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Autore: SilkyeAnders    11/03/2021    1 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 17: Insieme TEAMMATES Capitolo 17: Insieme


Non avrebbe voluto farlo, davvero non avrebbe voluto farlo ma non c'erano molte alternative se voleva sgominare quella minaccia. Ora che aveva provato cosa volesse dire stare senza il suo team non aveva intenzione di provare di nuovo simili sensazioni, per quanto odiasse chiedere aiuto stavolta non poteva esimersi dal farlo.
Ecco il motivo per il quale Batman troneggiava nel loro soggiorno ricoperto da sguardi di ammirazione.
-Pensi di poterci aiutare?- chiese Robin a denti stretti.
L'uomo si guardò attorno e annuì brevemente :-Ci vorrà qualche settimana, voglio un rapporto dettagliato dei poteri della ragazza. Un monitoraggio dei suoi poteri in uso sarebbe anche meglio e... Tutte le informazioni che puoi darmi su questo tizio-.
Robin annuì.
L'idea era semplice: Raven era stata l'unica in grado di liberarsi dal ghiaccio del criminale quindi la cosa più logica da fare era creare dei nuovi costumi che prendessero come spunto il potere di Raven. Robin voleva creare una specie di schermatura che potesse renderli parzialmente immuni ai poteri del pazzo che li aveva rapiti.
Quando Batman se ne andò i Titans si concessero di rilassarsi per qualche istante.
BeastBoy e Raven si guardavano intensamente, seduti l'uno accanto all'altra e nessuno poté più ignorare la cosa.
-Quindi? Quando è successo?- chiese Cyborg sollevando un sopracciglio.
-Non so di cosa tu stia parlando- borbottò Raven.
BeastBoy roteò gli occhi :-Ieri notte- rispose.
Ignorò lo sguardo in cagnesco che la maga gli lanciò poco dopo.
Starfire sorrideva, se fosse stata in pienissima forma sicuramente sarebbe saettata verso i suoi due amici stringendoli in uno dei suoi famosi abbracci. A dirla tutta la stanchezza non era l'unico motivo per cui evitò di farlo, era felice per loro ma non poteva non pensare a come lei non avesse ancora ottenuto nulla da Robin.
Si disse che la sera prima era così chiaro che lui volesse far avanzare le cose in una precisa direzione ma poi, per qualche motivo, si era tirato indietro come sempre faceva in quei momenti.
Robin, dal canto suo, si limitò a congratularsi con i suoi amici lanciando una rapida occhiata a Starfire. Sperava che presto sarebbe venuto il loro turno ma era essenziale per lui risolvere la situazione prima di tutto.
-Cyborg, contatta Bumblebee. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti- ordinò il leader.
Il mezzo robot non se lo fece ripetere due volte e si precipitò in camera sua per contattare il leader dei Titans Est.
-E' ora di farla pagare a questo tizio- ringhiò Robin.
-Non vedo l'ora amico, credimi- rispose BeastBoy con altrettanta aggressività.
Starfire si alzò dal sofà e posò entrambe le mani sui fianchi :-Spero di poterlo colpire forte-.
Gli sguardi increduli degli altri tre si posarono istintivamente su di lei.
-Che c'è?- chiese lei ingenuamente.
-No è che... Raramente ti sentiamo così aggressiva- scherzò il mutaforma.
-Stavolta sono molto arrabbiata- ringhiò l'aliena.
-Lo siamo tutti- convenne Raven.
-Tranquilli, il nostro piano è solido. Non saprà nemmeno cosa l'ha colpito- disse Robin serio.
-Sarò tranquilla solo quando sarà dietro le sbarre- sbuffò Raven.
-E quando avremo liberato tutti i suoi prigionieri- proseguì Starfire.
-Quella è una parte del piano che dobbiamo ancora capire come portare a termine... Non penso che Raven riesca a liberarli tutti- osservò Robin.
Cyborg riapparve in soggiorno poco dopo con un sorriso compiaciuto :-Ed è per questo che mi sono preso la libertà di chiedere a Batman un favore-.
Robin sollevò un sopracciglio :-Che genere di favore?-.
-Un catalizzatore che raccolga il potere di Raven e lo amplifichi, in questo modo dovremmo essere in grado di liberare tutti premendo un solo bottone-.
Il ragazzo osservò Raven prima di aggiungere :-Appena sarà pronto dovrai inserire un po' della tua magia lì dentro ogni volta che ti è possibile-.
La maga annuì :-Ottima idea-.
-Che posso dire? Non sono solo bello e simpatico- scherzò il mezzo robot passandosi una mano sulla pelata.
Starfire scoppiò a ridere seguita dagli altri.
-Sono proprio contenta di essere di nuovo a casa- disse l'aliena.
-E noi siamo contenti che tu sia tornata sana e salva- rispose Raven.
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Nel buio del suo covo, il criminale era un po' meno tranquillo circa la situazione.
