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Autore: Mary 95    27/03/2021    1 recensioni
Salve a tutti. Ho letto molte storie riguardanti Ranma così ho deciso di provare a scriverne una. La storia è ambientata dopo la conclusione del manga. Ranma e Akane sono sposati da cinque anni, gestiscono insieme la palestra e hanno un figlio di quattro anni Yuri. Le loro esistenze scorrono tranquille finchè un drammatico e inaspettato evento non è destinato a sconvolgerle.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ranma rimase ancora qualche minuto davanti la lapide di Akane, pensando tristemente al poco tempo che avevano passato insieme da sposati, ci sarebbero state tante cose che avrebbe voluto fare e condividere con lei. Non aveva mai pensato all'inevitabile momento in cui uno dei due avrebbe lasciato l'altro, oppure se raramente gli era capitato di farlo l'aveva sempre pensato come a qualcosa di ancora lontano. Si avviò, verso casa ripensando alla conversazione avuta con Happosai: doveva scoprire, se davvero Ryoga era colpevole della morte di Akane. Arrivato a casa trovò suo padre che sonnecchiava davanti alla tv e sua madre in cucina, Yuri doveva essere ancora da Mei mentre Ryoga non era nei paraggi magari era in palestra. Si diresse allora al piano di sopra, pensando che se voleva trovare qualche prova avrebbe dovuto cominciare proprio dalla sua stanza. La camera che un tempo apparteneva a Nabiki, era in perfetto ordine per primo controllò nell'armadio non c'era molto: pochi vestiti, lo zaino da viaggio e l'ombrello rosso, frugò in ogni tasca dello zaino ma non trovò nulla, poi passò alla scrivania dove si trovava una foto incorniciata di Akane e p-chan, aprì il cassetto e lo trovò vuoto. Stava quasi per convincersi che non lì dentro non c'era nulla, quando si accorse che il cassetto aveva un doppio fondo, il cuore prese a battergli rapido, quando trovò due cose lì dentro, alcuni fogli di carta legati con un filo di spago e una collana rotta con un ciondolo a forma di lettera A come Akane. Era senza dubbio di sua moglie, solo che non ricordava di avergliela mai vista, gli ritornò alla mente l'ultima volta che aveva parlato con lei, era passata a dargli un saluto in palestra, si era scordata un ingrediente per la ricetta che intendeva preparare quella sera e gli aveva chiesto di andare dopo lui a prendergliela, poi gli aveva mostrato qualcosa "non è carina?" gli aveva chiesto, lui si era distratto e la ragazza si era arrabbiata e gliel'aveva messa sotto il naso, ora che ci ripensava era proprio quella collana l'aveva acquistata proprio il giorno che era stata uccisa, era per quel motivo che non l'aveva mai ricordata prima. Passò dunque a quei fogli, (gli venne nel frattempo da pensare a come mai Ryoga non si era liberato di queste cose) comunque sciolse il nodo che li teneva insieme e cominciò a guardarli, alcuni di essi erano dei semplici schizzi di mappe di alcuni luoghi dove era stato, altri invece erano dei fogli strappati da un'agenda, in uno di essi Ryoga non nella sua solita bella scrittura ma frettolosamente e con rabbia scriveva di non riuscire a credere che Akane alla fine avesse davvero scelto di sposare quel dannato Ranma. A questo punto mise via i restanti fogli non avendo ormai più dubbi circa la sua colpevolezza, questo gli fece quindi capire che si era illuso, pensava che ormai avesse accettato che Akane vedesse in lui solo un buon amico. Era stato l'unico che aveva messo al corrente della sua intenzione di sposarsi con Akane, infatti aveva fatto in modo che gli altri loro pseudo amici non lo scoprissero, non avrebbe permesso a nessuno di rovinare i suoi piani. Anche la più giovane delle Tendo era presente al momento in cui Ryoga veniva messo a corrente che si sarebbero sposati. Lui