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Autore: ballerina 89    24/03/2021    2 recensioni
Prima di introdurvi questa storia voglio rassicurare tutti i miei lettori dicendo loro che a differenza di alcune storie scritte in precedenza e lasciate purtroppo incompiute, questa storia è stata già portata a termine prima di essere pubblicata. Ho già tutti i capitoli pronti, compreso l’epilogo finale e non aspettano altro che essere letti da voi. E’ per questo che sono sparita per un po’ ma sono pronta a tornare in carreggiata e darvi compagnia.
Bene... dopo questa piccola premessa ecco un piccolo anticipo di quello che stiamo per affrontare.
Emma Swan è una giovane ginnasta che sogna di prendere parte un giorno ai famosi giochi olimpici ma che aimè proprio ad un passo dalla realizzazione di tale sogno è costretta, cause di forza maggiore, a rinunciarvi. Riuscirà a raggirare l’infausto destino e a trovare la strada per il successo o il suo sogno rimarrà per sempre solo ed esclusivamente un sogno?
Scopriamolo insieme.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Zelena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amore olimpico
Capitolo 4

 

Tutto mi sarei aspettata tranne che quel gesto. Ci conoscevamo già da un po’ è vero ma uscivano solo da un paio di giorni come “amici”. Avevo intuito tramite le sue battutine che nutrisse un piccolo interesse nei miei confronti ma mai avrei pensato che in così poco tempo avrebbe già tentato il passo successivo. Era stato istintivo per me voltarmi, non avevo pensato a ciò che stavo facendo in realtà: lo avevo fatto e basta. Non ero ancora pronta ad affrontare una cosa del genere, non ero mai stata fidanzata, non avevo mai baciato qualcuno.... mi ero spaventata davanti tutta quella sua intraprendenza ma nonostante ciò mi maledii listante dopo di essermi voltata. Già... non mi sentivo ancora  pronta di baciare qualcuno  ma allo stesso tempo ero curiosa di sapere cosa si provasse. Patetica vero? Probabilmente è così ma era quello che provavo. Mi sentivo combattuta e questo mio pensare interiore mi portò ad essere particolarmente silenziosa facendo sentire Killian in colpa per il gesto appena commesso. 

  • Mi... mi dispiace Emma, ho esagerato lo so. - mi disse destandomi dai miei pensieri - Scusami, non avrei dovuto. 
  • Non... non è nulla Killian... davvero, non scusarti. 
  • Sono stato fuori luogo... non sono sempre così giuro! Puoi perdonarmi? 
  • Non ti perdono ma solo perché non c’è nulla di cui farsi perdonare, è tutto ok. - rispetto a qualche minuto prima adesso c’era decisamente dell’imbarazzo tra di noi e non ero l’unica a sentirlo. Killian sentiva scorrere tra di noi la stessa tensione che avvertivo io e convinto di aver rovinato tutto inventò la prima scusa che gli venne in mente e mi riaccompagnò a casa. Non lo sentii per giorni, sparì letteralmente dalla circolazione tanto che non riuscii a beccarlo neanche in ospedale alla prima visita di controllo. Avevo smosso mari e monti per poter fare le visite di controllo con lui visto che inizialmente mi Avevano affidato  un nuovo medico ma anche se la mia proposta era stata accettata lui quel giorno non si presentò. Nessuna chiamata poi, nessun sms... niente di niente. Mi dispiaceva non sentirlo più, mi mancavano le nostre giornate, ma nonostante ciò inizialmente non feci nulla per tentare di rintracciarlo. Avevo sempre una scusa pronta per non farlo: “non è la donna che cerca l’uomo per prima”, “avrà da fare e non vorrà essere disturbato”.... ogni scusa era buona per croggiolarmici sopra ma in fondo al mio cuore sapevo che erano tutte balle... mi stavo costruendo un’armatura perché in realtà la mia paura più grande era che si fosse arrabbiato per quei miei modi da bambina e che ora non volesse più vedermi. Cercai di pensare a lui il meno possibile ma nonostante mi riempii ogni singolo momento della giornata tra commissioni, visite e uscite con le mie amiche il pensiero tornava a sempre la... a lui. Le mie amiche capirono immediatamente che qualcosa era cambiato in me e non ci misero molto a capire che il mio ex fisioterapista centrasse qualcosa, Zelina non sapeva tenersi un cecio in bocca e prima di litigare aveva già raccontato alle altre la mia uscita con Killian. Non mi dispiaceva che loro sapessero, non ho mai avuto problemi a confidarmi con le mie amiche, solo che avrei voluto tenere questa parte della mia vite tutta per me ancora per un po’: almeno fino a quando non ci avrei capito qualcosa. Vedendomi sotto un treno le mie best provarono a farmi vedere il loro punto di vista e alla fine, stufa di sentirmi così vuota, decidi di dar retta a loro e prendere il toro per le corna e afferrando il telefono digitai io suo numero, che mi meravigliai di sapere a memoria e senza esitazione feci partite la chiamata. Non mi rispose, ne a quella ne alle altre tre chiamate che gli feci ma non  mi arresi... no, affatto, se c’è una cosa che sapevo fare bene era non demordere quindi se non voleva parlare al telefono non mi lasciava altra scelta che andare a cercarlo e parlargli di persona. La strada più semplice sarebbe stata intercettarlo a lavoro, prima o poi sarebbe dovuto andare in ospedale, ma non mi sembrava un comportamento molto maturo disturbarlo in quelle ore e di certo non volevo continuare a passare come una ragazzina ai suoi occhi, pertanto dopo accurate riflessioni giunsi alla conclusione di andarlo a cercare in palestra. Sapevo che si stava nuovamente allenando, grazie a me non dimentichiamolo, era stato proprio lui a dirmelo e sapevo anche dove si svolgevano i suoi allenamenti.   Passai un intero pomeriggio tra autobus e metro per poter raggiungere la palestra, nelle mie condizioni non fu affatto semplice, ma alla fine riuscii nel mio intento e come se niente fosse andai a sedermi sugli spalti come una comune spettatrice. Credevo che si sarebbe allenato in gruppo, che il suo nuovo allenatore lo avesse inserito in qualche squadra invece sbagliavo: gli stava dando lezioni private. 