La furia di esserseli lasciati sfuggire da sotto al naso era troppa, non riusciva a concepire come dei semplici ragazzini fossero riusciti a scappare. Il suo piano era perfetto, lui era perfetto.
Nessuno era mai riuscito a fuggire prima di quel momento.
Decise che non aveva bisogno di trofei indisciplinati, decise che li avrebbe distrutti uno ad uno senza lasciare alcuna traccia dei magnifici Teen Titans.
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Starfire stava accarezzando Silky, la piccola larva aveva sentito davvero molto la sua mancanza.
Sentì bussare alla propria porta, si alzò dal letto ancora a fatica e sorrise ampiamente nel constatare chi fosse a richiedere la sua attenzione.
-Devi raccontarmi tutto- esclamò la principessa aliena trascinando Raven nella sua stanza.
-Sapevo che non avresti perso tempo- sospirò la maga.
-E' troppo importante, voglio sapere ogni cosa-.
A questo punto Starfire stava letteralmente saltando su e giù dalla gioia.
-Vedo che ti sei ripresa in fretta- commentò Raven facendole l'occhiolino :-Merito delle amorevoli cure?-.
Starfire sospirò :-Non così amorevoli come quelle che hanno rivolto a te-.
-Quindi? Chi inizia?-.
-Mi pare di essere stata chiara, inizi tu-.
Raven roteò gli occhi e si accomodò sul letto dell'amica con un sorriso divertito, le fece cenno di sedersi di fronte a lei e Starfire non se lo fece ripetere due volte.
-Dunque, in realtà è successo un po' in fretta... Non è stata la classica dichiarazione che immagini tu- spiegò la maga.
Starfire sollevò un sopracciglio :-Lo sai come si fanno le dichiarazioni sul mio pianeta?-.
Raven scosse il capo incuriosita.
-Di solito si rompe il collo agli altri contendenti, sono sicura che qualsiasi genere di dichiarazione ci sia stata fosse più che appropriata- scherzò l'aliena.
-A questo punto direi di sì- rise l'altra.
-Quindi? Bacia bene?- chiese Starfire con sguardo sognante.
-Meglio di quanto credessi- rispose Raven prima di diventare di un profondo color cremisi.
-Suppongo che non ci siano stati solo baci- osservò Starfire.
-Supponi bene, basta parlare di me per favore. Tocca a te-.
L'aliena sospirò prendendo Silky tra le braccia :-Non ho nulla da raccontare-.
-Eppure era così preoccupato per te, non l'ho mai visto così prima...Contando che posso anche avvertire le sue emozioni...-.
-Non so cosa sia successo Raven, sembrava che volesse dirmi qualcosa ma poi...-.
Raven sospirò :-Forse vuole solo aspettare che la situazione sia completamente risolta- ipotizzò.
-Sì, me lo ha detto- rispose Starfire :-Però chissà quanto tempo ci vorrà-.
-Secondo i suoi calcoli dovremmo sbrigarcela in fretta e poi non siamo soli stavolta, stai tranquilla. Sono sicura che presto saremo noi a congratularci con entrambi-.
-Speriamo- sospirò Starfire.
-Cerca solo di non farti portare subito a letto o non parlerà che di quello il giorno successivo- lamentò la maga.
Starfire rise di gusto, non faceva certo fatica a immaginare il modo in cui BeastBoy potesse prendere in giro Raven per quel fatto.
-Ti va di dormire con me?- chiese Starfire.
-Fammi spazio-.
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Passò qualche giorno e, mentre il catalizzatore era già arrivato a destinazione, i costumi ancora non avevano fatto il loro ingresso trionfale.
Robin sapeva che ci sarebbe voluto più tempo, creare dieci costumi da supereroe che avessero caratteristiche personalizzate ciascuno non doveva essere certo facile.
Il leader aveva deciso di sfogare la frustrazione in palestra, quale modo migliore di calmarsi se non colpire un pesante sacco da boxe?
-Credo che si sia arreso-.
Robin si voltò di scatto verso l'entrata, Starfire era in piedi lì con la spalla appoggiata allo stipite e un sorriso divertito in viso.
Il ragazzo notò solo in seguito di aver completamente staccato il sacco da boxe dal soffitto.
-Ah... Bè...-.
Robin ansimava pesantemente, non si era reso conto di essersi allenato così duramente ma non se ne rendeva mai conto, almeno non finché qualcuno non veniva a fermarlo.
-Vuoi che lo riattacchi?- chiese l'aliena.
-Ti do una mano-.
-Non ce n'è bisogno- rispose lei alzandosi in volo con il sacco in mano.
Non le ci volle molto per riappenderlo correttamente, tornò a terra con un sorriso dolce e le mani dietro alla schiena.
-Grazie- disse Robin.
-Figurati-.
Robin sospirò :-Hai parlato con Raven?-.
