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Autore: Elgas    12/03/2021    5 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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9. Divided Existences



Il cambiamento si mostrava sotto diverse forme; veloce, inaspettato, lento, statico; difficile
comprenderlo e adattarsi di conseguenza; ma Kairi non si faceva sopraffare, anche di fronte
a sfide o nemici a prima vista insormontabili. Si era alzata presto e i passi già calpestavano
la sabbia delle Destiny Islands. Dietro Lea la seguiva, lievi sospiri a tradirne l’inquietudine.
« Sicura di volerlo fare? »
Il dubbio arrivò repentino, lì, sotto il ponte che conduceva all’isolotto del paopu.
« Sarebbe meglio seguire il consiglio di Mickey... aspettare siano loro a farsi avanti. »
« Tentar non nuoce e poi cosa abbiamo da perdere? », protestò, il tono leggero, le mani
intrecciate dietro la schiena.
Lea soppesò la domanda, più di quanto avrebbe fatto normalmente.
Un legame sempre più saldo il loro, in quella strana fase della vita; Lea c’era sempre, quando
il lavoro alla Biblioteca di Radiant Garden lo permetteva, si precipitava a trovarla; i giorni
passavano tra allenamenti, pomeriggi a gustarsi gelato al sale marino, cene in ristoranti
esotici, da soli o insieme a Riku e Isa. Parole, tante parole; ora più che mai Lea appariva come
una scintilla, un fuoco prezioso a illuminare giorni altrimenti grigi e solitari.
« Tentar non nuoce... immagino di sì. »
« Dal tono non sembri convinto. »
Un sospiro, le mani nelle tasche, un timore mentre lo sguardo scivolava rapido alle onde e
tornava su di lei.
« Da quando sono arrivati se ne stanno tappati nelle loro aeronavi. Io… finora ho provato
timore e ammirazione per gli Immortali, ma questi mi sembrano davvero irresponsabili. »
Critiche comprensibili, eppure Kairi sentiva di dover infrangere il velo dell’apparenza.
Incrociò ancora una volta i suoi occhi, prima che quel pensiero diventasse voce; aveva
riflettuto a lungo dopo la partenza di Sora, forse come mai in vita sua, fra notti insonni e
passeggiate notturne. Ora... tutto si rivelò a Lea, a Lea per primo. Un gesto sempre più
naturale, confessargli forze e debolezze, desideri e speranze.
« Sora vi ha riposto fiducia, ha deciso di aiutarli, di aiutare tutti noi. L’ultimo viaggio... per
chiudere la Porta dell’Oscurità. L’ha fatto senza esitare, come Aqua e Luxord. Nonostante
questo, io e Riku dobbiamo ancora… accettare un po’ di cose. Abbiamo scelto modi diversi…
a un certo punto credo sia normale allontanarsi. Riku viaggia con Mickey, si addestra con
Terra e Ven, torna a salutarmi, a trasmettermi quanto appreso... già... anche lui si preoccupa »,
il Keyblade apparve, un mazzo di fiori in procinto di appassire, « l’odio verso gli Immortali
ha gettato ombre nel mio Cuore, più forti di quanto immaginassi. Non bastano i sentimenti
verso Sora, nuove tecniche e magie apprese da te o Riku. Desidero... devo conoscerli meglio...
e voglio farlo insieme, Lea. » (1)
Lo ritrovò a scrutare Destiny’s Embrace; una sottile preoccupazione a incresparne le iridi.
La rigettò, improvvisa, quasi il discorso l’avesse raggiunto solo adesso, destandolo.
« Beh… sei stata convincente. Permettimi dunque di accompagnarti, Principessa. »
« Ne sono lieta. Dopo di lei, Cavaliere. »
Sorrise Kairi; fra tutti, questo era stato il cambiamento più dolce e sentito; piccole parole a
rendere unica la loro amicizia. Così proseguirono, i Cuori saldi, risalendo la spiaggia fino
al lato est dell’isola.
La tardiva alba tropicale si rivelò in tutto il suo splendore; intensi riflessi baciavano il mare
finché le onde non iniziavano a infrangersi lente sulla riva; il sole lambiva le palme,
trapassavano i pochi spiragli e mutando in sfumati raggi dorati. Un turista non avrebbe
notato nulla di strano, il paesaggio sarebbe apparso perfetto, armonioso, persino in ciò che
non esisteva fino a nove giorni prima; al lato opposto del litorale infatti, dove la boscaglia
lasciava posto ad arbusti e scogli, due alberi si ergevano maestosi lungo la parete, le radici
gremivano la roccia tuffandosi in un’ampia insenatura. Su entrambe le mangrovie, una casa
incastonata fra i rami. Bambù finemente lavorato, luci soffuse semplici ed eleganti; l’insieme
ricordava gli alloggi lussuosi ritratti nelle riviste di viaggio; nulla all’apparenza poteva
rivelarne il reale aspetto, aeronavi di uomini immortali. Le ricordava a malapena, tanto
in fretta erano state modellate; da allora nessun contatto, escluso il breve saluto iniziale.
Negli ultimi giorni aveva riflettuto anche su come approcciarsi ai proprietari; i Fyrir li
proteggevano da tempo immemore, lottando contro una minaccia più temibile degli
Heartless; se due si erano giunti lì, un motivo doveva esserci.
Lea recise il pensiero sfiorandole la spalla, al limitare di perfette illusioni.
« Ehi… quelli sono vestiti o sbaglio? »