Non ne capivo nulla di scherma credetemi, non mi ero mai appassionata a quello sport eppure una una cosa era certa: Killian aveva sul serio un gran talento. Era vero tutto ciò che avevano sempre detto di di lui. 

Lo osservai per tutto il suo allenamento senza mai staccargli gli occhi di dosso ma lui non mi vide, meglio così forse... lo avrei colto di sorpresa. 

Passò ben due ore e mezza ad allenarsi dopodichè si ritirò negli spogliatoi. Aspettai che fosse uscito dal campo per scendere dagli spalti ma al posto di attenderlo fuori andai a parlare con il suo coach chiedendogli se potevo attenderlo fuori dallo spogliatoio. Inventai come scusa che ero una sua amica di vecchia data che era dovuta trasferirsi per esigenze familiari e che era tornata per fargli una sorpresa. Non credette al fatto che fossi una semplice amica, lo capii da come mi guardò, ma non ostacolò la mia richiesta e mi indicò la strada per il camerino. Attesi davanti la porta per oltre quaranta minuti, neanche io che ero una donna impiegavo tutto quel tempo ma quando uscì mi resi conto che l’attesa ne era davvero valsa la pena. Era una visione celestiale credetemi, indossava un  jeans chiaro con una t-shirt bianca ma la cosa che più mi colpì furono quei suoi folti capelli neri ancora umidi per via della doccia. Il mio cuore smise di battere.... o riprese a battere, non lo so di preciso so solo che mi  sentii nuovamente felice.

