Luke si
svegliò su una cuccetta, sentiva il rombo sommesso
dei motori e improvvisamente si ricordò dove si trovava e
cos’era successo.
Aprì
gli occhi e vide il giovane che l’aveva salvato e disse
“Hey
ben svegliato, ti sei fatto una bella dormita, ragazzo.
Bhe ci credo con quella spalla, Hai avuto anche un po' di febbre,
Chewie temeva
che non ti svegliassi più. Ora come ti senti?”
“Bene”
rispose Luke, poi mosse leggermente la spalla e si
accorse di non sentire nessun dolore.
Vedendo la sua
faccia sorpresa, il giovane disse “E’ il
bacta. Quella cosa fa miracoli, io e Chewie ne abbiamo preso un po'
dall’ultimo
carico che abbiamo consegnato ieri. Non
se ne accorgeranno mai.”
“Quanto
tempo ho dormito?” chiese Luke cercando di mettersi
seduto.
“Con
oggi sono 5 giorni, dovevi essere veramente stanco. Ecco
Chewie che torna. Ah, dimenticavo, io sono Han Solo, il capitano,
pilota e
proprietario del Millenium Falcon, lui e Chebecca ed il mio copilota e
meccanico
della nave. Tu chi sei? E perché quegli Imp ti davano la
caccia.”
“Mi
chiamo Lu…Lucas e sono fuggito da Coruscant. Mi stanno
dando la caccia per riportarmi dall’Imperatore.”
“E la
spalla ? Ti hanno ferito loro?” chiese Han.
“Si.
Mi hanno sparato per cercare di fermarmi. L’Imperatore
non permette che uno dei suoi schiavi fugga.” Rispose Luke
amaro. Poi continuo rabbioso
“se adesso vuoi consegnarmi all’Impero e riscuotere
la taglia, non te lo
permetterò.”
“Puoi
stare tranquillo, neanche io e Chewie abbiamo molta
simpatia per l’Impero.” Rispose Han. In quel
momento Chewie abbaiò qualcosa e
gli porse una scodella con del liquido caldo e scuro e Luke
mormorò “Grazie.”
Mentre Luke
mangiava vide che Han e Chewie si erano allontanati
e parlottavano, per curiosità sondò leggermente i
loro pensieri e non vide che
non c’era pericolo, anzi erano indecisi su qualcosa.
Han gli si
avvicinò e disse “io e Chewie abbiamo discusso e
siamo d’accordo, se vuoi puoi rimanere con noi.” Luke annuì e
Han continuò “lavoro per Jabba de
Hutt, faccio dei viaggi a volte legali ma spesso illegali.”
“Sei
un contrabbandiere!” esclamò Luke.
“Bhe,
io preferisco dire che trasporto delle cose, dietro compenso,
a chi ne ha bisogno, poi se sono illegali tanto meglio, in quel caso il
prezzo
sale, allora ti unisci a noi?” rispose Han con un sorriso
furbo.
“Va
bene rimango. Non ho mai fatto il contrabbandiere.” Rispose
Luke con lo stesso sorriso.
Poi tra
sé e sé pensò ridacchiando,
chissà cosa avrebbe detto
suo padre se avesse saputo che lui era diventato un contrabbandiere.
Nelle settimane
successive imparò a conoscere la meccanica
del Falcon in tutte le sue parti ed iniziò ad amare quel
‘pezzo di ferraglia’
si occupava con passione delle sue riparazioni e ce ne erano tante Non
sapeva perché
ma aveva sempre
amato aggiustare le cose.
Durante i viaggi
con Han e Chewbacca aveva scoperto che esistono
più razze di quanto ne aveva studiate su Coruscant, ed alcune di queste erano
facilmente
suggestionabili ai suoi poteri, altre, come gli Hutt, non lo erano. Si
ricordava ancora quando Han lo aveva portato dal grande signore del
crimine su
Tattooine, e lo aveva presentato come un suo lontano parente.
“Non
ti preoccupare di lui Jabba, sarò responsabile io di
lui.” Disse Han posando una mano sulla spalla di Luke.
Guardandosi
intorno Luke aveva
visto una ‘vecchia conoscenza’ :
Boba Fett.
Han vide che
Luke era distratto e mormorò “cosa
c’è ragazzo?”,
poi seguì il suo sguardo e vide il soggetto del suo
interesse.
“Ah,
Boba Fett. Non ti preoccupare lui lavora per gli Hutt.”
Luke
annuì poi tra sé pensò ‘ti
sbagli Han lui lavora anche
per l’Impero e soprattutto per mio padre.’E se
l’avesse riconosciuto? No, non
era possibile, le uniche volte in cui si erano incontrati lui era sotto
le
sembianze di Lord Shade. Ma era meglio evitare di essere
notato.’
Si
girò verso Han e gli sussurrò ”Han vado
al Falcon a dare una
mano a Chewie.”
“Ok”
fece l’uomo. “Io intanto vado a trovare qualche
lavoretto.”
Mentre tornava
all’approdo 94, dove di solito parcheggiavano
il Falcon quando si trovavano su Tatooine, Luke ripensava al suo
passato, la
vista del cacciatore di taglie gli aveva fatto tornare in mente chi lui
era
veramente: Lord Shade, l’ombra di Vader, il suo esecutore. Si
guardò le mani e
gli sembrò di vederle sporche di sangue della gente che
aveva ucciso. In quei
lunghi giorni di prigionia aveva deciso di ritrovare sua madre, Garen
gli aveva
detto che era ancora viva, ma dov’era non
lo sapeva. Non poteva presentarsi su Alderaan
per cercarla, e se qualcuno avesse scoperto chi era c’era il
rischio di essere
imprigionato o al peggio giustiziato per le sue azioni, no, non poteva
rischiare. All’improvviso dei latrati lo distrassero da quei
cupi pensieri,
alzò la testa e vide Chewie che lo chiamava, sorrise e
rispose “Ecco arrivo.”
Ormai il Falcon
era la sua casa e Han e Chewie la
sua nuova famiglia solo questo importava
ora, e c’era sempre così tanto da fare per
rimettere in sesto quella ‘vecchia
ferraglia’ che non aveva tempo per pensare ad altro.