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Autore: dirkfelpy89    06/03/2021    3 recensioni
- [Storia partecipante al contest "La rivincita delle femslash" indetto da matiscrivo sul forum di EFP]-
Rita Skeeter è una donna capace di dividere il pubblico per colpa delle sue inchiese al veleno. Eppure Rita, una donna capace di portare avanti le inchieste più scottanti e le interviste più audaci, da qualche mese non riesce a guardarsi allo specchio. La donna che sta portando avanti una nuova campagna contro la dubbia sessualità di alcune figure della Comunità Magica in realtà ha un segreto alle spalle. Un segreto di nome Lucy.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Rita Skeeter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Anime in Frantumi

 

 

Rita Skeeter, nel corso della sua lunga e gloriosa carriera, si era guadagnata la fama di essere una giornalista capace di dividere il pubblico, di polarizzarlo su posizioni opposte e assolutamente e inevitabilmente inconciliabili.
Il pubblico che la adorava non perdeva occasione di rimarcare i suoi successi, i vizi delle celebrità e i piccoli e grandi giochi di palazzo che lei, Rita, aveva contribuito a smascherare; gli altri invece, i suoi detrattori, la dipingevano come una donna estremamente malvagia, per certi versi, alla ricerca spasmodica del "caso dell'anno" per poter rimanere al vertice del mondo del giornalismo, senza guardare in faccia nessuno. Tra le numerose accuse c'era anche quella che la vedeva, senza alcun dubbio, come una donna terribilmente vanitosa, concentrata solo sull'aspetto esteriore e sulla lotta all'età che avanzava senza tregua.
Rita, ogni volta che si trovava a pensare a questa divisione, non poteva non sorriderne: perché litigare tanto sulla sua persona, quando lei era esattamente tutte e due le cose? Sapeva benissimo di essere un'ottima giornalista e sapeva altrettanto bene di essere terribilmente vanitosa!
Malvagia? Se malvagità significa contribuire a svelare la verità… lei allora lo era! E con estremo orgoglio!

La sorte però spesso si diverte a giocare con i nostri destini, tirandoci dei brutti scherzi, quasi come una bimba dispettosa. Per questo, in una sorta di malvagio gioco del contrappasso, da qualche mese Rita, sempre così attenta al dettaglio e sempre così terribilmente ossessionata dall'apparenza, non riusciva più a guardarsi allo specchio.
Lei, che aveva posto le domande più scomode e che aveva organizzato le inchieste più scottanti, in realtà si vergognava e si vergognava, sempre per questo capriccioso gioco della sorte, di sé stessa.
Si vergognava perché aveva la coscienza sporca, perché si sentiva irrimediabilmente diversa e questa consapevolezza si era trasformata in un tarlo, un grosso e sudicio tarlo che la stava divorando dall'interno.

Seduta dietro la sua scrivania, alla Gazzetta del Profeta, osservava, incorniciate alle pareti, i titoli di alcune inchieste che l'avevano vista protagonista negli ultimi anni.
Un promemoria, per sé stessa e per le sue colleghe, del fatto che, ormai arrivata a cinquant’anni, riuscisse comunque a tenere testa ad avversarie molto più giovani ma meno capaci.

”SILENTE, VECCHIO SAGGIO O ANZIANO PERVERTITO?
Sappiamo tutti come Albus Silente sia, a tutti gli effetti, uno dei maghi più rispettati nella nostra Comunità Magica. Eppure, vi siete mai chiesti perché, in tutti questi anni, non lo si sia mai visto in compagnia di una donna? Davvero solo amore per i libri? Oppure, forse, c’è di mezzo l'amore con un aitante bibliotecario? La nostra Rita Skeeter ce ne parla nel servizio a pagina 5.

”CHARLIE WEASLEY, LA VERGOGNA DELLA FAMIGLIA?”
La famiglia Weasley è sicuramente al centro della Comunità Magica inglese. Tutti i suoi membri sono accasati, tutti hanno tirato su una prole molto numerosa, tutti sì, tranne Charlie Weasley. Ufficialmente si trova in Romania per studiare i draghi… o forse preferisce studiare un suo compagno, particolarmente attraente? Rita Skeeter ce ne parla più approfonditamente nel servizio a pagina 10!

”GINNY POTTER E GWENOG JONES, SOLO UN’AMICIZIA?”
L'assunzione della giovane Ginny Weasley nelle Holyhead Harpies ha lasciato molti esperti di Quidditch stupefatti: perché la capitana Gwenog Jones ha puntato forte sulla candidatura della signora Weasley in Potter? Per la sua bravura, per la sua capacità di tirare la truffa in goal? Oppure c'è di mezzo una particolare... amicizia tra le due donne?
La nostra Rita Skeeter, dopo attente ricerche, è in grado di fare delle sconvolgenti rivelazioni sulla moglie del nostro Salvatore Magico!