  • Emma?!?! - esclamò sorpreso di quella visita inaspettata.
  • Oooh sono sorpresa - dissi ironica - vedo che lo ricordi ancora il mio nome. 
  • Che... che accidenti ci fai qui???? A quest’ora poi.... 
  • si Killian sto molto bene anche io,  grazie per avermelo chiesto! - risposi sarcastica ignorando la sua precedente domanda.
  • non è un bel quartiere questo, non dovresti essere qui! Sei... sei venuta da sola? - annuii - tze... sei impossibile! Dai vieni... ti accompagno a casa. - disse provando ad afferrarmi una mano.
  • No... io non vengo da nessuna parte con te, tornerò in autobus o a piedi se sarà necessario ma non prima di aver parlato!
  • Emma...
  • Emma un cavolo Killian... perché accidenti sei sparito!!!!  - non mi rispose  - allora??? Guarda che sto parlando con te! 
  • Me lo chiedi sul serio???? Non lo sai??? 
  • No che non lo so altrimenti non sarei venuta fin qui non trovi??? - dissi come a sottolineare l’ovvio - Sei sparito senza lasciare traccia e senza darmi una motivazione valida e non ne capisco il motivo. Stavamo diventando amici mi sembra.... 
  • è proprio per questo che mi sono fatto da parte Emma!  - rispose.  cosa voleva insinuate con quelle parole? 
  • Non... non capisco: non vuoi essere mio amico? E come mai? Credevo fossimo stati bene... ho forse detto o fatto qualcosa che...
  • No no no no no Emma non pensarlo nemmeno, non hai fatto nulla di male credimi: è colpa mia. sono stato benissimo con te in questi giorni credimi è solo che.. beh ecco vedi... io non sono la persona più adatta per essere tuo amico. Credevo di poterlo essere ma mi sbagliavo e la sera che ti ho portata a mangiare fuori ne è stata la  prova. - lo sapevo che si stava ancora riferendo a quella stramaledetta sera. - Mi sento terribilmente in colpa per quello che ho fatto Emma e questo è il motivo principale per cui non posso continuare a vederti.
  • Parli come se mi avessi pestato di botte! Killian te l’ho già detto, dimentica quel giorno ok? Non è successo nulla. Non mi hai mancato ne di rispetto o altro.... hai seguito il tuo istinto, non c’è nulla di male in questo. - non ero minimamente arrabbiata con lui per quel gesto anzi... se avessi potuto tornare indietro forse mi sarei addirittura lasciata andare per poter capire meglio cosa mi stesse succedendo...
  • Non c’è nulla di male e forse hai ragione ma resta il fatto che tu vedi in me solo un amico mentre io.... io credo di non averti mai vista come tale. - sospiró facendomi tremare il cuore - mi  piaci Emma, mi piaci davvero molto e non c’è una sola cosa di te che non mi mandi il cuore in subbuglio. Anche il tuo carattere strafottente sfoggiato in terapia mi piace. Ho provato a far finta di nulla, prima per professione e poi perché non volevo correre troppo, ma ho fallito miseramente. Mi sei entrata dentro e non riesco a farti uscire. Ho dovuto allontanarti da me proprio per questo, ho visto il tuo sguardo quella sera, eri spaventata... è l’ultima cosa che voglio è non farti sentire a tuo agio. Non è colpa tua credimi, non hai fatto nulla di male, sono solo io che ho paura di non sapermi comportare.-rimasi senza parole nellascoltare quelle parole, non mi aspettavo di certo di ricevere una dichiarazione d’amore ma non potevo restare a bocca aperta a fissarlo come una cretina... dovevo riconnettere il cervello e cercare di trovare un compromesso a quella situazione. Mi faceva davvero piacere sapere di suscitare in lui un interesse romantico ma questo non cambiava il fatto che io non sapessi ancora cosa volessi. Era un bel ragazzo senza alcun dubbio ma non bastava per iniziare un nuovo capitolo, non a me almeno. Dovevo far capire a lui il mio pensiero anche a costo di sembrare una ragazzina paurosa e ingenua.
  • Queste parole ti fanno onore lo sai? Non è da tutti fare un passo indietro solo per paura di non sapersi rapportare con l’altro. Lo apprezzo, lo apprezzo davvero tanto ma non voglio più continuare così, voglio arrivare ad avere con te un punto d’incontro e per farlo forse è il caso che ti apra il mio cuore come tu hai appena fatto con me.  Sto vivendo un capitolo della mia vita totalmente nuovo e sto iniziando adesso a comportarmi come una comunissima ragazza della mia età. Fino a qualche mese fa la mia vita era fatta solo di gare e allenamenti... non avevo tempo per altro. È grazie a te che ho iniziato ad uscire più spesso, a mangiare cose vietate e a ridere e a scherzare come una ragazza normale. Mi piace questa parte della mia nuova vita, forse è l’unica cosa che che mi piace in realtà e non vorrei perderla solo per una stupida un’incomprensione. Ho già perso tanto ed è stato orribile, non voglio ripetere l’esperienza. - lo vidi che stava per replicare ma prontalmente ripresi il mio discorso... non avevo ancora finito - Saró onesta con  te, l’altra sera sono rimasta spiazzata da quel tuo gesto, è vero.... non me lo aspettavo, ma non ho avuto paura. Come potrei mai aver paura di te? Ho imparato a conoscerti un po’ in questo periodo e so di potermi fidare. Mi sono sentita a disagio è per quello che hai visto il mio sguardo perso,ma non è certo per colpa tua... anzi... vedi io... io non sono mai stata fidanzata, non ho mai avuto un interesse amoroso e non ho neanche mai baciato nessuno. Non avevo tempo per queste cose prima e quindi non so come accidenti comportarmi adesso. 
  • Emma....
  • A 16 anni non è tanto normale come cosa lo capisco e ci soffro molto credimi, mi sento sempre a disagio in queste situazioni, anche quando sono in gruppo con le mie amiche... loro hanno sempre cose nuove di cui parlare e io mi ritrovo prontamente a fare la figura della scema. 
  • Non c’è età per queste cose: c’è chi le affronta prima e chi dopo, non devi assolutamente sentirti in colpa per questo anzi... tu pensi sia un difetto man è un pregio in realtà sai? La maggior parte delle ragazze che vedi in giro hanno fatto le loro esperienze così giovani solo per curiosità o per non rimanere indietro rispetto alle proprie amiche... quelle che lo hanno fatto perchè innamorate sono davvero poche. Non ti curare dei giudizi della gente, ognuno deve essere libero di fare le proprie scelte in base ai suoi tempi e se le tue amiche ti fanno sentire fuori luogo evidentemente non sono così amiche come pensi. 
  • No loro non mi hanno sentite diversa, loro sono fantastiche, sono io che....di beh... che non mi sento alla loro altezza. 
  • Perché pensi troppo. Smetti di farlo, non pensare a pianificare la tua vita, vivi in base alle tue emozioni. - mi sorrise. - e poi ti svelo un segreto... a noi ragazzi piacciono le ragazze serie, facciamo un po’ gli sgallettati ogni tanto ma desideriamo la ragazza con la testa sulle spalle. - ed eccolo finalmente un sorriso sincero. Ricambiamo all’istante.
  • Non ho più intenzione di programmare il mio futuro: l’ho fatto in passato e mi sono ritrovata senza sapere più cosa fare. Il futuro è incerto, non va mai come ce lo aspettiamo e non si sa mai quello che ci riserverà ma non per questo dobbiamo precluderci le cose che ci piacciono. Io mi trovo benissimo con te Killian e mi piacerebbe davvero molto poter continuare da dove avevamo lasciato. Non posso garantirti che un giorno avrò mai un interesse che vada oltre la nostra amicizia ma se non viviamo quello che siamo adesso come potrò mai saperlo? Non allontanarti da me, non farà bene a nessuno dei due.
  • Sei molto saggia per avere solo 16 anni sai??? Dovresti seriamente pensare di iscriverti alla facoltà di psicologia una volta diplomata, sono sicuro che avresti una carriera fantastica. 
  • Non mi hai ancora risposto però! - ignorai quello che mi disse facendogli capire che mi occorreva seriamente una risposta, non avevo di certo fatto quel viaggio estenuante per niente. 
  • Sono stato male senza vederti lo ammetto ma non pensi che io abbia rovinato già tutto dicendoti apertamente cosa provo? Quel mio gesto... si insomma....
  • Io penso che tu sia stato sincero, in sintonia con i tuoi sentimenti e la sincerità non potrà mai inclinare un rapporto. Io voglio il mio fisioterapista strampalato nella mia vita, ho ancora molto da recuperare e se non sbaglio mi avevi promesso di darmi un piccolo aiuto... che c’è ti stai già tirando indietro? 
  • No certo che no, se ne hai ancora voglia sarò ben felice di aiutarti ma come la mettiamo se il mio istinto decidesse di riprovare un approccio come quello dell’altra sera??? - era serio.- io proverò il più possibile a tenerlo a bada mah...
  • Beh...Basterà prepararmi a ciò! - gli feci l’occhiolino! 
  • Mmmh... cioè come? vuoi un invito scritto? - mi prese in giro e io non riuscii a trattenermi dal ridere nell’immaginarmi la scena. - d’accordo milady faremo a modo tuo ma ora salta in macchina, ti riaccompagno a casa. 