Li vide appena, jeans buttati sopra le rocce; una voce costrinse entrambi a voltarsi.
« Ehi! Non vi facevo così mattinieri, mocciosetti. »
Gradassa, eppure mai non si sarebbe aspettata un tale imbarazzo; abbassò il capo prima di
scendere troppo in basso. Una visione fugace; chioma azzurra, fisico statuario e… senza veli.
Inizio decisamente sopra le righe, fortuna Lea era con lei, a spezzare l’iniziale confusione.
« Ma…! Cosa fai? Presentarti così di fronte a una ragazza?! »
« Ritorno da un bel bagno, con un mare del genere sarebbe un spreco non approfittarne »,
rispose spezzante, « e poi… mi presento come mi pare, chiaro Lin? Ehi… non vi facevo così
pudici, davvero voi due non… va beh... sentiamo, che siete venuti a fare. »
Lo sentì avvicinarsi, ma qualcosa suggerì che no… non aveva alcuna intenzione di rivestirsi.
Pure l’amico giunse alla stessa conclusione, più irritato che mai.
« Questo dovremo essere noi a dirlo! Vuoi... davvero continuare la conversazione così,
Grimmow?! »
« Grimmjow », lo corresse l’uomo, « Lin e Kiara giusto? »
« Lea e Kairi…! »
« Quel che è. Comunque sì... continuerò la chiacchierata bello nudo, ti piaccia o no. Ora...
rispondendo alla vostra domanda... pure noi Immortali avremo diritto a una vacanza, no?
Uffa… ehi ragazzina, alza i tuoi occhietti da cerbiatto, mi sono seduto di spalle. »
A volte il cambiamento sapeva essere inaspettato, brutale. Nonostante l’imbarazzo, aveva
respirato un’atmosfera rilassata, buffa; nulla poteva far presagire una visione simile, così
nefasta da farla raggelare; cicatrici, quella schiena era piena di cicatrici, un mosaico contorto
inciso nei muscoli. Poi Grimmjow parlò;
« Tranquilli… tutti si riducono così, chi più di meno. A furia di rigenerarsi si incorre in
qualche... effetto collaterale. Avete altre domande? »
Kairi incrociò lo sguardo di Lea, percependo il medesimo turbamento, come se un vento
impetuoso avesse preso a scuoterli. Nella cupa vicinanza ritrovò il filo del discorso; quale
motivo li aveva condotti lì, motivo a cui l’uomo aveva dato solo mezza risposta.
« Grimmjow… noi vorremmo sapere di più. »
« Uhm… continua… »
« Ecco… poco dopo la partenza di Sora, Edward venne a farci visita. Fu molto coinciso, ribadì
di non preoccuparci, di continuare a vivere come sempre. Mantenere l’equilibrio… insistette
molto su questo punto. Solo i Custodi del Keyblade possono sconfiggere Heartless facendo
tornare i Cuori al Kingdom Hearts, così come solo i Fyrir possono abbattere la Vera Oscurità.
Ora… seguendo questo ragionamento… non dovreste essere ai Confini, ad aiutare lui, Winry
e Amaimon? » (2)
L’uomo sorrise, quasi la domanda avesse stuzzicato strane corde in lui; sorriso macchiato di
involontaria follia, tanto lacerata era la guancia destra, come se la pelle fosse stata strappata
via; unico dettaglio a rovinare un viso intrigante, dove iridi azzurre spiccavano in mezzo a
ciuffi umidi e scompigliati.
« Acuta Kairi… in effetti…. intendiamo osservarvi. Alt! So cosa state per dire, ma vedete Ed e
gli altri sono qui da un casino di tempo, dal principio di questo Universo o giù di lì. Scrutare
i Mondi è facile per loro. Io e Arthur siamo appena arrivati, siamo ciechi, per dirlo in parole
povere, ma anche curiosi. Osservare le famose Chiavi predette dall’Oracolo e coloro che le
brandiscono, per cui tanto si è prodigata una sana e ristretta cerchia di Immortali, lo trovo...
appagante. » (3)
« Una cerchia sana? Aspetta… cosa intendi dire? »
Le parole di Lea giunsero lente, un sussurro mozzato; parole che mai sarebbe riuscita a
pronunciare. Vi era uno spettro in esse; un’ombra ad allungarsi veloce, a tendere l’aria
in una calma apparente. Era come premere il dito sopra un filo invisibile aspettando che
il sangue lo tingesse di cremisi.
« Beh… il divertimento assume forme diverse e... per quanto mi riguarda, credo sarà questo
lo scenario più interessante di tutti. »
Divertimento, possibile concetto così innocente potesse rivoltare lo stomaco a tal punto?
Possibile nell’Oltre molti Fyrir…
Nausea, paura… le ultime tracce di dolcezza spazzate via.
Allontanarsi, desiderò solo allontanarsi, incurante di tutto, persino di Lea.
L’uomo aveva parlato con una superficialità che rasentava l’insolenza, ma quella parola,
divertimento, risuonava viscida, sporca. Si ritrovò così, fragile, la sabbia a premere ruvida
sulle gambe. Lea era rimasto indietro, poteva udirlo inveire contro il Fyrir; poteva sentire
l’odio allungarsi in lei, veloce come una serpe fra le sterpaglie. Un guizzo luminoso, Destiny’s
Embrance giaceva debole accanto a lei.
« Sora… vorrei essere come te… riuscire a veder la Luce… sempre. Se fossi qui basterebbe un
tuo sorriso a cancellare ogni dubbio. Tu ignori le ombre… io… forse è proprio quest’odio a
renderlo nitido ai miei occhi … il buio dentro gli Immortali. Come stiamo cambiando… io…
saprò accettare tutto questo? »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

