La figura di Sirius Black si stagliava altezzosa sulla parte più alta della collina, accanto al Platano Picchiatore. I rami riposavano sopiti in una tranquilla giornata di fine settembre, il clima ad Hogwarts iniziava a raffreddarsi e le giornate si accorciavano rapidamente. Sirius Black se ne stava lì, con le mani in tasca e la pioggerellina che gli inumidiva il mantello nero. Il respiro affannato, lo sguardo affilato che osservava – con non poca fatica – una figura esile che attraversava la coltre di nebbia che la pioggia aveva creato. Lo sguardo beffardo rimase in adorazione di quella ragazza che arrancava nel fango con uno sguardo a dir poco incazzato. Gli occhi neri e cupi, come il cielo che li nascondeva dal resto del mondo, non trapelavano le emozioni che il giovane Black era capace di nascondere dietro quella faccia da schiaffi. [..] «Si può sapere dove diavolo sei stato?» Marlene aveva il fiatone per la salita che aveva appena percorso, per arrivare da lui. «Se te lo dicessi, McKinnon, poi dovrei ucciderti.»