Anime & Manga > Ranma
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Autore: Magica Emy    16/03/2021    6 recensioni
Provare a baciarla? Ranma? No. Proprio no. Non certo con gli appellativi con cui amava sempre apostrofarla e che, in un modo o nell'altro, oltre a farla arrabbiare, finivano sempre col ferirla.
"Rozza, violenta e per niente carina!" e "Vita larga!" erano sempre i più gettonati e ogni volta, anche se si sforzava di non darlo a vedere, suonavano come un violento colpo al cuore che la faceva capitolare, rendendola facile preda di tristi emozioni. Era così che aveva perso fiducia in se stessa, finendo per vedersi come la vedeva lui. Lui che non la considerava nemmeno una donna ma un maschiaccio privo di sex appeal di cui mai si sarebbe potuto innamorare...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Shinnosuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Richiuse la valigia con un colpo secco non appena vide sbucar fuori il minuscolo lembo di stoffa da sotto i vestiti che aveva portato con sé. Sì, erano decisamente troppi per una gita di un solo giorno, ma almeno lo avevano mascherato bene fino a quel momento. La sua presenza era troppo pesante, la sua vista quasi insopportabile, così aveva deciso di mitigarla nell'unico modo che conosceva: nascondendolo. Fino a illudersi di farlo sparire. Ma eccolo lì che tornava a bruciare, tra le pieghe di quegli abiti ordinati e dentro al suo cuore. Cosa diavolo aveva in testa quando si era lasciata convincere a comprarlo? Le amiche erano state molto persuasive, doveva ammetterlo, e alla fine la voglia di osare aveva preso il sopravvento. Anche se ora ne era quasi pentita. Sarebbe riuscita a comportarsi come sempre, a essere se stessa con quella roba addosso, così lontana anni luce dall'indole semplice che la contraddistingueva? No, non avrebbe mai funzionato. Ne era sicura. 

-Akane, cosa fai lì impalata? Avanti, sbrigati a mettere quel bikini e vieni con noi. Ci hanno detto che c'è una piscina termale dove possiamo fare il bagno tutti insieme. 

-I ragazzi vogliono dare una festa proprio lì stasera, sarà un'occasione perfetta per te e Ranma. 

Già, come la facevano semplice quelle due. Possibile che fossero così tranquille e rilassate mentre lei era praticamente un fascio di nervi? Beh, se non altro Ukyo era rimasta a Nerima. Non aveva trovato nessuno che potesse sostituirla al ristorante per un'intera giornata e un po' le dispiaceva per lei, ma in fondo era meglio così. Una preoccupazione in meno. Senza contare che avrebbe di sicuro provato a metterle i bastoni fra le ruote in quella delicata situazione che, anche in assenza della rivale, rischiava già di andare a rotoli in partenza. 

"Ottimismo Akane. Ottimismo." 

-Giusto, e mentre tutti faremo baldoria voi due potrete appartarvi per stare un po' da soli e… scatterà la scintilla! Chi lo avrebbe mai detto che il piano sarebbe stato persino più semplice del previsto? 

Sayuri si esibì in gridolini di gioia, saltellando euforica per tutta la stanza come se avesse appena vinto alla lotteria. Akane sospirò, frustrata, lasciandosi cadere languidamente sul letto che aveva scelto come suo perché l'unico vicino all'ampia finestra. Amava sbirciare attraverso le tende l'arrivo dell'alba, e sperava che ricreare come meglio poteva l'ambiente a cui era abituata avrebbe potuto rasserenarla in qualche modo. Anche se non stava funzionando e quella espressa dalle ragazze era sicuramente l'idea più stupida in circolazione, ma immaginò di non avere altra scelta se non quella di assecondarle. Tirarsi indietro a quel punto sarebbe stato completamente inutile. 

-Questa sera lui ti bacerà, ne sono più che convinta. Con quella meraviglia addosso non potrà certo ignorarti, vedrai che cadrà direttamente ai tuoi piedi. 

Aggiunse Yuka. 

-Se lo dici tu… 

Mormorò priva di convinzione e Sayuri le si sedette vicino, battendole affettuosamente una mano sulla spalla nel debole tentativo di risollevarle il morale. 

-Su, animo ragazza - disse - dovresti avere più fiducia in te stessa, sei bellissima e intelligente e stasera finalmente vi bacerete. Quindi mi raccomando, gioca bene le tue carte e tutto andrà per il meglio. Adesso indossa quel cavolo di costume e spacca tutto! 