La nostra vita, nonché la nostra amicizia dopo quel chiarimento riprese a scorrere come se mai nulla fosse successo. Ci vedavamo ogni pomeriggio, lavoro di lui permettendo, passeggiavano a lungo e ci raccontavamo le nostre giornate. Non provò più a baciarmi, non subito almeno, ma già nel modo in cui mi abbracciava riuscivo a sentire cosa gridava il suo cuore. Ero ancora spaventata lo ammetto, ma rispetto a prima lo ero molto meno... diciamo che prevaleva in me un nuovo  sentimento: la curiosità. Già.. se prima mi facevo mille paranoie nel pensare cosa sarebbe successo se lui mi avrebbe baciato  adesso pensavo a quando avrei voluto che ciò accadesse. Mi stavo mam mano innamorando di lui a quanto pare ma mi stavo auto convincendo che la mia fosse semplicemente curiosità di scoprire cosa si provasse a baciare qualcuno. Mi fece attendere un bel po devo essere onesta, quel bacio me lo fece patire ma alla fine quel giorno arrivò. Come ormai d’abitudine lo accompagnai agli allenamenti, mi piaceva vederlo mentre si allenava, ma a differenza delle altre volte quel giorno sarebbe stato speciale. Avevamo in programma una cenetta per festeggiare la mia guarigione, avevo levato il tutore e le stampelle quella stessa mattina e come premio mi aveva promesso di portarmi nel miglior ristorante di sushi per un’abbuffata in grande stile. Avrei voluto mettermi in ghingheri per la serata, a casa avevo addirittura fatto le prove indossando un paio di scarpe con il tacco ma dovetti rinunciare all’idea originale in quanto il mio corpo non era ancora pronto a quello step. Optai comunque per un vestito ma per le scarpe dovetti accontentarmi di un paio di ballerine. Odiavo quelle scarpe ma non potevo di certo indossare le mie ormai inseparabili scarpe da ginnastica sotto di esso, avrei fatto ridere anche i polli. 

Killian apprezzò molto il mio look, mi disse che non mi aveva mai vista cosi elegante e gli credetti perché durante l’allenamento molte volte venne ripreso dal suo allenatore perché si distraeva guardando me. Di solito non lo faceva, era sempre concentrato quando si allenava e nonostante sapessi che era sbagliato, doveva mettercela tutta per recuperare il suo sogno, non mi dispiaceva affatto che mi guardasse anzi.... al solo ripensarci il cuore mi batte ancora allimpazzata. 

Fu un allenamento intenso e lungo, sembrava non terminare mai ma non appena finì fui costretta ad aspettare ancora qualche minuto in quanto il suo allenatore lo aveva preso da parte per potergli parlare in privato. Erano rimasti solamente loro nel palazzetto, loro e io sugli spalti. Non mi sembrava carino restare lì a fissarli e nonostante non potessi sentire nulla da quella distanza decisi ugualmente di lasciare loro la loro privacy e attendere Killian all’ingresso principale. 

Mi fece attendere un’ora e mezza tra il colloquio con il suo allenatore e la doccia ma alla fine mi raggiunse. Era vestito di tutto punto, con un paio di jeans, una cambica bianca e una giacca, non era né elegante e ne sportivo ma era incredibilmente meraviglioso. Talmente meraviglioso che l’attesa snervante fu solamente un lontano ricordo. 