La spontaneità era divertente; la spontaneità non figurava maschere, al limite celava
all'interessato i reali sentimenti; Lea inveiva, ma sotto tutte quelle parole la realtà era fin
troppo palese, perfino un cieco l’avrebbe capito.
« Lei ti piace? »
Lo vide sobbalzare, sorpreso da una schiettezza e un cambio di discorso così repentini.
Mezze frasi, guance ridotte alla stessa tonalità dei capelli; una discussione divenuta bizzarra,
il pensiero rivolto alla sua principessa… di a poco il ragazzo decise di ritirarsi.
« Vado! Ma non è come pensi, chiaro?! È solo un’amica! In ogni caso n-non è finita qui! Voglio
vederci chiaro in questa faccenda! »
« Certo Lin. Corri, Kiara ti aspetta », trattenne una risata mentre l’osservava allontanarsi.
I Custodi... si stavano rivelando interessanti; semplici, ma interessanti. Lui stesso non amava
definirsi un tipo complesso; ne un tempo da Espada, ne da Immortale.
Allacciati i jeans, superò il breve tratto di scogliera, risalendo le ripide scale lungo il tronco.
Un’illusione perfetta, specie lì, nel grande attico con terrazza adiacente; le pareti, il piccolo
tavolo, il frigo, la cucina, rivestiti di legno e bambù; solo l’amaca a ridosso dell’esterno non
cambiava mai, qualunque fosse l’aspetto della Pantera. Prese una birra, una delle tante
comprate in un supermercato della piccola cittadina; i soldi presi dalle native e bizzarre forme
oscure, nonostante rimasse un mistero il perché cagassero soldi. Si gettò sull’amaca, stappò la
bottiglia coi denti; una piacevole sensazione, il corpo ristorato, un sapore amaro a rinfrescare
la gola. Gesti emblema di una vita semplice, dove ricercare duelli, mostrare forza e valore;
tale era il proprio sentiero… un sentiero di salvezza e ombre. Ombre… ricordò Edward,
l’arrivo ai Confini; a nulla erano valsi i complimenti per quanto costruito, lo sguardo del
ragazzo non aveva smesso di scrutarlo, perentorio e carico di domande.