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Dopo la caduta del Signore Oscuro, Rita Skeeter aveva avuto dei grossi problemi nel cercare nuova linfa per i suoi articoli, per i suoi famigerati scoop capaci di incollare i lettori alle pagine de "La Gazzetta del Profeta"
La soluzione arrivò con il successo del grande Best Seller su Silente, Rita aveva infatti finalmente trovato una nuova direzione per le sue inchieste, un nuovo motivo per alzarsi dal letto ogni mattina e arrivare in redazione in orario e possibilmente non vittima delle sue solite sbronze colossali. Una direzione che fu capace di mandare letteralmente in brodo di giuggiole i suoi lettori: inchieste, non sullo stato di sangue, ma bensì sulla sessualità dei membri più influenti e chiacchierati del Mondo Magico.

Patetico, forse, però dopo la sconfitta di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, improvvisamente la popolazione aprì gli occhi e a nessuno interessò più sapere chi fosse Mezzosangue o chi fosse un Sanguesporco. Che senso aveva, adesso che la Comunità Magica si sforzava di apparire unita e assolutamente non razzista?
Dopo quella terribile guerra, la gente iniziò quindi a interessarsi ad argomenti più banali e frivoli, e cioè: chi andava a letto con chi. E, se nell'inchiesta veniva fuori che uno dei personaggi interessati aveva una sessualità "diversa", tanto di guadagnato.

Con le prime inchieste arrivarono anche le prime critiche: l'opinione pubblica si spaccò e in tanti la accusarono di essere un'omofoba, un avvoltoio, di non avere nessuna riservatezza e di giudicare in maniera negativa chi fosse diverso o chi avesse un'altra sessualità. Il pubblico si divise, certo, ma tutti erano puntualmente pronti a leggere la Gazzetta del Profeta e venire a conoscenza di qualche pettegolezzo hot da poter analizzare con la vicina di casa.
Patetici.

"Ehi, Rita, ha saputo dei nuovi pettegolezzi su Luna Lovegood?" chiese Anita Bellyboat, una delle poche colleghe che Rita considerasse vagamente capace, entrando nel suo ufficio e interrompendo i suoi pensieri.
"No, che cosa ha combinato quella stramboide?" rispose Rita, estraendo la sua fidata penna prendi appunti.
"Pare, e dico pare, che non sia stramba solo nei modi di fare, ma anche sotto le lenzuola… se capisci cosa intendo..." sussurrò la donna, malignamente.
"Stai insinuando che sia una, come si dice, lesbica?" chiese Rita Skeeter, il volto contratto in una smorfia di disgusto. Anita sorrise.
"Chiaramente sono solo voci di corridoio, magari è una falsa pista, però..."
"Però una bella indagine non guasta. Dico io, come si è ridotta la nostra società? Ovunque ti giri vedi solo gente deviata!" rispose Rita, con una convincente aria scandalizzata.
Anita annuì, sorridendo.
"Un tempo alle persone interessava solo sapere lo status di sangue delle nostre celebrità. Ma dopo la sconfitta di… Tu-Sai-Chi… il sangue ha perso qualsiasi valore. Adesso tutti i lettori sono ossessionati nel sapere i pettegolezzi, come dire… hot!" continuò Rita, mentre la penna svolazzava leggiadra sul foglio.
"E tu sei la migliore, Rita. Ecco perché sono venuta subito da te!" rispose Anita, con sguardo adorante. Sapeva che, in realtà, la donna stava solo cercando di entrare nelle sue grazie. Lo sapeva perché si stava comportando nella stessa ed esatta maniera con la quale lei, Rita, aveva cercato di entrare nelle grazie con la sua caporedattrice, ormai più di trent'anni prima.
Dopo un'altra mezz'oretta passata a discutere della dubbia moralità di certe celebrità e su qualche futile pettegolezzo di redazione, Anita se ne andò, lasciando Rita nuovamente sola con i suoi pensieri.

Mentre la penna prendi appunti continuava il suo lavoro, la donna si mise le mani tra i capelli. Era ogni giorno più difficile, era ogni giorno più dura. Mentire, agli altri e a sé stessa.
Vestire i panni della cinica.

