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Autore: terrastoria    27/08/2009    10 recensioni
Arricciò il naso.
Aizzò l’udito e schiuse le labbra piene.
- Sei ancora qui, Sakura –
Sobbalzò sulla panchina e con mani tremanti strinse forte i lembi del vestito rosso che indossava.
Non era possibile. Non poteva essere…dopo cinque anni…. Cinque lunghissimi anni.
Invece lui era lì.
Prima classificata al SasuSaku contest - My only desire –.
Dedicata a tutte le black panter della mia vita, del forum “My only desire” e dell’universo intero.
Con sincero affetto.

La vostra piccola terrastoria
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cielo.

E’ ancora tremando per l’emozione e con una certa meraviglia che posto questa fan fic della quale all’inizio, vi dirò, ero piuttosto titubante. Non so, era come se…qualcosa non quadrasse, avevo paura che fosse troppo strana e onirica.

E poi, tutto a un tratto, mi sono ritrovata ad esserne orgogliosissima.

Non ci credevo, lo ammetto. Quasi non ci speravo…. sono fatta così, sempre con l’autostima sotto 0. E invece…invece eccomi qui, a boccheggiare per stupore e felicità.

Perché, contro ogni aspettativa mia, questa fan fiction si è classificata prima al contest a cui tengo di più in assoluto, il contest sulla coppia che amo: il SasuSaku, (e che avuto come uno dei due giudici Ainsel, una delle scrittrici che stimo e amo moltissimo).

 

Buona Lettura

 

- Ringraziamenti e altre cose a fine pagina –

 

 

Dedicata a tutte le black panter della mia vita, del forum “My only desire  (la mia seconda casa), dell’universo intero.

Con sincero affetto

 

 

 

 

 

La notte dello stupore – nessuno ha detto fosse facile –

 

[SasuSaku] sulle note di “The scientist

 

 

 

 

 

 

Come up to meet you, tell you I’m sorry,
You don’t know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you,
Tell you I set you apart.


 

Arricciò il naso.

Aizzò l’udito e schiuse le labbra piene.

- Sei ancora qui, Sakura

Sobbalzò sulla panchina e con mani tremanti strinse forte i lembi del vestito rosso che indossava.

Non era possibile. Non poteva essere…dopo cinque anni…. Cinque lunghissimi anni.

Invece lui era lì.

Come non riconoscere la presenza di quell’uomo.

Tutto era riconducibile a lui: il profumo di sapone misto a dopobarba, il suono basso della voce, le vibrazioni intense nell’aria estiva.

Mancava una prova, una soltanto, e poi avrebbe potuto andare a sbattere contro la verità. Avrebbe dovuto.

Credeva forse che il suo cuore fosse tanto resistente? Pensava forse che fosse una donna tanto forte e indeformabile da resistere indenne ad un addio e poi tutto a un tratto rivedersi piombare addosso l’amore della sua vita?

Sospirò: non riusciva proprio ad arrabbiarsi. Il suo fu un sospiro stanco, melanconico ed intrinsecamente meravigliato.

Avrebbe voluto poter aprire gli occhi e vederlo.

L’aveva sempre voluto, fin dal loro primo incontro una mattina di parecchi anni prima, nello stesso luogo di quel momento. Un uomo l’aveva salvata da una delle tante cadute nel buio. Da lì non era stato più semplicemente un individuo, ma i suoi occhi.

Stentava ancora a credere di come avesse potuto accadere tutto così velocemente: un breve contatto, una scarica elettrica e via. Erano diventati una cosa sola.

- Sasuke? – chiese, la voce un sussurro, e tese le braccia.

Pronunciare quel nome dopo tanto non le provocò l’effetto che aveva tanto pensato, rannicchiata su sé stessa nelle fredde sere d’inverno quando nemmeno i ricordi dolci riuscivano a scaldarle il cuore.

Provò unicamente dell’altro stupore.

Era ancora capace di chiamarlo.

Lui le prese le mani fra le sue.

Erano fredde. Lui aveva sempre avuto le mani fredde.

Era davvero Sasuke.

- Hai ancora dei dubbi? 

