Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Lodd Fantasy Factory    22/03/2021    1 recensioni
Non ho tempo per le introduzioni. Devo raccontare questa storia, e voglio farlo il prima possibile. Prima che qualcosa mi possa fermare... prima che loro... sono dietro ogni angolo. Sono nella mia casa... cancelleranno tutto. Persino me...
Genere: Dark, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

21 Marzo 2021,

 

 

La mostruosità umana non conosce confini!

Io, perso nella mia agghiacciante disperazione, segregato nella mia stanza in preda a feroci attacchi di panico; e voi, entusiasti appassionati dell’orrore, con le vostre lettere di complimenti, con la vostra ridicola celebrazione del momento lasciato in sospeso!

Siete curiosi di sapere cosa è accaduto al mio vicino?

Siete curiosi di sapere se quella cosa verrà a strapparmi gli occhi per lo spasso dei suoi liquami?

Sapevo fin dall’inizio che avreste preso le mie disavventure con la gioia di un romanzo dell’orrore, ma non credevo sino a questo punto!

Questo non è il Truman Show!

È la mia vita… finché durerà, perlomeno.

Volete che sia il vostro spettacolo giornaliero?

Dov’è il confessionale, in questa stramaledetta casa?

Su quale canale vanno in onda i momenti salienti della mia follia? È questo uno di quelli?

Dove sono le mie sigarette? Spacco tutto!

Riesco quasi a vedervi, seduti tutti comodi davanti al vostro schermo – magari con della musica d’orrore di sottofondo – ridere di me. Forse adesso mi state immaginando proprio con lo stesso volto di Filippo Nardi

Si chiama anche nello stesso modo…

Coincidenze? Io non credo, per tornare ad Adam Kadmon.

Ridete ancora?

Sono diventato una specie di piccola star del Web.

Spero di esservi quantomeno mancato, ieri!

Mentre voi vi affrettavate a lamentarvi di un capitolo giornaliero mancante, io ho avuto da fare i conti con le vere tenebre, con un’oscurità che incede un passo dopo l’altro verso la mia anima.

Ma sarei sciocco nel voler generalizzare. Tra di voi ci sono anche delle persone amorevoli.

E me ne frego del mio codice segreto, voglio che le prossime parole siano lette da tutti:

Sono felice di aver ricevuto la tua e-mail, Anduin. Ho provato un grande dispiacere nel doverla cancellare, ma è per il tuo bene. So che posso contare sulla tua amicizia. Ringrazio anche tutti gli altri di voi che hanno trovato il tempo di premurarsi delle mie condizioni, quando vi siete accorti che mancava il mio aggiornamento giornaliero. Non mi arrenderò, come mi avete consigliato! */

 

*/ Ho timore di essere circondato. Ho paura anche per voi, amici miei. Temo questo mio diario possa dannarvi tutti, contrassegnandovi come bersagli per le tenebre. Ora sapete. Ora potreste avere il coraggio di aprire gli occhi, e scorgere ciò che si muove davvero durante la notte. Non tutti possono vederlo, questo ormai mi è ben chiaro. Voglio che facciate attenzione: non lasciatevi attirare da quei suoni, non seguite ombre nella notte, non desiderate di poter vedere quanto vi ho raccontato. Vi scongiuro. Certe cose è meglio non vederle. È cambiato molto il mio pensiero… (Possono leggerlo tutti, non è una dimenticanza. Sfido la sorte? Forse...)

 

Quali notti di follia ho vissuto!

Avevo appena iniziato a trascrivere il seguito delle disavventure di Philipp Lloyd, quando tutto è cominciato. Dapprima è stato un semplice rumoreggiare indistinto, e anche Avorio è parso solo un po’ infastidito. Ma più mi dedicavo a quello scritto, maggiormente quel brusio si trasformava i suoni chiari, raccapriccianti. Li sentivo giungere dal corridoio, proprio fuori dalla mia stanza. Avorio, in quel momento accoccolato sul mio letto, è balzato subito in piedi. Poi, leggiadro, ha raggiunto la porta con la sua consueta agilità e, compiuto un balzo, ha tirato giù la maniglia. La porta si è aperta con uno schiocco inconsueto; non vi nascondo che ho creduto fosse lo stesso suono prodotto dalle ossa di quell’Essere incontrato da Lloyd in quelle segrete.

Il costante miagolare di Avorio non mi ha consolato. Anzi, mi ha trasmesso una sensazione sgradevole. Ed è lì che ho pensato che forse era stata proprio quell’entità a prendersi i Dadi dello Sciamano. Avrei dovuto essere più accorto.

Una sola certezza continuava a rimbombarmi in testa: è venuto per il Diario di Philipp Lloyd, e non se ne andrà mai senza. Alcuni di voi mi hanno chiesto il perché sia fuggito, l’altro giorno. Cercavo di salvare la vita al mio vicino.

Sono un vero idiota, giusto?

Ho creduto quell’essere avrebbe preferito inseguirmi, piuttosto che banchettare con un essere umano qualsiasi. Avrebbe avuto altre occasioni, se solo si fosse impadronito di me. Sono dovuto rimanere a lungo con il dubbio.