La giovane annuì con aria assente, maledicendosi ancora una volta per essersi lasciata coinvolgere in tutta quella storia assurda… 

 

L'albergo di Hakone era molto confortevole e oltre alle diverse vasche di acqua termale realizzate in legno e pietra era dotato anche di una piccola sala da tè, dove gli ospiti avrebbero potuto deliziare i loro palati con specialità tipiche e miscele del posto. Lì il nuovissimo bikini di Akane non passò certo inosservato, riscuotendo subito un discreto successo tra i ragazzi che non smisero di riempirla di complimenti, imbarazzandola non poco e costringendola a spostare lo sguardo altrove. Anche se avrebbe preferito non farlo. Sembravano tutti interessati a lei… tutti, tranne Ranma. Ogni volta che provava a incrociare i suoi occhi, infatti, ciò che notava era totale indifferenza. Che stupida. Che credeva? Che sperava? Che lui sarebbe "caduto ai suoi piedi" come non avevano fatto che ripeterle le amiche, per così poco? La verità, pura e semplice, era che Ranma non nutriva il minimo interesse nei suoi confronti e anche se lo immaginava, anche se lo sapeva da sempre, fare i conti con quell'avvilente situazione fece più male di quanto si aspettasse. La sua era una battaglia persa in partenza, doveva accettarlo e battere in ritirata. In fondo, nascondere la testa e fingere che tutto andasse bene era molto più facile che lottare per qualcosa che non le sarebbe mai appartenuto. 

"Comprare il suo amore con un ridicolo costume da bagno. Scema. Cretina. Deficiente." 

"Credere di potergli piacere solo per questo. Idiota. IDIOTA." 

Ciò che Akane non sospettava, però, era che Ranma il suo costume lo aveva notato, eccome se lo aveva fatto. Anche se era riuscito a nasconderlo piuttosto bene. Quei sottili pezzetti di stoffa variopinta che fasciavano a malapena le sue morbide curve, lasciando ben poco all'immaginazione avevano lentamente iniziato a solleticare le sue fantasie più nascoste, mettendogli in testa strani pensieri che più tardi, in una delle ampie vasche termali in compagnia degli amici più cari, lo fecero avvampare dall'imbarazzo. Cavolo ma che stava facendo, era forse impazzito? Come gli era saltato in testa di immaginarsi certe cose, oltretutto con Akane! 

Maledizione. Perché all'improvviso quella stupida si era messa a giocare alla bomba sexy, andandosene in giro con indosso quel ridicolo coso? Non era proprio da lei. Era a questo che stava pensando mentre Daisuke gli agitava una mano davanti al viso, ridacchiando divertito. 

-Ehi Ranma, sei su questa terra? 

-Che ti prende amico, ti senti bene? 

Aveva aggiunto Hiroshi. Il ragazzo col codino tossicchio` imbarazzato tentando goffamente di riprendere il controllo di sé, cosa piuttosto difficile ora che due paia d'occhi fastidiosamente curiosi lo fissavano con rinnovato interesse. 

-C… certo, perché me lo chiedi? 

Balbetto`, deglutendo nervoso. 

-Perché sembra che la tua faccia stia per prendere fuoco! 

-È vero, guardalo, è tutto rosso! 

E giù a ridere come matti. Accidenti. Sentiva il cuore in gola. 

-Sto benissimo - disse con voce tremante - mi sento solo un po' accaldato. Tutto questo vapore alla lunga è soffocante. 

-Hai visto le vasche qui a fianco - riprese Hiroshi - quelle a forma di vasi di ceramica, intendo. Dicono che contengano acqua fredda. Perché non vai a bagnarti lì per calmare i bollori e, già che ci sei, non ci permetti di rifarci un po' gli occhi? 

-Sì, dai, facci vedere le tette! 

 

Daisuke rincaro` la dose e i due ripresero a ridacchiare senza ritegno. Ma guarda che roba. Come se la maledizione che gli pendeva addosso come una spada di Damocle non fosse già abbastanza umiliante così, senza che ci si mettessero anche quei due. 

-Molto divertente. Volete forse che vi prenda a pugni, razza di idioti? 

-Su, non te la prendere. Stavamo solo scherzando. 

-Già, bello scherzo del cazzo! 

Esclamò punto sul vivo, senza riuscire a trattenersi. 

-Ehi - continuò Daisuke, dando di gomito all'amico con aria ammiccante - so io chi potrebbe farci rifare gli occhi in questo momento. 