Scosse il capo.

Non udiva nient’altro che quella voce, nell’aria. Avrebbe voluto ascoltare il suo cuore.

Voleva vedere se batteva alla stessa propria velocità, come in passato.

Per accettarsi definitivamente. Ma non ci riuscì.

- No –

Scosse il capo nuovamente.

Cinque anni passati ad immaginare ritorni che mai avvenivano, a sognare, a disperarsi, prendere a calci e pugni cuscini e spezzare fotografie.

Cinque anni a vivere di ciò che era stato e a cercare di dare una spiegazione a quell’improvviso addio.

Cinque anni tra la vita e la morte.

E tutto a causa sua.

Ritirò le mani, bruscamente.

- …Sakura –

Si alzò con una sicurezza che da cinque anni non aveva, ben in equilibrio sulle lunghe gambe, lo sguardo assente perfettamente in linea con il volto dell’uomo.

Percepì un fuoco nascerle dentro.

Sakura Haruno aveva sofferto, Sakura Haruno non era mai stata una da prendere alla leggera.

Possibile che non l’avesse mai capito?

Alzò una mano.

E colpì, colpì, colpì con tutta la rabbia che aveva in corpo.

 

Tell me your secrets and ask me your questions,
Oh, lets go back to the start.
Running in circles, coming in tales,
Heads are a science apart.

 

- Hai finito? –

Si ritrovò ad ansimare, i polsi bloccati dalla ferrea presa di lui.

Eppure non sentiva la stanchezza e nemmeno i battiti accelerati del cuore.

Ebbe paura.

- Cosa… -

Si era immaginata un incontro diverso.

Così era come se qualcosa non quadrasse. Tutto non quadrasse.

Perché c’era tutta quella calma attorno a loro? Perchè non sentiva reagire il proprio cuore?

Si chiuse su sé stessa.

E all’improvviso ricordò.

L’improvvisa malattia. Oltre la cecità che l’aveva perseguitata tutta la vita.

Il dolore.

Immagini vorticose di una vita. L’ultimo pensiero rivolto a Sasuke.

E la mor….

Bloccò lì il flusso del pensiero.

Le venne da cadere a terra ma due braccia forti la presero in tempo.

- Finalmente ci sei arrivata, Sakura –

Non seppe se piangere o urlare.

Forse tutte due assieme.

 

Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be this hard,
Oh take me back to the start.

 

 

Se l’era immaginato decisamente diverso, l’incontro.

Lo stesso valeva per la morte.

E ora le due cose parevano combaciare.

All’improvviso non riuscì più a ragionare. Né a parlare. Né a respirare.

Ma scoprì, con ulteriore sorpresa, che di entrambe le cose non ce ne era assolutamente bisogno.

- Non credevo la prendessi così, ti dico la verità –

Solo quella voce era capace di far breccia nel suo essere confuso.

Sasuke le strinse forte la vita. Il sussurro era indirizzato direttamente al proprio orecchio.

Almeno era ancora capace di percepire la sensazione di contatto fra due corpi opposti.

Di testarne i brividi, le emozioni provocate.

Si ritrovò a dirsi che cinque anni non erano poi così tanti, che avrebbero potuto essere dieci, quindici, decenni interi senza di lui.

Si diede della sciocca, come sempre succedeva in sua presenza.

- Sei veramente Sakura Haruno? Ehy…non dici niente, mi preoccupi –

Sasuke Uchiha stava facendo dell’ironia alla faccia di tutto ciò che era appena successo e ciò che stava per accadere.

A quanto pareva era la notte dello stupore.

Aveva da tempo perso il filo del discorso.

 

And tell me you love me, come back and haunt me,
Oh and I rush to the start.
Running in circles, chasing tails,
And coming back as we are.

 

- Ci sono. Tu non hai ancora capito niente –

Quelle parole la colpirono peggio di uno schiaffo in piena faccia.

Si ritirò subito da Sasuke, facendo un incerto passo indietro, nel nulla.

Sembrava una gatta selvatica, spaurita e diffidente nella notte.

Aveva cambiato umore per l’ennesima volta nell’arco di pochi minuti.