- Ah! Sai bene cosa è successo dopo lo Scisma, Ed! Non vorrai sprecare tempo spero. -
-Infatti… io voglio sapere di te, Grimmjow. Cosa hai fatto fin ora? -

Irritante, eppure non vi era stato giudizio nel giovane Forgiatore, solo una voglia disperata di
capire, per se e Winry, per difendere quel luogo, i preziosi legami e ricordi in esso contenuti.
L’invidia l’aveva punto, Kugo e Askin erano stati fortunati, incredibilmente fortunati; aveva
fumato due sigarette prima di rispondere, osservando le cime verdastre svettare oltre la vetrata.

- Sai… di salvare i Mondi non mi è mai fregato molto, tranne quand’ero con Neliel, perché lì si
scopava. Abbattere Hwergh, sfidare altri Immortali. Il vecchio Grimm ambiva a robe simili. Sangue,
lame, rumori di battaglie… questo ho scelto di ricordare. Per molti non è così… non è mai stato così.
Molti “morirono” quando il mio Mondo venne divorato, quando rinascemmo come Immortali.
In questa condizione nulla ha avuto più senso... per loro. Fingere amicizia, lealtà, timore… riavere gli
affetti perduti... una cazzata per giustificare se stessi. E poi… quando sigillammo la Porta e nulla
accadde e poco dopo l’Oracolo rivelò la Profezia, le maschere cominciarono a spezzarsi… infine ecco…
la distruzione dell’Hlif, tre femmine morte con onore contro il Ragno e il Corvo… lo Scisma… uhm…
il capolinea… non c’era più bisogno di mentire. -

Eppure li aveva seguiti, nell’eco quell’unico desiderio…

- … cosa mi sarebbe rimasto se no? Però... a loro non fregava un cazzo di me. Lo capii tardi. Delusione,
noia… provai i loro passatempi, se proprio ti interessa saperlo, ma non ne trassi alcun piacere. -


Solo ribrezzo.
Sangue, viscere… violare quei corpi inermi, mortali… uccidere… uccidere…

Fai schifo.
Loro hanno tradito tutto, perfino l’ombra di se stessi.
Sei come loro.
Bugiardo.

Li sentì ancora; disgusto, odio… un vuoto per cui tutto appariva fragile, insignificante…
tutto... persino i Custodi…

Fai schifo.

- Ah! Meglio cadere piuttosto che vivere in una lucida follia. Cadere. Ichigo poteva farcela se Hime
non… beh… spero Kugo gli abbia dato una fine onorevole. Tornando a noi… fu allora che mi ricordai
di voi, qui ai Confini. E proprio mentre mi stavo dirigendo qui... ecco arrivare il tuo messaggio.
“La Selezione è finita, le giuste Chiavi… i Prescelti partiranno a breve con cinque di noi. Altri sono
chiamati a proteggere i Confini.” Siete stati molto… come si dice? Lungimiranti. Del resto per quanto
occultato sia questo Universo, o potente il tuo cristallino, i Døkkafirar sanno. Il Cacciatore vide il
Maestro, l’odio di Kugo e Askin ha creato qualcosa di potente e terribile, senza contare la fuga di…
Sephiroth hai detto? Dunque eccoci... uno o più stronzi freme nell’ombra, invisibile, e ha fame, tanta
fame. Non preoccuparti, terrò gli occhi aperti, veglierò sui Custodi… in attesa… - (4)