non ne era sembrato sorpreso, lo sentiva in fondo che sarebbe successo, e augurò ad entrambi di essere felici. Akane allora gli aveva augurato anche a lui di essere felice con Akari. A Ranma quindi era parso fosse tutto apposto, nulla vietava loro di essere amici e rimanere in contatto. Nonostante queste premesse il periodo successivo al matrimonio Ranma ed Akane erano sempre molto impegnati con la palestra, aggiungendo anche il fatto che Ryoga abitava piuttosto lontano e il suo senso dell'orientamento era pessimo avevano finito col perdersi totalmente di vista. Non aveva mai pensato a lui come assassino di Akane, ricordava ancora bene come era pronto a difendere la ragazza quando veniva offesa e molte volte proprio da lui. In realtà aveva solo finto di accettare l'idea che si sarebbe sposata con un'altra, non aveva mai smesso di pensare ad Akane ne era rimasto ossessionato. Una rabbia violenta si impossessò di lui, probabilmente se avesse avuto Ryoga tra le mani in quel momento l'avrebbe ucciso, sollevò la scrivania e la scaraventò a terra, il frastuono richiamò al piano di sopra Nodoka che fissandolo sbigottita con la mano poggiata sul viso gli chiese "cosa succede Ranma?", il figlio però non le rispose le mani erano strette in due pugni talmente serrati che le nocche erano sbiancate , gli chiese con voce strozzata " Ryoga si trova in palestra?" lei non rispose, allora le ripetè più forte "RYOGA SI TROVA IN PALESTRA?" lei sobbalzò spaventata "non so perchè lo cerchi?" gli domandò confusa , Ranma non le rispose e scese di sotto. "Avete visto Ryoga?" chise Ranma agitato a sua padre stava facendo un' incredibile sforzo per cercare di apparire calmo, non aveva voglia e nemmeno il tempo di stare lì a spiegare, "è andato a fare una corsa con Yuri li ho visti, mentre tornavo dalla mia passeggiata" gli spiegò perplesso Soun Tendo vedendolo così agitato. Ranma si fermò a riflettere un attimo, Yuri era parecchio nervoso quella mattina aveva accettato di andare con lui a trovare la madre, però gli era sembrato che avesse troppa fretta di andarsene da Mei e se invece aveva qualcos'altro in mente, e se Yuri avesse ricordato cosa era successo quel giorno, se era così perchè non gli aveva detto nulla? forse perchè voleva essere lui a fare giustizia, si rese conto , se era davvero così il ragazzo era nei guai doveva andare a cercali corse fuori di casa senza dire nulla, sotto gli occhi sbigottiti del signor Tendo e di suo padre. Correvano in silenzio da un pò Yuri sentiva di avere un pò di paura era pur sempre l'assassino di sua madre che gli correva a fianco, non lo conosceva affatto non ricordava se sua madre o suo padre gli avessero mai parlato di lui, inziò a sudare e non solo per la corsa, gli stava prendendo il panico non sapeva come affrontare l'argomento. Dall'altra parte Ryoga era perfettamente tranquillo non sospettava nulla, Yuri ad un certo punto si fermò con la scusa di dover sistemare la scarpa lui rimase quindi ad aspettarlo erano fermi proprio davanti ad un parco vuoto a Yuri venne l'ispirazione "combattiamo un pò qui adesso", "adesso? si sta facendo tardi anzi sarà meglio tornare indietro , quando terminerò le lezioni alla palestra ci affronteremo lì" gli assicurò Ryoga. "Andiamo perchè non ora in fondo non è cosi tardi, mio padre mia ha sempre detto che eri un combattente molto abile l'hai spesso messo in difficoltà, mi piacerebbe poter constatare quanto ha detto" non era vero sperò comunque che questo gli facesse cambiare idea. Ottenne infatti quello che voleva così iniziarono a lottare, il giovane Saotome non se la cavava male era molto agile, schivò un pugno di Ryoga quando all'improvviso gli disse "mi avevi detto che eri suo amico", lo sguardo del ragazzo era divenuto carico di odio, Ryoga si fermò