Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Dromeosauro394    20/03/2021    2 recensioni
[Storia partecipante al contest "Eroi tragici nel mondo magico-Contest" di maitiscrivo sul forum di EFP]. Un unione tra il mondo di Harry potter e la tragedia di Euripide: Alcesti. AU in cui Lupin e Tonks non sono morti nella battaglia di Hogwarts e Harry fa una visita al suo figlioccio, rivelando un miracolo(o una tragedia).
"Se tu muori io non posso vivere, la mia vita e la mia morte sono legate a te, perché ti amo Alcesti"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alcesti hp

Segreti di famiglia

 

“Se tu muori non posso vivere, la mia vita e la mia morte sono legate a te, perché ti amo, Alcesti”

 

Harry bussò impaziente alla porta. Dopo lunghi attimi spuntò il volto del professor Lupin. «Oh Harry, sei tu.»

«Sì. Sono passato a vedere Teddy. Gli ho portato una scopa giocattolo per fare qualche tiro a Quiddictch e…»

La vivacità di Harry sparì quando vide meglio l’aspetto di Lupin. L’uomo sembrava invecchiato di dieci anni. Aveva visto altre volte la prossimità della luna piena, fargli quell’effetto, ma mai così.

«Posso ripassare, se è un brutto momento.»

«No, no, entra pure. Teddy è di là nella sua cameretta.»

«Va bene» disse dubbioso «Tonks è in casa?»

«No. Lei è… uscita.»

«Remus sei sicuro che va tutto bene.»

«A dire il vero non sono mai stato meglio in vita mia» rispose amaramente Lupin.

Harry fissò il corpo magro e incurvato e poi andò dal suo figlioccio.

 

Varie ore dopo Harry entrò nella cucina. Trovò Luoin davanti a un piatto intonso. “Remus” disse. L’uomo ci mise un po’ ad accorgersi di lui. “Sì?” “Teddy era molto strano oggi. Piangeva diceva delle cose senza senso su Tonks. Ci ho messo un sacco a distrarlo. Remus, cosa è successo?”

L’uomo si prese il volto tra le mani.

“È successo che… Che sono guarito” fece una risata strozzata.

“Cosa?”

“Guarito. Non sono più un lupo mannaro.”

“Ma è impossibile.”

«Lo pensavo anch’io. Ma mi sono imbattuto in un’antica magia. Una magia in grado di spezzare la mia maledizione, liberarmi della mia natura di mannaro. Non l’avessi mai trovata. La magia è in grado di liberare una persona dalla maledizione, ma a patto di trasferirla in un altro corpo. Un’altra persona deve prendersi questo peso e deve farlo volontariamente.

I miei attacchi si stavano facendo sempre più feroci e le pozioni non bastavano più. Dovevo liberarmi della maledizione o sarei stato un pericolo per Tonks e Teddy e avrei dovuto abbandonarli per andare a vivere tra i branchi selvaggi dei mannari. Ma a chi dare un simile fardello? Mio padre si offrì. “Io ti ho causato questo male io te ne devo liberare.” Parole purtroppo, nel suo cuore non riusciva ad accettare di ricevere una simile maledizione e perciò,  quando abbiamo provato a usare l’incanto, non ha funzionato. Nessun altro si è sofferto degli amici senza famiglia. E come biasimarli?

Mi ero rassegnato a passare l’ultimo ciclo lunare con Dora e Teddy per poi abbandonarli per sempre. Ma invece lei ha deciso… lei ha…» non riuscì a finire.

«Si è offerta lei?»

«Non l’ho realizzato fino a quando era troppo tardi» singhiozzò Lupin «Ha detto che avevo sofferto per tutta la vita, mentre lei aveva avuto solo felicità. Non voleva che non potessi stare con Teddy. Sapeva che era la mia paura più grande quella di non poter essere un padre normale.»

«Perché mi hai accolto come se nulla fosse. Sono un ragazzo, ma sono anche il padrino di tuo figlio. Non hai alcuna fiducia in me?»

«Tu hai già sofferto abbastanza Harry, non volevo addossarti anche questo. Non sono mai stato bravo a condividere i miei dolori. Con Dora ero riuscito… Ma ora non ha importanza. Harry, non sposarti mai e non avere mai figli. Non hai idea del dolore che–»

«Dove si trova adesso?»

«Io non…»

«DOVE SI TROVA?»

«Nella Foresta Proibita. Il branco a cui dovevo unirmi si trova lì. Almeno avrei sempre avuto Hogwarts nelle vicinanze. Ora che so che Dora è laggiù, non credo riuscirò mai più a avvicinarmi al castello» si prese il viso tra le mani.

Harry sbuffò infuriato. Anche ora che Voldemort era sconfitto, tutti continuavano a nascondergli segreti, a proteggerlo, a sacrificarsi per il Ragazzo che è Sopravvissuto.

Lasciò Lupin nel salotto e salì nel suo studio.

 

Quando ridiscese il suo vecchio professore era crollato sul divano in un sonno agitato. Harry passò un’ultima volta nella cameretta di Teddy. I capelli del figlioccio cambiavano colore a ogni respiro rilassato, dentro la culla. «Basta madri che devono morire per propri figli.»

 

Lupin depose Teddy nel lettino. Gli sembrava un miracolo che fosse riuscito a addormentarsi dopo i pianti isterici di quella serata.