Ma tornando alla guardia tormentata di Avorio…

Dopo aver schiuso la porta, fiero, si è avventurato nell’oscurità del corridoio. Non imparo mai la lezione. Devo ricordarmi di tenere le luci accese!

Prendendo in mano la chitarra, l’ho seguito. All’esterno della stanza quei rumori erano amplificati. Potevo sentirli ovunque. Avevo già avuto modo di percepire quella sensazione prima, esattamente il giorno dopo aver incontrato quelle specie di chiocciole giganti.

Erano dentro le pareti!

Sentivo grattare, squittire, o forse dovrei dire una specie di grugnire dentro le pareti. È assurdo ma, avvicinandovi l’orecchio, ho avuto proprio l’impressione che qualcosa stesse picchiettando proprio dove avevo appoggiato una parte del mio corpo. Sentivano il mio calore, credo.

Poi, e Avorio mi è balzato in grembo, ho udito il grattare sul muro, come di una lama che cerca di aprirsi un varco. Oppure erano unghie? Qualcuno che grattava per scappare?

Il muro confinante era quello del vicino.

Troppe storie dell’orrore viste nei film mi hanno riportato alla mente i frammenti di unghie incastrati nel pavimento o sulle pareti, come se qualcuno vi ci si fosse aggrappato con disperazione per non essere trascinato via. Il sangue, partorito dal dolore di un corpo umano nell’opporsi ad un’entità esterna, sovrumana, immortalava l’ultimo alito di vita della sua origine organica.

Mi è venuto in mente Avorio che leccava il sangue del vicino…

Se lo aveva trovato appetitoso lui, chissà quanto aveva gioito quell’essere d’ombra.

Era lui, l’Uomo Ombra?

Mi sono barricato nella mia camera con Avorio, ma non prima di aver abbassato le tapparelle di tutte le stanze, e aver inserito degli asciugamani sotto le fessure delle porte, chiuso tutto a chiave.

Nonostante le mie precauzioni, verso le 3:33 del mattino – posso garantirvi l’orario, perché non ho fatto altro che tenerlo d’occhio – ho udito qualcosa di nuovo, di inaspettato.

Era una voce empia che attraversava le pareti. Potevo sentirla distintamente, quasi fosse la mia bocca ad esalarla:

Lloyd…?” cantilenava, “Philipp…?” e suonava come una specie di sussurro.

Cosa vuoi da me?!” ho gridato ad un certo punto, esasperato.

Non puoi nasconderti per sempre… Hai qualcosa che Essi rivogliono.”

Per riavere qualcosa, devi prima averlo posseduto…” ho mormorato con meno coraggio di quel che avevo sperato. La frase suonò quasi afona.

Tutto e tutti gli apparteniamo. Questo lo sai bene… Lloyd. Accetta il patto.”

Quale patto?” ho brontolato. “Io vi consegno tutto, e poi posso finalmente crepare?”

Accetta la realtà: abbraccia una nuova forma di esistenza... Noi siamo parte di Essi. Lo siamo sempre stati. La morte è solo un’alternativa. Una che puoi sempre scegliere…”

Chi sei tu? Come riesci a parlarmi? Dove sei?”

Io sono sempre esistito. Sei tu che mi hai lasciato entrare, Philipp. O posso chiamarti […], se preferisci.”

Quando ho udito il mio vero nome, ho ceduto ad una delle mie prime crisi di panico. Ve ne sarebbero state altre nel corso della notte.

Ho cercato con tutto me stesso di tenerlo fuori dalla mia testa.

I rumori e i suoi sussurri mi hanno perseguitato per tutta la notte. Sino all’alba, dove finalmente ho ceduto allo stress. Sono caduto in un sonno profondo, privo sogni o incubi. Esisteva solo quella voce, ma mi risultava tanto incomprensibile da non riuscire a prestargli attenzione.

Mi sono risvegliato al tramonto, con Avorio terrorizzato. Deve aver continuato a miagolare accanto al mio corpo per ore, perché la sua voce suona roca e affaticata. Ho letto nei suoi occhi vuoti una grande tristezza.

Ma sapete già come si concluderà il racconto di oggi, perché è una cosa che ho anticipato all’inizio…

Calate le tenebre, sono tornati quei rumori… e quella voce.

Mi chiamava per nome, mi sollecitava ad aprire la porta, a lasciare fuori il Diario. Non ha osato rispondere alle mie domande.

Ma, prima che infilassi un paio di auricolari per sfuggirle, ha pronunciato questa frase:

La morte non è più un’opzione. Come te, altri ha osato opporsi. Stessa storia. Stesso epilogo.”

Anche ora, se togliessi le cuffie, lo sentirei mormorarmi le sue minacce. Non ho intenzione di cedere. Mi opporrò con tutto me stesso!

 

Aggiornerò, se mi sarà possibile.

 

 

Philipp Lloyd

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Lodd Fantasy Factory