  • vogliamo andare???? - mi disse con un sorriso a trentadue denti. Sembrava euforico ma al tempo stesso stava cercando miseramente di trattenersi. 
  • Mmmh... prima dimmi che ti succede! Sei troppo allegro, non che la cosa mi dispiaccia ci mancherebbe ma... sono curiosa.
  • Ok lo ammetto è successa una cosa bella ma non te la dirò fino a domani... o almeno fino a fine serata.
  • E perché?? - non capivo.
  • Perche questa sera andiamo a cena per festeggiare la tua guarigione e non voglio assolutamente monopolizzare la nostra serata con le mie cose personali: è la tua serata non la mia. Avremo tempo di parlare di me anche domani. Andiamo adesso, ho prenotato il miglior tavolo del locale, non vorrei ci togliessero la prenotazione per il ritardo. - mi prese per mano e provò a raggiungere la macchina. 
  • No aspetta! Chiama il locale per dirgli del ritardo e poi raccontami cosa succede. Sono una persona molto curiosa, non riuscirei a godermi la cena sapendo che c’è qualcosa che non mi dici. - spiegai.
  • È una cosa bella quella che è successa quindi tranquilla ok??? Domani te ne parlerò!
  • No... la voglio sapere adesso a maggior ragione che è una cosa bella! Eddai Killian... ti pregoooooooo - sbattei le palpebre ripetutamente, l’ultima volta che lo avevo fatto era stato a otto anni per convincere mio padre a comprarmi una barbie e mi stupii che quel gesto funzionò al primo colpo. A quanto pare anche se erano passati anni ero ancora in grado di impietosire le persone. 
  • Ok ok ok... smettila di guardarmi così! Te lo dirò ma non accusarmi se poi perderai l’esclusiva della cena! - mi prese in giro
  • Non amo essere al centro dell’attenzione pertanto se ci sarà da festeggiare sarò ben lieta di dividere i miei festeggiamenti di guarigione con te! Spara adesso: sono curiosa. 
  • Beh ecco... il mio allenatore mi ha appena dato una notizia sconvolgente... sconvolgente bel senso buono... - prese un respiro - non credevo sarebbe potuto accadere sul serio, ho ripreso ad allenarmi per gioco  ma a quanto pare..... beh a quanto pare è successo! 
  • Cosa???? Cos’è successo??? Dimmelo ti prego mi stai facendo venire l’ansia.
  • Vede in me un potenziale... un bel potenziale e ritiene giusto che sia io uno dei cinque componenti della squadra che porterà alle regionali! 
  • Co... cosa???? 
  • Si hai capito bene! Andrò alle regionali il che significa che se gioco bene le mie carte avrò la mia possibilità di tornare nella mia vecchia squadra e realizzare il mio sogno! - non so cosa mi prese, gli saltai in braccio senza grazia alcuna e senza volerlo gli feci perdere l’equilibrio facendolo cadere a terra con il mio corpo  sopra di lui. Era la notizia più bella che potesse darmi, sapevo quanto ci tenesse a tornare in nazionale e di conseguenza ero davvero felice per lui. uno di noi a quanto pare era ancora in ballo per poter realizzare il suo sogno e riscattarsi. 
  • Che c’è Swan... vuoi forse uccidermi???? - mi disse ridendo ma rimanendo ancora sotto di me!
  • Oooops scusami! - risposi di rimando diventando rossa come un peperone, non era di certo una posizione da amici quella in cui ci trovavamo ma nonostante ciò rimasi li, immobile, senza fare nulla se non fissarlo intensamente negli occhi. Rimanemmo in silenzio senza dire nulla per un periodo indefinito, i nostri occhi parlavano per noi, poi fu lui a prendere la parola. 
  • Emma se... se non ti alzi subito potrei non rispondere delle mie azioni - alzò un sopracciglio con fare malizioso. - sei pericolosamente vicina....
  • Ah si??? - stetti al gioco 
  • Si... decisamente!  sto cercando di trattenermi credimi ma mi stai rendendo le cose difficili. 
  • Beh dovrai sforzarti di più allora... ricordi i nostri accordi? Invito scritto mio caro! - gli feci l’occhiolino. 
  • Non ho un pezzo di carta con me mah.... Emma Swan, potrei forse rischiare di perdere qualche arto se provassi a baciarti ancora? - mi chiese e fu lì che il mio cuore esplose.  Non capii più niente e senza nenache rendermene conto mi ritrovai a rispondergli in un modo a me del tutto estraneo. 
  • C’è solo un modo per scoprirlo... baciami! - rimase a guardarmi stupito di quella risposta e aspettò qualche secondo prima di prendere l’iniziativa e sporgersi verso di me: aveva paura che avessi detto di solo per farlo contento, aveva paura che potessi pentirmene ma la realtà è che non vedevo l’ora di sentire le sue labbra sulle mie. Continuai a guardarlo fisso negli occhi come a dargli la conferma di voler procedere e finalmente dopo attimi di esitazione davvero snervanti mi baciò facendomi toccare il cielo con un dito. Dai racconti delle mie amiche i primi baci non sono mai state esperienze idilliache eppure l’emozioni che Killian mi fece provare con quel bacio furono indescrivibili. Mi guidò lui, feci prendere a lui le redini della cosa, io mi limitai semplicemente a seguire i suoi movimenti. Non so dire di preciso per quanto tempo rimanemmo bocca contro bocca, so solo che quando lo sentii allontanarsi da me la cosa non mi piacque affatto. 
  • Cavolo Swan.... - esclamò ansimando e con il fiato corto - sicura di non aver mai baciato nessuno in vita tua? 
  • Cosa??? Killian mah... 
  • Non fraintendermi ma non sembri affatto inesperta tesoro, anzi... wow!!! Mi hai stregato con quelle labbra! - non sapevo se ridere o colpirlo per quell’allusione ma non riuscii a fare nulla perché lui prontamente si impossessò nuovamente delle mie labbra riprendendo da dove poco prima avevamo interrotto. Anche quel secondo bacio fu abbastanza lungo, forse ancora più del primo ma come la volta precedente anche quel bacio terminò.
  • Sali in macchina prima che ti baci di nuovo, dobbiamo andare a cena ricordi? 
  • Mah...
  • Fidati, riprenderemo più tardi! - alzai gli occhi al cielo ma non replicai, salimmo in auto e ci recammo verso il ristorante. Eravamo in ritardo di ben quaranta minuti e come immaginavamo  il nostro tavolo era stato già assegnato ad altri clienti. Ci venne assegnato un nuovo tavolo ma Killian lo rifiutò, non era di suo gradimento. Credevo di sarebbe messo a battibeccare con il  cameriere ma fortunatamente non lo fece, mi porse il menu e con uno sguardo malizioso mi chiese di ordinare. Non capii subito cosa avesse in mente ma poi lo sentii dire al ragazzo in divisa  che la nostra era una consumazione da portare via e così feci due più due: Avremmo mangiato nuovamente in macchina e la cosa lo confesso mi entusiasmò parecchio. 

