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Autore: rikke    07/03/2021    2 recensioni
[Novel!verse, What if, Traduzione, WangXian]
[BETATA! 11.08.2021]
Prima che Wen Chao possa gettarlo nei Colli dei Sepolcri di Yiling, Lan WangJi trova Wei WuXian.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian, Wen Qing
Note: Otherverse, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: Da oggi, 11.08.2021, la storia è betata da Michela. Grazie.


 

Niente che sia d’oro dura

Prima che Wen Chao possa gettarlo nei Colli dei Sepolcri di Yiling, Lan WangJi trova Wei WuXian.

“Fottiti, Bastardo Wen. Tornerò come spirito maligno. Non ti libererai mai di me, perciò fai pure, uccidimi se hai il coraggio.”

Wei WuXian sta ridendo, ma il ronzio nelle sue orecchie è più alto della sua stessa voce che risuona lontana, come un tintinnio di spade metalliche che vengono sguainate.

La bocca di Wen Chao si apre e si chiude, imprecandogli contro, ma lui non riesce a distinguere le parole. È come se fosse disteso dentro una bara, con il battito del cuore che rimbomba assordante e lo sguardo accecato dal sole rosso tra le fessure del legno spesso.

Il terreno sotto di lui è ricoperto di pozze del sangue che gocciola dalla sua bocca: gli stivali bianchi e rossi dei Wen colpiscono forte le sue costole, estorcendogli rantoli, provocandogli colpi di tosse.

Le sue dita si serrano a pugno, stringendo più forte che può per lasciare che l’energia del suo nucleo dorato vi fluisca attraverso. Ma il nucleo dorato non è più lì, non risponde, ed è come se ora potesse spingere solo l’aria.

Qualcuno lo afferra e il mondo si inclina.

Sente il profumo di legno di sandalo, vede gli occhi color oro chiaro ancora prima di capire chi sia.

Lan WangJi lo tira su con una sola mano. Con l’altra, muove la spada in modo brutale e un fiotto di sangue schizza sul suo viso privo di emozioni.

Lan WangJi lo spinge, gli infila una spada in mano e “Vai, vai!” lo incita.

Quando non va, Lan WangJi lo trascina verso l’alto.

Mentre lo trasporta con sé sopra Bichen, Wei WuXian ha il vento tra i capelli che gli colpiscono il viso e la mano da cui penzola una spada inutile.

Pensa sia divertente che non molto tempo prima Lan WangJi si era rifiutato di toccare anche solo la sua mano, e adesso lo avvolge stretto con un braccio, mentre con l’altro lancia un talismano incantato alle loro spalle.


 

Wei WuXian si sveglia due volte.

La prima volta si fa prendere dal panico e cerca di allontanare il braccio che avvolge il suo corpo, ma un incantesimo immobilizzante si fa strada tra i suoi arti ed è costretto a farsene una ragione.

“Sei al sicuro.” Riesce a sentire il rimbombo della voce di Lan WangJi e il profumo di legno di sandalo anche con il vento che soffia tra loro. E i suoi occhi si chiudono.

La seconda volta è in una stanza buia, costretto a sedersi con una scodella di medicina amara premuta contro le labbra.

Wei WuXian prova a spingerla via, ma la scodella viene premuta contro la sua bocca con maggiore insistenza. “È una medicina. Bevila.”

Una mano costringe il suo mento ad alzarsi e aprire la bocca mentre Lan WangJi versa il contenuto della scodella nella sua gola fino a svuotarla.

Sputacchia, ma finalmente può tornare a stendersi e dormire.


 

La terza volta che si sveglia, il sole sta tramontando tra le fessure del sottile tetto di paglia.

Wei WuXian sussulta e si mette a sedere. È disteso su un cumulo di fieno con due vesti che lo avvolgono. La prima è la sua, lacera e pesante, con un fetore ferroso. La seconda è del colore bianco della Scuola GusuLan.

Quando cerca di sedersi, la veste scivola sulle sue ginocchia e si accorge che, per la prima volta, il candore immacolato degli abiti del Clan di Gusu è imbrattato con macchie marroni di sangue rappreso.

Lan WangJi sta facendo la guardia all’entrata della stalla in cui si trovano, si gira e guarda alle sue spalle, le sue vesti esterne sparite.

“Lan WangJi... perché sei qui?” chiede Wei WuXian. La sua voce è roca e la sua gola è secca come se avesse ingoiato del fieno.

Lan WangJi si piega per raccogliere qualcosa da fuori. Quando si avvicina, Wei WuXian riconosce all’istante l’odore amaro della medicina provenire dalla piccola scodella in terracotta.

“No grazie” dice Wei WuXian, arricciando il naso.

“Bevi” lo esorta Lan WangJi e tende la scodella fumante fino alle labbra di Wei WuXian.

“D’accordo, va bene, la bevo da solo” si arrende Wei WuXian.

Le sue mani tremano. La butta giù tutta in una volta, deglutendo una, due, tre volte, poi fa un respiro profondo quando la ciotola è vuota. Può ancora sentire il sapore amaro sulla lingua, ma si sente riscaldato dopo averla bevuta.

“Quanto tempo...?” Chiede.

“Un giorno” risponde Lan WangJi. Si volta per guardare di nuovo fuori. “Non siamo ancora lontani da Yiling.”

Wei WuXian guarda in basso verso la veste bianca macchiata, tenuta stretta dalle sue mani piene di tagli.

“Puoi andartene” dice.

Viene fuori con una voce debole e rauca, prova di nuovo.

“Non devi restare con me. Sono io quello ricercato dalla Scuola Wen.” Fa un piccolo sorriso rassegnato. “Il peggio che possano fare è torturarmi e uccidermi ma così potrei tornare come spirito vendicativo e…”

Lan WangJi attraversa la stanza in due falcate e lo afferra per il polso. Lo solleva, premendo il pollice sulle pulsazioni. Wei WuXian strappa via la mano, gli occhi spalancati.

“Wen Zhuliu” constata Lan WangJi, fissando il polso di Wei WuXian, poi il suo petto e infine la sua spada che giace sul pavimento alla distanza di un braccio. “Il tuo nucleo dorato.”

“Non è stato lui” dice Wei WuXian, stringendo a sé il polso e distogliendo lo sguardo.

“Ho chiesto a Wen Qing di prenderlo.”

“Perché?”

“Le ho detto di dare il mio a Jiang Cheng” scatta Wei WuXian.

“È l’unico che… E adesso è il Capo della Scuola YunMengJiang.”

Aveva promesso di proteggere Jiang Cheng con la vita. Invece, sotto i suoi occhi, Jiang Cheng era stato privato del suo nucleo dorato.

“Perché hai fatto una cosa così avventata?” Lan WangJi lo afferra per le spalle e lo solleva finché non è in ginocchio per metà. “Wei WuXian, tu…”

“Perché ti importa?” dice Wei WuXian, rifiutando di guardarlo. “Non ha niente a che fare con gli estranei.”

Le mani stringono più forte attorno a lui e fanno male.

“Ha a che fare con me” risponde lapidario Lan WangJi.

Wei WuXian ride, in modo secco.

“Non avrei mai pensato che avrei udito queste parole uscire dalla tua bocca, HanGuang-Jun.”

“Ha a che fare con me” ripete piano Lan WangJi, sottolineando ogni parola.

I suoi occhi lo penetrano, poi lo lascia andare e Wei WuXian scivola di nuovo al suolo.

Lan WangJi si gira. “Vestiti. Continuiamo a muoverci.”

Wei WuXian lentamente indossa la sua veste esterna sudicia e fissa alla cintura la sua spada adesso inutile. Porge la veste bianca a Lan WangJi esitando, ma lui non si volta. Alla fine, la sistema sulle proprie spalle e si alza, indossandola come una seconda veste.

Non è sicuro se sia il nucleo dorato mancante o le ferite, se sia la perdita di sangue o solo la primavera ancora troppo fresca, ma le sue dita sono fredde, intorpidite e tremolanti.

Lan WangJi gli lancia un’occhiata, ma non fa commenti sulla veste.

“Sali sulla mia schiena” gli dice.

Wei WuXian avvolge le braccia attorno al suo collo e lascia che Lan WangJi lo sollevi. Questa volta è meno freddo, perché Lan WangJi lo ripara dal vento. Wei WuXian respira il profumo di legno di sandalo e chiude gli occhi.


 

È di nuovo buio quando Wei WuXian sente Bichen traballare.

È solo un istante, ma abbastanza perché sappia che qualcosa non va.

Sono passate più di quaranta ore da quando Lan WangJi si è riposato un po’, oltre ad aver combattuto, volato e trasportato Wei WuXian tutto il tempo.

Anche HanGuang-Jun deve avere un limite.

“Lan Zhan” dice Wei WuXian. Adesso fa così freddo che le sue guance si sono intorpidite. “Dovremmo riposare per la notte. Dovresti riposarti.”

“Non siamo ancora al sicuro.” Lan WangJi fa delle pause tra le parole. Schiacciato contro di lui, Wei WuXian può sentire il suo respiro affannoso.

