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Autore: musa07    23/03/2021    2 recensioni
"Rientri a casa che lo trovi adorabilmente addormentato sul divano.
La sua versione felina si sveglia prima di lui, tende un orecchio schiudendo appena un occhio verso la tua direzione, mentre si trova spiaggiato tutto felice e tronfio sul petto del suo adorato. Cioè, quel posto dovrebbe essere tuo e Lucifero lo sa benissimo, quindi puoi affermare con sicurezza che ti ha lanciato un ghigno trionfante, mentre si gira e, acciambellandosi nuovamente per benino, ti dà elegantemente il sedere. Il solito chiaro segnale: Kuroo è suo e tu sei il nemico [...]"
Mini oneshotina sul Gattone del cuore felicemente addormentato in divano
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io avrei delle lezioni per domani
da finir di preparare T_T
ma come si fa
a non scrivere sul Neko-chan
quando ti viene l’ispirazione
per esaltare al massimo
tutta la sua magnificenza?

*inserire pervy face*

Volutamente ho usato la seconda persona singolare,
immaginatevi chi preferite

 

 

 

Di gatti mefistofelici e di piogge torrenziali

 

 

Rientri a casa che lo trovi adorabilmente addormentato sul divano.
La sua versione felina si sveglia prima di lui, tende un orecchio schiudendo appena un occhio verso la tua direzione, mentre si trova spiaggiato tutto felice e tronfio sul petto del suo adorato. Cioè, quel posto dovrebbe essere tuo e Lucifero* lo sa benissimo, quindi puoi affermare con sicurezza che ti ha lanciato un ghigno trionfante, mentre si gira e, acciambellandosi nuovamente per benino, ti dà elegantemente il sedere. Il solito chiaro segnale: Kuroo è suo e tu sei il nemico. E dire che l’hai portato a casa tu, due anni fa, quando era solo un’arruffata palla di pelo nera. Ora è un oversize di ottocento tonnellate circa, ne sei certo, e valuti che molto probabilmente Tetsurou è morto soffocato sotto tutto quel peso.
Quando i vostri amici vi vengono a trovare rimangono sempre divertiti nell’assistere agli spassosissimi siparietti nei quali tu e Lucifero reclamate le attenzioni di Kuroo - dandovi battaglia a suon di occhiatacce - di come gli gironzogliate intorno, di come sfreghiate la testa sulla sua schiena, di come vi acciambelliate addosso a lui.

Cercando di fare meno rumore possibile, dopo esserti tolto le scarpe in entrata, ti togli il cappotto fradicio – fuori ha deciso di scatenarsi l’Apocalisse proprio nel momento esatto nel quale sei uscito dalla stazione della metro e te la sei presa tutta. Tutta! - Infreddolito, ti sfili anche i pantaloni e, a passi felpati, ti indirizzi verso la tua copertina – umana – personale. Mentre avanzi non puoi fare a meno di osservarlo e lo sguardo ti si riempie di dolcezza, permetti anche alle labbra di incurvarsi in un dolce sorriso mentre ti allenti il nodo della cravatta con l’indice e poi la sfili, lanciandola nella sedia lì vicino.
Lo osservi: i capelli arruffati, l’espressione del viso rilassata, le labbra leggermente socchiuse. Raccogli la coperta che è caduta a terra, al lato del divano, ti metti seduto al suo fianco e gli porti una mano sul volto a regalargli una carezza, seguendo con la punta delle dita il profilo del naso, bloccandole a mezz’aria quando lo senti mugugnare nel sonno, per timore di svegliarlo. Furtivamente, porti l’attenzione agli occhi, che tuttavia continuano a restare beatamente chiusi. Una piccola risata ti sale alla gola, portando ora l’attenzione delle carezze ai capelli, iniziando a giocherellare con una ciocca ribelle. Sai benissimo che è distrutto, le ultime notti le ha passate a finir di preparare quella relazione per uno degli ultimi esami universitari e pensi che, con buone probabilità, ora che l’ha finalmente consegnata, sia caduto in un sonno centenario.
È nel momento in cui abbassi di poco il volto per posargli un lieve bacio sulle labbra che finalmente si risveglia. Nel preciso istante in cui un lampo rischiara la stanza che si trova nella penombra del calare della sera.
- Ehy, ciao… - sussurra appena, la voce ancora impastata dal sonno, mentre apre e chiude gli occhi ambrati un paio di volte, allungando una mano per poterti posare una carezza sul volto. La sua espressione è un concentrato di tenerezza. Ma anche, al contempo, un mix erotico esplosivo. Questo si chiama giocare sporco, pensi.
- Ben svegliato bell’addormentato. - sussurri divertito mentre le labbra si poggiano infine lievi sulle sue.
- Sei ghiacciato… - constata preoccupato, sollevando di poco il busto – Vieni qui. - Ti attira addosso a lui e tu appoggi la testa sul suo petto mentre ti passa un braccio intorno alle spalle per stringerti dolcemente a sé mentre ti poggia un delicato bacio tra i capelli e tu ascolti come il dolce battito del suo cuore lo rispecchi in pieno: forte e sicuro ma anche calmo e rassicurante.
È il tuo calmante naturale, Kuroo. La sua mano è sempre pronta ad afferrarti per impedirti di cadere. I suoi gesti, nei tuoi confronti, valgono più di mille parole. Così come il suo sguardo, il suo sorrisetto strafottente ma sincero, perché è protezione. È amore.
Come in quelle sere in cui, mentre lui stava alacremente lavorando al portatile, tu gli stavi acciambellato addosso, in divano, a trasmettergli in qualche modo il tuo supporto morale e lui, quando proprio non riuscivi più a tenere gli occhi aperti, ti avvolgeva le spalle e ti sussurrava “amore, va a letto intanto; io arrivo tra poco”.