Attendere il nostro ordine fu estenuante nonostante passarono solamente dieci minuti ma poi finalmente ci venne consegnato il tutto. Pagò ancora una volta lui ma questa volta non dissi nulla, non volevo rovinare l’atmosfera ma sopratutto non volevo perdere altro tempo prezioso, ero impaziente di andare a rinchiudermi in macchina con lui. 

  • non è esattamente quello che si dice un appuntamento romantico mah.... - fui io questa volta a zittirlo con un bacio e la cosa lo stupì talmente tanto che un cartone di cibo che aveva ancora tra le mani gli scivolò cadendo a terra. 
  • Adoro stare qui con te, è molto meglio che stare in un qualunque ristorante credimi.  
  • Mmh... davvero???? Mi fa piacere - alzò un sopracciglio con il suo fare provocante - ma prima di fare altri danni - mi indicò parte del sushi, che avevano ordinato, a terra - direi che sia il caso di cenare non trovi? Dobbiamo festeggiare la tua guarigione non ricordi? 
  • Solo? E la tua gara? E l nostro primo bacio? - rise.
  • Sei peggio di me quando ti ci metti lo sai si??? D’accordo facciamo così allora: sushi per festeggiare la tua guarigione e la mia prima gara dopo secoli e vino - ne estrapolò una bottiglia da una delle buste del ristorante - per festeggiare l’evento del nostro primo bacio. 
  • Hai preso anche il vino? Che c’è: Vuoi forse farmi ubriacare? Non ho mai bevuto vino! - ammisi anche se un po’ in imbarazzo, odiavo fare la figura della bambina.
  • Avevo immaginato e infatti ne ho preso uno leggero. Non ho nessuna intenzione di farti ubriacare cara Emma credimi, faremo un solo brindisi - mi accarezzó il viso - e poi lo confesso: non sono un grande bevitore, ho solo pensato fosse carino brindare a noi due. - così dicendo estrasse due bicchieri di plastica, sempre dalla busta del ristorante e dopo aver versato in entrambi del vino me ne porse uno ed esclamò - al miglior bacio di sempre, che sia il primo di molti alti! - alzammo i bicchieri in aria, ci guardammo negli occhi  come a voler suggellare quelle parole ma a differenza dei soliti brindisi non facemmo il classico cin cin facendo schioccare i bicchieri, non avevano quelli adatti per farlo. Bevemmo un bicchiere di vino a testa come concordato dopodiche passammo a stuzzicare qualcosina. Avevamo preso una quantità enorme di cibo ma credetemi, rimase tutto nelle buste in quanto dopo neanche due minuti,giusto il tempo di spizzicare qualcosa dal primo vassoio, lasciamo stare le cibarie per riprendere a baciarci senza sosta. Reclinammo anche i sedili per stare più comodi e senza rendercene conto ci ritrovammo ad amoreggiare senza sosta fino alle prime luci dell’alba. Fu il suono del mio cellulare a farmi ritornare con i piedi per terra: era mia madre che preoccupata per non avermi sentita rientrare mi aveva chiamato per sapere dove fossi. Inventai una mezza bugia dicendo  che mi ero fermata a festeggiare con dei miei amici la mia guarigione e per tranquillizzarla, era parecchio agitata, le dissi che ero già sulla strada del ritorno. 
  • Mi... mi dispiace Killian mah... devo andare... - odiavo avere sedici anni, odiavo avere il coprifuoco, odiavo questo lato della medaglia della mia nuova vita. 
  • Ti dispiace? Scherzi vero??? Sono le quattro del mattino Emma, avresti dovuto essere a casa da un bel pezzo! Sono io che devo scusarmi con te, non tu! - abbozzai un mezzo sorriso, era davvero un bravo ragazzo. - ti ho messo nei guai? I tuoi si sono arrabbiati?
  • No tranquillo, erano solo preoccupati: sono solita avvisarli se tardo anche se.... si beh, non ho mai fatto le quattro del mattino, spero si siano beviti la storia dei miei amici. 
  • Ti riporto a casa ma promettimi che se i tuoi si arrabbieranno mi chiamerai! Gli spiegherò tutto io!
  • Meglio di no Killian, sarebbe peggio credimi  mah... grazie lo stesso. - sorridi e senza aggiungere altro riprendemmo la direzione di casa. Non eravamo molto lontani, il ristorante dove aveva prenotato fortunatamente era vicino a cada mia e questo mi diede modo, una volta aver posteggiato sotto casa di poter perdere ancora altri dieci minuti con lui. 
  • Spero sia stata una piacevole serata! - mi disse scostandomi i capelli dietro l’orecchio per poi depositanti un tenero bacio sul collo. - per me è stata la miglior serata di sempre.
  • Sono stata benissimo anche io! - sorrisi diventando rossa, era ancora tutto nuovo per me. - solo che... si beh... non abbiamo avuto modo di parlare della tua gara. 
  • Abbiamo fatto di meglio non credi???? -ammiccò con lo sguardo e io come al solito alzai gli occhi al cielo, giocosamente questa volta. 
  • Indubbiamente ma era giusto ritagliare del tempo anche per questa cosa. Si insomma... avevamo entrambi delle cose da festeggiare in fondo. Non è giusto che io non abbia dato importanza a qualcosa per te importante mentre tu....
  • Sono pienamente soddisfatto della piega che ha preso la nostra serata credimi e fidati che tu ti sei dedicata a me come io mi sono dedicato a te. Non farti paranoie inutili, per parlare abbiamo tutto il tempo del mondo non credi? - sorrise.
  • Parlamene adesso! Ti va? 
  • Adesso??? Emma è tardi e i tuoi sono preoccupati! - mi ricordò la chiamata di poco prima. 
  • Mi hanno chiamata cinque minuti fa, ho ancora del tempo credimi... di solito a piedi o con i mezzi ci metto sempre una quarantina di minuti a tornare a casa. 
  • Tu vuoi finire in punizione... - scosse la testa rassegnato 
  • Non sono mai finita in punizione, sono stata sempre obbediente, vedrai che per un ritardo non succederà nulla. - di ridossa mi diede un nuovo bacio ma questa volta fui io ad interromperlo. - no no no, è tempo di parlare adesso! Dimmi: emozionato per la gara? Quando si terrà? 
  • Tra un paio di mesi più o meno... qui a New York!  L’emozione di gareggiare è tanta credimi mah... beh la paura è il sentimento che prevale di più in questo momento. Non sono ai miei livelli massimi, posso fare molto meglio lo so  e il mio ex allenatore, nonché giudice di gara lo sa questo.... non mi riprenderà mai in squadra. 
  • Dove è finito il mio fisioterapista cazzuto? Che ne è stato di quel ragazzo che mi diceva che nulla è impossibile è??? Killian hai una grandissima possibilità di riscattare il tuo sogno non... non farti sopraffare dalla paura. Il tuo allenatore forse avrà perso fiducia in te ma un talento è un talento e quando si parla di olimpiadi credimi che si guarda solo  a questo.  Impegnati come non hai mai fatto in vita tua in questi due mesi e vedrai che non potrà fare altrimenti che riprenderti in squadra. Chissà magari gareggerai alle Olimpiadi proprio quest’anno! 
  • Quello è impossibile... la squadra è già stata scelta. 
  • Meglio così dopotutto, non sarei mai riuscita a venire a vederti...sopratutto sapendo la mia ex migliore amica lì a gareggiare al mio posto. - lo vidi cambiare espressione - Killian che... che succede? Ho detto qualcosa di male? 