Un futuro macchiato di sangue.
In esso ritrovò sollievo, un dolce sollievo come la brezza di quelle isole tropicali.
Si ritrovò sulla terrazza; il sole brillava nel cielo terso, in basso, sul tratto di spiaggia oltre
le palme, vide Kairi e Lea intenti al allenarsi.
« Non li avrai spaventati, spero. »
Non vi era rimprovero nella voce di Arthur Angel, solo una nota di sarcasmo. Lo ritrovò
poggiato sulla balaustra, al limitare della sua terrazza.
« Tsk! Figurati. »
Non avevano mai avuto molte occasioni di parlarsi; all’epoca Arthur tornava poche volte
all’Hlif e, dopo lo Scisma, aveva continuato a salvare e conoscere nuovi Mondi. Il Destino
li aveva avvicinati a fronte degli ultimi eventi; un curioso incontro poco prima di giungere
ai Confini; sconfiggere orde di Hwergh, salvare vite... due scopi nettamente agli antipodi.
« Ehi biondino… », e scolatosi l’ultimo sorso di birra proseguì, « in effetti non te l’ho mai
chiesto ma… perché sei qui? »
Athur non si scompose nonostante l’irruenza. La risposta però si fece attendere, stretta in
un silenzio malinconico. I lunghi capelli bacianti da riflessi dorati, lo sguardo a contemplare
i Prescelti; eppure Grimmjow capì… quegli occhi volgevano indietro, verso ombre scure.
« Edward ci ha posto il medesimo quesito… capisco. Io… credevo che proteggere i Mondi mi
bastasse. Sono buono, devo... perseguire questa strada. Così continuai, continuai…ma… a un
tratto ogni cosa apparve scontata e... »
« Hai avuto strani pensieri… anche se eri buono. »
« Sì… sì. »
Grimmjow sorrise.
Era strano ritrovarsi nelle tenebre.
Forse i Custodi si sarebbero rilevati più interessanti del previsto.

Se esiste ancora qualcosa di autentico, se esiste una battaglia oltre ogni limite… è qui.
Riempirò il vuoto... in attesa che il Caos di manifesti...


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Pazienza, la maggior virtù dei forti; solo la pazienza ricompensava, solo con la pazienza si
poteva ottenere molto col minimo sforzo.
Divorare Mondi, gustarne i Cuori…
Fame…
La fame non aveva mai fine per Priscilla. Guidava ogni azione, ogni pensiero.
Fame… prima essenza, oscura purezza dei Døkkafirar.
Solo lei poteva esserne l’incarnazione; una fame infinita, retaggio di un Mondo morto;
carne umana e ora Cuori, Cuori, Cuori. E ora... eccola, vicino al più succoso dei banchetti.
Mosse le dita, incontrando una resistenza ormai famigliare; l’aria s’increspò, scintille
scaturono intorno alla mano. Muovendo la bionave poco più avanti, il Seiðr si sarebbe
compattato fino a diventare un muro impenetrabile. Potente e selettivo era l’artefatto dei
Fyrir, solo i Hwergh passavano, sudice bestie, finendo uccisi nella dimensione posta a difesa
di quell’Universo.
Ma Priscilla era paziente; lo sentiva... purezza, fame... solo lei poteva penetrare in esso.
Mille anni e Ukoku non era riuscito a ricavarne nulla; infetto… sì, infetto era il suo pensiero,
corrotto da desideri malati; provare certi appetiti verso l’uomo che bramava di ucciderlo?
Sbagliato… e dire che lui e il Ragno erano i più forti, i primi nati, gli unici ad aver portato
il vero caos tra i Fyrir. Eppure era stata tale morbosità a guidarlo fin lì, e il Corvo aveva avuto
infine la gentilezza di chiamarla, ben conscio del suo appetito. (5)
Rammentò il piccolo angelo; Ukoku era sempre rimasto nei paraggi, pronto a strapparle la
gola se avesse allungato un dito più del dovuto. Qualche piuma in più non sarebbe gustata,
in ogni caso le ceneri si stavano rivelando un collante altrettanto sottile e duraturo.
Immagini sfocate… divenute nitide dinnanzi all’animo di Malefica.
Da allora i giorni passavano, le fiamme mostravano porzioni di Mondi sempre diverse;
Mondi in cui i Hwergh erano riusciti a penetrare una volta… un Cuore Puro caduto nella
disperazione; lo avvertiva nell’aria, fetore di un buio passato.
Trovando un Cuore simile, anche lei… (6)
Sorrise contemplando il braciere davanti a se; la fiamma verdastra danzava, lenta circondata
da un vortice di cenere. La sala comando giaceva immobile, sormontata dal trono dove
sedeva; tutto era costituito da viticci e ogni ambiente appariva come una scura massa di
radici; a rompere quella stasi… l’eco di lamento…
Fame… Priscilla aveva sempre fame...

