Capitolo
18 - First
Blood race -
“Tu
non sei mio padre.”
Avrei
voluto usare un tono più sicuro, meno esitante, tuttavia
quella frase uscì in
un sussurro.
Mi
sforzai di cercare tra i ricordi, ma il suo viso continuava a restare
un’incognita.
E
tanto meno notavo qualche somiglianza nei tratti del suo volto.
“Non
è mia intenzione farti del male.”, mi
rassicurò.
Ma
non mi fidavo affatto di quell’uomo.
In
un angolo, in piedi vicino al letto, sostava l’uomo che
diceva di essere il mio
vero padre.
E
poi c’era la mamma, con un neonato fra le braccia.
Continuava
a fare dei versi buffi e il bebè rideva.
Mi domandai quanti anni avessi, probabilmente uno o due, considerati i
movimenti scoordinati e le mie parole senza un filo logico.
La
mamma era entrata nella stanza come una furia.
“Perché
ti importa tanto di lui? –, aveva domandato. –
Quell’uomo è pericoloso!”
Carla
era dietro di lei, lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse sordo alle
sue
parole.
Lui
si era voltato, apparentemente impassibile, e lei gli aveva depositato
un bacio
sulle labbra.
“Sono
solo preoccupata per te e per Ellen. Potrebbe venire a
cercarla.”
“Non
lo farà, mi libererò di lui una volta per
tutte.”
La
camera da letto era tornata ad essere tetra e decadente.
“Sì, tua madre sapeva di Karl Heinz, sono
stato io a dirglielo –, rispose Carla, ristabilendo una certa
distanza tra noi. – Il suo piano era quello di concepire con
lei un figlio. Mettere al mondo una
nuova razza di vampiri.”
Quindi
Carla conosceva la leggenda di Adamo ed Eva, ed aveva perfino messo in
guardia
mia madre.
Ma
cosa aveva a che fare lui con tutto questo?
Mi
chiesi chi fosse veramente quell’uomo
e perché essere sua figlia avrebbe comportato delle
conseguenze.
“Io
sono uno dei Primi Fondatori della razza demoniaca.1”
Improvvisamente
respirare era diventato impossibile.
Ma
Carla non se ne curò, continuando a parlare.
Carla
attese qualche istante prima di continuare, lanciò
un’occhiata alla culla e
notai i suoi occhi dorati scintillare innaturalmente.
Mi
limitai a balzare in piedi, sconcertata, e corsi via da quella casa.
Scesi
rapidamente la scala a chiocciola, rischiando di inciampare e rompermi
l’osso
del collo, ma quello sarebbe stato l’ultimo
dei miei problemi.
Aprii
la porta con una forza tale che andò a sbattere contro la
parete e i muri
vibrarono.
Uscii
nel giardino e caddi in ginocchio, come se mi avessero prosciugato di
tutte le
mie forze.
“Immaginavo
che la cosa non ti avrebbe reso entusiasta.”
“Entusiasta?
– ripetei, la voce stridula – Io sono terrorizzata!
Ho scoperto di essere la
figlia di un demone antico e far parte della nuova razza che Karl Heinz
tenta
di creare disperatamente da anni!”
“Io
non sono una vampira.”
“E
non lo diventerai.”
La
notizia non mi bastò a consolarmi.
“Ma,
col tempo, avrai la forza e la resistenza dei vampiri. –,
annunciò Carla, – e in
più avrai dei poteri speciali.”
C’era
un motivo se avevo quasi ammazzato Kanato.
Una
lampadina si accese all’improvviso e tornai in piedi,
puntando un dito contro
il demone.
“Quella
vampira dai capelli biondi! L’hai mandata tu!”
“Le
ho chiesto di stimolare i tuoi
poteri.”
Tant’è
che aveva esordito con un “sei pronta”, dopo aver
scoperto cos’ero in grado di
fare.
“Quella
psicopatica ha quasi ucciso un mio amico!”
Tralasciando
Kanato.
Lui
probabilmente mi odiava, ma mi sarei fatta perdonare in qualche modo.
“Durante
l’ultimo scontro, Karl Heinz mi ha intrappolato nel Mondo dei Demoni, poiché lui
ne è diventato il re.”
“Ma
tu no.”, appurai.
Dovevo
aver preso dalla mamma il difetto di amare persone che sono incapaci di
amare.
Ma
Carla l’aveva solo manipolata per raggiungere il suo scopo.
“Non
avrei potuto fare altrimenti, ero in trappola nel Mondo dei Demoni. Ma
appena ne ho
avuto l’occasione sono fuggito.”
“Sei
qui per i miei poteri, non per me!”
Feci
dietro-front, avviandomi verso la casa, ma Carla si
materializzò davanti a me,
quasi seccato.
Mi
afferrò il collo, e mi si mozzò il respiro in
gola.
Chinò
il capo per guardarmi dritto negli occhi, alcune delle sue ciocche mi
sfiorarono il
viso.
Annaspai
in cerca d’aria.