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E pensare che era tutta colpa di una donna, se adesso si sentiva così. Era tutta colpa sua se adesso Rita non riusciva a guardarsi allo specchio, non riusciva a guardarsi dentro di sé.
Lucy. Solo a nominarla, Rita si sentiva strana: possibile che a farla vacillare fosse stata una stupida commessa di Mielandia? Possibile che, nonostante fossero passati molti anni, ancora si ricordasse del loro primo incontro? Lucy e lei ubriache ai Tre Manici di Scopa, Lucy e lei ubriache nella casa della ragazza a Hogsmeade, ebbre di vino da quattro soldi e di sesso incredibilmente appagante.

Rita capiva quanto quella cosa fosse… strana, diversa da qualsiasi cosa avesse mai provato in amore, eppure Lucy fu l'unica ancora di normalità, nell'anno del Torneo Tremaghi e del ritorno dell'Oscuro Signore.
L'unico rifugio, l'unico approdo sicuro in quel mare tempestoso che rappresentò per lei il torneo Tremaghi.

L'unica che in fondo la capisse, l'unica che la confortasse e che la supportasse nella sua carriera e nella sua vita. Era difficile trovare una donna o un uomo che cercassero di entrare nelle sue grazie senza un secondo fine. A quante amicizie e a quante storie d'amore dovette dare una fine perché si era accorta che non c'era un rapporto sincero; quante delusioni aveva avuto da persone che credeva amiche, ma che in realtà volevano solo un pizzico della sua celebrità!
Si era dovuta costruire una corazza, una corazza impermeabile alle critiche ma anche alle delusioni; però con Lucy, forse grazie anche al vino e allo stress che stava accumulando, quella difesa, quella corazza venne meno.
Lucy era l'unica con la quale lei si poteva sentire libera, non una giornalista in carriera ma una semplice donna.

Decisero di tenere la loro storia nascosta, perché Lucy aveva una famiglia molto tradizionalista e Rita non poteva permettersi certo degli scandali, non nella sua posizione. Era talmente arrabbiata con il mondo, con la società così bigotta, che trovò naturale sfogare la sua rabbia e le sue frustrazioni contro Harry Potter e contro i campioni del Torneo!
Fu una storia importante per le due, ma che durò poco: Lucy percepì questa lotta interiore, percepì la divisione insita nell'anima della compagna e capì che la situazione non poteva andare avanti. Non poteva stare con qualcuno che la voleva e la rifiutava allo stesso tempo, perciò, terminato il Torneo Tremaghi, lasciò Rita.
Fu come se la donna si fosse svegliata da un profondo sonno. Ma che cosa gli era passato per la testa? Che cosa aveva fatto?

In un primo momento si odiò, Rita, si odiò e forse in fondo si odiava ancora, perché aveva permesso a una sciocca ragazzina di distrarla dal suo lavoro, dalle sue priorità e dalle sue convinzioni.
Come era stato possibile farsi ingannare da quella sgualdrinella?
Era stata ingannata, era ovvio, da un filtro d'amore o forse addirittura dalla Maledizione Imperius! Certo, non c'era altra soluzione, Rita non era fatta così!

Ma poi, più passava il tempo, più Rita iniziava a comprendere la sua vera natura: era cambiata e ora si sentiva diversa. Diversa perché i rapporti con l'altro sesso iniziarono a non soddisfarla più, diversa perché, mentre si trovava sotto un altro uomo senza nome, il suo pensiero andava inevitabilmente a Lucy.
Nei loro volti e nelle loro parole sentiva solo quelle di Lucy.
Tornò da lei, tornò dalla sua condanna e dalla sua salvezza. Non voleva, ma era come se il suo corpo e la sua mente fossero due entità staccate e ognuna lavorasse per conto proprio.
Ma lei non poteva, non doveva pensare a lei. Non poteva abbandonare il lume della ragione, la sua priorità e la sua carriera per una cameriera.

Era stata cresciuta con dei valori piuttosto rigidi e in una società che a malapena tollerava i Mezzosangue, figuriamoci gli omosessuali!
Lei, reporter di spicco della Gazzetta del Profeta, non poteva certo annunciare a tutti di essere "diversa"
Sapeva di cosa fossero capaci i media, lo sapeva perché lei stessa aveva guidato diverse campagne denigratorie. Sapeva la pressione psicologica che le vittime subivano, sapeva i tradimenti dei falsi amici che erano disposti a vendersi pur di dare in pasto ai media qualche notizia succulenta. Pensava davvero di essere al sicuro solo perché faceva parte del sistema?

