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Autore: Mary 95    16/03/2021    1 recensioni
Salve a tutti. Ho letto molte storie riguardanti Ranma così ho deciso di provare a scriverne una. La storia è ambientata dopo la conclusione del manga. Ranma e Akane sono sposati da cinque anni, gestiscono insieme la palestra e hanno un figlio di quattro anni Yuri. Le loro esistenze scorrono tranquille finchè un drammatico e inaspettato evento non è destinato a sconvolgerle.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era stato difficile trovare quella che un tempo era stata casa Saotome, grazie alle indicazioni che suo padre gli aveva fornito. Chissà chi viveva lì adesso. Yuri era indeciso doveva chiedere di entrare, oppure no, quando una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare "chi sei? cosa stai cercando? gli chiese una ragazzina che impugnava una spada di legno "è da un pò che ti vedo osservare casa mia, cosa vuoi ?"prosegui cercando di essere minacciosa puntando la spada di legno sotto la gola del ragazzo. Era molto più bassa di lui, doveva avere all'incirca tredici o forse quattordici anni: aveva i capelli a caschetto color lilla su cui spiccava una graziosa molletta a forma di farfalla indossava dei semplici jeans e una felpa rosa. Yuri le disse "scusa non volevo spaventarti ma una volta abitavo qui e sai mi piacerebbe dare un occhiata dentro casa" si allontanò la spada dalla gola, lei la mise giù. Non sapeva se fidarsi, era un ragazzo carino molto più alto di lei, e del fisico atletico probabilmente praticava arti marziali, non aveva una faccia da malintenzionato. "Non posso farti entrare sono sola in casa" gli disse un pò indecisa, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio," non mi trattengo molto promesso ma per me sarebbe importante" non voleva importunarla ma era serio quando diceva che era importante, lei tentennò ancora un pò ma alla fine cedette "ok puoi entrare ma solo per pochi minuti. Una volta dentro ripenso a tutte le volte che aveva visto quella casa in sogno, la ragazzina nel frattempo aveva messo via la spada, lui avanzò dritto verso il soggiorno, lei gli andò dietro una radiolina accesa posta su una mensola suona *-lum no love song- di Urusei Yatsura la sigla di un anime di cui non ricorda il nome. Anche quella sera la radio era accesa, ricordava che lui stava giocando in camera sua e aveva sentito il campanello doveva trattarsi di suo padre, ma poi si era ricordato che lui aveva le chiavi. Sua madre era andata ad aprire dal suono della sua voce le era sembrata sorpresa da quella visita, ma aveva fatto comunque entrare l'ospite, lui non l'aveva visto perchè era in cima alle scale, "ehi sveglia sei caduto in trance" gli disse lei schioccandogli le dita davanti al viso lui la fissò parecchio seccato "no stavo solo cercando di ricordare qualcosa", "e che cosa"? domandò incuriosita; "chi ha ucciso mia madre" gli rivelò lui senza preamboli. Lei sgranò gli occhi per la sorpresa nessuno le aveva mai detto che in quella casa era avvenuto un omicidio Yuri proseguì "non si è mai scoperto chi possa essere stato, speravo che tornare mi avrebbe aiutato a ricordare visto che anch'io ero presente " ,"capisco mi dispiace per quello che ti è successo, quanti anni avevi?", "quattro" le rispose sospirando, le lo fissò in silenzio pensando a quando fosse terribile quello a cui il ragazzo aveva assistito .Rimase quindi zitta per permettergli di rivivere mentalmente l'accaduto. La cosa servì perchè gli venne in mente un dettaglio che aveva rimosso, quando era sceso dalle scale per raggiungere la madre era inciampato su qualcosa un grosso zaino da viaggio e un ombrello rosso ; Il resto della vicenda però rimase confuso nella sua testa. Lo raccontò alla ragazza, "non preoccuparti "lo incoraggiò "ha già ricordato qualcosa vedrai che anche il resto ti verrà in mente". In effetti la ragazza che prima di congedarsi