Un bisogno primordiale…

… si premurava di avere sempre scorte con se; pezzi di Mondo, la bionave li inglobava
creando un immenso e contorto alveare; pezzi non più collegati al Cuore Originario, morto da
tempo; corpi tenuti in vita, esistenze avvolte da un perenne tormento, intrappolati, circondati
da rovine irriconoscibili.
Sussurri strozzati… quale squisito antipasto...
Schioccò le dite; i viticci sotto il braciere presero a muoversi congiungendosi ora al pavimento
ora al metallo; il braciere la seguì lungo stetti corridoi, come un fedele servitore.
Le fiamme mostravano una baia, al centro sorgeva una città protetta da mura e sopra essa
un maestoso castello; la voce di Malefica giungeva soave in contrapposizione al silenzio di
Pete.

Una strega accecata dal potere, malleabile… un sottoposto fedele, acuto nella sua paura…

Rivolse lo sguardo avanti.
Il silenzio cadde nella porzione di dispensa; perfino il cibo capiva quando la morte era
prossima. Li spezzò pian piano… il suono delle ossa… il sapore della carne… l'estasi di
Cuori strappati… delizioso, assolutamente delizioso.
« Continuate così… mostratemi altri Mondi… celate la fiamma ai miei nemici…
avvicinatemi ai Keyblade… »

E quando arriverò… Malefica e Pete… state certi vi mangerò per primi…





(1) Per la situazione di Kairi e gli altri pg di KH rimasti nell’Universo d’origine: Capitolo 6 e 7
di AAA; in sintesi Kairi e Riku non avevano preso troppo bene l’agire degli Immortali, pur
accentando la partenza di Sora e degli altri.


(2) Nel Capitolo 6 di AAA, Mephisto incenerisce 1000 Heartless con annessi Cuori.
Per i Fyrir non esiste altro modo di sconfiggere l’Oscurità se non distruggendola
completamente. Kairi nomina solo i Fyrir rimasti a lei noti; ovvero a Ed, Winry e Amaimon.
Vengono esclusi i piloti a pattugliare il Seiðr oltre i Confini, Toshiro e Soi-fon (Bleach) apparsi
brevemente nel Capitolo 2 di EoR. Shura faceva parte di questo gruppo.

(3) Che altri sarebbero giunti a sostituire Kugo, Askin, Shura, Mephisto e Lucifer, viene detto
nel Capitolo 7 di AAA e ribadito nel Capitolo 1 di EOR, dove Edward mostra le sue
preoccupazioni riguardo coloro che sarebbero giunti dall’Oltre; tutte legate al già citato Scisma.

(4) Il messaggio generale partì dopo l’apertura della Black Box, Edward Capitolo 1 EOR.

(5) Di Sephiroth, Ukoku e Priscilla, vedere Capitolo 2 di EOR.
Viene sottinteso come Priscilla sarebbe rimasta nei pressi dell’universo di KH. Impossibilitata
a entrare in quanto Døkkafirar, a causa del cristallo costruito da Edward nel Cuore dei
Confini (visto nel Capitolo 8 di AAA). Sephi e Ukoku sono diretti dal Ragno.