  • No figurati... è che in realtà mi sento un vero idiota in questo momento sai? ti sto parlando della mia possibilità di riscattare il mio sogno quando so che  parlare di sogni, gare e sport ti fa star male. Io non...
  • Scherzi vero? Sono stata io a volerne parlare Killian.... va tutto bene credimi e poi... non posso mica ignorare la cosa per sempre. Ho perso la mia possibilità è vero, fa male e forse non me ne farò mai una ragione ma nulla è perduto... forse c’è ancora un modo per poter vivere le Olimpiadi e sai qual’è? Viverle attraverso i tuoi occhi! - mi meravigliai di quelle parole, uscirono dal cuore e il merito di questo piccolo passo in avanti era il suo. Grazie a Killian stavo finalmente iniziando a voltare pagina. 
  • Tu si che sai come non mettere ansia Swan! - disse ironicamente - non riporre speranze dove non ce ne sono, la strada è ancora in salita ed è piena di insidie.
  • Io credo in te però! Tu realizzerai il nostro sogno! 
  • Una cosa per volta ti prego o rischierei di mandare tutto all’aria solo per la troppa pressione.
  • d’accordo hai ragione! - effettivamente gli stano involontariamente mettendo troppi standard addosso. Io al suo posto sarei già entrata nel panico. - Pensa solo a vincere la gara ok? 
  • Vincere.... anche qui ho i miei dubbi! Forse riesco a classificarmi e garantirmi un posto per  le selezioni del prossimo anno ma vincere....
  • Tu vincerai! Scommettiamo? E ti dirò di più: tu entrerai in nazionale da subito anche se non parteciperai con loro alle gare di quest’anno.
  • - chissà magari in quel modo lo avrei incentivato un pochettino. 
  • E cosa vorresti scommettere?
  • Se vinco io tu mi porterai a vedere il concerto del mio cantante preferito! - una sera, prima che ci perdessimo di vista, mentre stavamo parlando del più e del meno venne fuori che il mio cantante preferito era in realtà lo stesso che lui non sopportava: Ed Sheeran. “ mai e poi mai  nella vita  andrò a vedere un suo concerto, posso assicurartelo questo” mi disse pertanto mi sembro una penitenza perfetta da fargli fare in caso di sconfitta. 
  • Cosa????? Scordatelo!!!!
  • Che c’è hai paura che vincerò? Allora dentro di te lo sai che puoi batterli! - risi. 
  • No mah... ti conosco.... non vorrei mai che avvelenassi il mio avversario solo per farmi vincere a tavolino e trascinarmi a vedere pel di carota! 
  • Idiota! Avanti è una cosa seria questa! Vuoi scommettere o no? 
  • D’accordo ma solo perché so che non vincerai mai! 
  • Bene! È fatta allora! Non ci resta che aspettare la gara! 
  • No no no aspetta un secondo: e se vinco io???? Anche io voglio un premio da incassare nel caso di vittoria. 
  • Vero hai regione! Avanti spara! Hai campo libero! - lo vidi pensarci attentamente e solamente dopo due minuti di puro ragionamento lo vidi arrivare ad una conclusione.
  • Ci sono!!!! - sorrise - Se vinco io tu proverai a riprendere la ginnastica! - quella frase fu come una coltellata in pieno petto. 
  • Non esiste!!!! - dissi categorica, forse risultai anche un po’ troppo dura ma non mi piacque affatto quella sua proposta - cambia premio, non tornerò mai in palestra... lo sai! Non posso. 
  • La tua gamba sta molto meglio e in due mesi le cose potranno solo che migliorare! Non ti sto dicendo che devi riprendere a pieno ritmo, non sono uno psicopatico, mi basta solo che esegui una piccola sequenza, un solo elemento. Si può fare no??
  • Perché vuoi farmi soffrire? Come puoi anche solo pensare di dirmi una cosa del genere dopo tutto quello che ho passato...
  • Non voglio farti soffrire Emma,  lungi da me credimi. Che tu ci creda o no lo faccio per il tuo bene. 
  • Per il mio bene? Tze... 
  • Emma è la verità! 
  • No, lascia stare, non voglio più sentirti!  - incredibile come una serata perfetta di fosse trasformata in un vero schifo. feci per scendere dalla macchina ma mi trattenne per un braccio e mi costrinse a voltarmi nuovamente verso di lui. - Killian per favore...
  • No emma, devi ascoltami! Non hai nessun impedimento fisico che ti vieta di tornare ad allenarti. Certo non ti potrai sottoporre a quel genere di allenamenti a cui eri abituata ma questo non cambia il fatto che sei perfettamente in grado di poter fare un’oretta di lezione un paio di volte a settimana.
  • Non posso più farlo, non dopo quello che è successo. La ginnastica era il mio sogno Killian ed ora è il mio peggiore incubo... non... non...
  • Una passione non può svanire da un giorno all’altro Emma, non prendiamoci in giro e il tuo rifiuto categorico viene proprio dal fatto che tu ami fare ginnastica. 
  • Non può più portarmi dove voglio! Ho lottato tanto per raggiungere grandi obbiettivi e adesso cosa mi rimane è? Cosa!!!!! 
  • Ti rimane la cosa più importante: l’amore per questa disciplina. Ti ha tolto tanto è vero ma in questi anni quante emozioni ti ha regalato? Molte immagino e non mi rifiresco solo alle gare.  Pensa a cosa provavi quando ti allenavi, alle sensazioni che avevi quando eseguivi un esercizio senza errori, quando provavi per la prima volta un nuovo elemento... come ti sentivi?  bene vero??? puoi ancora vivere tutto questo, devi solo volerlo. 
  • Non... non credo di poterci riuscire. 
  • È proprio per questo infatti che vorrei ci provassi... a prescindere dalla scommessa. Vorrei che provassi ad eseguire solo una semplice ruota su un tappeto d’allenamento, o un esercizio alla trave o anche solo chiudere gli occhi e respirare il profumo della sala. Mi basta questo credimi... 
  • e cosa speri di ottenere?
  • Spero che la passione che stai cercando di reprimere con tutta te stessa esca  fuori più forte di prima. - era davvero un tesoro a pensarla così, ero stata una stupida a nascondermi dietro la mia corazza e rispondergli male ma la verità è che ero fermamente convinta che fosse uno spreco di tempo, oltre che un dolore enorme. - io credo in te Emma, credo in te come tu credi in me e Io so che sarà così, la tua passione uscita nuovamente e allo scoperto. Con queso non intendo in nessun modo obbligarti a tornare ad allenarti, hai la mia parola, ma almeno so che avrai preso una decisione in base al sentimento provato in quel momento e non a causa di una delusione. - non ero ancora convinta, l’idea di entrare in palestra mi terrorizzava e non povo... - andiamo che hai da perdere? se come dici sei convinta dell mio risultato alla gara non dovresti tenere nulla. - in effetti...
  • D’accordo ma nella remota possibilità che io perda la scommessa, cosa che non succederà, farò solamente un esercizio, uno solo. 
  • Va bene, come desideri. Ora va. Si sta facendo davvero tardi. - ci scambiammo un ultimo bacio, il bacio della buonanotte, dopodiche dovetti sul serio scendere dalla macchina e tornare a casa. 