Volano per altri trenta minuti prima che la spada si inclini di nuovo. Questa volta fa quasi cadere Wei WuXian dalla propria schiena.

Alla fine, Lan WangJi comincia a scendere. Si dirige verso un bosco vicino a un ruscello d’argento, nient’altro che una macchia indistinta di ombre scure nella notte buia.

Mette giù Wei WuXian con attenzione e tira fuori dalle sue vesti un piccolo sacchetto. Lo svuota delle erbe che ci sono all’interno. Ne è rimasta solo una manciata.

Metà la ripone dentro al sacchetto, mentre l’altra la mette dentro la pentola di terracotta che Wei WuXian ha usato quello stesso giorno.

Lan WangJi taglia con la spada una manciata di rami dagli alberi vicini e illumina il legno verde con un talismano. Fa troppo fumo e non brucia bene, ma comincia a preparare la medicina.

Wei WuXian volta le spalle al fumo e i suoi occhi seguono Lan WangJi che posiziona la piccola pentola di terracotta sul fuoco. Di tanto in tanto, i suoi occhi lampeggiano del colore dell’oro mentre le fiamme divampano con il vento che accompagna l’incantesimo.

Quando la fiamma muore di nuovo, goccioline di sudore macchiano il nastro legato sulla fronte di Lan WangJi. La notte è fredda e il fuoco è piccolo. Wei WuXian, anche se avvolto da due vesti, ha i brividi.

Solo quando Lan WangJi si sposta per prendere la pentola, Wei WuXian nota che i suoi movimenti prediligono il lato destro.

“Sei ferito” constata Wei WuXian.

I passi di Lan WangJi rallentano. “No” risponde.

“Sul lato sinistro” dice Wei WuXian. “Fammi vedere.”

Quando Lan WangJi non si muove, Wei WuXian si rimette in piedi, con il corpo che fa male a ogni movimento, e va da lui.

Scosta la tunica di Lan WangJi. Sotto, la veste intima di Lan WangJi è macchiata di sangue ed è appiccicata alla pelle.

“Lan Zhan, tu…” Gli occhi di Wei WuXian si spalancano. Allenta del tutto i lacci e scosta di lato sia la tunica sia il tessuto leggero della veste intima. Viene portato alla luce un taglio grande e profondo, che ha formato la crosta, ma così grande e profondo che ancora gronda di rosso.

“Quando hai….questo quando è successo?”

Lan WangJi borbotta.

“È stato quando sei venuto per me?” Domanda Wei WuXian. “Idiota! Questo…questo non va per niente bene! Hai bisogno di un dottore.”

“Posso sedarlo” risponde invece Lan WangJi.

Deve aver usato il suo nucleo dorato per mantenere chiusa la ferita; ma andare avanti senza dormire, usando il suo qi e la sua forza fisica per far volare entrambi, alla fine ha avuto un costo: il suo controllo si è affievolito e la ferita ha ricominciato a sanguinare.

Considerata la quantità di disciplina che Lan WangJi possiede, non avrebbe mai lasciato che accadesse a meno che non avesse potuto evitarlo.

“Non puoi continuare così.”

Lan WangJi raccoglie la pentola di terracotta, ma Wei WuXian scuote la testa quando Lan WangJi prova a dargliela.

“Ne hai bisogno più di me” dice Wei WuXian.

Lan WangJi scuote il capo. “No.”

“Allora facciamo a metà” dice Wei WuXian.

“È abbastanza solo per uno” dice Lan WangJi.

“Allora preparane due, Lan Zhan.” Prova.

Anche con la sua ferita, Lan WangJi è veloce, troppo veloce, perché Wei WuXian lo fermi quando colpisce i suoi punti di pressione per immobilizzarlo, afferrandolo prima che crolli sul terreno. Appoggia Wei WuXian in modo che stia seduto contro l’albero e porta la medicina alle sue labbra, costringendo il suo mento ad aprirsi e versandovi dentro la medicina.

Wei WuXian cerca di protestare, ma ottiene solo sputacchi e farfuglii e, alla fine, è più facile bere che sputare.

Appena ha finito, Lan WangJi annuisce e risciacqua il recipiente nel fiume.

“Lan Zhan, il resto della medicina mettilo sulla tua ferita” dice Wei WuXian.

Si accorge che l’incantesimo di immobilizzazione del suo corpo è stato sciolto appena ha finito di bere la medicina, ed è quindi in grado di muoversi di nuovo.

Lan WangJi scuote la testa. “Per te.”

“E se peggiora?” domanda Wei WuXian.

“Non lo farà” Lan WangJi è perentorio.

Ma Wei WuXian riesce a vedere il minuscolo tremore nella sua mano e le gocce di sudore che sono scese lungo la sua mandibola.

“Sai, non ho mai incontrato qualcuno testardo quanto te. Allora almeno riposa” lo esorta Wei WuXian. “Farò il primo turno di guardia.”

Lan WangJi esita.

“Ormai hai saltato il tuo coprifuoco due volte” lo stuzzica Wei WuXian.

“Avanti. Dormi. Comunque, sono abituato a restare sveglio fino a tardi.”

“Solo poche ore” si arrende alla fine Lan WangJi.

Wei WuXian annuisce. Acconsentirà a qualsiasi cosa pur di farlo riposare.

Lan Wangji si siede contro l’albero e chiude gli occhi. Il suo respiro diventa regolare un istante dopo.

Wei WuXian attende finché è sicuro che Lan WangJi si sia addormentato e quindi avvolge entrambe le vesti esterne sopra di lui, più delicatamente possibile. Lan WangJi si acciglia nel sonno, ma non si sveglia.

Quella notte, Wei WuXian trema febbricitante.


 

Il giorno dopo viaggiano allo stesso modo. Lan WangJi fa volare entrambi sulla sua spada, andando piano perché devono stare lontano dalle strade principali e non troppo in alto per non essere avvistati da lontano.

Al crepuscolo atterrano accanto a un altro fiume, Lan WangJi prepara la medicina e obbliga Wei WuXian a berla. E lui è troppo stanco per protestare.

Tra i sogni febbricitanti dell’Approdo del Loto in fiamme, il suono della voce di Jiang Cheng che si spezza mentre piange, il vago dolore nel suo petto e i brividi che gli dilaniano il corpo così forte che a malapena riesce a restare aggrappato a Lan WangJi, Wei WuXian perde la cognizione del tempo.

Il terzo giorno, Lan WangJi atterra mentre il sole è ancora alto nel cielo.

Quando Wei WuXian apre gli occhi sbattendo le palpebre, riesce a vedere i contorni indistinti di una città più avanti.

Il volto di Lan WangJi è così vicino che Wei WuXian può vedere le pagliuzze dorate nei suoi occhi chiari. La febbre di Wei WuXian lo fa tremare di nuovo e sembra che non possa sentire abbastanza caldo anche se è quasi estate. Nonostante Lan WangJi sembri essere stato scolpito in un blocco di pallida giada, il suo corpo è caldo e Wei WuXian vuole avvicinarsi.

“Resta qui” gli indica Lan WangJi, facendolo appoggiare sottovento contro un masso, in modo che il vento non gli soffi più contro. Preme più saldamente la sua veste attorno alle spalle di Wei WuXian.

“Dove stai andando?” mormora Wei WuXian.

“È terminata la medicina” spiega Lan WangJi. Un minuscolo cipiglio gli deturpa il volto altrimenti impassibile. Wei WuXian vuole prenderlo in giro per questo, ma non riesce neanche a raccogliere l’energia per farlo. “Tornerò presto. Non muoverti.”

“Va bene” lo rassicura Wei WuXian. Pensa che non riuscirebbe a muoversi anche se lo volesse.

Entra ed esce dal sonno, aspettando Lan WangJi.

Poco dopo che il sole è tramontato all’orizzonte e il cielo è ancora tinto di rosso, sente il suono di passi e voci.

All’inizio pensa che Lan WangJi sia tornato, perciò si limita ad aspettare.

Restare immobile in attesa, lo salva dall’essere scoperto.

“Ho sentito che la Scuola Wen ha catturato il discepolo YunMengJiang più grande, quello che era stato adottato, qual è il suo nome?”

“Wei WuQian, non è vero?” risponde una seconda voce.

Sono un paio di giovani che viaggiano insieme con un asino e un carretto.

Da dove è rannicchiato Wei WuXian, riesce a sentire lo scricchiolio dei sassolini sotto i loro stivali, gli sbuffi del loro asino, il legno cigolante del carretto mentre si muove. Stanno viaggiando lentamente, trasportando della merce o altro verso la città in cui si trova Lan WangJi.

“Giusto, giusto, Wei WuQian” dice la prima voce. “Perciò ne sono rimasti solo due, Jiang WanYin e la sorella. Non ci vorrà molto prima che quel Clan sia spazzato via dal sole.” Sospira.

“Ma ho sentito che la Scuola Wen non ha catturato Wei WuQian” dice la seconda voce.

