Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: La Fra    10/03/2021    0 recensioni
BORUTO - One shot scritto dopo l'uscita del capitolo #55
What if che approfondisce la scena flashforward di Kawaki vs Boruto fantasticando su cosa li ha spinti ad affrontarsi. (Ho tenuto in considerazione la traduzione italiana del manga.)
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Boruto Uzumaki
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono fiero di essere un Uzumaki. È per questo che sono qui a testa alta oggi.

Io e te, fratello, siamo shinobi - anche se tanti non sarebbero stati d'accordo nel definirci tali.

Una volta, essere ninja aveva un significato preciso. Esistevano i clan, le discendenze, le accademie, gli esami... si combatteva per difendere un paese, o per conquistarne un altro. Non si poteva diventare ninja se non si era figli di un guerriero. C'era persino una differenza fra quelli che onoravano il titolo, e quelli che lo infangavano. Oggi le cose sono molto diverse.

 

Oggi, l'era degli shinobi è finita.

 

-

 

Un altro colpo di lama si infrange sul bastone, risuonando nella valle deserta. Il vento soffia fra di noi, la polvere si alza. Tu resti lì a fissarmi con uno sguardo indecifrabile.

 

Quello che abbiamo passato, tutto quello che abbiamo perso, mi sembra appartenere a un'altra vita. I nostri ricordi non sono altro che una menzogna che abbiamo smesso di raccontarci. Se posso essere sincero, guardandoti non ti riconosco nemmeno più.

 

Sei messo male, dentro e fuori. Sei a pezzi come questo villaggio. Pensi che non me ne accorga? Sono sempre riuscito a vedere tutto quello che provavi a nascondere agli altri. Sia quando me lo mostravi volontariamente, che quando hai iniziato a provare a tenermelo celato. Essere a pezzi, non ti giustifica per quello che hai fatto.

 

Mentre ti scruto, il tuo sguardo determinato diviene gelido. Non mi riconosci nemmeno tu, vero? Ormai siamo due estranei. Forse, è per questo che è così facile combattere.

 

Prima di ricominciare, mentre prendo fiato, vorrei dirti mille cose. Prima di tutto, quanto sono orgoglioso di entrambi.

Sì, siamo cambiati, ma siamo ancora noi stessi: è senza dubbio la nostra più grande conquista. Tutti e due sappiamo cosa significa perdere sé stessi- sentire il controllo che ci scivola via e la mente intrappolata in una prigione profonda e oscura. È una sensazione di puro terrore e impotenza: ridotti a un contenitore, uno strumento, con dita estranee infilate nella mente, che viene consumata poco a poco...

 

Quegli alieni credevano di poterci usare per i loro scopi, ma si sbagliavano. Non siamo mai stati tipi facili da tenere sotto controllo, non è vero?
Ironicamente, è stata proprio la loro stretta presa a costringerci a combattere per trovare noi stessi. Abbiamo dovuto lottare con le unghie e aggrapparci a questo mondo con tutte le forze.

 

Allenarci, crescere e cambiare. Abbiamo dovuto fare cose delle quali non andiamo fieri, ma in cambio abbiamo trovato quello che ci ha resi dei veri shinobi: qualcosa per cui combattere.

 

Controllando quel potere smisurato, siamo diventati i primi di una nuova stirpe. Tutto ha un prezzo però: abbiamo scoperto che il nemico non era più dentro di noi. Abbiamo dovuto scontrarci con una nuova minaccia, più terribile e oscura di qualunque stupido parassita Ootsutsuki. Poco a poco abbiamo iniziato a vedere le cose sotto una nuova luce. Uniti nel destino, le nostre strade si sono comunque separate – non senza dolore e rancore - e i nostri percorsi ci hanno portato qui, oggi, uno di fronte all'altro. Chi l'avrebbe mai detto, che il mio nuovo nemico saresti stati tu.

 

Lo vedo come ghigni. Sei sempre stato convinto di essere un gradino sopra di me. Ammetto di avere la tua stessa presunzione: oggi sono qui perché credo che tu vada fermato. Non importa se nostro padre mi ha implorato di non farlo, in punto di morte. Oggi so che questo è il mio destino: tutta la mia sofferenza, il Karma, la mia lotta per sopravvivere in questo villaggio... tutto è accaduto perché io oggi ti fermassi.

Ha tutta l'aria di essere la resa dei conti, ma ti prego, risparmiati i discorsi finali. Tanto lo so che anche tu credi di essere nel giusto: mio fratello non sarebbe mai arrivato fin qui per qualcosa nel quale non fosse convinto al cento per cento. In questo siamo uguali.

 

“Non pensavo che ti saresti spinto a tanto, Kawaki.”


“Ti manderò a fare compagnia al Settimo Hokage, Boruto.”

 

La roccia continua a sgretolarsi e lentamente cade nel vuoto. Meglio così: non avrei sopportato se lui fosse stato lì a guardaci. I tuoi occhi seguono i sassi nella loro discesa lenta e inesorabile. Sei arrabbiato, accecato dall'odio. Da una parte sei ancora lo stesso bambino testardo: riesci solo a puntare il dito su di me, ma non vedi che le tue mani sono imbrattate di sangue. Quante volte ti ho detto che continuare a guardare solo al passato non avrebbe fatto altro che aggravare la tua sofferenza, fratello?

 

“Non c'è un altro modo per risolverla, vero?”

 

Che domanda stupida. Come se non fossimo qui per colpa tua.
Per un momento, rivedo il tuo sorriso impetuoso di tanti anni fa. Le mani dietro la testa e quel fare altezzoso, il tuo pugno contro il mio. Rivedo me, in mille pezzi di coccio sparsi sul pavimento di casa. È proprio il ricordo di com'eri e di come mi spronato che mi spinge a combatterti oggi.

 

Stupido, stupido fratello.

 

“Non c'è.” Ti rispondo stringendo il bastone.

 

I nostri mantelli sventolano nel silenzio. Mi sembra di sentire il cuore battere all'unisono con il tuo, ma non è il momento per i sentimentalismi. Il viso di pietra di nostro padre è distrutto, ma un occhio è ancora lì a guardarci. So che è contrariato, ma in fondo mi piace pensare possa essere orgoglioso – anche solo un po' - di me.

 

Ti volti verso le rovine di Konoha e il tuo sguardo si fa duro e affilato. Sei convinto che niente potrà migliorare, ma ti sbagli. Tutto può essere rimesso in sesto, pezzo dopo pezzo. È proprio così che si aggiustano le cose che non funzionano più. Konoha aveva smesso di funzionare da tanto tempo. Ma finire in pezzi non è la fine, è solo un nuovo inizio. Ti sembrerà assurdo, ma sei stato proprio tu a dimostrarmelo una volta.

 

Guardati, con quel copri-fronte, quella spada e quel mantello, non ne sei forse la prova vivente di quanto si possa cambiare? Sono oggetti che non appartengono a quello che eri. Li hai usati per tappare i buchi che hai dentro, per far cessare un po' il senso di colpa che ti tiene sveglio la notte, per non pensare al sangue sulle tue mani. Così, speravi di diventare un uomo migliore.

 

Ma cosa sei davvero?

 

Guardi la città che hai distrutto, pensi al tuo maestro che ti ha abbandonato, al padre che ci hai portato via... e cosa provi, Boruto?


Secondo me, non lo sai nemmeno tu. Ed è questo che ci rende diversi, è questo che oggi ti sconfiggerà, fratello.

 

Perché io so esattamente chi sono e cosa voglio. E ne sono fiero.
Io sono Kawaki Uzumaki e sarò il primo shinobi di questa nuova era.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: La Fra