I miei erano ancora in piedi quando entrai in cada ama come immaginavo non mi misero in punizione, si limitarono a dirmi di avvisarlo del ritardo la prossima volta dopodiché mi lasciarono Tornsre in stanza. La prima cosa che feci fu buttarmi sul letto e ripensare alla serata appena trascorsa, ero uscita con l’intento di festeggiare la mia guarigione e invece ero tornata a cada con un fidanzato. Non potevo credere che fosse successo prorpio a me, dopo mesi di inferno finalmente vedevo una luce in fondo al tunnel... meraviglioso no? Certamente, peccato che la mia gioia spari nel pieno della notte quando ripensando a Killian mi venne in mente una coda.... gli avevo promesso di assistere alla sua gara, di rimane gli accanto e sostenerlo  mah... beh non avevo fatto i conti con un piccolo problema.... quale? Beh... non sapevo effettivamente per quanto altro tempo sarei rimasta lì, a New York intendo... ormai ero guarita, mi mancavano solamente un paio di mesi di controlli e questo significava che a breve forse sarei dovuta tornare nella mia vecchia casa... a storibrooke. Già... prorpio così. Inizialmente avevo lasciato aperta la possibilità di restare a New York ma poi i miei avevano insistito affinché tornassi a cada con loro dopo le terapie e avevo accettato. Mi vedevano triste qui a New York senza stimoli, ero qui solo per la ginnastica in fondo e di conseguenza alla loro proposta di tornare a casa, avendo anche perso i rapporti con Killian il quel periodo, risposi di sì. Era un bel problema questo.... un problema che avrei dovuto risolvere quanto prima sicuramente ma un problema che avrebbe o in un modo o in un altro  ferito qualcuno


 
  
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