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Autore: gio194    08/03/2021    0 recensioni
Il protagonista è Sean, un personaggio, un uomo, una coscienza immerso/a in un viaggio “interiore” alla ricerca di risposte su sé stesso/a e sulle persone che ruotano intorno alla sua vita. Sospeso sulla soglia tra sogno e realtà, sanità e follia, Sean si trova ad interagire con il ‘mondo’ circostante… e lo fa in un modo tutto suo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE QUINTA"Dottor Homes saprà sicuramente aiutarmi in questa maledetta situazione. Sean è diventato ingestibile. Mah! Non fa altro che delirare. Okay, sono sicura che ci riuscirà." [Quel giorno, più tardi nello studio di Dottor Homes].

"È permesso entrare?", chiesi con voce sommessa.
"Ma guarda un po', tutte queste coppie del cavolo, vengono qui e pensano di potere risolvere i loro problemi pensando di avere la soluzione già bella e pronta. Patetiche, patetici. Che diamine", udii dalla sala d'attesa.

"Prego, venga pure, si accomodi signorina, signora, lady... Ross!".
"Caspita, Dottor Homes è proprio messo male. Qui è tutto sciatto e trasandato. E gode pure di fama mondiale", pensai non senza turbamento."
-"Lei è qui per il caso del suo coniuge Sean Ross. Beh, interessante suo marito. Al telefono mi parlava di NARCOLESSIA, grave narcolessia, no?"
-"Comunque sia la volevo interrompere per dirle..."
-"Non mi vuole mica dire che non è suo marito? Beh, capisco. I divorzi sono il mio pane quotidiano."

-"Le sue parole sono quasi sprezzanti, ma ha un tono di voce molto profondo e orecchiabile", pensai tra me e me facendo una smorfia malcelata.
-"È mio fratello, non mio marito. Io non ho un marito e Sean ha una moglie."

Dottor Homes era un po' stranito. -"Beh mi scusi per la pessima figura, poco fa. Sa, quando faccio accomodare i miei clienti faccio sempre una semplice domanda prima di iniziare la seduta. Chiedo loro: 'sei felice?' Al che non mi viene data una semplice risposta, quale 'sì', 'no', 'boh'... Iniziano a parlare dei loro problemi non rispondendo alla mia domanda. Che idiozia!"

-"Caro Dottor. Homes, non pensa che stia esagerando? Queste persone desiderano che lei ascolti loro, e dia loro la risposta a quella domanda, non pensa?"

-"Cara signorina Ross, il desiderio è una forma di frustrazione. Non otteniamo mai ciò che desideriamo, e qualora raggiungessimo l'obiettivo, ce ne sarebbe sempre un altro da conseguire. Frustrazione su frustrazione..."

-"Dottor Homes si sbaglia. Il desiderio è una forza che ci spinge ad andare avanti, come un flusso di energia!" , dissi animosamente.

-"Certamente mia cara. Anni e anni di studi sull'inconscio da parte di Freud e Jung, e lei mi parla di Deleuze e Guattari che spiegano lo sviluppo psicologico in termini di flusso di desiderio. Patetico."

-"E allora mi dica Dottor Holmes, lei che è uno psicoterapeuta esperto di psicanalisi, come aiuta i suoi pazienti, le coppie di cui parla?"
-"Dipende. A volte consiglio loro di farsi guidare da Eros, alias scopare. Altre volte li invito al dialogo, alias scopare. Oppure, se c'è Thanatos che li perseguita, li invito a pensare ad Eros, alias... lo sa già. Altrimenti consiglio loro di scappare", rise fragorosamente Homes.

-"Lei, caro Holmes, non sa proprio andare al di là degli istinti primordiali o sbaglio?"

-"Beh cara mia veda un po' lei. Se lei preferisce parlare di sovrastrutture, idealizzazione, amore platonico, faccia pure. Si metta al mio posto e dia i suoi saggi consigli a queste povere canne al vento che si presentano qui ogni dannata settimana, pensando che io sia una macchina dei desideri."

-"Lei, Dottor Homes, parla di cose che ha solo studiato, e non le ha mai provate. Che tristezza. Lei non sa nemmeno cosa significa 'Eros è Amore'. "



Dopo questo scambio di battute calò un silenzio tombale. Feci per andarmene, quando Homes sospirò dicendo: -"e lei, lei è felice?"

-"Lei deve sapere Dottor. Homes che la moglie di mio fratello, Iris, è in coma da tre maledetti anni. Il figlio, Rudolph, non ha mai perso la speranza di poterla vedere nuovamente sorridere. Per lui il desiderio è un pungolo, un punzone che lo spinge a guardare sempre avanti..." Iniziai a singhiozzare e mi fermai.

-"Proprio come pensavo. Nemmeno lei è in grado di dare una semplice risposta ad una semplice domanda. Mi spiace ma dobbiamo rivederci la prossima settimana. È passata già un'ora..."

-"Non penso che ci rivedremo Dottor Homes. Le avevo chiesto semplicemente di risolvere un problema, ovvero aiutare mio fratello Sean, ma, a quanto pare, lei non è nemmeno in grado di aiutare se stesso".

-"Nessuno si salva da solo, mia cara".

-"Tenga pure il resto, la saluto". Me ne andai sbattendo la porta.


   
 
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