Aveva ormai smesso di sforzarsi a capire. Non aveva la forza. Non aveva la voglia.

C’era Sasuke Uchiha. Perché mai complicarsi la vita?

Non avrebbe mai creduto di poter diventare tanto arrendevole.

- E allora? –

- Allora devi capire -

Si morse il labbro. Voleva che la smettesse di insistere.

- Cosa, Sas’ke? Perché non lasci tutto fermo? Per una volta che mi rifiuto di capire…Certo che tu ami complicarmi le cose, eh? - implorò, agrodolce.

Portò le mani al petto, giunte. In preghiera.

- …ma tu sai dove ci troviamo? – domandò Sasuke, la voce un sussurro.

- …shh…ti prego… -

Lei che chiedeva a Sasuke di fare silenzio.

Assurdo.

Ma da qualche istante a quella parte niente seguiva la normalità.

Sasuke parve ubbidirla.

Sentiva il suo respiro sempre più vicino.

Appagante.

- …sciocca Sakura –

Fece finta di non aver sentito: le era venuta un’idea.

Un desiderio.

Un’ipotesi.

Forse aveva davvero capito dove si trovasse. Se lui era lì poteva solo significare che era giunta in….

Fermò lì il ragionamento. Racimolò fiato e coraggio e parlò.

- La faresti una cosa per me, adesso? –

Silenzio.

Ma era certa che l’avesse sentita. Bene.

Cominciò a sperare. Sperare. Sperare.

 

Nobody said it was easy,
oh its such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be so hard.

 

- Vuoi per caso chiedermi di baciarti? –

Sasuke aveva capito tutto.

Provò una strana voglia di ridere mentre, piano, gli si avvicinava, aiutandosi con le sue mani fredde, strette fra le proprie.

E se non avesse sentito niente, se il bacio non fosse stato…

Scacciò quell’unico pensiero con un moto di stizza.

Il respiro di Sasuke era molto vicino.

Come le sue labbra.

- Non so ancora come sto facendo a perdonarti… -

- Sei sempre stata troppo innamorata, tu -

A quel punto con fervore gli soffocò le parole.

 

Nobody said it was easy,
oh its such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be so hard.

 

 

“Te ne va di già?”
“…dormi, Sakura, è appena l’alba”

“Torni prima di sera?”

“Mpfh”

“Ma almeno prima di andare me lo dai un bacio?”
“…”

“…”

“…”

“Ti amo, Sasuke”

“…addio”

 

- Ho capito. Siamo in… P a r a d i s o 

- Ce ne hai messo di tempo - 

- Ma tu… -

- Io ero malato di una malattia incurabile, cinque anni fa quando ti lasciai senza dirti niente, proprio come te fino a pochi istanti fa. Bizzarro, il destino. Per quanto infame –

- E non mi hai detto niente…che ingrato…il solito ingrato…-

- Shh, ridammi le tue labbra, Sakura -

 

***

 

Aprì gli occhi.

E dovette richiuderli subito: era invasa da intensa luce bianca.

- Li hai aperti? –

Riconobbe la voce di Sasuke poco distante da lei.

Tese un braccio e incontrò il braccio dell’uomo; era steso lì affianco.

- Cosa? –

Ma capì.

Aveva aperto gli occhi come fosse la cosa più naturale del mondo.

Si portò le mani al volto e appoggiò delicatamente i palmi aperti sulle palpebre tremanti.

Era luce bianca.

Aveva davvero visto?

Da dentro sentì partire un’ondata di calore.

Eccitazione pura.

Piano, scostando delicatamente le mani, riaprì la visuale.

Faceva male. Era quasi accecante, ma con un po’ di abitudine…

- No –

Dal bianco cominciarono a spuntare dei contorni di paesaggio.

Erano stesi su di un prato.

- Avanti, non fare la finta stupita –

Sentì Sasuke girarsi su un fianco.

Fu in quel momento che le venne un pensiero.

E la curiosità più grande della sua intera esistenza si riaccese.

Sakura si tirò su seduta con lentezza ma decisa.

Aveva sempre desiderato vederlo.

