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Autore: Cantastorienotturno    19/03/2021    2 recensioni
Che bello essere tutti riuniti a tavola, vero?
Genere: Commedia, Dark, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                             VELENI DI FAMIGLIA


La signora Kirby amava il tè molto più dei suoi figli. Non che ci volesse molto, visto quanto erano falliti e scapestrati, ma per quella bevanda la signora, al di là di tutto, aveva una vera e propria passione.


Collezionava servizi da tè, che trattava alla stregua di reliquie e che dovevano essere necessariamente in tinta con ciò che avrebbe dovuto servire.


Quel giorno, dunque, sia teiera che tazze erano di un delicato verdeazzurro. Prese la brocca panciuta e se ne versò il contenuto godendosi i vapori dolcemente vegetali che cominciarono subito a salire.


“Oolong, cara.” disse, offrendolo alla sua figlia maggiore, Julia. “Molto pregiato.”


“Grazie, mamma, ma credo che mi accontenterò del mio banalissimo e normalissimo caffè.” replicò quella, spalmando una generosa dose di marmellata all’albicocca sulla sua fetta biscottata.


La signora Kirby si rivolse dunque all’altra figlia, Lisa.


“Tesoro, non potresti metterlo via, ora che siamo a tavola?”


La ragazza alzò gli occhi.


“No, mamma. Scusa, è il cruciverba difficile e devo finirlo. Non mi manca molto.”


“Ma pensa.” commentò Patrick, il figlio di mezzo.” Sei diventata intelligente tutto d’un colpo?”


“Patrick, per favore, potresti non provocare tua sorella di prima mattina? Vorrei fare colazione in pace.”


“No, no.” Lisa guardava il fratello con occhi di fuoco.” Vediamo come se la cava lui che è così bravo. Due verticale: sostanza tossica.”


Lui alzò le sopracciglia. “Ma non ne ho proprio idea. Quante lettere?”


“Otto.”


“Ce n’è qualcuna?”


“Sì, ma mi sembrano tutte slegate fra loro.”


“O forse sei tu che non sei in grado di metterle insieme. D’altronde, la testa è quella che è.”


“Patrick!”


Julia fece una risatina.


La madre si voltò verso di lei. Prese un cucchiaio di zucchero e lo versò nel tè, mettendosi lentamente a mescolare.


“Oggi devi andare a quel colloquio di lavoro.”


“Sì, lo so. Non preoccuparti.”


“Ah, non devo preoccuparmi, dici? L’ultima volta non ti sei presentata e ci sono andata di mezzo io! Avrei voluto sotterrarmi, sai?”


“Te l’ho già detto, ho avuto un impegno.”


“Da quando andare a fare shopping con le amiche è un impegno?”


Julia la guardò, sconvolta.” Non è affatto vero!”


“Ti hanno vista, non negarlo.”


La donna fece una smorfia.” Certa gente non riesce proprio a farsi i fatti propri.”


“E nemmeno a prendersi le proprie responsabilità, a quanto pare.”


“Volete stare tutti zitti?”


I tre si voltarono verso Lisa.


“Scusami?” Julia la guardò con commiserazione.


“Sto cercando di finire il cruciverba, me ne manca solo una. Non riesco a concentrarmi se continuate a parlare.”


“Ma roba da matti. Adesso dobbiamo stare ai tuoi ordini?” Patrick scosse la testa.


“Qual è la definizione che ti serve?”

“Eh, è ancora quella della sostanza tossica.”


“Ah.” Julia si appoggiò allo schienale.” Io non ci capisco niente di quelle robe chimiche.”


La madre la guardò male.


“E dire che ti ho mandato ad una scuola scientifica. È sempre bello vedere come i miei soldi siano stati speso bene.”


“Appunto mi ci hai mandato. Io non volevo andarci.”


“No, tu volevi diventare una scrittrice.”


“Sì, che c’è di strano?”


“Che non è un lavoro vero.”


“Dillo a Stephen King.”


La donna alzò gli occhi al cielo.


“Certo, tutti noi siamo King, eh? Se non hai una botta di fortuna, ti ritrovi per strada.”


“La verità è che a te non è mai importato dei miei desideri.”


“In effetti avrei dovuto mandarti a una scuola teatrale. A fare la sceneggiata melodrammatica sei bravissima.” sorseggiò il suo tè.


Lisa sbatté la matita sul tavolo.


“Inutile! Ci rinuncio! Non mi viene in mente niente!”


“Sorellina, consolati. Domani ti prendo un libro da colorare, direi che è più nelle tue corde.”


Si udì un tintinnio di ceramica infanta. Tutti si voltarono. La signora si era portata la mano alla gola, gli occhi strabuzzati quasi fuori dalle orbite. Cadde dalla sedia con un tonfo sordo. Rimase lì ad occhi aperti.


Patrick e Julia la fissarono per qualche attimo.


“Era nello zucchero?”


Julia sorrise.” Oh, no. Era proprio nel tè.”


Patrick ricambiò il sorriso.” Allora ti ricordavi qualcosa della scuola, eh?”


“Oh, beh. È bastato solo dire ciò che volevo.” guardò il corpo riverso a terra.” Povera mamma. È proprio vero che ciò che amiamo di più finisce per ucciderci.”


Un urlo li fece sobbalzare entrambi. Lisa si fiondò ad afferrare il cruciverba.


“Arsenico! Ecco cos’era! L’ho finito! L’ho finito! Era il cruciverba difficile e l’ho finito! Chi è l’ignorante adesso?”







 
   
 
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