-Ti riferisci ad Akane, per caso? - azzardo` l'altro - Beh, come darti torto. Con quel costumino addosso era veramente carina, oggi. 

-Carina? Quella è una dea amico, una vera meraviglia del creato. Credo che nessuna a scuola possa competere con lei, ha veramente tutte le curve al posto giusto. 

Ascoltarli commentare a quel modo le grazie che la fidanzata aveva elargito con inspiegabile nonchalance, gli fece di colpo venir voglia di adempiere a ciò che aveva minacciato di fare appena pochi secondi prima, quando i ragazzi scherzavano sulla sua trasformazione in donna. Se solo prenderli a schiaffi fosse servito a qualcosa lo avrebbe fatto molto volentieri. Ma non poteva certo impedir loro di guardarla. O forse sì? Volendo, avvolgerle attorno un asciugamano per nasconderla al resto del mondo avrebbe risolto il problema una volta per tutte… 

Ok, doveva smetterla con quelle sciocchezze. La sottile fitta di gelosia che gli attraversava il cuore, attanagliandolo in una morsa dolorosa e invisibile gli stava facendo perdere lucidità. Scosse la testa più volte come a rimettere ordine tra i pensieri, cercando di tornare padrone di sé mentre li ascoltava continuare a parlare. 

-Accidenti, è un peccato che le vasche delle ragazze siano così distanti dalle nostre, non possiamo neppure sbirciare come si deve. 

-Magari in questo momento si sono già sfilate i costumi e stanno facendo il bagno nude. Di' un po' Ranma, Akane nuda dev'essere uno schianto, non è così? 

In un attimo si ritrovò accerchiato dai loro sorrisetti melliflui. 

-Ma certo, tu l'avrai senz'altro già vista senza vestiti. Immagino che voi due facciate il bagno insieme tutti i giorni. 

Insinuo` Daisuke. 

-E tutte le sere. 

Aggiunse Hiroshi. 

-E magari avrete anche fatto cose del tipo… 

-Che? Con quella racchia isterica? Starete scherzando, spero! Non potrei mai fare proprio nulla con un maschiaccio come quello. È solo una pazza furiosa senza un briciolo di fascino, e poi non sa neppure cucinare! 

Sbotto` finalmente, cogliendoli alla sprovvista. Dopo un attimo di iniziale smarrimento dovuto a quelle affermazioni Hiroshi decise di tornare alla carica, senza capire che così facendo stava rischiando di mettere davvero a dura prova la pazienza di Ranma. 

-Ma dai, parli così perché vivi a stretto contatto con lei tutti i giorni, praticamente puoi averla quando vuoi. Se fossi costretto ad accontentarti delle briciole come tocca fare a noi, scommetto che le cose sarebbero ben diverse. Se avessi la fortuna di avere una fidanzata come Akane le riserverei di certo dei trattamenti molto speciali… hai presente ciò che abbiamo visto l'altra volta su quelle riviste che hai portato, Daisuke? 

Va bene, questo era decisamente troppo. 

-Adesso basta, finitela immediatamente! So benissimo dove vuoi andare a parare ma Akane non è una bambola e ti avverto, Hiroshi, se continui a parlarne in questo modo così poco rispettoso giuro che ti spacco la faccia. Mi hai sentito? 

Avanzò verso di lui con aria minacciosa, mostrando bene il pugno per essere sicuro che avesse recepito il messaggio e l'altro indietreggio` istintivamente, sollevando le mani in segno di resa. Quei vapori bollenti, fino a un attimo prima così piacevoli, erano d'un tratto diventati tanto soffocanti che aveva cominciato a sudare. Oppure si trattava di semplice paura. Ranma sembrava di colpo talmente furioso, infatti, che il giovane non poté fare a meno di sentirsi terrorizzato. Non lo aveva mai visto in quelle condizioni, neppure durante un combattimento. 

-Calma, calma, non c'è bisogno di scaldarsi. Vedi, fai tanto lo schizzinoso, ma poi… stai tranquillo, chi te la tocca la tua Akane. Ce l'ho già qualcuno a cui dedicarmi e stasera, alla festa che daremo in piscina, riuscirò finalmente a dichiararmi. Sto parlando di Hanako. 

Disse, sperando che cambiare argomento aiutasse ad appianare le cose. A quel punto l'amico comune sgranò gli occhi, incredulo. 

-Chi, quella della terza b? Ma se non ti si fila neppure di striscio! 