 

 

 

Lui era davanti a lei con le stesse sembianze della sua immaginazione.

- Sasuke -

Lo vedeva per la prima volta eppure era come se fosse sempre stata in grado di guardarlo.

- Sasuke… -

Non si era mai sbagliata: i suoi occhi erano neri.

E tutto a un tratto la luce li invase di nuovo, costringendola ad una momentanea cecità.

Ma non aveva paura, ormai sapeva che l’avrebbe visto per l’eternità.

 

Im going back to the start.
oh, ooooo,
ah, ooooo,
oh, ooooo

 

 

 

 

 

Fin

 

 

 

__________________________________________________________________

 

 

 

 

Davvero suggestivo il bannerino. Molto suggestivo. Se riesco a ricordare come si fa a breve lo posto qui dentro…^^’

 

Giudizi:

 

Giudizio di Ainsel:


Correttezza grammaticale: 9/10
Originalità: 9.5/10
IC dei Personaggi: 9/10
Trattazione della coppia: 9/10
Totale: 36.5




Una fiction sorprendente
.
Sono rari gli autori capaci di rendermi così impaziente di leggere la conclusione di un libro da spingermi a saltare intere pagine per arrivare la fine, e questa credo sia la prima volta che ho avuto un impulso del genere con una fiction.
Ovviamente non ho saltato proprio nulla, ma soltanto perché mi sono autoimposta di comportarmi in modo serio. Tra l’altro non voglio rivelare quasi nulla della trama per non rovinare alcuna sorpresa ai futuri lettori, ma il modo con cui hai disseminato tanti piccoli particolari all’interno della trama – a partire da quella frase di Sakura su come Sasuke fosse diventato i suoi occhi, decisamente criptica all’inizio – è stato davvero degno di nota.
Si percepisce sin da subito che c’è un qualcosa che non va, anche se non necessariamente di sbagliato, e questa sensazione si intensifica man mano che si va avanti con la lettura, fino ad arrivare al chiarimento di tutti i dubbi capace di lasciarti senza parole.
Inoltre, nonostante l’ambientazione AU decisamente anomala, i personaggi mantengono i loro caratteri originali; sia Sakura, con il suo alternarsi di forza e debolezza, ora grata anche solo di poter rivedere Sasuke ora furiosa con lui, sia Sasuke stesso, strafottente ed insieme gentile come solo lui sa esserlo.
Davvero una bellissima SasuSaku,




Giudizio di Annaky:


Correttezza grammaticale: 9/10
Originalità: 9/10
IC dei Personaggi: 8.5/10
Trattazione della coppia: 9/10
Totale: 35.5



Bella fanfiction
.
Mi ha coinvolta dall'inizio alla fine, il modo in cui alcuni particolari vengono descritti mi ha abbastanza colpito.
Ma la cosa che più mi incuriosiva dall'andare avanti con la lettura è stato sicuramente il voler capire cosa stesse succedendo ai due. Ambientazione AU, senza dubbio, ma i personaggi rimangono abbastanza IC, soprattutto Sakura, a mio parere, con i suoi momenti di stupore/desiderio alternati a quelli di rabbia.
Nel complesso, una fanfiction SasuSaku coinvolgente ed in un certo senso, anche romantica. (L'ultima frase è quella che mi ha colpito di più, senza dubbio.)



Media: 72

 

Ringrazio infinitamente Ainsel e Annaky per la disponibilità e i giudizi coi contro fiocchi. E per aver indetto un contest su questa coppia mozza fiato.

Oh, e per i bannerini. Stupendi.

Faccio tanti complimenti alle altre podiste, ovvero Suni e Sae - seconde a parimerito (due scrittrici che la sottoscritta stima molto), BlackPanter (grande noemi! Si vede che ci hai messo l’anima nel tuo piccolo capolavoro. Sono felice per te <3) e Sysia (stimo tanto anche te) classificate terze a parimerito ^^.

 

Non vedo l’ora di mettermi alla pari e leggere tutte le SasuSaku in gara ^^

 

Ora a Voi la parola.

 

Affettuosi saluti

Terrastoria

 

   
 
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