“Mia cugina ha sentito da una sua amica di Yiling che HanGuang-Jun, una delle Due Giade di Lan, lo ha salvato, ha combattuto contro i Wen e li ha sconfitti. Ora anche lui è nella loro lista nera.”

“Qualcuno da GusuLan? Pensavo che le altre scuole si stessero tenendo alla larga dalla Scuola YunMengJiang.”

“Non hai visto i manifesti da ricercato? Presta loro attenzione quando raggiungiamo la Città di Bai” aggiunse la seconda voce. “Quello di Wei WuQian c’è ancora, e anche quello di questo Lan WangJi. Tutto ciò che so è che, se li vediamo, ci sarà una grande ricompensa.”

La prima voce ride e aggiunge “come se fossimo così fortunati! Se HanGuang-Jun ha veramente salvato Wei WuQian, devono essere lontani ormai.”

“Non puoi saperlo” si lamenta la seconda voce. “Potremmo usare i soldi. Mia madre è stata malata, e non c’è stata molta pioggia. Di questo passo, sembra che sarà un’estate torrida e il prezzo delle medicine è già altissimo.”

“Sì, sì, possiamo visitare il tempio e pregare per la fortuna” continua la prima voce. “Mentre ci siamo, prega anche per un aspetto migliore. Ho sentito che Meimei ti ha rifiutato di nuovo. Oramai non ti imbarazza continuare a farle proposte?”

Appena non sono più a portata d’orecchio, Wei WuXian si alza a fatica. I suoi arti sono doloranti e deboli e si deve appoggiare sul masso per far smettere alla testa di girare. Se la gente sa di loro, se ci sono i manifesti da ricercato, l’uniforme di GusuLan è inconfondibile e, tanto per cominciare, un uomo bello come Lan WangJi non passa inosservato. Non ci vorrà molto prima che venga scoperto.

Wei WuXian cammina piano, rabbrividendo mentre incespica verso la città.

Ancora non è arrivato nemmeno a metà strada quando sente un grido.

“Wei Ying!”

Si volta e vede Lan WangJi correre verso di lui dalla direzione del masso. Non crede di aver mai visto Lan WangJi correre in questo modo sgraziato, le vesti in disordine.

Poi lo raggiunge e Wei WuXian viene acchiappato e tenuto così stretto che riesce a sentire il battito rapido del suo cuore.

Wei WuXian riesce a emettere una risata debole.

“Correre non è contro le regole di GusuLan?” domanda sornione.

“Non eri lì” dice Lan WangJi dopo un istante “al masso. Pensavo...”

Oh.

Con esitazione, Wei WuXian mette le braccia attorno a Lan WangJi.

“Ho sentito alcuni contadini andare in città. Dicevano che ora anche tu sei ricercato dalla Scuola Wen per avermi aiutato. Volevo avvertirti.” Si giustifica.

“Avvertirmi” Lan WangJi lo spinge via.

Nonostante Wei WuXian abbia sentito nitidamente il cuore di Lan WangJi battere più veloce del consueto, il suo volto non mostra nessuna emozione, rimanendo severo e impassibile.

“Se fossi entrato in città in questo modo….”

Non ha bisogno di proseguire. Se Wei WuXian fosse entrato in città nel modo in cui è vestito, sarebbe stato riconosciuto subito e, nel suo stato attuale, sarebbe stato troppo debole per affrontare chiunque, quindi avrebbero potuto catturarlo facilmente e consegnarlo per la ricompensa.

Wei WuXian si morde il labbro.

“È la febbre” lo giustifica Lan WangJi.

Dopo un momento, si volta e sfodera Bichen. “Sali sulla mia schiena.”

Wei WuXian avvolge le braccia attorno a Lan WangJi appena cominciano a volare di nuovo.

Ma Wei WuXian sa che, mentre potrebbe non essere completamente lucido in quel momento, quando si è diretto verso la città, pensava solo a Lan Zhan.

Dovunque Lan WangJi li stia portando, le città sono sempre più lontane e così le case. Il cibo diventa scarso perché non riescono a comprarne, perciò anche quando la febbre di Wei Wuxian si abbassa, si sente lo stesso debole e stanco.

Il sesto giorno, Lan WangJi infrange un’altra regola GusuLan, e cattura due piccoli fagiani.

Li arrostisce sul fuoco e l’odore sveglia Wei Wuxian, affamato e nauseato nel contempo.

Lan WangJi mangia con gli occhi fissi a terra dove non è rimasto nulla dei fagiani a parte un ammasso di morbide piume rosso-bruno e ossa bianche. Wei WuXian lo guarda, poi distoglie lo sguardo, pieno di vergogna e di senso di colpa.

Lan WangJi smette di mangiare e si volta per metà. Wei WuXian crede di sentire lo spezzarsi di un rametto da qualche parte in lontananza.

Lan WangJi porge a Wei WuXian gli avanzi del suo fagiano e si alza. Le sue dita si stringono sull’impugnatura di Bichen.

Anche Wei WuXian si immobilizza e aspetta che succeda qualcosa.

Un coniglio salta fuori dai cespugli, muovendo il muso.

Entrambi lo fissano e Wei WuXian ride per la prima volta da settimane. Il coniglio subito sussulta e ritorna con un balzo nei cespugli, ma Wei WuXian non riesce a smettere di ridere. Ride finché le costole non gli fanno male e Lan WangJi lo fissa in allarme.

“Va tutto bene, va tutto bene” lo rasserena Wei WuXian, ansimando mentre l’ultima delle sue risa si calma diventando un risolino ansante. “Pensavo…pensavo…ed era solo un coniglio!”

Lan WangJi si sposta e gli rivolge un’occhiata.

La risata di Wei WuXian si affievolisce in un sorriso.

“Fammi vedere la tua ferita” gli dice.

Lan WangJi lascia che Wei Wuxian si avvicini e lo svesta. La ferita non ha un aspetto migliore dopo tutti questi giorni, ma non sembra peggio.

“Te la pulisco” dice Wei WuXian.

Lan WangJi si irrigidisce.

“Oh, giusto, dimenticavo che odi che le persone ti tocchino” dice Wei WuXian.

Poi fa un sorrisetto. “Ma tu hai toccato me, Lan WangJi. Mi trasporti sulla tua schiena tutti i giorni, Lan Er-Gege” stuzzica.

È sicuro che Lan WangJi se lo scrollerà di dosso, ma non si muove, permettendo a Wei WuXian di sciacquare un angolo della sua veste nel fiume e premerla sulla ferita. Alla luce del fuoco, Wei WuXian riesce a vedere i muscoli di Lan WangJi irrigidirsi. Deve fare male, ma lui non emette un suono, lasciando che Wei WuXian lentamente pulisca il taglio finché resta solo la ferita rossa.

Dato che Lan WangJi gliel’ha fatta passare liscia, Wei WuXian allunga un braccio dentro le sue vesti allentate e fruga finché trova il sacchetto medicinale. Non n’è rimasto molto.

Lan WangJi lo afferra per il polso. “No.”

“Sto meglio. Mi sento veramente molto meglio perciò non ne ho più bisogno” dice Wei WuXian. Non aspetta un cenno d’intesa, ma lo frantuma e lo preme sulla ferita.

Lan WangJi lascia uscire un sibilo.

“Lasciami lavare la tua tunica.” propone Wei WuXian tirando l’indumento intimo.

“Tu…”

“Avanti, ti ho già pulito la ferita, ti ho toccato e non dimenticare che abbiamo anche già fatto il bagno insieme” continua Wei WuXian mentre lo sveste. “So che ti piace essere pulito e quella tunica non lo è.”

Lan WangJi si acciglia, ma lascia che Wei WuXian gli tolga la tunica.

Anche se è scesa la notte, la luna è alta e luminosa e Wei WuXian strofina la tunica di Lan WangJi con la forza che ha. Anche se la veste è stata lavata, è impossibile mandare via le macchie di sangue rappreso da troppi giorni.

Non è ancora completamente guarito dalla febbre e si stanca facilmente. Quando ritorna da Lan WangJi, vede che si è addormentato.

C’è silenzio, tranne il mormorio del fiume, il fruscio degli alberi e l’ultimo scoppiettio delle braci nel fuoco.


 

Il settimo giorno, la febbre di Wei WuXian è completamente svanita e lui diventa consapevole.

Anche se è guarito fisicamente, Suibian è appesa inutile alla sua vita. Non può volare, non può combattere, non può praticare incantesimi, non può correre veloce o saltare lontano, non può fare nessuna delle cose che una volta era in grado di fare senza pensarci. Anche viaggiando in questo modo, è Lan WangJi quello che lo regge. Non può fare nulla per aiutarlo, per aiutare Jiang Cheng, per aiutare sé stesso.

“Dovresti abbandonarmi” dice, lasciandosi scappare il pensiero ad alta voce, con il vento che lo trasporta via.

Le spalle di Lan WangJi si irrigidiscono sotto di lui.

“Sono solo un peso.” Conclude lapidario.