-Con un paio di birre si scioglierà sicuramente un po', e a quel punto farò la mia mossa. 

-Sì, voglio proprio vedere. Ci sarà da ridere, vero Ranma? 

La tensione tra loro pareva essersi finalmente dissipata ma il clima, tornato sereno e scherzoso, non impedì a Ranma di perdersi ancora una volta nei suoi pensieri. Sentir parlare di Akane a quel modo gli aveva fatto salire il sangue alla testa ed era scattato prima ancora di rendersene conto. Quella mini vacanza dove aveva contato di rilassarsi stava prendendo una piega del tutto inaspettata per lui, trasformandosi lentamente in una specie di incubo. Da quando permetteva ai propri sentimenti di dominarlo in quel modo? 

 

La festa ai bordi della piscina termale si era rivelata un successo ma non certo per Akane, che non solo non era riuscita in alcun modo ad avvicinarsi a Ranma, ma tutte le volte che ci aveva timidamente provato il ragazzo si era comportato come se neppure esistesse, evitandola quasi di proposito. Proprio come se ce l'avesse con lei. Alla fine, scoraggiata e col morale a terra la giovane si era rifugiata nell'alcol (sì, alcuni dei ragazzi erano riusciti a procurarsene una discreta quantità all'insaputa dei professori, che per quella sera li avevano lasciati liberi di divertirsi), finendo per perdere il conto di tutte le lattine di birra che senza batter ciglio si era impegnata a trangugiare e che ora giacevano ai suoi piedi, ormai miseramente vuote. Era tardi e l'aria fresca le pizzicava il corpo fin troppo scoperto, facendola rabbrividire. Quello stupido bikini non era servito proprio a niente, se non a esporla al freddo della notte. Gli altri erano già rientrati da qualche ora, così come le sue compagne di stanza. Avrebbe fatto meglio a seguire il loro esempio e raccontar loro che il piano era andato completamente a rotoli. Ma, proprio quando stava per rimettersi in piedi, una figura alta e slanciata nel buio aveva di colpo catturato la sua attenzione. 

-Che ci fai qui a quest'ora? 

Il suo tono distaccato l'aveva colpita duramente, attraversandole il cuore e la mente come uno sparo. 

-Potrei chiederti la stessa cosa. 

Rispose di rimando, ostentando una sicurezza che era ben lontana dal provare. 

-Vai subito a letto, la festa è finita da un pezzo e domani dovremo alzarci presto per tornare a casa. 

Akane si passò stancamente le mani tra i capelli, corrugando la fronte in un'espressione ostile mentre lo vedeva muovere qualche passo verso di lei. 

-Chi ti credi di essere per darmi degli ordini? Prima mi snobbi tutto il giorno e poi all'improvviso ti importa di quello che faccio? 

Esclamò, alzando la voce più di quanto intendesse fare. Ranma scosse la testa, senza capire. 

-Che cosa vorresti dire con questo? 

Stava già iniziando ad agitarsi. Non riuscendo a dormire era uscito a prendere una boccata d'aria sperando che passeggiare un po' lo avrebbe aiutato a conciliare il sonno, ma non si aspettava certo di trovare lì la fidanzata che, rossa in viso e con un'andatura decisamente barcollante, lo fissava ora con occhi pieni di livore. 

-Che sono perfettamente in grado di decidere da sola ciò che fare e resterò qui finché mi pare e piace, capito? 

La sentì urlare di nuovo. 

-Sei ubriaca. 

Considerò, sospirando frustrato e ricambiando il suo sguardo. Akane allargò le braccia, esibendosi in una breve risata di scherno. 

-Sì, e allora? La cosa ti disturba, per caso? 

 

-Smettila di fare così, ti stai comportando come una stupida! Qual era il tuo obiettivo oggi, dare spettacolo? 

Gridò a sua volta, facendola trasalire. Non voleva accusarla di niente, ma quelle parole erano uscite prima che potesse fermarle per ricacciarle indietro. Fu in quel momento che realizzò finalmente cosa lo stesse tenendo sveglio. 

La rabbia. Sì, era arrabbiato con lei perché per tutto il giorno non aveva fatto che sorbirsi gli insopportabili commenti, al limite della decenza, dei compagni di scuola sulle sue forme generose. 

