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Autore: Vickk36_    12/03/2021    1 recensioni
Gemma è una ragazza alle prese con l’ultimo anno di medicina, determinata e intraprendente come poche. La giovane è impaziente di ottenere la sua laurea al più presto difatti, da quando il suo ragazzo, Andrea, l’ha tradita, facendole smettere di credere all’amore, ed i suoi genitori sono disinteressati alla sua vita, ella non si è concentrata in altro se non allo studio al fine di poter diventare ciò che ha sempre desiderato: Un medico. Ma i suoi obiettivi vengono messi a dura prova da un professore tanto irascibile e misterioso quanto importante, colto e dedito al lavoro: Riccardo Esposito.
I due ben presto, da un odio iniziale, si ritroveranno a far parte di qualcosa di può grande di loro e…di proibito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Verso il pomeriggio, appena uscita dall'Università, Gemma decise di incontrarsi con la sua migliore amica per festeggiare quel giorno. Per la prima volta dopo tempo si sentiva più spensierata perchè, anche se sapeva che non doveva cantare vittoria troppo presto, finalmente aveva quasi chiuso una questione irrisolta con il suo professore. Certo che se in mezzo non ci fosse stata la sua tesi di laurea e la laurea stessa probabilmente non avrebbe fatto ciò che aveva fatto pochi minuti prima in quanto lei era più che convinta di stare dalla parte della ragione e non da quella del torto. Ovviamente, in quella del torto ci stava Riccardo Esposito il quale aveva approfittato della sua posizione per denigrarla e vendicarsi per qualcosa che non aveva molto importanza. Al solo pensiero infatti, era già alquanto infastidita perchè era vero che gli aveva chiesto una tregua ma era una tregua dettata dal fatto di voler andare via da Venezia - e quindi di laurearsi in tempo- o perché era stata sincera nei suoi confronti?

 

Scartò la seconda risposta. Lei non sopportava Riccardo Esposito e non avrebbe mai potuto chiedere scusa a quello che era diventato un suo nemico. Non pensava di essere una ragazza immatura bensì una donna che non si faceva mettere i piedi in testa e che perciò esigeva rispetto da tutti e ovviamente, se loro gli e l'avessero dato, sarebbe stato corrisposto. Nel suo caso, il professore le aveva mancato di rispetto e anche se era solito dei professori, specialmente quelli universitari, non intendeva lasciare il posto ad una Gemma apparentemente debole ed impotente. Lei non lo era completamente: lei era una femminista, cioè credeva che l'uomo e la donna fossero al pari e che non ci dovessero essere differenza tra i due sessi. Questo era il motivo per il quale assumeva quel comportamento e per tale motivo, non tutti, ansi la maggior parte, erano della sua stessa opinione.

 

Nei suoi pensieri più profondi, c'era una voce però che le diceva tutt'altro. Una parte di lei era terribilmente attratta da Riccardo Esposito perchè le piaceva così tanto questo gioco di sguardi e di parole che non c'era altra spiegazione. Pensare che non avrebbe più potuto provocarlo e lanciargli sempre sfide in modo indiretto le provocava sicuramente un strana sensazione al petto.

"Ma a cosa stai pensando Gemma! È il tuo professore!”

Gemma scosse la testa per quegli assurdi pensieri che le vorticavano in testa involontariamente. Aveva il controllo su tutto ma non c'è l'aveva della sua mente e quindi dei suoi pensieri. Non riusciva a controllare la sua immaginazione e tantomeno a placarla o a bloccarla definitivamente. Con Riccardo Esposito queste emozioni si erano pure amplificate così tanto che forse, ogni giorno il pensiero ritornava proprio su di lui. Per una cosa o per l'altra ritornava sempre a pensare a lui. 

 

Gemma, pensierosa com'era, non si accorse nemmeno che era già arrivata a destinazione e appena vide la sua migliore amica appena fuori dalla porta sorrise. Forse Chiara sarebbe stata in grado di aiutarla con i suoi conflitti interni, anche perché quasi sempre le ipotesi di Chiara si dimostravano sempre giuste e rare volte, il contrario. Chiara aveva infatti un grande intuito e Gemma ne era assai affascinata e quasi la invidiava per quel dono che pochissime persone possedevano.

"Gigi! Ti vedo meglio rispetto a qualche giorno fa, mi sbaglio?" le chiese Chiara alzando un sopracciglio, con tono inquisitorio. 

Gemma le fece un sorriso a trentadue denti non riuscendo a trattenere la sua gioia e mentre lo faceva non riuscì a non trattenersi ed abbracciò la sua migliore amica. 