Dovrebbe mollare la presa. Probabilmente non stanno volando abbastanza in alto perché la caduta lo ferisca, o almeno non l’avrebbe fatto in passato, ma le sue braccia non si sciolgono dal collo di Lan WangJi.

“No” dice Lan WangJi quieto, una protesta che colpisce Wei WuXian.

“Perché no?” sussurra Wei WuXian.

Lan WangJi non dice nulla per molto tempo, poi “non ti lascio andare.”

Wei WuXian si morde il labbro e preme il naso nel collo di Lan WangJi, inspirando le vaghe tracce di legno di sandalo rimaste sulla sua pelle.


 

Quella sera, Lan WangJi li fa atterrare vicino a una piccola fattoria, l’unica in cui si siano imbattuti da ore. Probabilmente lì potrebbe vivere una normale famiglia di contadini; isolati e senza altre case nelle vicinanze, è poco probabile che abbiano sentito parlare di Wei WuXian.

Quando Lan WangJi bussa alla porta, la famiglia li accoglie con tutta l‘ospitalità della gente di campagna. La moglie si affretta a preparare loro un pasto e il marito dice ai due bambini di preparare un bagno ai loro visitatori.

Wei WuXian pensa che Lan WangJi stia cercando di farlo sentire meglio. Da parecchio tempo, in effetti, non era così grato per una ciotola di riso e qualche piatto semplice.

I ragazzi sono affascinati dai visitatori e fanno domande su domande.

Osservando la sua faccia imperturbabile, Wei WuXian si accorge che Lan WangJi è a disagio, perciò intrattiene la maggior parte della conversazione, imbastendo mezze verità e bugie.

“Da dove venite? Perché avete le spade? Siete cultori?” Chiede il maggiore dei figli.

La famiglia ha presentato i ragazzi solo come Gege e Didi, fratello maggiore e fratello minore.

“Oh, non sono un cultore” dice Wei WuXian. È più difficile ammetterlo di quanto vorrebbe. “Eravamo solo mercanti che trasportavamo delle merci, ma siamo stati derubati sulla via del ritorno. Grazie al cielo ce la siamo cavata con le nostre spade.”

Wei WuXian lancia un’occhiata a Lan WangJi. Mentire, ovviamente, infrange un’altra regola GusuLan, ma ormai ne ha già infrante almeno una mezza dozzina. Lan WangJi non lo corregge.

“Esatto” dice il marito. “Siamo troppo lontani dal mondo della coltivazione, cosa ci farebbero qui dei cultori? Ma briganti e fuorilegge si nascondono da queste parti per sfuggire alla legge. Di quelli ne abbiamo più dei fagiani!” Ride lui.

“Non sei ferito, vero?” chiede la moglie. “Il dottore più vicino vive a un giorno di cammino da qui, ma possiamo mandarlo a chiamare.”

“Stiamo bene adesso che ci avete offerto questo pasto meraviglioso” dice sincero Wei WuXian, e la moglie ridacchia.

“Prendi un’altra ciotola, allora” dice lei, riempiendola senza aspettare una risposta. “Mangia. Mangia.”

“Hai visto qualche morto vivente durante il tragitto?” Chiede Didi. “Voglio vedere un morto vivente!”

“Smettila subito di dire sciocchezze, Didi!” rimprovera sua madre.

“Ma…”

“Oh, non vorresti vedere un morto vivente” conferma Wei WuXian al ragazzo. “Sono molto spaventosi, tutti rigidi perché sono morti da molto tempo, perciò possono solo saltare così.” Si alza in piedi e fa alcuni saltelli, le braccia allungate finché intreccia le mani attorno al collo del ragazzo più giovane.

Didi grida quando Wei WuXian gli fa il solletico, crollando a terra per le risate.

“Questo non sembra affatto spaventoso” sentenzia deluso Gege.

Wei WuXian si raddrizza. “Oh, non lo pensi finché non cerca di succhiarti via la vita” dice, diventando serio. “Se ti cattura, o ti graffia, o ti morde, ti infetta con il veleno dei cadaveri e, se non prendi in tempo l’antidoto, diventi uno di loro.”

I ragazzi ascoltano con gli occhi spalancati.

“E la cosa peggiore” Wei WuXian si avvicina per sussurrare “hanno un odore davvero pessimo. Annusarne uno vi farà passare la voglia di cenare per una settimana!” Sorride e dà una pacca sulle loro teste.

“Perciò siate bravi ragazzi e ascoltate i vostri genitori. Non fate troppo tardi e non allontanatevi da soli.”

“Dategli retta” sottolinea la madre.

“Suppongo che allora abbiate esperienza di morti viventi?” Il padre è incuriosito. “Davvero non siete cultori?”

Wei WuXian scuote la testa. “No, solo molto sfortunati” lo rassicura.

Il suo grande sorriso sembra rilassare il marito che continua a chiedere nuovi pettegolezzi e notizie.

Dopo cena, i ragazzi vengono mandati a letto.

Wei WuXian discute in modo unilaterale con Lan WangJi e ha la peggio, ma la cosa gli secca solo a metà, accettando di fare il bagno per primo nella tinozza, nella quale si immerge con un sospiro.

Si gratta via dalla pelle lo sporco e il sangue, lavandoli via anche dai capelli. La sua pelle è piena di variopinti lividi gialli e viola ma, fortunatamente, non ci sono ferite più gravi.

La famiglia è sufficientemente gentile da prestare loro delle vesti di ricambio, mentre la moglie prende le loro sporche per lavarle.

Dopo Wei WuXian è il turno di Lan WangJi, mentre Wei WuXian va a chiacchierare ancora un po’ con il marito e la moglie. Stanno sgusciando arachidi alla luce della lampada e Wei WuXian sta cercando di capire, senza farsi scoprire, dove siano esattamente, quando Lan WangJi ritorna.

E Wei WuXian si blocca.

Nell’ultima settimana sono stati entrambi coperti di sporcizia, perciò ha dimenticato quanto Lan WangJi sia bello.

Mentre Lan WangJi si lavava è diventato buio e la coppia possiede solo una lanterna. Quando Lan WangJi entra nella stanza, le sue spalle sono illuminate da una luna splendente mentre il fuoco della stanza illumina i suoi occhi chiari, rendendoli dorati.

Seppur vestito con gli abiti presi in prestito e tinti di un verde scialbo, Lan WangJi li indossa con la grazia di un imperatore.

La coppia guarda sbalordita Lan WangJi, e Wei WuXian sorride alla loro reazione. È veramente bellissimo.

“Pronto per andare a letto?” chiede Wei WuXian, alzandosi in piedi.

Lan WangJi fa un breve cenno d’assenso e la coppia si precipita a tirare fuori i giacigli di riserva per i loro visitatori. La casa è a malapena poco più che una capanna, perciò ha solo due stanze, una camera da letto da condividere con tutta la famiglia e una stanza comune dove fanno tutto il resto.

Vengono date loro un paio di stuoie di paglia e due coperte fini, da stendere sul pavimento della stanza comune.

Wei WuXian si stende sulla sua stuoia e fissa in alto il soffitto, nessuna stella in vista sotto al tetto solido sopra le loro teste. Sente provenire dalla camera da letto i respiri tranquilli che si trasformano in un forte russare.

Getta un’occhiata verso Lan WangJi, sdraiato completamente immobile sulla sua stuoia con una postura perfetta. Anche i suoi capelli sono dritti e nemmeno una ciocca è fuori posto.

La finestra è aperta e lascia entrare un quadrato di chiarore lunare sul pavimento tra le loro stuoie. Anche se adesso è primavera inoltrata, le notti sono ancora fredde e Wei WuXian riesce a percepire il vento che passa attraverso la finestra e trema. Si sposta un po’ più vicino a Lan WangJi.

“Lan Zhan...” sussurra. “Come va la tua ferita?” chiede a bassa voce.

Lan WangJi apre gli occhi e guarda verso Wei WuXian. “Meglio” risponde.

Wei WuXian si alza e oltrepassa il chiarore lunare al suo fianco. “Fammi vedere”.

Lan WangJi emette un sospiro, ma si sposta per mettersi a sedere.

Wei WuXian gli prende la mano mentre lo fa.

“Permettimi” dice. Il suo cuore sta battendo forte.

Non sa bene neanche lui cosa stia facendo quando scosta la coperta di Lan WangJi.

Afferra la fascia che lega insieme la sua veste e la tira per allentarla, sentendo la stoffa ruvida scorrergli tra le dita.

Gli occhi di Lan WangJi fissi su di lui sono come oro colato, ma rimane immobile mentre Wei WuXian apre la sua tunica.

La ferita, come ha detto lui, va meglio. È pulita e la pelle è solo un po’ rosata, non c’è nessuna infiammazione rossa che Wei WuXian temeva di vedere. Per la maggior parte si è cicatrizzata ed è sulla buona strada della guarigione.

Wei WuXian sfiora delicatamente con la mano il contorno della ferita e poi si sposta sugli addominali. Anche sotto il tocco leggero delle sue dita, riesce a sentire i muscoli sodi e la pelle calda. Il suo cuore sta battendo veloce e comincia a ritirare la mano.