-Perché me lo chiedi?- ribatté lei.
-Perché lei è venuta a parlare con me- disse lui, il tono più seccato di quanto intendesse.
-Quindi è per questo motivo che sei così nervoso?- chiese Starfire in un sospiro arrendevole.
-Non necessariamente... Non solo per questo- si corresse il leader.
-Spiegami-.
-Perché fai sempre così?- incalzò Robin.
-Così come?-.
-Parli sempre dei fatti nostri agli altri- ringhiò il ragazzo.
-Sono costretta a parlarne con gli altri perché non posso parlarne con te- rispose in un soffio l'aliena.
-E perché non puoi parlarne con me?- gridò lui nervoso.
-Perché tu scappi sempre Robin, non affronti i problemi!- stavolta fu lei ad alzare la voce.
Robin rimase paralizzato davanti a lei.
-Ci comportiamo continuamente come se fossimo una coppia ma non lo siamo, sono anche sicura che non siamo nemmeno solo amici perché conosco bene la differenza tra amici e fidanzati. Non so come funzionino le cose qui da voi ma credo che il concetto di coppia sia uguale su entrambi i nostri pianeti-.
-Non ci comportiamo da coppia- ribatté lui timidamente.
-Ah no?- incalzò lei sollevando un sopracciglio.
Robin portò le mani in avanti in segno di resa lasciandosi sfuggire un sospiro innervosito.
-Credi che arriveremo da qualche parte litigando?- chiese lui.
-No. E' anche vero che non arriviamo mai da nessuna parte però- osservò l'aliena, la voce più calma.
-Star, che cosa vuoi da me eh?- ringhiò il ragazzo.
-Io non voglio niente da te Robin, mi interessa capire che cosa siamo. Tu hai bisogno dei tuoi tempi e dei tuoi spazi e nessuno è più comprensivo di me ma anche io ho bisogno di chiarezza, non puoi fare sempre come ti pare-.
-Star, ti ho detto che parleremo quando questa storia sarà finita- rispose lui in un soffio.
-E se io volessi parlarne ora?- incalzò lei.
-Senti, la situazione sta degenerando piuttosto in fretta... Puoi solo... Potresti aspettarmi ancora per un po'?-.
Starfire sospirò :-Forse mi sono stancata di aspettarti-.
-Solo un altro po', fino a che non avremo chiuso questo capitolo. Ti prego-.
L'aliena sorrise appena, non era da Robin supplicare né era da lui voler realmente parlare di sentimenti ma, onestamente, la cosa le bastava per quel momento.
-D'accordo- rispose dolcemente.
Robin tirò un sospiro di sollievo e le rivolse un sorriso compiaciuto, non sapeva come fosse riuscito a chiamarsi fuori da quel litigio ma stranamente ne era uscito vincitore per una volta. Solitamente era lui a sentirsi in colpa dopo aver discusso con Starfire ma, stavolta, sembrava che nessuno dei due dovesse sentirsi male in tutta quella storia. Per la prima volta non c'era stato nulla di predominante in una discussione fra i due e Robin ne era profondamente orgoglioso.
-Come ti senti?- chiese Robin prendendo un lungo sorso d'acqua dalla sua borraccia.
-Strana, il mio corpo sta facendo fatica a tornare della giusta temperatura- spiegò la ragazza.
-Che per un'aliena si aggira intorno ai...?- chiese Robin divertito.
Starfire alzò gli occhi al cielo :-Molto simpatico-.
-Penso sia normale, sei stata dentro a quel ghiaccio per un bel po'...- mormorò lui osservando le piccole abrasioni sulla pelle della sua amica.
-Sì, è un miracolo che mi sia ripresa così in fretta- convenne lei.
-Merito delle amorevoli cure- commentò Robin rivolgendole un sorriso provocatore.
Starfire arrossì e gli diede un pugnetto sul braccio :-Raven è venuta davvero a parlarti-.
-Avevi dubbi?-.
-Effettivamente no-.
-Già che sei qui alleniamoci insieme, ti va?- propose il ragazzo.
-Sì, sono giorni che riposo. Ho voglia di scaricarmi un po'-.
-Sono il tuo uomo- commentò lui divertito.
Starfire arrossì di nuovo, okay. Forse qualcosa stava davvero cambiando fra i due, forse qualcosa stava davvero andando nella giusta direzione!
Starfire sentì che, ben presto, tutta quella pazienza per cui era ormai famosa sarebbe stata ripagata. O almeno voleva credere che sarebbe successo, si disse che se Robin fosse scappato ancora allora sarebbe finita lì.
Non poté evitare di pensare a quanto fosse bello essere di nuovo insieme mentre si allenava con lui e, colma di una nuova speranza, pensò anche che quel criminale aveva i giorni contati perché nessuno poteva battere i Titans e sperare di raccontarlo.
Sì, sarebbe andato tutto bene.
   
 
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