità di rispondere con più tranquillità, questo quindi fece scorrere il dito sullo schermo e mise il vivavoce –Che vuoi?
-Oh dio ‘Tsumu!- suo fratello aveva un tono di voce troppo divertito –Davvero hai detto quella frase davanti ai genitori di Sakusa? Ho ancora le lacrime agli occhi per quanto ho riso!
Atsumu spalancò gli occhi, il panico nel suo sguardo.
-Come l’hai saputo?- intervenne Kiyoomi.
-Me l’ha detto Suna!
-A me l’ha detto Komori!- si sentì la voce di Rintaro da lontano.
-Lo sapevo che i tuoi fratelli l’aveva già detto a tutti!- urlò a quel punto Atsumu contro Sakusa.
Questo sospirò –Scusa Osamu, sto chiudendo, così cerco di non far suicidare tuo fratello per la vergogna.
Mentre i due ragazzi ancora ridevano lui chiuse la chiamata e gli tolse il telefono dalle mani, infine si stese accanto al suo fianco.
-Bè… Guarda il lato positivo, la gente parlerà un sacco di te. È quello che hai sempre voluto, no?
Atsumu sbuffò quella che poteva sembrare una risata, poi si girò a nascondere il volto nel suo petto –Forse dovremmo seguire l’esempio di Oikawa Tooru e cambiare continente.
Sakusa rise piano –Non si scappa da questo, amore.
Atsumu alzò lo sguardo nel suo –Allora perché non provi a farmi dimenticare tutto accontentandomi con la richiesta che avevo fatto non appena sono arrivato?
Kiyoomi non si fece pregare una seconda volta prima di gettarsi sulle sue labbra in un bacio che non aveva nulla della castità di quelli precedenti.
  
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