aveva scoperto si chiamasse Mei aveva ragione, era stato ingenuo pensare che all'improvviso avrebbe ricordato tutto ; però un piccolo passo in avanti l'aveva compiuto ricordava che l'assassino aveva con se uno zaino e un ombrello anche se non aveva idea a chi appartenessero. Venne accolto gioiosamente dai suoi nonni che non vedeva da anni, e gli si presentò anche un tizio che non conosceva; aveva un aspetto simile a quello di suo padre ed era anche lui un maestro di arti marziali ,"Ryoga Hibiki" gli si presentò porgendogli la mano "sono un vecchio amico di tuo padre". Poco più tardi durante la cena Ryoga rivolse tutta la sua attenzione a Ranma, rammentavano insieme vecchi aneddoti della loro scalmanata adolescenza, Yuri che era seduto proprio di fronte a lui l'osservava in silenzio non riusciva a spiegarsi perchè ma quel tizio non gli piaceva per niente, prima di mettesi a tavola gli aveva detto di essere stato anche molto amico di sua madre, anzi lei era la sua migliore amica e aveva aggiunto di aver saputo della sua morte molto tempo dopo, era in viaggio in quel periodo molto lontano da Nerima. Strano non averlo mai incontrato visto che anche lui e suo padre avevano viaggiato molto, poi un altro pensiero lo colpì all' improvviso lui aveva detto di essere molto amico di sua madre anzi aveva detto che era la sua migliore amica chissà se lui in realtà non provava qualcos'altro per lei .Nel frattempo che lui pensava a queste cose, Ryoga aveva cambiato argomento adesso lodava se stesso e il modo in cui si occupava della palestra, visto che il numero degli iscritti era in aumento. A Yuri tutte quelle chiacchere avevano fatto venire il mal di testa ,si sentiva inoltre stanco per via del lungo viaggio non appena ne ebbe l'occasione si congedò augurando a tutti la buonanotte. Aveva scelto di sistemarsi nella camera che era appartenuta a sua madre, suo nonno Soun gli aveva detto che non aveva mai permesso a nessuno di occupare la camera di Akane; era rimasta esattamente come lei l'aveva lasciata. Yuri si mise a letto adesso che era solo e al buio il suo mal di testa era passato e così pure il sonno, impiegò parecchio tempo prima di addormentarsi. Una ragazza giaceva a terra morta nel soggiorno di casa sua lui la fissava in silenzio si trattava di Mei ma non era ancora morta gli mimava con le labbra una richiesta di aiuto ma lui non riusciva a muoversi era come inchiodato al pavimento. I passi del suo aggressore dietro di lei la obbligarono a cercare di strisciare il più lontano da lì, non riusciva ad andare molto veloce lui infatti era già dietro di lei. Il suo viso rimaneva oscuro ma Yuri vide che brandiva un pesante ombrello con cui intendeva colpirla, il giovane Saotome riuscendo finalmente a muoversi tentò di disarmarlo. Così lo vide in faccia l'uomo con l'ombrello era RYOGA ! ,Mei nel frattempo era svanita il suo posto era stato preso da sua madre, la mano di Yuri intanto aveva preso a sanguinare. A posto dell'ombrello adesso lui teneva un coltello o forse era un tagliacarte con cui stava per colpirlo quando......si tirò su a sedere di scatto il cuore gli martellava impazzito nel petto ed era in un bagno di sudore. Di colpo tutto gli tornò in mente Ryoga aveva ucciso sua madre, cosa doveva fare adesso? doveva parlarne a suo padre? l'idea però non gli piacque, non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo ma il suo atteggiamento l'aveva deluso, capiva le sue preoccupazioni nei suoi confronti ma non aveva mai pensato che lui magari voleva solo scoprire cosa era successo? No disse tra se risoluto avrebbe affrontato Ryoga da solo, e fatto giustizia a sua madre. Avrebbe fatto pentire a quel maledetto di non aver ucciso anche lui. *Lum no love song di Ursei Yatsura è la sigla di Lamù, altra famosa opera di Rumiko Takahashi. PS: Mi piacerebbe sapere cosa pensate della storia in genere.
   
 
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