Era arrabbiato perché avrebbe voluto strappar loro gli occhi e picchiarli tutti, uno per uno, per chiudere definitivamente quelle stupide bocche parlanti che non l'avevano lasciata in pace un attimo. Ed era arrabbiato perché la gelosia gli bruciava dentro come olio bollente, togliendogli il respiro. 

-Di… di che stai parlando? 

Balbetto`Akane con voce impastata, improvvisamente confusa. Dio, come le girava la testa. 

-Lo sai benissimo di cosa parlo! - la incalzò - Da quando sei diventata un'esibizionista, ti piace così tanto esporre il tuo corpo a quel modo? Guardati dannazione, sei praticamente nu… Akane! 

La chiamò più volte a gran voce, tuffandosi dopo di lei senza pensarci due volte quando la vide scivolare sul pavimento bagnato, incespicando nei suoi stessi piedi prima di cadere in piscina con un sordo tonfo. Riemersero insieme, perdendosi a lungo l'uno negli occhi dell'altra, senza parlare. In quell'attimo il tempo parve fermarsi, catapultandoli in un nuovo universo. Un mondo in cui nessun'altro sarebbe mai potuto esistere all'infuori di loro e del cerchio caldo dove lui la stringeva, proteggendola da ogni male. Era questo ciò che voleva, proteggerla per sempre da tutto e tutti. Mentre contemplava rapito il suo viso accaldato illuminato dalla luce della luna, si rese conto ancora una volta di quanto Akane fosse bella e di come il suo cuore stesse battendo all'impazzata. Così tanto che per un istante temette lei potesse sentirlo, con quei seni candidi che si alzavano e abbassavano a ogni respiro, premendo contro il suo torace ampio e spingendolo a desiderare ardentemente di prenderla lì, in quella vasca d'acqua calda per perdersi completamente in lei, fregandosene delle conseguenze. Ma Akane era intontita dai fumi dell'alcol, approfittarsi di lei a quel modo non sarebbe stato giusto. E non solo perché sapeva che, anche se quella notte l'avesse baciata fino a farsi mancare il fiato, lei non se ne sarebbe neppure ricordata, ma anche perché impacciato e inesperto com'era non avrebbe proprio saputo da che parte cominciare. Il suo primo bacio se lo era preso Shampoo, senza neanche chiedergli cosa ne pensasse al riguardo. Non si era minimamente curata dei suoi sentimenti, né del suo stato d'animo. No, lui non avrebbe commesso lo stesso errore con Akane. Ma perché adesso si era ridotta in quello stato, tanto da non poter reggersi in piedi da sola? Forse, una parte di lui preferiva non scoprirlo mai. Fu quel prepotente pensiero a dargli la forza di staccarsi da lei, sollevandola di peso per tirarla finalmente fuori dall'acqua. Le dita della ragazza si mossero lente, indugiando sul suo petto caldo e bagnato in una tenera carezza un attimo prima che la lasciasse andare, come a invitarlo a tornarle vicino, a non smettere di tenerla stretta a sé come stava facendo. Il minuscolo bikini però era tornato in bella vista e una sottile fitta di gelosia tornò ad attraversare il cuore di Ranma, tramutandosi nuovamente in rabbia. 

-Va' a toglierti quel coso di dosso, sei ridicola. Sembri un'adescatrice di pervertiti. 

Furono le sue ultime, dure parole prima di allontanarsi lasciandola lì, infreddolita e ubriaca fino al midollo a chiedersi per quale motivo l'avesse insultata, umiliandola in quell'orribile modo. Sentì le lacrime salire a pungerle le palpebre, talmente sconvolta da non aver neppure il coraggio di replicare. Anche se non sarebbe servito a nulla. Lui era già lontano. La odiava, non c'era altra spiegazione. Si erano ritrovati così vicini che avrebbe potuto baciarla, ma non lo aveva fatto. Si era tirato indietro, mostrando chiaramente i suoi reali sentimenti. 

"Yuka, Sayuri, mi ha respinta. Ranma mi ha respinta. Non mi ricambia, non prova niente per me." 

Quell'amara realtà le si delineò di nuovo davanti a chiare lettere e un singhiozzo convulso le sfuggì dalle labbra socchiuse, costringendola ad accasciarsi su se stessa per dar sfogo a tutto il suo dolore. Lo sapeva, lo sospettava già, anche se fino all'ultimo si era rifiutata di crederci. Ormai però non c'era più alcun dubbio quindi perché, perché continuare a soffrirne? Ora le restava un'unica cosa da fare, dolorosa ma necessaria… 

 

 



 
   
 
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