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Autore: Europa91    13/03/2021    1 recensioni
[Demons & Exorcist AU]
[Odazai]
[Spin off di “Of Sisters and Demons]
Ambientata prima dei fatti della storia principale. Prima di incontrare Chuuya, c’era stato qualcun altro nella vita del demone dei suicidi.
“Dazai aveva sempre vissuto in solitudine. Non aveva genitori o qualcuno che si occupasse di lui, da che aveva memoria era sempre stato solo.(...)
Non ricordava le circostanze in cui era avvenuto il loro primo incontro, solo che ad un certo punto della sua vita, la presenza di Oda Sakunosuke era diventata una costante.”
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Osamu Dazai, Sakunosuke Oda
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sisters and Demons'
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Cow-t 11 – Quinta settimana – M1

Prompt: Attacco

Fandom: Bungou Stray Dogs

Rating: NSFW

Numero Parole: 1234

Note: ed ecco il secondo spin off. Avevo lanciato qualche accenno qua e la sulla morte di Odasaku, quindi non potevo non scriverla XD

 

 

 

 

 

C’era stato un tempo di cui aveva perso quasi memoria. I giorni trascorrevano tutti uguali nell’inezia che solo una lunga e immortale esistenza può dare. Dazai adorava essere un demone, era nato per vivere in quell’oscurità, fatto per appartenere a quel mondo. La cosa che maggiormente amava era condurre giovani donne al suicidio. Essendo condannato come il resto della sua razza a vivere in eterno, aveva sempre venerato in un certi senso il concetto di morte, credeva infatti, che solo conoscendola avrebbe potuto apprezzare meglio la vita. Ovviamente anche i demoni potevano morire, solo che non era una cosa facile. Dazai stesso aveva tentato molte volte ma senza successo. Era diventato un esperto nel provare a togliersi la vita. Per questo era solito sussurrare parole dolci come il miele nelle orecchie delle sue vittime, per portarle verso il lungo sonno, l’oblio.

Dazai amava le donne, tutte le donne. Il suo tipo ideale era una donna che accettasse di compiere un suicidio con lui. Nel corso dei secoli aveva lasciato dietro di sé una lunga scia di morti e cuori infranti. Non era fatto per il matrimonio né per l’amore. La sua vita era tutta dedita alla ricerca di un modo possibilmente indolore per suicidarsi, non c’era altro di cui valesse la pena interessarsi. Quello che il demone dei suicidi non sapeva era che ben presto queste sue convinzioni sarebbero crollate, una dopo l’altra.

Dazai aveva sempre vissuto in solitudine. Non aveva genitori o qualcuno che si occupasse di lui, da che aveva memoria era sempre stato solo. Con il tempo però, nel corso nei millenni, c’era stata una figura che si era avvicinata a lui iniziando a scalfire quella corazza che aveva posto tra sé e gli altri. Non ricordava le circostanze in cui era avvenuto il loro primo incontro, solo che ad un certo punto della sua vita la presenza di Oda Sakunosuke era diventata una costante.

Con Oda aveva da subito trovato una certa sintonia, lo trovava un tipo interessante. Era un demone atipico, nel senso che non uccideva. Molto spesso veniva deriso dai loro simili per questa sua caratteristica ma a lui non importava. Dazai aveva intuito ci fosse sotto altro, doveva essere successo qualcosa in passato, per far si che Odasaku maturasse una tale decisione. Però non ne avevano mai parlato apertamente. I loro discorsi erano solitamente brevi e limitati ad scambi di informazioni basilari ma ad entrambi andava bene così.

La presenza di Oda era calma e rassicurante. Era il primo che Dazai avesse lasciato avvicinare così tanto a sé. Con il demone dai capelli rossi erano cadute gradualmente tutte le sue difese.

Dazai non aveva mai pensato di trovarsi un compagno, si sentiva ancora giovane nonostante i millenni di vita alle spalle, tuttavia ad un certo punto, aveva iniziato a guardare Odasaku sotto un’altra luce.

Era indubbiamente attraente ma non era solo questo a provocare sentimenti contrastanti nel animo del demone dei suicidi. Odasaku gli piaceva anche caratterialmente. Non sarebbe riuscito a descrivere a parole ciò che condivideva con il rosso. Si definivano amici, ma ben presto fu chiaro ad entrambi che il loro legame era di ben altra natura ma nessuno dei due aveva voglia di definirlo in altro modo. Era più facile così. Per un po' erano stati felici. Ad un certo punto si era unito al gruppo anche un altro demone, Sakaguchi Ango. Potevano sembrare un trio male assortito ma per qualche secolo la loro amicizia perdurò sfidando anche i diversi gradi della gerarchia infernale.