Lan WangJi gli afferra il polso e lo strattona così all’improvviso che Wei WuXian cade proprio sopra di lui.

“Lan Zhan! La tua ferita!” dice Wei Wuxian sconvolto, proprio prima che la bocca di Lan WangJi si chiuda sopra la sua.


 

Non possono fare molto, non con la ferita di Lan WangJi e la famiglia a solo un sottile pannello di legno di distanza. Lan WangJi apre la bocca di Wei WuXian leccandola, accendendo un fuoco ogni volta che spinge le sue dita forti sulla pelle di Wei WuXian.

Separa le cosce di Wei Wuxian, muovendo i fianchi in logoranti cerchi sopra di lui, mentre Wei Wuxian si aggrappa, girandosi finché Lan WangJi è completamente sulle sue ginocchia e muovendosi su e giù allo stesso ritmo.

È semplice e non ci vuole molto. Wei WuXian viene per primo, senza fare rumore perché Lan WangJi preme di nuovo la bocca sulle sue labbra, inghiottendo i suoi ansiti. Quando Wei WuXian ritorna in sé, Lan WangJi si sta ancora muovendo contro di lui, uno sguardo intenso sul viso, mordendosi le labbra per rimanere in silenzio, tenendo stretto così forte Wei WuXian che sicuramente al mattino avrà dei lividi.

Wei WuXian sorride, tenendo stretto Lan WangJi, toccandogli la spalla, esortandolo ad andare più veloce, più veloce, puoi fare meglio di così, Lan WangJi, Lan Zhan, Lan Er-Gege, avanti, finché Lan WangJi viene, seppellendo il viso a fondo nella curva della spalla di Wei WuXian.

La mattina. quando la famiglia esce dalla propria camera, sforzandosi di fare silenzio mentre si prepara per le faccende quotidiane, Wei WuXian e Lan WangJi sono di nuovo sulle loro stuoie separate.


 

Restano con la famiglia.

Non lo fanno di proposito: ogni giorno, Wei WuXian pensa che questo sia il giorno in cui dovrebbero partire, ma il primo giorno le loro vesti appena lavate devono asciugarsi al sole, perciò lui e Lan WangJi vanno ad aiutare il marito al campo mentre aspettano.

Il secondo giorno è quello di tessitura della moglie e la tunica di Gege è così consumata che ci sono dei buchi sui gomiti e un paio di mani in più aiuterebbero così tanto che Wei WuXian si offre volontario. Ma peggiora la situazione, perciò restano un terzo giorno in modo che Lan WangJi possa aiutare a districare i fili che lui ha ingarbugliato, così fanno scambio e Wei WuXian ritorna fuori a lavorare nei campi.

I tre giorni diventano quattro, che diventano una settimana, che diventano due.

Mentre i giorni passano, la primavera lascia il passo all’estate e diventa sempre più caldo.

Wei WuXian e Lan WangJi trascorrono la maggior parte dei giorni fuori con il padre.

Lan WangJi preferisce la monotonia dei campi, strappando erbacce, guadando acque profonde fino alle caviglie, aiutando le piante a crescere.

Wei WuXian preferisce andare a caccia, preparare le trappole e catturare la selvaggina che può portare a casa.

Un giorno, Wei WuXian lo trascorre intagliando un arco e una serie di frecce grezze. Porta i ragazzi a cacciare, insegnando loro la postura corretta, come puntare e tirare. Ci vogliono diversi giorni prima che Gege finalmente catturi un fagiano vecchio e grasso, ma il ragazzo torna a casa marciando come il più grande dei guerrieri e con altrettanto entusiasmo aiuta a spennare e cucinare la loro preda. Wei WuXian aiuta, ma aggiunge così tante spezie che i ragazzi lacrimano, ma sono troppo orgogliosi di loro stessi per smettere di mangiare.

E ogni sera, dopo che la famiglia si ritira, lui e Lan WangJi si ritrovano sotto la stessa coperta. Lan WangJi copre la bocca di Wei WuXian per farlo stare in silenzio, ma non usa mai l’incantesimo silenziante, ingoiando ogni ansito e gemito.

Mentre i giorni passano e il tempo si trasforma da caldo ad afoso, il dolore nel suo petto non svanisce, ma Wei WuXian si abitua. Durante la cena racconta storie alla famiglia, recita le scene di combattimento trascinando Lan WangJi come fosse un attrezzo di scena fisso, mentre Wei WuXian gli balza intorno. Le storie sono metà vere, metà inventate e fa inchini esagerati quando i ragazzi applaudono e ne chiedono un’altra.

Lan WangJi non è che sorrida o parli di più, ma qualcosa di lui rilassa. Profuma di sole, sudore e di erba fresca dei campi.

Un pomeriggio finiscono prima le loro faccende e Wei WuXian afferra Lan WangJi per la mano, ridendo mentre lo trascina nel bosco nelle vicinanze.

“Cena” gli ricorda Lan WangJi.

“Abbiamo ancora alcune ore prima di allora” dice Wei WuXian, rivolgendogli un grande sorriso.

Si piega in avanti per premere un bacio veloce sulle labbra di Lan WangJi. “Voglio mostrarti una cosa” dice. “L’ho trovato l’ultima volta che ho portato i ragazzi a caccia di fagiani.”

La sua sorpresa è un piccolo lago blu a circa trenta minuti di cammino dalla casa. Circondato da alberi, i soli suoni che si possono udire sono lo scroscio della cascata che riempie il lago, lo sporadico canto degli uccelli e il muoversi delle chiome degli alberi.

“Non è freddo come quello dei Meandri delle Nuvole” spiega Wei WuXian, guardando alternativamente il laghetto e il volto di Lan WangJi. “Ma è bello, non è vero?” nervoso tutto a un tratto. “Ricordo quanto ti piacesse coltivare lì, perciò quando ho trovato questo posto, ho pensato…”

“È bello” dice Lan WangJi.

Wei WuXian non si era reso conto che la sua presa si era serrata attorno alle dita di Lan WangJi finché non le libera. Gli sorride “allora cosa stai aspettando?” domanda, slacciandosi la veste e spogliandosi. Lascia Suibian accanto ai suoi vestiti, incapace di sbarazzarsi dell’abitudine di trasportarla ovunque nonostante non la usi da molto tempo.

“Tu…qui?” chiede Lan WangJi.

Wei WuXian calcia via le scarpe e salta in acqua, gridando per il freddo. Fa l’occhiolino a Lan WangJi da sopra la propria spalla. “Oh, a cosa stai pensando, Lan Zhan? Non ho già detto che ti ho portato qui così che potessi coltivare?” lo punzecchia, ma quando Lan WangJi si unisce a lui nel lago, Wei WuXian avvolge le braccia attorno al collo di Lan WangJi.

“Cosa fai?” dice Lan WangJi.

“È più caldo dove sei tu” dice Wei WuXian con un sorriso.

“Non lo è” replica Lan WangJi.

Il sorriso di Wei WuXian si allarga.

“Mi stai dicendo di andarmene?” Comincia a ritrarsi, e ride quando le mani di Lan WangJi si avvolgono attorno alla sua vita, tenendolo fermo. “Allora dopotutto non vuoi che me ne vada?” ride ancora di più. “Vuoi che resti? Con te? Per sempre?”

Non si aspetta che Lan WangJi annuisca, solo un impercettibile ma deciso abbassamento del mento.

L’acqua non sembra più così fredda e Wei WuXian non riesce a smettere di sorridere. Allunga un braccio per tirare il nastro attorno alla fronte di Lan WangJi.

“Lo indossi anche ora?” Nota.

Vestono gli abiti semplici della piccola famiglia da quando sono arrivati, dopo aver riposto le loro uniformi lacere e inadatte per il lavoro nei campi, ma il nastro è sempre allacciato sulla fronte di Lan WangJi.

“Puoi toglierlo.” Gli occhi di Lan WangJi lo penetrano con lo sguardo, come se stesse cercando di dire qualcosa a Wei WuXian senza usare le parole.

“Veramente? E dire che ti sei arrabbiato così tanto quando l’ho tolto per errore quella volta” ricorda Wei WuXian, allungando il braccio. Lo tira delicatamente, ancora un po’ esitante, ma Lan WangJi non lo ferma. Solo le sue mani si serrano, i pollici premuti sui fianchi di Wei WuXian quando si toglie del tutto.

Lan WangJi allunga la mano verso il nastro appena viene via, ma Wei WuXian lo tiene lontano da lui con un broncio esagerato. “Ehi, non puoi riprenderlo appena me l’hai dato!” Lo rimprovera.

“Non me lo sto riprendendo” lo rassicura.

Lan Wangji allunga di nuovo il braccio e, questa volta, Wei WuXian glielo permette. Osserva curioso Lan WangJi che avvolge il nastro attorno al polso sinistro di Wei WuXian e lo fa girare intorno ancora e ancora, legando l’estremità solo quando è completamente arrotolato come una fasciatura. Lan WangJi l’ha avvolto fermamente al polso di Wei WuXian ma non troppo stretto, con una pressione simile a quando qualcuno gli stringe la mano, Wei WuXian può vedere le nuvole impresse sul nastro.