La Gazzetta del Profeta, ma più in generale tutto il Mondo Magico, l'avrebbe trattata come un'appestata, come una spostata, come qualcuna che è uscita di senno.
Un anno prima dello scoppio della Seconda Guerra Magica, un membro del Wizengamot aveva annunciato la sua omosessualità ed era stato immediatamente allontanato con una scusa.
Era un tabù, un argomento che solo da qualche anno veniva trattato con la giusta considerazione nel Mondo Magico.
Non poteva permetterselo, non poteva permetterglielo.

Per questo motivo decise di porre un punto fermo a tutto: chiuse ogni rapporto con Lucy e con altre conoscenze che aveva fatto in quel mondo di “spostati”, si chiuse a riccio per evitare di ferirsi inutilmente e diede inizio ad una vera e propria campagna omofoba contro personalità di spicco del Mondo Magico.
Perché? Difficile dirlo con certezza, ogni persona quando si trova in difficoltà reagisce in modo diverso.
Forse perché era semplice attaccare gli altri, perché, puntando il dito, Rita evitava di attrarre l'attenzione; evitava di riflettere troppo sulle sue pulsioni e sul fatto che, non c’era dubbio, lei non fosse capace, non poteva, amare un uomo.
Nascose, dietro un omofobia di facciata, il fatto di essere gay.
Nascose, dietro un falso sorriso, la lotta che la divorava lentamente.
Attacca per prima, se non vuoi che gli altri lo facciano. Punta il dito contro gli altri, se non vuoi che siano gli altri a puntare il dito contro di te.

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La penna prendi appunti si posò sulla scrivania. Rita scosse la testa e buttò un’occhio sul titolo dell’articolo.

”LUNATICA LOVEGOOD, LUNATICA SOLO DI NOME?”

Malvagio ed omofobo al punto giusto. Perfetto.
La donna prese il foglio di pergamena e fece per alzarsi dalla sedia quando, quasi per caso, notò, appoggiato sul bordo del tavolo, uno specchietto di quelli che usava un tempo per controllare che il suo trucco fosse perfetto. Mai troppo volgare ma nemmeno sciatto.
Doveva esserselo dimenticata Anita, quando era venuta a trovarla!
Con un sospiro lo prese in mano, rigirandolo tra le mani. Sapeva che non avrebbe dovuto, perché immaginava già il risultato. però, forse, questa volta sarebbe andata diversamente...
Rita si assicurò di non essere spiata, poi aprì il coperchio e si specchiò.

La vide subito. Lucy.
Lucy e lei nude, a letto. La sua bocca, i suoi seni, la pelle candida tinta del colore cremisi del suo rossetto.
Rita non si guardava allo specchio da mesi proprio per questo motivo: perché non riusciva a non vederla, non riusciva a non immaginarla.
Dopo numerosi anni di assenza l'aveva rivista, a Diagon Alley, e il battito accelerato del suo cuore non mentiva, nonostante tutte le precauzioni, dentro di sé ancora la desiderava.
Forse non era neanche più sicura di volere Lucy, ma semplicemnte non riusciva a non pensare, dentro di sé, che non era giusto. Non avrebbe dovuto nascondersi, nascondere quello che realmente era, per compiacere una società sbagliata. Avrebbe dovuto correre da Lucy, o da chissà quale donna, avrebbe dovuto essere sincera con sé stessa.

Ma no, tutto questo doveva finire.
Con gesto di stizza, la donna gettò lo specchietto in un cestino.
Il vetro si ruppe in mille pezzi, come la sua anima.

Con un ultimo sospiro, Rita riprese in mano il foglio di pergamena e si diresse verso il Caporedattore.
Quello specchio, quella vita, non dovevano esistere più.

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Salve a tutti!
Prima di tutto ci tenevo a scusarmi per certi termini che ho usato. Il pacchetto che ho scelto conteneva questa tematica, una persona che nasconde dentro l'omofobia il fatto di essere gay, e ho cercato di trattare questo argomento terribile e straziante senza filtri. Ovviamente sono espressioni che non riflettono in minima parte il mio pensiero o il mio punto di vista.

Per il resto non ho mai trattato di femslash, perciò ho voluto farlo per la prima volta trattando questo tema delicato e questo amore che Rita (come purtroppo ancora troppe persone) decide di soffocare e nascondere perché altrimenti la società non le renderebbe la vita facile. Mi sono immaginato una società magica cambiata, adesso che l'ossessione per il sangue è terminata, per certi versi in meglio ma per altri, in peggio
Spero che, essendo uscito e di molto dalla mia comfort zone, sia riuscito a fare un buon lavoro .-.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere ^^

"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna"

  
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