A quel punto crollò anche lui. Si trovò a piangere accanto alla culla, soffocando i singhiozzi. Come aveva potuto fare una cosa del genere a Dora e a Teddy? La sua maledizione aveva colpito nel modo peggiore. Ora con che coraggio avrebbe potuto guardare negli occhi i suoi amici, suo figlio, sapendo ciò che aveva causato all’amore della sua vita. “Ti avevo avvertito all’inizio Dora, che il mio amore non ti avrebbe portato altro che sofferenze.”

Improvvisamente sentì bussare. Se fosse stata Andromeda non avrebbe avuto la forza di reggere un confronto. A malincuore si alzò e andò ad aprire. Trovò Harry invece. La sua visita di pochi giorni prima gli sembrava una vita fa. Il ragazzo doveva avere un aspetto anche peggiore del suo. La faccia era sporca e graffiata e i capelli, che già normalmente erano indomabili, sembravano la tana di qualche animale.

“Harry cosa ci fai qui a quest’ora?”

“Ho bisogno di parlarti.”

“Harry scusami, ma è stata una giornata lunga. Entra pure mangia e riposati, ma per favore non voglio parlare di…”

Fu allora che noto la figura dietro di lui. Era una donna, poco più grande di lui, dai lineamenti comuni, i capelli color topo. Non voleva che la sconosciuta sentisse altro su quella storia.

“Non devi parlare” disse Harry. “Basta che ascolti. Remus io non ho mai voluto che qualcuno dovesse morire per me. E ho continuato a vedervi sacrificare tutto a fare tutto per proteggere me. Quindi capisco quanto tu stia male in questo momento. Ma se tu… e Dora, mi avete scelto come padrino di Teddy mi avete chiesto di far parte della vostra famiglia. E non voglio che mi più ci si debba nascondere qualcosa nella nostra famiglia!»

“Papà” risuonò una vocina. Harry doveva aver alzato troppo la voce. Una piccola figura apparve sulla porta. Teddy  si stropicciò gli occhi rossi. Appena vide la donna urlò: «Mamma!». Gli occhi di Lupin guizzarono tra il figlio e la sconosciuta. Teddy corse verso la donna e le si avvinghiò alle ginocchia fino a farle perdere l’equilibrio. Il viso finora impassibile di lei si aprì in un’espressione di gioia. I connotati ribollirono e i capelli smorti guizzarono colorandosi di viola. Remus afferrò lo stipite della porta per non cadere. Gli occhi si riempirono di un nuovo tipo di lacrime. «Dora!»

 Corse ad abbracciarla insieme al figlio. “Tesoro perdonami, perdonami. Sono stato uno sciocco anche solo a pensare di volere ricorrere a quella magia. Non avrei dovuto…» la voce si incrinò. Dora sorrise e gli passò una mano sulla guancia.

Gli occhi di Lupin fissarono per un attimo la luna piena nel cielo e poi la donna tra le sue braccia.

«Stai bene? Non ti hanno fatto niente di grave?»

La moglie scosse la testa sorridendo dolcemente.

«Non potrà parlare per almeno tre giorni» disse Harry. «Un piccolo prezzo del processo per portarla via dalla foresta.»

Lupin continuava a lanciare singhiozzi felici.

«Harry tu non avresti dovuto. Come hai fatto Harry? Nessuno mago è mai guarito dalla maledizione dei mannari.»

«Davvero? Credevo di aver parlato con uno di quelli qualche sera fa. E ho seguito le sue ricerche. Ho studiato le istruzioni per l’antica magia tra i tuoi appunti. E ho trovato un modo per evitare che qualcuno dovesse pagare il prezzo della maledizione.»

«Ma come? Io–»

«Sono andato nella Foresta Proibita a cercare Dora. Ma prima sono passato a prendere una certa cosa che avevo lasciato a scuola.» Sfilò fuori dalla tasca una bacchetta. Non la sua in acero, ma una in sambuco.

«Ora la maledizione ha abbandonato il suo corpo e l’ho confinata in un luogo sicuro. Dove non potrà più far male a nessuno.»

Remus rimase senza fiato. «Harry io non so come ringraziarti» liberò un braccio da Tonks e tese la mano. «Vieni qui»

Harry ancora dolorante per la battaglia con i mannari si avvicinò e strinse la coppia.

 

Passarono un’altra ora tutti insieme prima che Teddy si addormentasse. Harry lo prese come il segnale per ritirarsi. Salutò Lupin che non smetteva di ringraziarlo. Sull’uscio diede un ultimo sguardo alla famigliola, poi chiuse la porta.

Attraversò il vialetto e i raggi della luna, ormai alta, splendettero su di lui. La testa gli barcollò. Si grattò la mano sinistra e la piccola frase, ormai illeggibile, di molti anni prima: Non devo dire bugie. “Nella nostra famiglia non voglio che si debba nascondere qualcosa mai più. Ti ci vorrebbe una bella punizione Signor Potter. Stavolta l’hai fatta veramente grossa.”

 

 

Note d’autore

 

Questo contest mi ha tirato fuori da un blocco creativo. Un connubio interessante. “Fun fact”: mi è sembrato molto meta che nella versione di Alcesti che ho trovato su YouTube l’attore di Ercole era il doppiatore di Sirius.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Dromeosauro394