Dazai era un demone superiore, il braccio destro del Boss Mori, uno dei Re degli Inferi. Eppure non si era mai fatto problemi nel frequentare Ango e Odasaku, anzi puniva severamente chiunque osasse criticare in alcun modo le sue amicizie.

Quando era scoppiata la guerra a Dazai era stato chiesto di guidare la prima linea. Mori non aveva voluto altri, se non il suo guerriero migliore. Alla fine, come spesso accade, il conflitto era solo la punta dell’iceberg, c’era molto altro dietro, nascosto in profondità.

Erano stati tutti delle pedine tra le mani di Mori. Quella era stata una delle sue partite migliori. Era arrivato a coinvolgere pure gli esorcisti dell’Ordine, guidati da un certo Andrè Gide Rimbaud che aveva portato i suoi compagni fino alle porte dell’Inferno per dargli battaglia.

Quando Dazai era arrivato sul campo, dopo essere stato trattenuto dallo stesso Boss, aveva trovato ad attenderlo solo morte e desolazione. L’attacco era stato lanciato e si era concluso ancora prima che lui potesse intervenire. Tra la miriade di corpi distesi a terra, solo di uno gli importava.

Odasaku era finito con il guidare le truppe al suo posto, si era gettato nella mischia finendo con il rimetterci la vita. L’unica consolazione per Dazai era che l’amico avesse finito con l’uccidere il suo sicario, André Gide Rimbaud, esorcista dell’Ordine della Maddalena giaceva senza vita a qualche metro da loro e con la testa staccata dal resto del corpo. C’era sangue ovunque, da che ne aveva memoria il moro non aveva mai visto le pareti dell’Inferno tingersi di rosso come era avvenuto durante quello scontro.

Quando lo aveva raggiunto Oda era ancora cosciente, nonostante gli rimanesse poco tempo. Lo aveva stretto a sé e pregato un Dio nel quale non aveva mai creduto perché non glielo portasse via. Il rosso aveva sorriso e con le sue ultime parole aveva cercato di fare di lui una persona migliore. Quel giorno qualcosa dentro Dazai si era rotto per sempre, aveva cercato di essere il solito cinico, spietato, araldo del Boss ma niente sarebbe stato più come prima. Avrebbe ottenuto la sua vendetta in un modo o nell’altro, avrebbe pianificato un attacco contro il Re e lo avrebbe portato alla rovina.

Questo almeno, era ciò a cui il demone dei suicidi aveva pensato prima che con il suo ultimo respiro Odasaku gli strappasse una promessa.

Niente a questo mondo riuscirà mai a riempire il vuoto che hai dentro” erano state le sue parole, ma d’altra parte nessuno lo conosceva meglio di Odasaku

Sembrava quasi uno scherzo di cattivo gusto. Il suo amico come poteva pensare che avrebbe lasciato la sua morte impunita;

“Stai dalla parte di chi salva le persone. Se per te non fa differenza diventa un demone buono”

Un demone buono? Nutriva dei seri dubbi al riguardo. La morte di Oda lo aveva in qualche modo cambiato ma non sapeva dire se in bene o in male. I suicidi provocati da lui erano diminuiti e la sua insofferenza per l’Inferno e le sue regole solo che aumentata. Aveva preso ad indossare una maschera con la quale continuava a mostrarsi al mondo, al Boss, ai suoi fratelli. Il vero Dazai era solo un pallido ricordo

Circa un secolo dopo la morte di Odasaku, Mori lo aveva richiamato nel suo ufficio e gli aveva proposto di trovarsi una sposa per dargli un erede. Sebbene il ricordo della morte di Oda fosse ancora recente, Dazai si era recato sulla Terra, intenzionato a disobbedire agli ordini. Avrebbe trovato una compagna ma non avrebbe dato al Boss una soddisfazione. Avrebbe passato qualche secolo a divertirsi e poi forse avrebbe fatto come detto.

Come succede nelle migliori storie però, era comparso un piccolo imprevisto. Una giovane novizia dai capelli di fuoco aveva incrociato la strada del demone dei suicidi e da quel momento in poi niente sarebbe stato più come prima.

Odasaku era stato il suo primo amore, Chuuya sarebbe stato la sua eternità.

 

 

 

 

  
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