Il pollice di Lan WangJi sfiora il tessuto e solleva la mano di Wei WuXian per premere un bacio sul nastro, rispettoso. I suoi occhi chiari lo fissano come se stesse cercando di guardare dentro l’anima stessa di Wei WuXian e lui desidera potergliela dare.

Si avvicina e bacia Lan WangJi. “Lan Zhan, Lan Zhan,” sussurra e sospira appena Lan WangJi si spinge più avanti, spostando velocemente le labbra contro quelle di Wei WuXian, poi la sua mascella, il suo collo, finché Wei WuXian non riesce a sopportare di non baciarlo per un istante di più. Da questo momento non c’è modo di fermarsi: leccano uno l’interno della bocca dell’altro, mordendosi.

Wei WuXian è abituato a mordersi le nocche della mano per smorzare i propri gemiti quando si ritrovano l’uno nelle braccia dell’altro nei limiti della piccola capanna, ma questa volta, Lan WangJi gli allontana la mano, quella avvolta dal nastro, e la voce di Wei WuXian può echeggiare libera attraverso le acque.

Succede lì, nell’acqua.

Le dita di Lan WangJi pizzicano il corpo di Wei WuXian come un guqin, estorcendogli ansiti mentre chiede di più, inarcandosi tra di loro. Quando Lan WangJi lo fa, fa male, e Wei WuXian si avvolge intorno a lui, le lacrime che escono dai suoi occhi mentre si lamenta di quanto faccia male, che è la sua prima volta e che avrebbe dovuto essere bello.

Lan WangJi cerca di dargli sollievo senza parole, usando dita attente lungo il suo corpo e premendo baci sulla sua fronte, mentre Wei WuXian aspetta che migliori quando sente come se venisse aperto in due.

Alla fine succede: il dolore dapprima si affievolisce in un fastidio, poi Lan WangJi preme un punto dentro Wei WuXian che fa risuonare la sua voce tra le onde dell’acqua. E diventa bello, così bello che le unghie di Wei WuXian affondano nelle sue spalle e gli chiede di colpire quel punto di nuovo, e di nuovo, di andare più veloce, più lento, più forte e poi nient’altro che Lan Zhan, Lan Zhan, Lan Zhan…..


 

Molto più tardi, si incamminano sulla via del ritorno per la casa, tenendosi per mano.

Wei WuXian non riesce a smettere di guardare Lan WangJi, anche quando il suo pollice tratteggia cerchi dove è stato avvolto dal nastro frontale.

“Siamo in ritardo per cena” dice Wei WuXian, facendo oscillare le loro mani unite. “Pensi che abbiano tenuto da parte del cibo per noi? Altrimenti posso sempre cucinare per te. HanGuang-Jun non ha problemi con la mia cucina, giusto?”

Lan WangJi emette un basso grugnito per concordare.

“Anche dopo esserti fatto me in quel modo, odi ancora parlare?” Lo stuzzica Wei WuXian. “Non pensi che siamo abbastanza intimi che tu possa dire qualche parola in più?”

“Cosa vuoi che dica?” chiese Lan WangJi.

Wei WuXian ride. “Hai anche bisogno che ti insegni come sostenere una conversazione?” Chiede divertito, si piega un po’ più vicino mettendo la testa contro la spalla di Lan WangJi solo per un momento. Sono quasi della stessa altezza, ma Wei WuXian vuole provocarlo un po’, guardandolo attraverso le sue ciglia. “Che ne dici di chiedermi come mi sento? Se sono dolorante? Se devi portarmi in braccio? O se voglio che tu...” Sussurra una proposta sconcia al suo orecchio.

Ride quando viene sollevato tra le braccia di Lan WangJi, che cammina a grandi passi e con maggiore decisione verso la casa.

Wei WuXian lo sta ancora stuzzicando, mordicchiandogli il lobo e sussurrandogli all’orecchio, quando raggiungono la vetta della collina che si affaccia sulla casa e Lan WangJi smette di camminare.

Con l’improvviso irrigidirsi delle sue spalle, anche Wei WuXian sente le voci provenire dal basso e lentamente fa scendere i piedi a terra.

“Trascina i corpi sul retro. Vogliamo essere pronti quando quel Wei WuXian ritornerà con il suo bastardo Lan!” Wei WuXian riconosce il lamento acuto e altezzoso della voce di Wen Chao anche a distanza.

Davanti alla casa, ci sono quattro corpi in verde distesi sul terreno scuro - due più grandi, due più piccoli - e Lan WangJi a malapena afferra la bocca di Wei WuXian e la chiude prima che cominci a urlare. Si agita come impazzito nella presa di Lan WangJi.

“Sei sicuro che siano qui?” chiede Wang LingJiao. “Sembra che solo questi contadini vivessero qui.”

“Portate le vesti” ordina Wen Chao. Uno dei discepoli Wen porta due completi di vesti fuori dalla casa, una chiara e una scura, l’uniforme bianca della scuola di Lan WangJi e l’uniforme di YunMengJiang di Wei WuXian, che ormai nessuno di loro ha indossato da settimane.

“Invece di consegnarli, questa famiglia li ha ospitati? Meritavano di morire!” Si gira verso la casa. “Cercate in ogni centimetro di questa fattoria, che nessun angolo di quel campo passi inosservato! Trascinate fuori quei traditori!”

Lo ucciderò!” Sibila Wei WuXian contro il palmo di Lan WangJi, divincolandosi mentre vede Wen Chao e Wang LingJiao sparire nella casa. “Lasciami andare! Lo ucciderò!”

Lan WangJi lo stringe finché Wei WuXian nasconde il viso nella spalla di Lan WangJi, soffocando le sue lacrime e la sua frustrazione quando i servi Wen cominciò a trascinare via i corpi.


 

Corrono.

Tutta la notte, Lan WangJi tiene stretto il polso di Wei WuXian, costringendolo a incespicare dietro di lui. La foresta è troppo buia perché volino su Bichen; inoltre, con i discepoli della Scuola Wen che li cercano, è troppo rischioso.

Quando spuntano i raggi dorati dell’alba, le lacrime di Wei WuXian si sono asciugate. Non possono continuare così.

Anche in capo al mondo, così lontani da tutto, il sole picchia su di loro.

Smette di piovere, sollevano nuvole di polvere di gialla dalle strade secondarie che percorrono. Trascorrono le notti girandosi e rigirandosi sul terreno duro e troppo caldo, che si appiccica al sudore delle loro vesti semplici.

Un pomeriggio, arrancando lungo la strada, Wei WuXian sente il sudore colargli lungo il collo.

Fa troppo caldo da così tanto tempo che quasi non lo sente più, non pensa nemmeno che stia sudando, mette solo un piede davanti all’altro, fissando in basso la propria ombra.

La sua testa pulsa, non riesce a riprendere fiato, poi il mondo diventa indistinto e sente Lan Zhan gridare il suo nome.

Ha preso un’insolazione, gli dice Lan WangJi quando si risveglia. Allora Lan WangJi imposta un’andatura più lenta. All’imbrunire, usano gli ultimi soldi per prenotare una stanza in una locanda in una piccola città senza nome.

Wei WuXian beve tutta l’acqua tiepida e sabbiosa che viene portata nella loro stanza e dormono tutta la notte. La mattina successiva non se ne vanno, anche se la stanza diventa bollente appena il sole si alza più in alto nel cielo.

Lan WangJi scopa Wei WuXian, veloce la prima volta, poi lento, poi una terza volta. Anche se sono uno di fronte all’altro, il viso di Lan WangJi è sepolto nella spalla di Wei WuXian, mordendo fino a lasciare segni e lividi sulla pelle.

Wei WuXian ansima, senza fiato, affonda le dita nella pelle della schiena di Lan WangJi, premendo i talloni contro il retro delle cosce di Lan WangJi e inarcandosi, dando il benvenuto al dolore e ansimando lodi e oscenità.

“Sì” sospira nell’orecchio di Lan WangJi, le labbra umide mentre morde il lobo. “Sì, sì, oddio…sì, proprio lì, Lan Zhan, non fermarti…non…”

Quando Lan WangJi dorme, immobile sotto le lenzuola, Wei WuXian indugia vicino alla finestra, cercando un barlume di verde nella strada buia e polverosa sottostante. Pensa ai tempi in cui era felice, quando magari le cose non era dorate, ma il sole non era così grande e le persone che amava erano al sicuro.

Si allontana quando vede l’uniforme rossa dei discepoli della Scuola Wen, chiude di nuovo la finestra anche se la piccola stanza è afosa e troppo calda. Ritorna nel letto accanto a Lan WangJi, gli bacia la spalla, respira l’odore di sudore e polvere.


 

La terza mattina, Wei WuXian si sveglia e Lan WangJi non è lì.