"non so come ringraziarti! Come potrei vivere senza di te!" le disse Gemma con una dolcezza che fece restare Chiara leggermente scossa. Gemma infatti, non aveva mai assunto tutta questa dolcezza nei suoi confronti in quanto era sempre stata una ragazza fredda e non amante delle "cose sdolcinate".

"vabbene, ora entriamo e tu mi spieghi tutto!" Le disse Chiara puntandole un dito contro come per minacciarla.

Per Gemma e Chiara si prospettava un pomeriggio lungo in quanto Gemma avrebbe esposto tutti i suoi dubbi alla sua migliore amica ed ovviamente Chiara avrebbe fatto lo stesso.

 

***

Riccardo Esposito si trovava in ospedale per affrontare la sua solita routine composta da interventi e lezioni di ogni tipo. Il suo lavoro era l'unica cosa che in trentacinque anni di vita aveva scelto e fatto bene perché infatti, Riccardo Esposito era molto conosciuto non solo a Venezia ma perfino in gran parte dell'Italia in quanto aveva fatto degli interventi che avevano contribuito non solo alla ricerca in campo medico ma sopratutto, cosa più importante per lui, era riuscito a salvare tante vite e quindi a strappare più sorrisi di gioia alle famiglie dei suoi pazienti ed ai pazienti stessi, i quali avevano acquisito un legame con lui. Un legame a cui Riccardo voleva che tutti i suoi studenti prendessero esempio perché un medico non deve essere solo tale ed avere una laurea ma deve sopratutto essere empatico. Non voleva che i suoi giovani studenti, ancora alle prime armi, pensassero soltanto al denaro perché la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato mandarli via a casa con non tanta grazia e lui sapeva riconoscere chi teneva veramente alla medicina ed ai suoi valori e chi invece era stato quasi costretto per avere un'assicurazione di benessere economico per tutta la vita.

 

Certo, lui era un uomo che stava molto bene economicamente ma il suo obbiettivo non era proprio quello: lui voleva trasmettere ai suoi studenti tutta la passione che ci metteva nel salvare delle vite umane ma soprattutto voleva far vedere la scintilla che brillava nei suoi occhi quando ne parlava. In realtà gli dispiaceva che la maggior parte dei suoi alunni contenessero dell'astio nei suoi confronti, ma allo stesso tempo non se ne pentiva perché era più che consapevole del fatto che fosse un uomo dai sani principi e con delle regole ben precise da rispettare. E fino a quel momento, durante gli anni di insegnamento, non aveva mai conosciuto studenti o studentesse che fossero veramente nati per svolgere il lavoro del medico e che quindi potessero assicurarsi un posto nel suo cuore.

Ma, a malincuore, non potè far altro che ricordarsi dell'unica studentessa che rispecchiava alla perfezione ciò che lui aveva da sempre cercato e la ragazza in questione si chiamava Daniela

 

Daniela era una ragazza dalla mente brillante e con una vocazione per la medicina innata. Ogni volta che la vedeva tra i corridoi dell'Università non vedeva l'ora di fermarla e parlare della medicina per ore perchè con lei, tutto era diverso. Riccardo riusciva a vedersi in lei, era proprio come se Daniela fosse la sua fotocopia di quando era giovane ed inesperto come lei in quel momento anche se, dall'altro canto era come se praticasse la medicina da ben prima della sua nascita perché appunto, lei era la prima studentessa che volesse veramente accudire e accompagnare lungo tutto il suo percorso. 

Ben presto però, Riccardo si rese conto che c'era dell'altro e che di certo non provava più un semplice sentimento di stima ed ammirazione quasi paterna bensì era proprio innamorato. Era innamorato di una sua studentessa. Era qualcosa di proibito quello che stava per nascere tra di loro ma lui, non riusciva a contenersi e non riusciva a togliersela dalla testa e quando finalmente riuscirono ad innamorarsi e a trovare un punto d'incontro per il loro amore,  la loro relazione divenne molto presto tossica e quasi malsana. Entrambi si spinsero al limite del pericolo  e forse lo superarono pure e Riccardo non potè far altro che lasciarla. Non provò dolore bensì rabbia. Era arrabbiato con se stesso perchè il fato gli aveva tolto l'amore e gli aveva causato solamente disgrazie in ambito sentimentale. Ed è stato proprio in quel momento che si promise di non innamorarsi mai più.