Con il peso del tuo corpo lo costringi delicatamente a distendersi nuovamente. Spostandoti di lato, e andando a tastoni, recuperi da terra la coperta che usi per coprire entrambi, solleticando la punta del naso di Kuroo con una tua ciocca ribelle di capelli e poi puoi accomodarti nuovamente sopra di lui, appoggiandogli ora la testa sull’incavo del collo. Ed entrambi vi lasciate cullare l’uno dal respiro dell’altro. Con una mano appoggiata sul suo petto ne senti l’alzarsi e l’abbassarsi ritmico del torace. Ipnotizzato da questa regolarità, inizi a seguirne la cadenza accarezzandogli con cerchi concentrici un fianco mentre ti senti addosso due occhi ambrati che ti fissano intensamente, mooolto intensamente, e non solo quelli del tuo adorato.
- Lucifero mi odia. - ti lamenti con finto tono petulante mentre inizi a posargli una piccola scia di baci sul mento.
- Non è vero. - replica, iniziando a farti i grattini sulla nuca, chiudendo nuovamente gli occhi – Ti ama quanto ti amo io, vero Lucifero? -
E guardarlo, quell’infame! Appena ha sentito la voce di Tetsurou chiamarlo ha assunto un’espressione angelica, emettendo un piccolo miagolio al suo indirizzo, spingendo la testolina sulla sua mano libera per avere la sua razione di grattini. E quando le dita lunghe e affusolate di Kuroo si poggiano anche su di lui, accontentandolo, eccolo che di nuovo il malefico torna a dedicarti uno dei suoi ghigni mefistofelici - tutto soddisfatto - al quale tu ricambi con un'occhiataccia.
- Diluvia, eh?-
- Seh… e me la sono presa tutta. - rispondi mentre senti che finalmente il tuo corpo, grazie al calore del suo, sta raggiungendo nuovamente una temperatura che non rasenti lo zero assoluto.
- Mi potevi chiamare, ti sarei venuto a prendere con l’ombrello. - ti rimprovera dolcemente, eccolo lì: con le sue mille e più attenzioni nei tuoi confronti, sa che è stata una giornata dura anche per te, con l'ultimo esame per quella sessione.  Senti come le sue dita bollenti sono dapprima scivolate sotto alla coperta e poi sotto alla tua camicia ed ora ti sfiorano la pelle nuda del fianco, producendo piccoli brividi al loro passaggio.
- Cosa c’è? – mormora con quel suo tono adorabilmente insolente quando ti vede sollevare il volto verso il suo, lanciandoti un’occhiata che racchiude in essa una moltitudine di sfaccettature. Tutto quello che parole umane non possono descrivere.
- Lo sai benissimo cosa c’è. – fingi di rimproverarlo, piantandogli gli occhi nei suoi; ti è mancato così tanto in quelle sere quando si intrufolava sotto alle coperte a notte inoltrata, troppo stanco per fare alcunché, ma sempre e comunque accorto di scivolarti addosso e abbracciarti da dietro, stringendoti a lui mentre ti annusava i capelli prima di cadere ostaggio di Morfeo prima di subito.
- No, dimmelo tu cosa c’è. – continua imperterrito, ridendosela sotto i baffi – Non mi guardare così, lo sai benissimo che questa sfida la perderesti tu. – conclude e non sapete più resistere alla risata genuina che vi sta salendo alla gola ed ora vi sfidate bonariamente, a vedere chi tra i due cederà per primo, su chi tra i due farà la prima mossa, su chi poggerà per primo le proprie labbra su quelle dell’altro.
Sei tu a dare il la alla fine, a dare il via a tutto quello che ne seguirà, posandogli una mano sulla guancia per poi farla scivolare lungo il volto e, intrufolandogli le dita tra i capelli neri, dargli il tuo muto consenso. E lui non si fa pregare e solo allora avvicina il volto verso il tuo. E finalmente le vostre labbra si incontrano, dapprima sfiorandosi quasi timidamente, quasi foste due adolescenti tanto quello sfiorare è impacciato e dolce.
Sollevi appena il busto per permettergli di sfilarti il maglione e tu fai altrettanto con la sua felpa, sospirando entrambi già anche solo a quelle lievi carezze mentre Lucifero salta giù dal divano con un aggraziato balzo, a dispetto della sua pancia ballonzolante, e ti lancia un'ultima occhiata.

E tu sai per certo che tenterà di ucciderti nel sonno quella notte.

 

FINE

 

Nemmeno sto qui a dirvi che io, ovviamente!, penso ad Oikawa dall’altra parte lolissimo

 

 

*Non ho potuto fare a meno di pensare al gatto di Cenerentola nella versione disneyana, ad immaginarmi il suo ghigno tronfio e sardonico. Del quale qui di seguito vi lascio il link: https://images.app.goo.gl/bsYT1F8w7GUp3LzY8

 

   
 
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