Ritorna alcune ore dopo con alcuni acquisti: un mantello sottile, panini di carne e anche un orcio di liquore locale. È salvo e illeso, ma Wei WuXian schiaccia Lan WangJi contro la porta, lo spinge e lo colpisce con pugni deboli.

“Cosa pensavi di fare?” grida. “Mi sono svegliato e tu non eri lì, Lan WangJi! Che diavolo avrei dovuto pensare…come…”

Lan WangJi lo bacia, anche mentre Wei WuXian continua a protestare e spingerlo via. Si aggrappa a Wei WuXian, insistendo a baciarlo finché Wei WuXian capitola e ricambia il bacio, disperato, violento e sofferente.

Lan WangJi prova a spingerlo in direzione del letto, ma Wei WuXian lo tira giù a terra.

Sul pavimento di legno sudicio, Lan WangJi stringe il viso di Wei WuXian, baciando via le lacrime che arrivano e Wei WuXian si aggrappa alla sua tunica mentre singhiozza disperatamente.

Piange che non può valerne la pena, che Lan WangJi starà meglio senza di lui, che Wei WuXian ha fatto un casino e non lo incolperebbe se desiderasse di non averlo mai incontrato, che sarebbe stato meglio se Wei WuXian fosse morto a Yiling, allora….

“Andrà tutto bene” promette Lan WangJi, tenendo stretto Wei WuXian.

“Come puoi dirlo?” urla Wei WuXian, spingendo lontano da lui. “Tutto quello che tocco muore! Come faccio a…”

Sente il suo corpo intorpidirsi e le sue labbra sigillarsi da sole. Sono trascorse settimane da quando Lan WangJi ha usato l’ultima volta entrambi gli incantesimi su di lui.

“Starai bene” ripete Lan WangJi nel silenzio improvviso.

Infagotta Wei WuXian nel nuovo mantello che ha appena comprato, avvolgendolo saldamente intorno alle sue spalle e mettendo il cappuccio sopra il suo capo. Lan WangJi lo stringe per la vita, trascinandolo con sé, ma il mantello è così lungo che nessuno può dire se Wei WuXian non stia camminando da solo. Per il mondo, sembra un giovane che sostiene il suo amico ubriaco.

In questo modo, si fanno strada giù dalle scale e lasciano la locanda. Con la testa penzolante e nessun modo per tenerla dritta, Wei WuXian riesce solo a vedere la polvere delle strade e gli stivali della gente a cui passano accanto.

Dopo un po’, vede sempre più stivali bianchi e rossi della Scuola Wen. Ascolta, aspettando che qualcuno riconosca Lan WangJi e li fermi, ma non lo fa nessuno.

Girano un angolo e poi un altro, poi Lan WangJi oltrepassa la soglia di un recinto. Lan WangJi lo solleva un po’ più su in modo che i suoi piedi non striscino sui gradini.

“Giovane Maestro Lan! È il Giovane Maestro Wei?”

Wei WuXian riconosce la voce e si divincola con rinnovato vigore. È Wen Ning.

Lan WangJi borbotta.

“Veloce, da questa parte” dice Wen Ning.

Wei WuXian desidera fare qualsiasi cosa per fermare ciò che inizia a intuire. Vuole che il suo corpo si muova, anche solo un dito, per far capire a Wen Ning che non è ciò che vuole.

I passi di Lan WangJi sono sicuri e saldi e attraversano la soglia di un edificio dentro al recinto.

“Quello è lui?” la voce di Wen Qing.

Lan WangJi ha organizzato anche questo quando è stato via in quelle ore?

Wei WuXian si divincola, volendo che il suo mignolo sinistro si muova.

Riesce ancora a sentire tutto: la stoffa del nastro di Lan WangJi intorno al suo polso, il modo in cui il suo corpo è riverso su Lan WangJi, il suo odore….non può lasciarglielo fare.

Non è ancora riuscito a muoversi che Lan WangJi lo mette giù, su un letto.

Riesce a vedere Lan WangJi chino su di lui, con il cappuccio del mantello tirato indietro, mentre gli sistema i capelli via dalla faccia. Wei WuXian cerca di scuotere la testa, aprire la bocca, ma non può e, troppo presto, Lan WangJi si allontana da lui.

“Sei veramente sicuro che è questo che vuoi?” chiede Wen Qing. “È una procedura difficile. Con Jiang Cheng, ci sono voluti sette giorni. Con quello che vuoi tu, ci vorrà di più e ha basse probabilità di successo.”

Fa una pausa. “Anche come medico, non ho mai tentato quello che mi chiedi di fare” sottolinea lei. “Se le cose andassero storte, potreste morire entrambi.”

Lan WangJi replica piano, come se ogni parola gli venisse tirata fuori a forza. “Wei Ying è già preparato a morire.”

Wei WuXian odia che Lan WangJi lo sappia: nonostante abbia cercato di essere felice con solo Lan Zhan, non può. Non con il sole forte che incombe su entrambi e con le loro ombre che hanno tirato la corda per troppo tempo. In questo mondo, non potrà mai avere quello che vuole.

“E tu?” chiede Wen Qing.

La risposta è facile. “Mi sono inchinato due volte” risponde quieto Lan WangJi.

Wei WuXian non riesce a immaginarsi Lan WangJi che si inchina a qualcuno, l’orgoglioso HanGuang-Jun che implora Wen Qing per questo favore. Eppure, l’ha già visto fare così tante cose a cui non avrebbe mai immaginato di assistere.

Wen Qing emette un sospiro e finalmente diventa visibile per Wei WuXian.

Wei WuXian si divincola, facendo resistenza contro le catene dell’incantesimo: non avrebbe potuto liberarsi anche se avesse avuto il suo nucleo dorato, adesso non può davvero fare nulla.

Wen Qing si piega su di lui e Wei WuXian cerca di scuotere la testa, di fare qualcosa, mentre vede l’ago che lei sta reggendo farsi sempre più vicino.

Sente una puntura nel centro della fronte, e tutto diventa nero.


 

Sogna l’Approdo del Loto, i giorni trascorsi a cogliere baccelli di loto ed estrarre i semi, il volo degli aquiloni con Jiang Cheng e i discepoli più giovani, gareggiando per vedere chi riusciva a farli volare più lontano e poi abbatterli. Sogna del sapore della zuppa di loto e carne di maiale della sua Shijie, il sorriso caloroso di Jiang Fengmian, Yu Ziyuan che gli ordina di proteggere Jiang Cheng con la sua vita.

Sogna dei Meandri delle Nuvole, le ore tranquille trascorse a sonnecchiare nella biblioteca con il profumo di legno di sandalo e il suono del respiro di Lan WangJi.

Sogna la competizione di tiro con l’arco, il tanfo della XuanWu la Sanguinaria, la pila di cadaveri in uniforme viola ammucchiate in modo irriverente nel cortile e i quattro cadaveri in verde distesi davanti alla fattoria.

Sogna il tocco di Lan WangJi nelle notti che hanno trascorso ansimando l’uno nella bocca dell’altro, gli occhi dorati che lasciano una scia bruciante sulla pelle di Wei WuXian ovunque la fissino. Sogna di tirare via il nastro di Lan WangJi, e Lan WangJi che lo annoda al suo polso, fissandolo tutto il tempo, troppo sincero, con una promessa.


 

Wei WuXian si sveglia in una stanza buia. Le finestre della stanza sono chiuse, tenendo lontano il sole. È indolenzito, come se fosse rimasto sdraiato nella stessa posizione per troppo tempo, e si sposta. Può girarsi, può muoversi, può…Lan Zhan!

Wei WuXian si siede, allontanando le lenzuola che lo ricoprono.

Fa spaventare malamente Wen Ning che lascia cadere una ciotola di medicina maleodorante e subito comincia a scusarsi e indietreggiare di nuovo verso la porta, ma Wei WuXian ha occhi solo per l’uomo disteso sul lettino a un braccio di distanza da lui.

“Lan Zhan – Lan…” Wei WuXian sente il qi dentro di sé divampare, l’onda più forte che abbia mai sentito prima gli attraversa il corpo: questa era sempre stata la differenza tra il nucleo che lui aveva coltivato e le ore di disciplina di Lan WangJi.

Wei WuXian non riesce a respirare. “Tu…”

Mentre inciampa in avanti, allungando le braccia verso di lui, gli occhi di Lan WangJi si aprono, e avverte un’altra ondata pulsare dove si trova il suo nucleo dorato.

Sente un calore partire da qualche parte nel suo petto e poi le sensazioni di felicità, gioia profonda e completo appagamento, si diffondono dentro di lui.

La percezione è così intensa che le gambe di Wei Wuxian cedono e collassa contro Lan WangJi.

L’emozione si placa per un momento, sorprendentemente, prima che Lan WangJi si sieda e li sistemi entrambi, in modo che Wei WuXian venga tirato contro di lui, tenuto stretto, e la sensazione ritorna sempre più forte, così forte…troppo…

“Lan Zhan” sussurra, cercando di trattenere le lacrime che gli pizzicano negli occhi perché non riesce a sopportare di percepire così tanto, sentendosi come sommerso in un oceano così profondo da non riuscire a respirare.