 

Decise di scacciare quei ricordi e di rinchiuderli  in chissà quale posto, l'importante era che non fosse ancora dentro la sua mente perchè Daniela, sebbene ancora lo torturasse di chiamate e di messaggi, era ormai una persona sconosciuta e che faceva parte del suo più lontano passato, nonostante fossero passati 5 anni. 

Riccardo accese il computer per controllare se ci fossero email di una rilevante importanza e appena si accorse che c'è ne era una si affrettò a leggerla e  ciò che vide lo fece bloccare per un attimo. Perso nei brutti ricordi, non si accorse dell'email riguardante i tirocini dei suoi studenti nel suo reparto che lui stesso dirigeva con tanta dedizione ed orgoglio e  appena con il mouse scorse tremante il nome di quella studentessa che da tempo lo faceva irritare come non gli capitava da tempo, il suo cuore perse letteralmente un battito.

Infatti, i nomi degli altri gli importarono ben poco in quanto la sua attenzione era più che altro concentrata solo e solamente su una persona: Gemma Ferrari. 

 

È vero che l'aveva praticamente obbligata a partecipare al suo corso extra ma allo stesso tempo non voleva ammettere, più a se stesso che ad altri, che quella ragazzina lo faceva infuriare per la sua estrema insolenza ma c'era qualcosa che lo spingeva a saperne di più, a capire di che pasta era fatta. Il voto dell'esame era più che giusto, almeno lui lo riteneva tale, anche perché Riccardo Esposito era molto rigido su tutto ciò che riguardasse la professionalità e non avrebbe mai messo un voto che un suo studente non meritava che fosse positivo o negativo. Mai aveva fatto favoritismi fino a quel momento e mai li avrebbe fatti. 

Pertanto, non potè far altro che scrivere, con un'impazienza che non credeva di possedere, un'email a tutti gli studenti cominciando prima da Gemma e mentre lo faceva un sorriso malizioso si dipingeva sul suo volto.

 

***

Gemma era già tornata a casa da tempo, stravolta dal pomeriggio passato con Chiara in quanto non avevano fatto altro che spettegolare e raccontarsi tutto ciò che stava accadendo in quel momento nella loro vita, sopratutto nella vita della giovane Gemma. 

Appena tornata a casa infatti, decise di farsi un doccia come era sua solito fare quando era particolarmente stressata e difatti, era molto più rilassata rispetto a pochi minuti prima quando a stento si teneva in piedi. 

Fortunatamente, appena mise piede in casa, ignorò totalmente i suoi genitori che provarono invano a fermarla, lei non voleva assolutamente ascoltarli e fu per tale motivo che si diresse velocemente verso la sua camera e si rinchiuse dentro per stare finalmente un po’ in pace dopo una giornata alquanto impegnativa, come tutti i giorni del resto. 

Ma appena sentì il telefono squillare lo prese subito  per controllare chi fosse alle dieci di sera e appena intravide di sfuggita che il messaggio era di Luca sospirò di sollievo:

Hai già letto l’email? Dalla settimana prossima avremo il tirocinio in ospedale.

 

Strabuzzò gli occhi, leggermente chiusi per via del sonno che si faceva già sentire e da quando prima era distesa sul letto con non tanta voglia di rialzarsi, scattò immediatamente da esso per andare a controllare dove fosse andata a capitare con il cuore che le stava esplodendo in gola e le mani tutt’altro che ferme. 

Impaziente, mise la password ed entrò subito nell’email, con il computer che per la prima volta  era particolarmente lento e di conseguenza non riusciva a caricarsi come avrebbe dovuto fare proprio in quel momento.

Questo non fece altro che rendere ansiosa Gemma la quale, presa da un attacco di nervosismo, incitò con poca grazia il computer a muoversi:

“Oh e andiamo!”

 

Quando dopo qualche minuto, in cui ella non faceva altro che mangiarsi nevroticamente le unghie, il computer finalmente riuscì ad aprire l’app e lei non esitò a cliccare sull’email del professore. Ma quello non era niente perché rimase sorpresa di sapere che era stata assegnata proprio a Riccardo Esposito nel reparto di Ortopedia e ciò le fece fare un sospiro che non riuscì nemmeno a decifrare in quel momento poiché era troppo presa dal momento e il suo cuore, anziché calmarsi, prendeva a battere sempre di più, sempre più forte, come se stesse correndo una maratona senza meta. 

Le uniche parole che uscirono involontariamente ed incontrollatamente dalla sua bocca furono brevi ma concise:

“Oh-mio-Dio!”

 
   
 
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