un attimo a fissarlo in silenzio il ragazzo proseguì "SEI STATO TU AD UCCIDERLA, MI RICORDO TUTTO HO PURE CERCATO DI FERMARTI MA HAI COLPITO ANCHE ME" aveva parlato a voce molto alta non c'era nessuno nei paraggi ma anche se non fosse stato così non gliene importava niente, gli mostrò il palmo della mano dove stava una cicatrice che lo percorreva per intero, ricordo di quel lontano giorno. Ryoga dopo averlo fissato interdetto e scosso da quell'accusa tentò di farlo ragionare "ascolta, capisco che tu desideri scoprire chi ha ucciso tua madre e magari c'è l'hai con me perchè ho preso il posto che era di tuo padre alla palestra, ma non avrei mai fatto nulla di simile ad Akane le volevo molto bene" sperò cosi di averlo convinto che era in errore, il ragazzo però non si lasciò convincere e proseguì sempre più sicuro di sè "appunto per questo l'hai fatto non sopportavi più l'idea che non avesse scelto di stare con te" Ryoga si sentì messo con le spalle al muro non era il caso di continuare a fingersi nnocente lui non gli avrebbe creduto, non aveva mai pensato che il bamboccio potesse essere un problema doveva liberarsi di lui, bastava solo mettersi a lottare sul serio era in gamba ma lui aveva l'esperienza dalla sua parte avrebbe concluso presto quello scontro. "Ti pentirai di non aver ucciso anche me quel giorno" gli assicurò ad un certo punto Yuri, "si può sempre rimediare adesso" gli fece notare Ryoga smascherandosi, e colpendolo con un violento pugno il ragazzo preso alla sprovvista cadde a terra in ginocchio e prese a tossicchiare, doveva stare molto attento da quel momento in poi. Mei ancora nascosta aveva ascoltato tutto ed era molto preoccupata per Yuri, certo prima l'aveva fatta arrabbiare molto, ma adesso stava rischiando di fare una brutta fine, non sapeva cosa fare doveva cercare aiuto o credere che Yuri potesse davvero vincere, era indecisa lui si stava difendendo bene ma i colpi di Ryoga diventavano sempre più violenti. Intanto un gruppetto di persone si era fermato ad osservarli ammirati dalla loro bravura totalmente ignari di cosa li spingesse a lottare così duramente il fatto che ci fosse della gente presente tranquillizzo Mei, Ryoga non poteva ucciderlo davanti a delle persone e poi chissà forse alla fine Yuri sarebbe riuscito a vincere. Ranma continuava a cercarli spostandosi rapido tra i tetti delle casa era preoccupato per Yuri, soprattutto ora che sapeva cosa Ryoga era stato in grado di fare. Riuscì finalmente ad individuarli, i due avversari si erano fermati un momento a riprendere fiato, l'eterno disperso che credeva sarebbe uscito in breve tempo vincitore dovette ricredersi, era stato messo in seria difficoltà si rese conto solo in quel momento che un gruppo di persone li osservava, era stato talmente concentrato nello scontro che non se ne era nemmeno accorto. Decise allora che era arrivato il momento di chiudere quel combattimento, che ormai durava già da un pezzo. Utilizzando il colpo del leone, intanto Yuri era sfinito non aveva nemmeno la forza di rialzarsi stava con un ginocchio poggiato sul terreno, si rialzò a fatica barcollando, Ryoga nel frattempo aveva lanciato contro di lui una delle sue tecniche più potenti, la stessa tecnica con cui aveva sconfitto Ranma anche se solo in allenamento. Yuri raccolse le sue ultime forze per tentare di frenare il colpo non era sicuro di farcela di forze gliene erano rimaste davvero poche, i presenti abbagliati dalla luce si coprirono gli occhi, infatti stava per essere travolto quando qualcuno lo prese per le spalle e lo portò via da lì, non appena il polverone causato dalla forza della tecnica di Ryoga che finì alla fine solo per frantumare un muro Yuri alzò gli occhi e vide suo padre.
   
 
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