Rimasi
a tossire per qualche minuto, gli occhi bruciavano perché mi
aveva strangolato,
certo, ma anche per le lacrime di rabbia che cercavo di trattenere.
“Io…
-, attese un istante prima di continuare, come se stesse cercando le
parole giuste. – Io rispettavo Natsumi. Se fossi
stato presente, l’avrei difesa.”
“Ma
tu non c’eri!”, avrei voluto urlarglielo contro, ma
la voce era fin troppo roca per farlo, anche solo parlare mi procurava
un fastidioso bruciore.
Tutta
quell’ira scatenò qualcosa dentro di me, fissai il
terreno e delle liane
sbucarono da esso, crebbero numerose intorno a me, divenendo man mano
più
affilate.
Mi
sollevai in ginocchio e, con una sola occhiata, le indirizzai verso
Carla.
Altre
si avvinghiarono intorno le sue caviglie, per ostacolarlo, ma lui si
liberò di
esse e schivò quelle acuminate.
Glieli
scagliai contro e pensai che fossero fin troppi affinché
riuscisse ad evitarli
tutti, ma Carla levò una mano ed un’ombra scura
strisciò sul terreno, prima di
innalzarsi come un muro: i sassi l’attraversarono e si
ridussero in cenere nel
farlo.
Carla
li evitò, teletrasportandosi in diversi punti del giardino,
ma non lo persi
d’occhio nemmeno per un istante e continuai a sollevare
tralci di legno
appuntiti, finché uno gli ferì di striscio il
braccio.
Esultai
internamente.
Strillai
per il dolore, cadendo all’indietro.
Carla
si staccò quasi immediatamente.
Una
liana si mosse sul terreno alle sue spalle, prima di sollevarsi, pronta
a
perforargli il petto, ma con un solo gesto della mano, Carla
creò nuovamente
l’ombra scura di prima, che spazzò via la liana e
tutti i rami acuminati che
avevo modellato.
Ma
si riprese rapidamente.
“Non
osare. Non pronunciare il suo nome.”
“Sai
bene che Karl Heinz merita di morire.”
“Non
diventerò un’assassina.”
Carla
roteò gli occhi, probabilmente esasperato.
Non
dovevo nulla a quell’uomo, lui mi aveva abbandonata e aveva
permesso che la
mamma venisse uccisa, per inseguire le sue manie di potere.
Tuttavia,
Karl Heinz era il vero colpevole della morte di mia madre, in fondo.
Aveva
manipolato me e i suoi figli.
Aveva
provocato la morte di Raito…
E
anche se avessi rifiutato la proposta di Carla, non mi sarei liberata
del padre
dei Sakamaki.
Quindi
stavo veramente considerando di scendere a patti con lui?
Ma
se Carla poteva davvero insegnarmi a controllare i miei poteri, valeva
la pena
tentare.
Il
ricordo di come avevo quasi ucciso Kanato era ancora fresco nella mia
mente.
Mi
porse una mano, per rimettermi in piedi, o forse per suggellare il
nostro
“patto”, ma non l’afferrai.
Mi
tirai in piedi per conto mio, seppur dolorante.
Mi
pulii il vestito, sporco di terriccio.
“Credo
che vogliano Karl Heinz morto tanto quanto lo vuoi tu. -, annunciai.
– Ma non gli
parlerò del nostro accordo.”
Carla
inarcò un sopracciglio, incuriosito.
Il
vampiro accennò un piccolo sorriso, il primo da quando
l’avevo incontrato.
Mi
porse la mano, probabilmente per smaterializzarci.
“Ma
se proverai a tradirmi...”
Carla
fece un cenno col capo, compiaciuto, ed io afferrai la sua mano.
Primi
Fondatori della razza demoniaca (o più semplicemente
Fondatori/Antenati):
Questa informazione è tratta dal videogioco, spero quindi di
aver tradotto
correttamente “First Blood Race”.
I
Fondatori sono coloro che hanno creato la linea di sangue dei demoni,
Carla
Tsukinami è uno di loro.
La
Razza Demoniaca si divide in Demoni Superiori: quindi
Vampiri(pipistrelli),
Vibora(serpenti), Licantropi(Lupi) e Adler(aquile).
I
Demoni inferiori sono i Ghoul e altre razze di cui non conosciamo il
nome.
Piccole
note autrice:
In
quanto Demone Fondatore, Carla Tsukinami racchiude tutte le
caratteristiche
base dei Demoni Superiori.
Il
potere di controllare “l’ombra”,
l’ho inventato, anche perché nel videogioco
Carla non utilizza quasi mai i suoi poteri, ma di certo ha altre
capacità,
oltre a quella di trasformarsi in un pipistrello, un’aquila,
un serpente e così
via.
Nel
videogioco è stato realmente intrappolato nel mondo dei
Demoni, ma il modo in
cui Karl Heinz è diventato il re dei vampiri l’ho
immaginato per conto mio.
Spero
di non essere stata troppo prolissa, ma ci tengo a darvi informazioni
riguardo
la trama reale e alcune curiosità che magari non conoscevate
(e che ho scoperto
anche io con delle ricerche)