“Tu…” Fissa quegli occhi dorati e, per la prima volta, comprende tutto quello che Lan WangJi non può dire perché le parole non possono esprimerlo.

“Congratulazioni, l’operazione è stata un successo.”

Wei WuXian sussulta e solo il braccio di Lan WangJi attorno al suo fianco gli impedisce di cadere dalla brandina.

Seduta al suo posto dietro a un tavolo, Wen Qing li guarda. Sta sorseggiando tranquillamente una tazza di tè, ma appare pallida e stanca.

“Cosa hai…?” Wei WuXian si interrompe e ci riprova “Come posso…perché sento…?”

“Il tuo HanGuang-Jun mi ha implorato in ginocchio di dividere a metà il suo nucleo dorato e darlo a te” gli spiega Wen Qing. “È l’operazione sul nucleo dorato più rischiosa. In teoria è possibile, ma non è mai stata portata a termine con successo prima d’ora.”

Wei WuXian sente il nucleo dorato dentro di lui pulsare e non capisce se proviene da sé stesso o Lan WangJi.

“Perciò abbiamo mezzo nucleo a testa? Come è possibile?” chiede. “Posso…posso percepirlo.”

Le sue dita si serrano attorno al colletto della veste di Lan WangJi dove lui stringe la sua mano.

“È così forte. Questo non è…non può essere solo mezzo nucleo!”

Se questo è davvero solo metà del nucleo di Lan WangJi, è abbastanza forte da conquistare il mondo della coltivazione da solo.

Wen Qing sospira e si strofina la tempia con una mano.

“A quanto pare non è possibile. Un nucleo dorato dev’essere sempre intero, non si può avere mezzo nucleo” continua. “Ma puoi condividerne uno.”

Condividono un nucleo.

Condividono un nucleo.

Le parole risuonano in lui, rimbalzando avanti e indietro come un’eco che ripete una verità, una sensazione, una rivelazione. C’è un’altra ondata nel suo petto così intensa che lo lascia boccheggiante e deve, incurante di chi gli sta attorno, prendere il viso di Lan WangJi tra le mani e baciarlo ancora e ancora.

“Per favore, controllatevi!” li ammonisce Wen Qing dopo un istante.

Questa volta Wei WuXian sente un’ondata di fastidio e nervosismo e ride, allontanandosi da Lan WangJi, ma così poco da continuare a sfiorarsi.

“Dato che siete il primo caso, dovrete scoprire gli effetti collaterali da soli, ma dalla letteratura ho alcune ipotesi su quello che potreste provare” continua Wen Qing. Poi, con più impazienza sbotta “stai prestando attenzione, Wei WuXian?”

“Sì, certo!” risponde Wei WuXian raddrizzandosi, nonostante il suo corpo vorrebbe avvicinarsi a Lan WangJi come se fosse fatalmente attratto dalla forza di gravità.

“Prima, gli svantaggi” inizia a elencare Wen Qing. “Non ho potuto dividere il nucleo di Hanguang-Jun: vi ho quasi persi entrambi nell’operazione quindi, il solo modo per salvarvi era legare il nucleo alle vostre anime, per questo motivo ora lo condividete” spiega lei. “Ma questo significa che, se uno di voi muore, allora lo farà anche l’altro” conclude.

Wei WuXian ricorda l’impotenza, la paura, il panico che aveva provato quando Lan WangJi l’aveva portato lì. Lan WangJi aumenta la stretta, tirando finché Wei WuXian si appoggia, premuto schiena contro petto, riuscendo a sentire il battito cardiaco lento e calmante di Lan WangJi.

“Vantaggi: probabilmente, se entrambi coltivate, il vostro nucleo crescerà al doppio della velocità” dice lei. “Ma provenite da scuole diverse, con metodi di allenamento diversi, perciò dovrete fare doppiamente attenzione alla deviazione del qi.”

Rivolge un’occhiata pungente a Wei WuXian.

“Il resto, dovreste scoprirlo da voi” dice lei. “Farò portare a Wen Ning la medicina. Potete restare per la notte, e poi dovrete andare. Non potete essere catturati qui.”

“Grazie” dice Wei WuXian mentre lei si alza per andare.

Wen Qing si ferma sui suoi passi. Lancia loro un’ultima occhiata prima di andarsene. “Farai meglio a non presentarti qui con un’altra richiesta, Wei WuXian” dice lei.

Wei WuXian le rivolge un ampio sorriso. “Non posso fare promesse” dice, e sente un’ondata di fastidio provenire da Lan WangJi.

“Ma non penso che ne avrò bisogno” aggiunge velocemente.

Anche dopo aver profferito quelle parole, ci vuole un po’ prima che la preoccupazione svanisca.

“Sto solo scherzando, Lan Zhan” lo conforta Wei WuXian. “Veramente, lo sai come sono…lo sai sul serio adesso, non è vero? Puoi sentirmi come io sento te, giusto?”

Preme la mano contro il petto di Lan WangJi e sente il calore attraversarlo, come una fiamma che si diffonde attraverso la pelle finché Wei WuXian quasi soffoca. Boccheggia, collassando contro Lan WangJi.

“Come puoi provare così tanto?” chiede. “E non fare alcuna espressione?”

Preme un dito contro la fronte di Lan WangJi.

“Scusa” risponde Lan WangJi.

Wei WuXian ride. “Ah, sei molto più semplice da capire in questo modo, Lan Zhan,” dice.

“Anche se mi hai portato qui contro la mia volontà” lo rimprovera. “Sai, ho pensato davvero che avessi intenzione di darmi il tuo nucleo dorato. Non ti avrei mai perdonato se lo avessi fatto.”

Sente un filo di paura fredda attraverso di sé e si affretta a rassicurarlo.

“Ma non l’hai fatto” conclude.

Lan WangJi sapeva come avrebbe reagito, come non avrebbe mai perdonato sé stesso, perciò non glielo aveva imposto. “Ascolta, non sono arrabbiato” continua.

“Ah, questo rende le cose più facili: vivremo insieme, moriremo insieme, coltiveremo insieme. Ci sposiamo?” dice infine, sorridendo.

L’ondata di entusiasmo quasi lo ribalta e Wei WuXian si contorce dalle risate, avvolgendo le braccia attorno a Lan WangJi con gioia.

Non sarà facile, non sarà un lieto fine per molto tempo almeno.

Devono abituarsi a questo cambiamento, in modo che Wei WuXian non collassi sotto il peso delle emozioni intense di Lan WangJi, e in modo che la loro coltivazione non porti alla deviazione del qi.

C’è ancora Jiang Cheng da trovare, il clan YunMengJiang da vendicare.

Non possono permettere alla Scuola Wen di continuare in questo modo, facendo soffrire così tante persone, e Wen Chao li starà ancora cercando.

Ma per adesso, gli occhi di Lan WangJi sono dorati e caldi, Wei WuXian può percepire tutto dentro di sé: la preoccupazione che nutre ancora per suo fratello scomparso, il ricordo della sua scuola, la frustrazione soffocata per non essere stato in grado di salvare suo padre, i discepoli, la libreria di GusuLan, per averci messo troppo tempo a trovare Wei WuXian.

Ma il resto è una vena profonda e nascosta di contentezza, affetto e gioia, di amore.

Wei WuXian prende tra le mani quel bel viso privo di emozioni, ora riesce a leggere ogni insignificante indizio: la vaga curva del suo sopracciglio, il contrarsi della guancia, la curva delle sue labbra, lo sguardo fisso dei suoi occhi, e si chiede come abbia fatto a non notarli prima.

“Lan Zhan, sei così bravo. Sei il migliore. Mi piaci così tanto, Lan Zhan.”

Più parla, più felice si sente, come in un ciclo senza fine tra di lui e Lan WangJi, all’infinito.

Per ora, sono dorati.


 

Nota sul titolo: Il titolo originale è omonimo con quello di una poesia di Robert Frost. Ho trovato varie traduzioni italianizzate della poesia e ho scelto quella che mi sembrava più opportuna.

Spazio Traduttrice: Ho letto questa storia una vita fa. È tipo tra le primissime fic di questo fandom che ho letto. Ho sempre avuto il desiderio di tradurla, ma ho rimandato e rimandato e rimandato. Alla fine, eccola qui (avrei dovuto portarla a gennaio... beh, meglio tardi che mai).
L’ho già detto in una traduzione precedente, ma non avete idea di quanto io fatichi ad adeguarmi a uno stile al presente. Spero di non aver scritto castronerie nonostante le riletture prima di postare.
Spero che la storia vi sia piaciuta. Ci tenevo a postarla perché per me è un classico del fandom.
Aggiornamenti: Per quanto riguarda Bramando, l’autrice ha postato proprio stasera il nuovo capitolo! Ma sono... 8300 parole, quindi diciamo che penso di avercelo pronto in un paio di settimane. A presto, spero!

   
 
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