(6) Mondi in cui i Hwergh erano riusciti a penetrare una volta… un Cuore Puro caduto nella
disperazione; lo avvertiva nell’aria, fetore di un buio passato.
Trovando un Cuore simile… anche lei…

La frase si riferisce alla distruzione della Seconda Auropoli vista nel passato di Luxord
(Capitolo 3 e 4 di AAA); i Hwergh vennero attirati dall’Oscurità del Cuore di Ventus a seguito
del tradimento di Ephemer. Da essa Xehanort ricavò successivamente Vanitas.






Angolo Autrice:

Buonasera a tutti,
finalmente ritorno dopo mesi di pausa, dopo aver messo insieme un po’ di pezzi per la continuazione di questo lungo viaggio.
Ho deciso di intervallare la conclusione del Miniarc con due capitoli d’intermezzo prima di cominciare il prossimo. Si ritorna alle Destiny’s Island, si ritorna per vedere Kairi e Lea; con nuove e importanti novità, tra cui due nuovi Fyrir (Grimmjow, da Bleach, e Arthur, da Ao no Exorcist); alcuni personaggi compaiono poco, o vengono soltanto nominati; ad esempio Edward manifesta sempre la sua protezione verso ciò che ha creato assieme Winry, Kugo e gli altri; Riku si preoccupa per Kairi e l’aiuta, così come Lea; Mickey dà consigli eccetera eccetera. Tutti in un modo o nell’altro continuano ad agire, evolvono nel loro piccolo.

Ho inserito note intense... è sempre cosa giusta fare un recap; dove ci eravamo lasciati, questa cosa era già apparsa, era già stata detta. Ogni tanto, quanto la narrazione lo richiede, riprendo gli eventi principali della storia dei Fyrir (come nel dialogo di Grimmjow).
Sono pochi, sempre gli stessi, ma è bene ricordarli.

Cronologia simile presente nel Capitolo 1 (qui ho volontariamente omesso molti nomi)

- I Mondi d’origine dei futuri Fyrir sono i primi a esser divorati dall’Oscurità; fusi con un
frammento dei Cuori, i personaggi rinascono come Immorali nell’Hlif.
- Dopo tanto tempo, allenamenti e battaglie, in cui imparano in vari modi a modellare il Seiðr,
riescono a sigillare la Porta, ma nulla cambia, l’Oscurità è destinata a tornare.
- L’Oracolo rivela la Profezia della Chiavi, molti partono e le Campane risuonano infine nel
neonato Universo di Kingdom Hearts.
- I Fyrir che l’hanno scoperto costruiscono i Confini, per impedire ai Hwergh di giungervi
nell’immediato futuro.
- L’Oscurità torna, nascono i primi Døkkafirar che raggiunto nell’Hlif lo distruggono, parte
di esso si salva grazie al sacrificio di tre Fyrir (avete intuito di chi sto parlando.)
- Subito dopo avviene lo Scisma (in parte visto nel flashback del Capitolo 7 di EOR)
- Saputa la notizia, ai Confini viene costruito il cristallo per impedire ai nuovi nemici
di penetravi; artefatto potente, poiché è lì che i Døkkafirar trovarono nome.
- Tantissimo tempo dopo il Keyblade si manifesta col Maestro dei Maestri (Capitolo 1 EOR,
parte Mephisto), patti con lui e Luxu, creazione della Black Box e avvio della Selezione.
Circa 3000 anni prima gli eventi di KH1, Prima Guerra del Keyblade, di tutte le Unioni si salvano
solo i Denti di Leoni. Il Maestro parte per l’Oltre assieme a un Fyrir, come promesso da questi ultimi.
- I Hwergh portando alla distruzione della Seconda Auropoli e dei Denti di Leone.
I Fyrir salvano Luxord, Ven, Lauriam, Elrena e Emdy (ved. Nota 6).
- 1000 anni prima il Corvo giunge e rimane nascosto nell’Oscurità.

Passando a cose più spicce; che ne pensate di Grimm, Arthur, e Priscilla? Sono riuscita a caratterizzarli bene?

Per concludere… bentornati cari, questo lungo viaggio riprende. <3
Grazie a chi mi ha seguito fin qui, grazie a chi lo inizierà. <3
Lasciate tanti like, inserite la Saga nelle categorie e fatemi sapere la vostra con preziose recensioni.

Elgas
   
 
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